Lo SPAZIO dedicato a Wolfgang Alexander KOSSUTH a
CITTA’ DELLA PIEVE rende omaggio al mondo della
MUSICA & SCULTURA, il mondo di Wolfgang che grazie al
padre scultore e al nonno pittore entra subito in contatto con il mondo dell’arte.
Dalla brillante carriera musicale prima come violinista poi come direttore d’orchestra al Teatro della Scala a Milano alla dedizione esclusiva alla pittura e alla scultura.
MAGICA è la PIEVE – il programma 2022 a cura della Proloco Associazione Turistica Pievese – accoglie anche La Pasiòn, musica di origine Spagnola e Sudamericana con il M° Gianmaria GRIGLIO al pianoforte e la soprano Violetta LAZIN.
Sabato 30 Luglio - SPAZIO KOSSUTH - Le Rimesse di Palazzo Vescovile
La Pasiòn - Violetta LAZIN Photo by Mauro DRAGONI
Direttore principale dell’International Opera Theater Philadelphia per quattro anni il M° GRIGLIO è attualmente Direttore Musicale di Opera Odyssey.
Attivo anche come compositore , la sua prima opera Camille Claudel ha debuttato nel 2013 con grande successo di pubblico e critica proprio a Città della Pieve.
E Violetta LAZIN ha interpretato nella prima assoluta il ruolo della giovane Camille, l’allieva di Auguste RODIN , il grande scultore francese.
Perché comporre un'opera basata sulla vita di Camille
Complice il meraviglioso film del 1988 sulla vita di Camille Claudel, con Gerard Depardieu e Isabelle Adjani.
< Fino ad allora, lo confesso, non avevo mai sentito parlare di Camille Claudel. Amo Depardieu come attore e il film è stato ambientato a Parigi alla fine del 1800, una combinazione perfetta per i miei gusti. Ho continuato a guardare, e quello che mi ha letteralmente congelato il sangue è stato l'urlo di Camille verso la fine del film, proprio fuori dalla casa di Rodin. È stata la scintilla che ha acceso la mia febbre creativa. Ho iniziato freneticamente a guardare sugli scaffali. Ricordavo di aver visto un libro sull'argomento. Ed eccolo lì, un libro su Camille Claudel. Ho letto il libro durante la notte, ho iniziato a fare più ricerche e sono diventato ossessionato. Mentre stavo ancora leggendo, ho iniziato ad annotare uno schema della storia e la sceneggiatura allo stesso tempo >
< Rose Beuret, compagna di lunga vita di Rodin, inizialmente non faceva parte del piano. Del resto l'opera aveva già due personaggi femminili principali, la vecchia e la giovane Camille. Ma una notte, mentre scriveva il duetto nel secondo atto tra Camille e Rodin, irruppe semplicemente dalla porta. Potevo vederla e sentire la sua rabbia vomitare sulla donna che stava rubando suo marito. È stato un punto di svolta. Come risultato, sono nate le scene seguenti e l'intero secondo atto ha preso forma. Quando lo guardo ora, il suo personaggio sembra non avere importanza all'inizio: non è nel primo atto e si presenta come un mostro dispiaciuto all'inizio del secondo. Ma la sua passione si rivela presto e con essa l'importanza che gioca nella caduta di Camille.
Non sono mai stato innamorato di lei, ma sicuramente la rispetto: è stata al fianco del marito per tutta la vita, nonostante le sue numerose infedeltà e ha lottato per lui fino alla fine. Rodin l'ha sposata solo 3 anni prima della sua morte. Una donna di grinta e passione a modo suo. Forse non è stata in grado di accendere il fuoco di Rodin nel modo in cui ha fatto Camille, dopotutto questi due avevano una cosa importante in comune: la scultura. Ma lei si prendeva cura di tutto il resto, permettendogli di vivere la vita che viveva >
Camille Claudel – opera presentata in anteprima in Italia, a Città della Pieve e a Pavia, nel 2013 prodotta da International Opera Theatre di Filadelfia in collaborazione con Consolato Generale d'Italia a Filadelfia, Philadelphia International Institute, Camera di Commercio Italia America, Alliance Française de Philadelphie, University delle Arti, Filadelfia.
Interpreti della prima:
Violetta Lazin, soprano – giovane Camille Claudel
Natalie Burdeny, contralto – la vecchia Camille
Manuel Gorka, baritono – Auguste Rodin
Michaela Magoga, mezzo – Rose Beuret
Dongnyuk Kim, tenore – Paul Claudel
Learae Frenock, ballerina – la scultpure di Camille
Rodin e Camille nel loro studio
Rose Beuret
La giovane Camille
La vecchia Camille
La scultura di Camille
Photo by Ornella Tiberi - produzione 2013
Gianmaria GRIGLIO e Violetta LAZIN hanno fondato nel 2016 ARTax Music – innovativa compagnia musicale con sede nella vivace città di L'Aia, Paesi Bassi.
