Domenica 27 dicembre 2020 Festa della Sacra Famiglia :
GESU’, MARIA e GIUSEPPE
GIOTTO – Cappella degli Scrovegni – PADOVA
La Natività di Gesù è un affresco (200×185 cm) di Giotto, databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. È compresa nelle Storie di Gesù del registro centrale superiore, nella parete destra guardando verso l'altare.
PUCCIO di Simone – Maestro dell’altare di Fabriano - The Metropolitan Museum of Art - NEW YORK , Stati Uniti d'America
Natività di Gesù , sec. XIV
CORREGGIO – Gemaldegalerie – DRESDA
L' Adorazione dei pastori (conosciuta anche come la Notte, in contrapposizione al Giorno) è un dipinto a pittura a olio su tavola (256,5x188 cm) di Correggio, databile al 1525-1530 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Dresda. È in assoluto uno dei capolavori di tutta la produzione del Correggio e uno degli esempi più affascinanti del genere notturno nell'arte italiana del Cinquecento.
Domenico GHIRLANDAIO - Basilica della Santa Trinità – FIRENZE
L' Adorazione dei pastori è un dipinto tempera su tavola (167x167 cm) di Domenico Ghirlandaio, datato 1485 e conservato nella sua collocazione originaria sull'altare della cappella Sassetti nella basilica di Santa Trinita a Firenze.
Evidentissima in questa natività l’allegoria secondo la quale il cristianesimo nasce sulle rovine delle vecchie confessioni. Ma più che questi riferimenti dotti riguardo al passato, è l’attenzione a ogni singolo dettaglio, di cui l’opera è traboccante, che colpisce maggiormente. Il prato fiorito sul quale è inginocchiata una giovanissima Maria in contrapposizione al più che attempato e sempre assalito da mille dubbi Giuseppe, le città sullo sfondo, le vesti coloratissime della folla in arrivo e il pastore che indica Gesù - un autoritratto dello stesso Ghirlandaio.
Sandro BOTTICELLI - National Gallery - LONDRA
La Natività mistica è un dipinto a tempera su tela (108,5x75 cm) di Sandro Botticelli, datato 1501 e conservato nella National Gallery di Londra.
BEATO ANGELICO - Convento di San Marco – FIRENZE
L' Adorazione del Bambino o Natività è uno degli affreschi di Beato Angelico che decorano il convento di San Marco a Firenze. Misura 193x164,50 cm e si tratta di un'opera dipinta con aiuti, in particolare il cosiddetto maestro della cella 2, risalente al 1440-1441 circa.
Lorenzo LOTTO - National Gallery of Art – WASHINGTON
L' Adorazione del Bambino è un dipinto a olio su tavola (46x34,9 cm) di Lorenzo Lotto, datato 1523 e conservato nella National Gallery of Art di Washington. È firmato in basso a destra "L. Lotus / 1523".
Michelangelo Merisi da CARAVAGGIO - Oratorio di San Lorenzo - PALERMO
Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi - 1600-1609, dipinto a olio su tela realizzato dal pittore italiano Caravaggio.
Fu trafugato la notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo e non è stato ancora recuperato.
La “Natività”, il cui valore di mercato si aggirerebbe oggi intorno ai 20 milioni di dollari secondo l'FBI, è inserita da quest’ ultima nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti.
Come sempre Caravaggio è più vero del vero, con una Maria sfiancata dal parto, donna comune che volge lo sguardo stanco e malinconico verso Gesù, e un misterioso Giuseppe – dall’aspetto molto più giovane di quanto l’iconografia solitamente lo rappresenti – che si torce all’indietro in un gesto di estrema naturalezza.
Guido RENI - Certosa di San Martino - NAPOLI
L’ Adorazione dei pastori è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1640 – 1642, misura 485 x 330 cm. ed è custodito nella Certosa di San Martino a Napoli.
PERUGINO - Collegio del Cambio – PERUGIA
La Sala delle Udienze del Collegio del Cambio a Perugia era il salone principale della sede dell'Arte del Cambio locale. Si tratta di un salone monumentale famoso soprattutto per un ciclo di affreschi dipinto da Pietro Perugino (1496-1500) all'apice della sua carriera. Si tratta del capolavoro dell'artista e uno dei massimi traguardi della pittura italiana alle soglie del XVI secolo.
