18 maggio 2021 . Addio al Maestro Franco BATTIATO

 

 

franco battiato

 

Genio musicale unico e sfaccettato, il cantautore di Cerco un centro di

gravità permanente, in oltre cinquant’anni di carriera, ha saputo fondere in

uno stile unico pop e musica d’autore.



< E guarirai da tutte le malattie / Perché sei un essere speciale / Ed io, avrò cura di te> La cura



< Mr. Tamburino non ho voglia di scherzare / rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare > Bandiera bianca



< Tra i governanti / quanti perfetti e inutili buffoni, / questo paese devastato dal dolore / ma non vi danno un po' di dispiacere quei corpi in terra senza più calore...> Povera Patria



Il senso irrimediabile di smarrimento, il viaggio dell'io verso l'assoluto, l'esortazione a perdersi in mondi esoterici che si aprono lungo le nostre esistenze e perfino la suggestione della vita dopo la morte: i testi di Franco BATTIATO, il più filosofo dei cantautori, hanno la rara capacità di trasportare territori inesplorati fuori e dentro di noi.

 

battiato

 

 


La voce del padrone, pubblicato nel settembre 1981 dall'etichetta EMI Italiana, è l’album che segnò la prima grande svolta nella carriera musicale di Franco BATTIATO. Fino a quel momento definito un autore “intellettuale” e “sperimentale”, con La voce del padrone entrò nelle case di un milione di italiani.

Considerata una delle pubblicazioni più importanti della musica italiana , La voce del padrone fu il primo long playing a superare il traguardo del milione di copie vendute in Italia. Condusse definitivamente alla fama l'artista siciliano, rimanendo il suo più grande successo. L'album restò al primo posto in classifica per diciotto settimane non consecutive fra il maggio e l'ottobre del 1982.

Un successo inaspettato, perfino per lo stesso Battiato, che sarebbe potuto diventare altro, continuare la strada che aveva già intrapreso, e invece nel 1981, anziché allontanarsi, si avvicinò ancora di più al pubblico.

Tra i brani più noti dell'album insieme a Cuccurucucù e Centro di gravità permanente,

Bandiera bianca è una critica che prende di mira alcuni degli aspetti considerati dal cantautore i più immorali della società contemporanea, quali il terrorismo («in quest'epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell'orrore»), la politica («quei programmi demenziali con tribune elettorali»), e l'eccessiva dipendenza dai soldi («pronipoti di sua maestà il denaro»).

Tra i musicisti citati nel brano vi sono Alan Sorrenti («siamo figli delle stelle», a cui si legano idealmente proprio i "pronipoti" prima citati), i Doors («This is the end, my only friend») e Bob Dylan (qui definito con la metonimia «Mister Tamburino»), mentre Ludwig van Beethoven, Frank Sinatra e Antonio Vivaldi sono stati ripresi per criticare la loro idealizzazione avvenuta durante gli anni settanta («A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata; a Vivaldi l'uva passa, che mi dà più calorie...»).

Il ritornello («sul ponte sventola bandiera bianca») fa riferimento ad una poesia di Arnaldo Fusinato (L'ultima ora di Venezia) mentre il termine «Minima Immoralia» (qui utilizzato per dire “immoralità”) cita i Minima Moralia di Theodor W. Adorno. La citazione «c'è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero» è invece una dichiarazione auto-parodistica.



Cuccurucucù  

Cuccurucucu paloma
Ahia-ia-ia-iai cantava
Cuccurucucu paloma
Ahia-ia-ia-iai cantava


Le serenate all'istituto magistrale
Nell'ora di ginnastica o di religione
Per carnevale suonavo sopra i carri in maschera
Avevo già la luna e urano nel leone
"Il mare nel cassetto"
"Le mille bolle blu"
Da quando sei andata via non esisto più
"Il mondo è grigio il mondo è blu"




Cuccurucucù cita la canzone Cucurrucucú paloma di Tomás Méndez,  il Proemio dell'Iliade, Il mondo è grigio/il mondo è blu di Nicola Di Bari, Il mare nel cassetto di Milva, Le mille bolle blu di Mina e Da quando sei andata via di Gianni Mascolo.

Fra le altre canzoni citate vi sono Lady Madonna e With a Little Help from My Friends dei Beatles, Ruby Tuesday dei Rolling Stones, Let's twist again di Chubby Checker, Just Like a Woman e Like a Rolling Stone di Bob Dylan.

Nei cori del brano, vi è la partecipazione di Giuni RUSSO con i suoi acuti e virtuosismi vocali.



Centro di gravità permanente

 

Per le strade di Pechino erano giorni di maggio
Tra noi si scherzava a raccogliere ortiche
Non sopporto i cori russi
La musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese
Neanche la nera africana



Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Avrei bisogno di
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Over and over again




Centro di gravità permanente è un brano che fa riferimento al senso di smarrimento provato da Battiato. Come Bandiera bianca e Cuccuruccucù, la canzone è basata su un testo giocato, in apparenza, su immagini casuali. Il “centro di gravità” evocato nel titolo (citando Gurdjieff) è il luogo dell'intimità (il "" reale) dove il cantautore spera di trovare stabilità, ed essere un semplice osservatore.

