Addio all' étoile della Scala simbolo della danza italiana nel mondo.
Il 27 maggio 2021 ha preso il volo la prima ballerina assoluta secondo la definizione del New York Times nel 1981. Un onore unico e raro, una delle onorificenze più prestigiose per i tecnici del settore danza.
< La danza è una carriera misteriosa, che rappresenta un mondo imprevedibile ed imprendibile. Le qualità necessarie sono tante. Non basta soltanto il talento, è necessario affiancare alla grande vocazione, la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza >
Carla FRACCI
< E NUREYEV mi disse: tu sei la danza, non puoi ritirarti >
Carla FRACCI e Rudolf NUREYEV - Lo Schiaccianoci , 1970 – Teatro alla Scala , Milano
Intervista a Roberto BOLLE
Cosa ha reso Carla FRACCI un’icona, secondo lei?
«Il carisma. Quella luce in più che hai quando sei sul palcoscenico. Carla ce l’aveva: una forza, un’energia che altre ballerine altrettanto brave o anche più brave non avevano. Sapeva stare sul palco e come lei pochissime altre al mondo. Inoltre, mi ha sempre colpito come ha gestito sua carriera».
Come?
«È stata molto avanti, smitizzando la figura della ballerina classica grazie alle sue incursioni al cinema, in tv, nella pubblicità. Ha ballato con Heather Parisi e le gemelle Kessler e tutto per portare la danza fuori dai teatri. Prima di lei la era un’arte per pochissimi: le va riconosciuto il merito enorme di aver allargato il pubblico della danza, sperimentando e fregandosene delle critiche dei puristi. La sua era la strada giusta».
Che lei stesso ha seguito.
«Abbiamo tanti punti in comune: la scuola di ballo della Scala fin da giovanissimi, la carriera all’American Ballet Theatre e l’idea di diffondere la nostra arte con qualunque mezzo. Lei ha cambiato l’immagine della ballerina classica: non ne aveva bisogno, il suo era il desiderio di allargare i confini».
< Un paese senza cultura e arte, senza i mezzi per fare cultura e arte, è un paese che non si rinnova, che si ferma e non ha accesso a ciò che succede in paesi più importanti, negandosi così ad un futuro vero, autentico e soprattutto libero > Carla FRACCI
Carla FRACCI – la signora della danza - a Napoli nel 1991 negli scatti di Augusto DE LUCA.
< Queste foto sono un frammento, un momento di un ricordo importante della mia carriera di fotografo: il ritratto che ho realizzato in una lussuosa casa napoletana nel 1991 a Carla Fracci. Scelsi il leone in primo piano perché ho sempre considerato la Fracci una guerriera caratterialmente e professionalmente ed anche perché il leone è il suo segno zodiacale >
Virginia RAFFAELE ricorda Carla FRACCI: < Era rigorosa ma piena di ironia >
Il poeta Eugenio MONTALE dedicò all’étoile una poesia intitolata
La danzatrice stanca (1969), inserita nella raccolta Diario del ’71 e del ’72.
LA DANZATRICE STANCA
Torna a fiorir la rosa
che pur dianzi languia…
Dianzi? Vuol dire dapprima, poco fa.
e quando mai può dirsi per stagioni
che s’incastrano l’una nell’altra, amorfe?
Ma si parla della rifioritura
d’una convalescente, di una guancia
meno pallente ove non sia muffito
l’aggettivo, del più vivido accendersi
dell’occhio, anzi del guardo.
È questo il solo fiore che rimane
con qualche metro d’un tuo dulcamara.
A te bastano i piedi sulla bilancia
per misurare i pochi milligrammi
che i già defunti turni stagionali
non seppero sottrarti. Poi potrai
rimettere le ali non più nubecola
celeste ma terrestre e non è detto
che il cielo se ne accorga basta che uno
stupisca che il tuo fiore si rincarna
si meraviglia. Non è di tutti i giorni
in questi nivei défilés di morte.
GISELLE
Addio a Carla FRACCI - étoile della Scala simbolo della
danza italiana nel mondo.
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