Fondazione 107 a TORINO riapre i battenti … Dal BUIO alla LUCE !!


Il grande spazio post-industriale torna a vivere in presenza dopo i tempi più bui della pandemia con l’ultimo allestimento espositivo inaugurato il 9 ottobre

TAKE CARE PROJECT



Protagonista la MASCHERINA anti-COVID degli oltre 160 artisti partecipanti che si sono espressi con opere concrete oltre a fotografie e video.

 

 

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Notevole il filmato del CUORE PULSANTE / RESPIRO ANSIMANTE che trasmette tutto l’affanno della terapia intensiva nel tempo del COVID

 

L’intendimento del concorso indetto da FONDAZIONE 107 aperto a tutti e gratuito è stato quello di ricucire con un filo virtuale i contatti che il distanziamento fisico della pandemia nel periodo più nero aveva drasticamente allentato.

L’invito a partecipare attraverso il passaparola tra artisti …

< Mantenere un contatto, amplificandolo attraverso l'invito, sarà il modo per eludere il distanziamento e tentare di riprogrammare il futuro con l'intento che questo messaggio riesca ad oltrepassare anche i nostri confini territoriali >

il messaggio di Fondazione 107



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Forbici nella MASCHERINA in CEMENTO di Franco RASMA …

MASCHERINA dual in GESSO per Federico PICCARI …

MASCHERINA con “Frattura” per Salvatore ASTORE …

MASCHERINA per “Lo sguardo negato“ di Roberto KUSTERLE …



E ancora MASCHERINE come reperti archeologici :

nella scatola di cera AFFRESCHI in frantumi rivelano GESU’ nel SEPOLCRO e la MASCHERINA quale SUDARIO della Veronica …

 

 

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nella scatola metallica la MASCHERINA regale impreziosita da gemme che rimanda all’imperatrice bizantina TEODORA, moglie di GIUSTINIANO …

 

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Le votazioni popolari online hanno dichiarato due artisti vincitori ex aequo :


-         Iaia Filiberti con la mascherina piumata nera : l’occhio grande della fantasia e

l’occhio piccolo della realtà tipici di PEPITAbadass

-         Roberto Maria Lino con la mascherina in tela bianca solcata dal sangue : il

cuore di SUTURA



I due vincitori del concorso in mostra con le rispettive personali assieme alle opere di tutti gli artisti partecipanti.


 

Iaia Filiberti ci introduce nel mondo di Pepita, il personaggio vicino al mondo del fumetto nato dalla sua penna nel 2001 che potremmo definire il suo alterego. Badass tradotto dall’inglese vuol dire prepotente ma anche sfrontata, tosta, una che non si piega … In Fondazione 107 l’artista presenta una serie di chine di grandi dimensioni che hanno come protagonisti Pepita e le forze armate.

 

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Roberto Maria Lino presenta “Sutura”, una video performance registrata nello spazio industriale di Fondazione 107 in cui cuce uno stendardo utilizzando sia i brandelli di stoffa degli abiti indossati che le pezze strappate dai camici da lavoro di suo padre, medico cardiochirurgo di cui porta lo stesso nome. E’ così che Roberto Lino desidera affermare la difficoltà dei rapporti familiari per le giovani generazioni nel ritagliarsi un posto autonomo in un mondo molto spesso preconfezionato. Con ago e filo manifesta il desiderio di trovare un punto di incontro nella fiducia per le reciproche scelte.


 

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Dal BUIO alla LUCE … “Mehr Licht !” - Più luce è il titolo della mostra dell’artista di Borgomanero Franco RASMA, classe 1943, inaugurata il 12 giugno in Fondazione 107 e fruita per lo più online a causa delle chiusure imposte dalla pandemia …

Nella sala centrale l’allestimento rimandava ai musei antropologici delle grandi civiltà. TESTE in cemento che ci riportano alle antiche “Erme”, le sculture propiziatorie dell’antica Grecia poste ad adornare le strade di Atene.



Interessanti le interviste rilasciate dall’autore Franco RASMA e dall’amico pittore MARCOVINICIO sul sito di Fondazione 107.

 

Ancora oggi una selezione di opere della mostra “Mehr Licht!” trova spazio in FONDAZIONE 107 nella suggestione di un gioco di LUCI e OMBRE

 

È da questa citazione di Goethe sul letto di morte, tramandata ai posteri con l’accezione simbolica di APERTURA AD UN MONDO NUOVO che probabilmente non aveva, che Franco RASMA prende spunto per la sua produzione artistica dagli anni ’80 al 2005.

RASMA riesce in questo intento con la sottrazione della patina di carbone - precedentemente distesa - dalla superficie di carta dai colori ambrati utilizzata come supporto.


