3 ARTISTI … 3 STORIE … 3 LUOGHI
MAT Artist a ORVIETO - Chiesa di San GIACOMO all’OSPEDALE in Piazza Duomo
EXTRA JAZZ - 28° edizione di Umbria Jazz Winter
Suggestiva l’ambientazione delle opere dell’artista nella navata “celata” …
MAT Artist – Maurizio Rosella all’anagrafe – nasce ad Orvieto : classe 1963. Si avvicina da autodidatta all'arte e alla pittura.
Sperimenta diversi materiali, incentrando la produzione pittorica su plexiglass e vetro ricercando, in particolare, l'applicazione del colore sul retro della lastra, amplificando così l'effetto materico e il messaggio.
Nel 2019 partecipa ad Arte Padova - il suo primo concorso – vincendolo. Nello stesso anno realizza la prima mostra personale al Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto.
Partecipa a Paratissima Bologna e Paratissima Torino … è tra i trenta finalisti del Premio Artelaguna di Venezia.
RINASCITA - la sua prima opera di Land Art in Piazza Duomo ad Orvieto – riscuote grande successo.
400 palloni bianchi gonfiati ad aria dalle prime luci di sabato 17 luglio 2021 hanno invasopacificamente Piazza Duomo, ai piedi della Cattedrale.
Un colpo d'occhio insolito che ha attirato non solo foto ma anche passi di danza per celebrare idealmente "La Rinascita", operadell’artista orvietano Maurizio Rosella, figlio del noto “Mago di Oz” che con la sua bottega in Via degli Artigiani ha fatto sognare migliaia di visitatori.
< Rinascita vuole essere un segno di speranza, una sorpresa piacevole contro quella brutta sorpresa che, invece, è stato il Covid. Volevo fosse qualcosa di leggero come l’aria che riempie i palloni e come il sorriso dei bambini che increduli passano tra un pallone e l’altro. In questa opera ho raggiunto il mio scopo. Ovvero che le persone non si limitassero a “guardarla” ma diventassero parte integrante di essa > spiega MAT.
L’ opera intitolata San Patrizio è stata scelta come immagine della 28° edizione di Umbria Jazz Winter.
Santo TOMAINO – De rerum natura
Mostra a cura di Michele Bramante – Palazzo Samone – CUNEO fino al 30 gennaio 2022.
Santo TOMAINO nasce il 4 marzo 1954 a Carlopoli (Catanzaro).
Trasferitosi a Torino, dove studiò e diventò insegnante al Liceo artistico “Renato Cottini”, tenne numerose esposizioni, fra le quali Epic Paintings al Museo Carlo Bilotti di Roma. In occasione di altre personali, i cataloghi vennero curati da Enrico Crispolti.
Dopo un avvio neoespressionista, a cui seguì nella seconda metà degli anni settanta un periodo di minor coinvolgimento nell’attività pittorica, a partire dal 1983 TOMAINO fu tra i primi artisti che fecero ritorno alla pittura figurativa dopo il dilagare delle installazioni e dell’arte concettuale.
In un’ulteriore fase artistica, più visionaria, la rappresentazione della realtà si fece epica e spettacolare, ma al tempo stesso colta e allusiva.
Nella pittura di Santo TOMAINO i rimandi al mondo esterno si intrecciano con le figure della memoria, con elementi legati alla condizione psicologica e a quella costellazione di miti e archetipi che fanno la storia dell’uomo.
INEDIT – ORTOLANI. I mai esposti di Mario ORTOLANI a
Palazzo della Corgna – CITTA’ DELLA PIEVE
I suoi inconfondibili personaggi popolano un mondo operoso, ricco di dettagli, dove oggetti, animali, vegetali prendono vita per animare racconti e storie fantastiche che scaturiscono dalla realtà osservata dall’occhio attento dell’artista.
La ricerca di Mario ORTOLANI vive di un “progetto”, protagonisti l’uomo e la natura, il lavoro e le stagioni, la vita di ogni giorno e i sogni.
Contrariamente ad ogni ingannevole apparenza, quella di Ortolani è una pittura di idee, dietro la quale si agitano pensieri, letture, esperienze, viaggi. E ancora: gli studi di Agraria, la scenografia, la grafica, la scienza, l’anarchia.
Un magma incontrollabile dove l’idea perde ogni matrice razionale per farsi immagine, poesia.
< Troppo facile definire “ingenua” la produzione di ORTOLANI e superficiale considerare i suoi paesaggi espressione di un generico naïf. Poco è lasciato al caso nel mondo fantastico che abitano i personaggi dell’artista; essi stessi sono al tempo stesso prodotti e strumento di produzione artistica. Sono il risultato dello sguardo attento di un pittore che, dichiaratamente e spensieratamente ama “ri-leggere” la pittura fiamminga del XVI secolo e che nutre profonda ammirazione per Pieter Bruegel e per Hieronymus Bosch. Proprio nella produzione dei fiamminghi e in particolare di Bruegel, sembrano trovare la propria origine le stesse fattezze del personaggio di ORTOLANI : l’“omino” dal cappello e senza volto > Massimiliano Marianelli
Banchetto nuziale - dipinto a olio su tavola (114x164 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, databile al 1568 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.
< Sono praticamente cresciuto con gli “omini” di Mario ORTOLANI. Da bambino li osservavo intenti nelle loro occupazioni, mentre compiono gesti da fanciulli dentro paesaggi solari o calpestando soffici nevi. È distensivo fantasticare su queste piccole figure senza volto che cavalcano lumache giganti per viaggi di un’improbabile lentezza o suonano trombe dorate come spighe di grano. Pare di sentirli gli odori delle cantine profumate di salumi e vino e mi chiedo come possano coltivare angurie tanto grandi da dormirci dentro … > Marco Bastianelli
INEDIT – ORTOLANI mostra opere dell’artista inedite, come “ I ciechi” o le immagini iperrealiste di auto e “sfasciacarrozze” a Roma sotto all’ acquedotto Claudio,
uno dei più importanti acquedotti della Roma antica, sia per le tecnologie d'avanguardia utilizzate nella costruzione, sia per il notevole impegno di mano d'opera, sia per l'entità delle spese sostenute per realizzarlo.
In mostra nell’ultima sala le opere materiche monocromatiche che acquistano tridimensionalità nel gioco di luce ed ombra.
Rif. articolo Mario ORTOLANI nella sez. Artisti
Reportage fotografico by Mauro DRAGONI e Barbara CARICCHI
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