“Il teatro di musica classica contemporanea è una forma creativa che combina tutte le arti e attinge alle tradizioni culturali e al talento di nazioni di tutto il mondo”
SCULTURA : da Camille Claudel e Auguste Rodin a
Wolfgang Alexander Kossuth
Strehler, un busto al Piccolo: "Vigila su attori e pubblico"
Realizzato dall’artista Wolfgang Alexander Kossuth e donato al Comune dalla moglie dello scultore: < Mio marito desiderava tanto che fosse qui >
C’era un uomo, a Milano, che rese grande e popolare il teatro. Si chiamava Giorgio Strehler e tra le macerie del Dopoguerra italiano, nel 1947, fondò insieme a Paolo Grassi e Nina Vinchi il Piccolo Teatro di Milano. Una personalità – umana, innovativa, europea – celebrata con un busto, realizzato dal celebre artista Wolfgang Alexander Kossuth, posto ora nel foyer del teatro milanese a lui intitolato, in Largo Greppi.
La scultura, svelata il 22 giugno 2022, è stata donata al Comune di Milano dalla moglie dello scultore, Giuliana Alzati Kossuth.
< Proprio pensando a questo teatro e avendo conosciuto Strehler mio marito ha desiderato a lungo che il ritratto fosse qui. Ed ora è finalmente arrivato nella sua casa >
L’opera è stata realizzata da un artista, Kossuth, la cui vita è sempre stata divisa tra la musica – era violinista e direttore d’orchestra – e le arti figurative. Un’anima affine allo stesso Strehler, la cui carriera di regista e direttore artistico mostrò nuove e inedite forme teatrali all’Europa intera.
Nell’ambito delle celebrazioni dei 100 anni della nascita di Giorgio Strehler, grande regista teatrale milanese, è stato inaugurato il busto in bronzo raffigurante lo stesso drammaturgo, realizzato nel 2000 dall’artista Wolfgang Alexander Kossuth.
Personaggi noti del mondo della musica, della letteratura e della danza hanno posato per il maestro KOSSUTH, tra cui Alberto Erede, Leonard Bernstein, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Luciana Savignano, Milva, Valeria Moriconi, Mario Soldati, Sergiu Celibidache, Sandor Vegh, Sierk Schroder, Ottavio Mazzonis, Andrea Jonasson-Strehler, Liliana Cosi, Alessandra Ferri, Massimo Murru, Roberto Bolle.
Molti lavori di KOSSUTH sono stati esposti in musei, teatri e spazi culturali . Nel 1981 al Museo della Scala a Milano il ritratto di Mario del Monaco … nel 1986 la scultura di Domenico Scarlatti all’ Auditorium della RAI a Napoli … nel 1993 il ritratto del poeta Vittorio Sereni al Museo civico di Luino … nel 1995 la grande scultura dedicata al celebre violinista Niccolò Paganini al Teatro Carlo Felice di Genova.
"RITRATTI" : Pittura e scultura.
Le opere di Wolfgang Alexander Kossuth in mostra allo SPAZIO KOSSUTH –
Le Rimesse di Palazzo Vescovile a CITTA' DELLA PIEVE (Perugia), nella principale via
Vannucci. Inaugurazione sabato 30 LUGLIO 2022.
La città in cui l'artista è morto nel 2009 e da cui la sua produzione artistica ha preso vita, rende omaggio alla personalità ecclettica del maestro Kossuth con un percorso espositivo di 35 ritratti in scultura.
Kossuth ha cominciato la carriera nel mondo dell'arte, partendo dal desiderio di analizzare l'animo umano in tutta la sua complessità. Ha poi ampliato le conoscenze tecniche fino a realizzare opere che hanno superato i limiti della realtà, sfociando nel surreale.
Non ha mai smesso però di realizzare RITRATTI per commissioni e omaggi. Soprattutto di personaggi che ammirava e aveva conosciuto personalmente, come Giorgio Strehler, che ha voluto omaggiare con un ritratto esposto al Teatro Strehler a Milano.
Il modello originale presente in mostra a Città della Pieve con il video della presentazione di Vittorio Sgarbi.
< Il ritratto è sempre una vera prova di coraggio, affrontare un ritratto vuol dire affrontare il giudizio di tutti coloro che lo guardano, nel ritratto la riconoscibilità è fondamentale ma non tutti guardano nello stesso modo > le parole dell'artista Kossuth.
< Kossuth trasforma gli esseri umani in minerali, paralizza la loro infinita mobilità, li blocca senza sintetizzare e senza deformare. Non esce dalla loro dimensione del realismo, perché ha già fatto un grado zero dell'immagine nel momento in cui l'ha voluta riprodurre in un'astrazione cromatica > il commento di Vittorio Sgarbi.