Questa esigenza gli permetterà di incontrare personaggi sapienti: la "vecchia bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù", i "capitani coraggiosi", i "furbi contrabbandieri macedoni", i "gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi [alla corte] della dinastia dei Ming" (ovvero Matteo Ricci). Questi riferimenti culturali provengono probabilmente anche dalla frequentazione letteraria del mistico Georges Gurdjieff.
 




Storia della copertina de “La voce del padrone”:

il disco pop perfetto di Battiato by Daniela Fabbri 2020

 

 

 

                      BATTIATO la voce del padrone retro

 



BATTIATO si è reinventato più volte nella sua lunga carriera, senza tradirsi mai. Sempre fuori dagli schemi, eccentrico e coraggioso. Anche in questo disco insolito, che diventò inaspettatamente una delle pietre miliari della storia musicale del nostro paese.

Ne La voce del padrone c’è lo studio delle religioni orientali, l’esoterismo, la filosofia, ma ci sono anche i richiami pop: Jim Morrison, Lady Madonna dei Beatles, Bob Dylan, i “figli delle stelle” di Alan Sorrenti. Il “free jazz punk inglese” è stato cantato da chiunque, in quegli anni. E anche oggi. L’aspetto più interessante del disco infatti sono i piani di lettura. Nei testi si legge una critica sociale, al rampantismo sempre più diffuso, alla crisi delle ideologie, ma chiunque potrà trovarci qualcosa di interessante, fosse anche solo l’orecchiabilità delle melodie.

La forza de La voce del padrone è che poteva arrivare a chiunque, senza discriminazioni. Per questo lo possiamo definire il disco pop per eccellenza, in cui “alto” e “basso” si incontrano. La voce del padrone è la vita intera dove, se vuoi, puoi anche ballare.

 

 

                      BATTIATO la voce del padrone fronte

 

 

In copertina c’è un uomo, Franco BATTIATO, in posizione seduta con le gambe accavallate, ma sospeso. La sedia non c’è. Originariamente il cantautore era seduto su una sedia a dondolo, tolta poi in post-produzione. La foto fu scattata da Roberto Masotti, mentre la rielaborazione grafica venne eseguita, come tante altre, dal fidato Francesco Messina, tra i migliori amici e collaboratori di Franco Battiato.

L’immagine è insolita: Battiato non guarda verso il pubblico, come accadeva nella maggior parte delle copertine dei dischi di quegli anni, ma è di profilo. Anche il look è dissacrante: indossa un paio di occhiali da sole e dei sandali francescani con dei calzettoni. Ascetismo e new wave. Dietro di lui, le palme e la via lattea. Allucinazioni siciliane. C’è tutto il mondo di Battiato in questa copertina. I riferimenti al pensiero del filosofo armeno Gurdjieff, il sentirsi piccoli all’interno del cosmo infinito, la Sicilia, la new wave inglese.

Come canta BATTIATO, nell’ultima strofa del disco, nel pezzo Sentimiento Nuevo: “è bellissimo perdersi in quest’incantesimo“.
Difficile dire se l’album perfetto esista o meno, ma di certo La voce del padroneci si avvicina molto.




Battiato-Alice

 

 

BATTIATO e ALICE all’ Eurovision 1984 con I treni di Tozeur -

l'indimenticabile brano ispirato a un particolare fenomeno che accade nel deserto.



Passano ancora lenti i treni per Tozeur

Nelle chiese abbandonate si preparano rifugi
E nuove astronavi per viaggi interstellari


In una vecchia miniera distese di sale
E un ricordo di me come un incantesimo


E per un istante ritorna la voglia di vivere
A un'altra velocità





Esploso negli anni 80 con l’album La voce del padrone, BATTIATO aveva

intrapreso nella stessa decade un sodalizio artistico indimenticabile con la cantante

ALICE per la quale scrisse hit come Per Elisa e Il vento caldo dell’estate.

Duettarono insieme con la consueta classe nell’indimenticabile brano I treni di Tozeur che finì in gara all’ Eurovision Song Contest del 1984, in una performance con le voce dei due cantanti che giocano l’un sull’altra e due look storici: lui senza cravatta e occhiali da ragioniere; lei guanti di pizzo e cappotto bianco doppiopetto con spalline super imbottite.

 

 

                              Battiato Treni TOZEUR

 



I treni di Tozeur è un brano straordinario che fonde l’avanguardia europea al pop italiano, ispirato dall’omonima cittadina tunisina in cui si verifica il particolare fenomeno denominato “Fata morgana“. Ovvero una sorta di miraggio che porta a vedere all’orizzonte cose che non esistono.

Posto ai margini del deserto del Sahara, Tozeur è circondata da un lago salato le cui esalazioni conducono i viandanti ad avere allucinazioni.

Il brano si classificherà al quinto posto, riscuotendo poi un enorme successo in Italia e in Europa. Le strade artistiche dei due poco dopo si separano anche se resteranno sempre amici e, nel 2016, a sorpresa annunciano un imminente tour. Che li porta in giro per l’Italia a rievocare, senza mai cadere nella banale nostalgia, quel decennio magico che li catapultò ai primi posti delle classifiche europee.

 

Franco-Battiato-in-tournee

 

 

La Cura   (1997)

 

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai



Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare



E guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te





                              Battiato La CURA





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