È aumentando il contrasto tra il chiaro della superficie e il carbone

usato per tracciare le sue figure minimaliste che riesce nell’intento

di dare “più luce” ai suoi dipinti.


Le opere post 2005 vengono realizzate su tavole di legno multistrato preparate con il gesso di Bologna e dipinte a olio.



DIPINTI e SCULTURE in CEMENTO in costante dialogo

 

 

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FORBICI      TESTE       CASE      ALBERI

 

 

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Sulle TESTE da cui talvolta fuoriescono fiori l’artista impressiona piccole forbici, becchi di uccello, riquadri di una scacchiera.


Il cemento non riflette la luce, la assorbe, trasformando la TESTA in un accumulatore di immagini e di informazioni.

Anche dai tetti delle CASE in cemento fuoriescono becchi di uccello, fieri a sfidare il cielo.

CASE con pareti a scacchiera … CASE incise da devastanti frattureCASE con il fuoco che divampa dalle finestre …

 

 

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Nei dipinti di Rasma gli ALBERI assumono la forma di sentinelle con le RADICI in piena LUCE … i RAMI talvolta piegati nel segno dell’infinito : il mondo in cui realtà e sogno si confondono.

 

                          Franco-Rasma      

 

 

 

Anche la SALAMANDRA è un simbolo ricorrente nel vivere dell’uomo, ignaro della sua caducità come se fosse immortale.

 

Tutte le opere di Franco RASMA come GRANI del

ROSARIO si snocciolano in modo consequenziale a

raccontare un’unica storia …



Dal BUIO alla LUCE … dal NERO al BIANCO … in  mostra un’intera

parete è dedicata alla SCACCHIERA.

 

 

 

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Il BIANCO e il NERO disposti a intervalli simulano un pavimento su cui ogni uomo gioca quotidianamente la partita della propria esistenza, in costante bilico tra destino e determinazione.

 

 

                        SCACCHI Taby kyrka Death playing chess



Il cavaliere e la morte che giocano a scacchi la partita per la vita

raffigurati nell’ affresco di Albertus Pictor nella chiesa di Täby ispirarono il regista

Ingmar Bergman per Il settimo sigillo (Det sjunde inseglet) – film

svedese del 1957, trasposizione cinematografica della pièce teatrale

Pittura su legno (Trämålning) che lo stesso Bergman aveva scritto nel 1955 per

la sua compagnia di attori teatrali.

Tutto il film è di grande suggestione e Bergman usa in modo magistrale LUCI e

OMBRE, come nella scena in cui il cavaliere gioca con la Morte agli scacchi.



Il BIANCO e il NERO della SCACCHIERA vengono presentati con un forte contrasto di chiari e scuri nelle sequenze che illustrano simbolicamente i sigilli dell'Apocalisse.

 

SCACCHI Il settimo sigillo



Antonius Block (Max von Sydow) sfida a scacchi la Morte (Bengt Ekerot)



“Mehr Licht !” -   PIU’ LUCE … tirate le tende !!



LUCE e OMBRA         SOGNO e REALTA’

La luce deve illuminare la sua opera a 360 gradi … La luce genera innumerevoli ombre che si intrecciano e rincorrono ...

Visibile e invisibile, sogno e realtà: tutte le forme dei quadri di

RASMA si muovono verso il luogo d’incontro di tutti i sogni …

lo spazio virtuale in cui tutte le possibilità diventano estroflesso

paesaggio della mente. 



“ RASMA descrive il sogno dipingendolo di nero, marrone, giallo e bianco attraverso passaggi progressivi che aprono le porte dei mondi della percezione. La mente si compone di due distinte parti, una razionale e l’altra sensibile. E’ questa distinzione fra il mondo conoscibile, afferente alla ragione, e quello inconoscibile, a essere evidente nell’opera di Franco Rasma. Nella sua disperata necessità di decifrare un mondo francamente orribile, nel suo giustificare la contraddizione, egli svela l’orrore cercando quella bellezza che renda il mondo migliore”



Franco RASMA, fin dagli inizi degli anni '70, ha sviluppato un proprio linguaggio pittorico, fatto di continue sperimentazioni in isolata autonomia, con approcci concettuali e minimalisti.

Dopo esperienze legate alla “forma” della fotografia e alle sue riproduzioni meccaniche, dalla metà degli anni ‘80 persegue in ambito essenzialmente pittorico una ricerca legata a una grammatica essenziale che rivela OSSESSIONE e POESIA, una sorta di racconto illimitato nel quale si interroga sui processi che hanno per estremi VITA e MORTE.



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< Per imparare a vedere la realtà del terzo millennio dovremo

riabituare gli occhi al buio > Franco RASMA




Rif. articolo MARCOVINICIO nella sez. Artisti




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