RITRATTI di Wolfgang Alexander Kossuth
Alessandra Ferri - 1994 Terracotta
Bianca - 1990 Plaster
Giorgio Strehler - 2000 bronzo
L’indescrivibile - 2005 bronzo
Gerard Akoka - 2006 – terracotta
Patrizio Brigada - 2006 – terracotta
Ottavio Mazzonis - 2001 – bronzo
Gabriele Cassone - 2007 – olio su tela
La SCULTURA di Camille Claudel
Camille CLAUDEL - The Waltz o The Waltzers
La scultura raffigura due figure, un uomo e una donna, chiuse in un abbraccio amoroso mentre ballano un valzer. Il lavoro è stato ispirato dalla fiorente storia d'amore di Claudel con il suo mentore e datore di lavoro Auguste Rodin.
Camille CLAUDEL - L'Age mur
L'insieme evoca l'esitazione di Rodin combattuto tra la sua vecchia amante, che doveva avere la meglio e Claudel che, nel tentativo di trattenere l'amato, si protende in avanti. Al di là della sua storia personale, la scultrice realizza un'opera simbolica che spinge a riflettere sui rapporti umani. Anche la Claudel vi prende parte assumendo le fattezze di un personaggio che l'artista stessa ribattezza L'implorante, sottolineando così il tragico attaccamento al suo destino.
L'uomo alla fine della sua maturità è vertiginosamente trascinato dall'età mentre, senza speranza, tende una mano alla giovinezza. Le figure nude sono avvolte da drappi svolazzanti che mettono ancora più in risalto la rapidità del cammino. Le grandi rette oblique si allontanano rapidamente.
Paul Claudel così diceva:
< Mia sorella Camille, implorante, umiliata, in ginocchio, lei così superba, così orgogliosa mentre ciò che si allontana dalla sua persona, in questo preciso momento, proprio sotto i vostri occhi, è la sua anima>.
La vita di Camille Claudel è ben rappresentata da due fotografie.
La prima di César, commissionata da Rodin, la ritrae come giovane artista e donna indipendente: sguardo fiero di sfida, capelli spettinati e occhi penetranti.
La seconda, dell’amica Jessie Litcomb, nel manicomio di Montdevergues, è la foto di una donna-spettro rassegnata e alienata.
Queste foto rappresentano due periodi molto importanti della sua vita:
i tredici anni con Rodin e i trent’anni al manicomio.
Letizia Battaglia, grande fotografa siciliana, che ha realizzato degli scatti molto intensi ai ricoverati, parla dei manicomi come di “una tragedia di cui tutti dovremmo provare vergogna”, riferendosi alle persone fatte rinchiudere dai familiari per questioni di eredità, ai mariti che si liberavano in questo modo delle mogli, a quanti costretti ad entrare sani in manicomio furono poi travolti davvero dalla malattia mentale. In queste parole troviamo perfetta corrispondenza con il dramma di Camille.
Camille incontra Rodin nel 1884: ne diventa la musa, la modella,
l’amante; tra loro una profonda comprensione artistica: insieme frequentano molti intellettuali dell’epoca. Camille è gelosa, emotivamente violenta, intransigente, con una passione totalizzante.
Il 12 ottobre 1886, Rodin scrive una sorta di contratto, forse obbligato da lei: “Dopo l’esposizione partiremo nel mese di maggio per l’Italia e vi rimarremo almeno sei mesi, e sarà l’inizio di un legame indissolubile dopo il quale Mlle Camille diventerà mia moglie.”
Rodin si barcamena tra la passione per lei e la tranquilla Rose Beuret che non lascerà mai e che sposerà nel 1917. Camille – come scrive lei stessa – gli darà tutto …
In questo vortice di sentimenti, Camille produce dei capolavori
assoluti: Sakountala, La Valse, il busto di Rodin, Clotho e soprattutto l’Age Mûr. Una giovane donna implorante cerca di trattenere un uomo maturo che invece viene portato via da un’altra donna. Nella prima versione dell’opera la giovane lambiva la mano dell’uomo; nella seconda invece i due personaggi sono staccati. Facile pensare al triangolo amoroso con Rodin. Qualcuno ha visto anche nella figura dell’uomo quella del padre. Qualsiasi interpretazione si voglia dare, rimane un’opera meravigliosa e crudele.
Dal 10 marzo 1913, giorno dell’entrata in sanatorio, niente più immagini. Non le era permesso scolpire. Privata della sua arte, come Oscar Wilde nel carcere di Reading e Egon Schiele nella prigione di Neulengbach, rimase lucida in un ambiente ostile.
Le cartelle cliniche sono oggi pubbliche e non lasciano dubbi: Camille Claudel non aveva alcun disturbo psichico e anzi, i medici consigliarono ripetutamente alla famiglia di farla rincasare. Ma questo non avvenne mai.
Dopo 30 anni in manicomio, Camille Claudel si spense alle 2 del mattino del 19 ottobre 1943 per un colpo apoplettico dovuto quasi certamente a malnutrizione (secondo Max Lafont, tra il 1940 e il 1944, 40.000 pazienti morirono di fame negli ospedali psichiatrici di tutta la Francia).
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