TIEPOLO – Basilica di San Marco – VENEZIA
Natività - 1732 , olio su tela, 228x160 cm - Basilica di San Marco (sagrestia dei Canonici)
Gentile da Fabriano – Galleria degli Uffizi – FIRENZE
L' Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera e oro su tavola (173x228 cm con cornice 303x282) di Gentile da Fabriano, datato 1423 e conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze. L'opera è stata firmata sopra la predella: "OPVS GENTILIS DE FABRIANO". Capolavoro dell'artista e del Gotico internazionale in Italia in generale, conserva l'elaborata cornice scolpita in legno dorato, in larga parte originale.
PERUGINO – Oratorio di Santa Maria dei Bianchi – CITTA’ DELLA PIEVE
L' Adorazione dei Magi è un affresco (650x700 cm) di Pietro Perugino, databile al 1504 e conservato nell'Oratorio di Santa Maria dei Bianchi a Città della Pieve.
Gerard van HONTHORST - Adorazione dei pastori, 1622
GIOTTO - Basilica inferiore - ASSISI
Nascita di Gesù, 1315-1320. Una natività piena di pathos, in cui i miti pastori sono intimoriti dalla schiera di angeli sopra e dentro la capanna, costruita con precisione geometrica all’interno di un paesaggio toscano. Giuseppe è stranamente stanco, relegato in un angolo, verrebbe quasi da dire che abbia il magone, al contrario del bue e l’asino, ritratti incredibilmente sorridenti di fronte a una Maria estremamente compresa nella sua funzione di mamma.
Sandro BOTTICELLI – Galleria degli UFFIZI – FIRENZE
L' Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (111x134 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1475 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
A dispetto dell’idea iniziale secondo la quale furono i pastori - gli ultimi, gli esclusi - ad essere i primi al cospetto di Gesù, qui ci troviamo davanti alla sfilata delle autorità.
A partire dai Magi, rappresentati da Cosimo de’ Medici con i suoi figli Piero (con il mantello rosso) e Giovanni. Dietro anche Lorenzo de’ Medici, figlio di Piero (con l’abito bianco). Il committente dell’opera (il banchiere Gaspare di Zanobi del Lama) è all’estrema destra in abito azzurro e, sempre a destra, con lo sguardo rivolto all’osservatore, un autoritratto di Botticelli. A sinistra – a fianco di un altero cavaliere – che indica il gruppo sacro, Giovanni Pico della Mirandola e altri cortigiani. Sullo sfondo, il solito vecchio e abbacchiato Giuseppe.
LEONARDO Da Vinci - Galleria degli UFFIZI – FIRENZE
L' Adorazione dei Magi è un dipinto a olio su tavola e tempera grassa (246×243 cm) di Leonardo da Vinci, realizzato tra il 1481 e il 1482. Viene conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Opera incompiuta che mostra un punto di vista compositivo davvero rivoluzionario. Un istante ben preciso congelato nel tempo, ovvero il momento in cui Gesù rivela la sua natura divina attraverso il gesto benedicente.
Curiosa la rissa fra uomini a cavallo sullo sfondo in alto a destra, probabilmente la rappresentazione della follia di chi non ha ancora ricevuto la grazia. Le architetture in rovina sul lato sinistro ricordano in qualche modo le grafiche di Cornelis Escher.
MICHELANGELO Buonarroti - Galleria degli UFFIZI – FIRENZE
Il Tondo Doni è un dipinto a tempera grassa su tavola (diametro 120 cm) di Michelangelo Buonarroti, databile al 1503-1504 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Conservato nella cornice originale, probabilmente disegnata dallo stesso Michelangelo, è l'unica opera su supporto mobile, certa e compiuta, dell'artista. Di fondamentale importanza nella storia dell'arte poiché pone le basi per il Manierismo, il dipinto è sicuramente tra le opere più emblematiche ed importanti del Cinquecento italiano.
Questa di Michelangelo non è una vera e propria natività, ma piuttosto una rappresentazione della Sacra Famiglia, commissionata da Agnolo Doni. Qui scompare tutta l’allegoria a cui eravamo abituati. Niente capanna, né bue e asinello e tanto meno pastori o magi. L’unica allegoria rimasta è quella di Giuseppe canuto, che questa volta però si fa protagonista, sorreggendo e passando (donando) Gesù a Maria che si torce come in una statua.
GIORGIONE - National Gallery - WASHINGTON
Adorazione dei pastori, 1500-1505. Giorgione coinvolge con i suoi cieli lividi, sempre sull’orlo della tempesta, la tranquilla familiarità della sacra famiglia, i pastori poveri e stracciati, il paesaggio semideserto e quasi alieno, quella luce misteriosa che sembra provenire da più parti contemporaneamente … La Madonna è poco più che una bambina dalla pelle candida e Giuseppe un vecchietto che, più che pregare, pare stia compulsando un immaginario smartphone. Gli angioletti, vagamente minacciosi, ricordano dei teschi.
EL GRECO - Museo del Prado - MADRID
L' Adorazione dei pastori è un dipinto a olio su tela (320x180 cm) di El Greco, databile al 1612-1614 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid.
Questo quadro venne dipinto dall'artista per la propria tomba nella cripta della chiesa di Santo Domingo el Antiguo di Toledo. La firma di El Greco, in greco si trova nella parte inferiore sinistra del dipinto.
La composizione pittorica si avvolge in spirale, creando un movimento ascensionale. L'estrema distorsione dei corpi caratterizza il dipinto come altre opere della produzione tarda di El Greco. Colori brillanti e "dissonanti", forme e pose strane creano una sensazione di meraviglia ed estasi nei pastori e negli angeli che celebrano il miracolo della nascita del Bambino Gesù.
El Greco è un pittore di grande fascino, un espressionista prestato al Rinascimento, una nota dissonante strillata senza vergogna.
In questa Adorazione dei pastori tutto si fa dramma, quasi corrida, con quel bue con le corna da toro, lo stupore, la meraviglia, l’estasi, le carni pulsanti degli angeli dallo sguardo attonito. Giuseppe che finalmente diventa sposo di Maria e non più il simpatico vecchietto un po’ rincoglionito. E quei colori così intensi, dissonanti, cangianti, le figure sproporzionate, immerse fra luce e tenebra fra cielo e terra.
Paul GAUGUIN - Neue Pinakothek – MONACO di BAVIERA
Te tamari no atua (Il figlio di Dio), 1896. Ora che l’arte non è più soggetta alla committenza religiosa, la natività creata da Gauguin torna alle radici più profonde. Non la fede, nemmeno la religione in senso stretto, ma l’amore. Un amore poco ortodosso per la cristianità: una madonna nera, abbandonata sul letto dopo aver partorito. Una scena familiare che, se non fosse per il bue e l’asino sullo sfondo e l’aureola del bambino, potrebbe essere un’immagine comunissima di maternità. Forse proprio quella che in origine doveva essere anche nell’accezione cristiana.
Marc CHAGALL - Natività , 1941
Artista di origini ebraiche, Chagall mostra la Natività attraverso una serie di allegorie oniriche tipiche della sua produzione. Una Madonna che allatta, forse un San Giuseppe volante, un asinello rosso, orologi, candelabri e, sulla sinistra, il Cristo crocefisso.
Sebastian BERGNE - Colour Natività
Sebastian Bergne è un designer che collabora da oltre vent’anni con produttori come De Beers, Driade, Moulinex, MUJI eccetera.
La sua natività – inizialmente edita in 6 pezzi – sarebbe piaciuta a Piet Mondrian, visto che si basa esclusivamente su forma e colore. Una specie di puzzle colorato che si ripone in un unico rettangolo di legno. Ci sono tutti: i tre re magi, Maria, Giuseppe, Gesù e un pastore. Peccato solo che manchino il bue e l’asinello.
SACRA FAMIGLIA : Gesù, Maria e Giuseppe
Bartolomé Esteban MURILLO, Due Trinità , National Gallery, Londra.
Nel vangelo di Matteo, dopo l'adorazione dei Magi, un angelo avverte Giuseppe di fuggire in Egitto poiché Erode vuole uccidere il bambino Gesù;
la Sacra Famiglia quindi permarrà in Egitto fino alla morte del re, il quale aveva ordinato di uccidere tutti i neonati maschi di Betlemme nel vano intento di liberarsi di Gesù. Morto Erode, la Sacra Famiglia fece ritorno a Nazareth.
Nel vangelo di Luca si trovano invece l'episodio della circoncisione del bambino secondo la legge di Mosè, oltre allo smarrimento di Gesù dodicenne al tempio di Gerusalemme; ritrovato dopo tre giorni di ricerca, la Santa Famiglia fece ritorno a Nazareth dove Gesù crebbe sottomesso ai genitori
La Sacra Famiglia di Juan Simón GUTIéRREZ
Festa della SACRA FAMIGLIA
La festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe cade nel tempo di Natale del rito latino. Secondo il calendario della forma ordinaria del rito romano nella domenica che intercorre tra il Natale e il Capodanno; in assenza della domenica la si festeggia il 30 dicembre. Nella forma straordinaria del rito romano la festa della Sacra Famiglia cade nella domenica fra l'ottava dell'Epifania.
Nel rito ambrosiano la ricorrenza viene celebrata nella terza o quarta domenica successiva all’Epifania.
Sacra Famiglia di Agnolo BRONZINO
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