GIAVENO - “Le MADDALENE” nella Chiesa dei Batù
Una selezione di undici opere del collezionista torinese Roberto
Rubiola scelte dalla giavenese Marina Cappello che ha curato
l’inedita esposizione.
Opere realizzate tra il Cinquecento e il Settecento da autori noti e
meno noti che raffigurano la Maddalena.
I dipinti sono inseriti in bellissime cornici, anch’esse opere d’arte.
MADDALENA
< Questa figura del Vangelo è stata purtroppo nel tempo vissuta in maniera negativa nell’immaginario religioso, una figura controversa accolta spesso con scetticismo dalla chiesa cristiana. Ci è sembrata una bella tematica per il periodo natalizio … in fondo la Maddalena è una donna che dona la vita a Gesù … è la prima persona a cui Cristo si rivolge dopo la Resurrezione … >
< Una delle opere, “La deposizione” di Joseph Heintz il Giovane, è stata esposta accanto alla Sindone durante un’Ostensione. Due delle altre Maddalene hanno fatto parte di una mostra curata da Vittorio Sgarbi, che osservava nello sguardo del pittore la volontà di rendere la Maddalena una donna comune. Sono opere che hanno un alto valore simbolico >
PERUGIA – “TRA SOGNO E REALTA’” di Carla ROMANI nella centralissima
cappella della Madonna del Riscatto (sec. XV), detta del Collandone, in corso
Vannucci.
La microscopica Chiesa del Collandone è un piccolo scrigno quasi sempre chiuso. Da tempo questa splendida chiesetta-bomboniera viene concessa come luogo ideale per piccole esposizioni.
Apparteneva alla Compagnia di Maria Vergine del Riscatto ed è attualmente sede di attività missionarie. La lapide di marmo all’ingresso, in esterno, recita appunto “Opera Apostolica di Perugia per il Corredo del Missonario”.
Le Monachelle di Carla ROMANI popolano gli scorci umbri , dall’imponente Chiesa di Sant’Ercolano a Perugia, alle Torri di Properzio a Spello fino alla suggestiva Piazza Silvestri di Bevagna, una delle piazze medievali più affascinanti di tutta Italia …
Perugia : piazza IV Novembre e tempio di porta Sant\'Angelo
< … raffinata, elegante, con un succoso senso della composizione dei colori, è capace di regalare con le proprie immagini sensazioni fortissime … > La Nazione
< … padrona di un fine gusto coloristico e di un eccellente gusto compositivo, è capace di inventare particolari elementi pittorici con la sua fantasia che è propria di un’artista particolarmente dotata di una sensibilità morale fine e struggente … > Il Messaggero
Alberi tondeggianti, bianche colombe e allegre monachelle nelle opere di
Carla ROMANI
Ali bianche in volo Il mio Trasimeno
BEVAGNA - Luigi TOSTI fotografo dell’immaginario collettivo a
DAYDREAMING GALLERY in corso Matteotti.
Bevagna - Cittadina medievale sui resti dell’esteso insediamento romano importante nodo di scambio sull’antica via Flaminia di cui restano le imponenti tracce dell’anfiteatro grande come il Colosseo e del frigidarium delle terme con mosaici perfettamente conservati …
La ricerca artistica di Luigi TOSTI attraversa diverse serie fotografiche, con un progressivo dissolvimento degli spazi fino alle gondole galleggianti nel bianco accecante della laguna, come una banchisa in allarme climatico …
Le “Fiabe marine” di Luigi TOSTI sono un percorso esplorativo di una “nuova geografia visuale” con dimensioni capovolte, dove il bianco non è più assenza, ma protagonismo e gli abbattimenti dimensionali non sono diminuzioni, ma espansioni di infinito. Nuove frontiere dove gareggiano tra loro realtà e fantasia e dove Luigi Tosti smette di essere fotografo per diventare “Reporter dell’immaginario collettivo”.
Poeta, copywriter, art director e fotografo artistico, Luigi TOSTI nel personale percorso creativo annulla le distanze tra fotografia e pittura ed abbatte i confini che separano realtà e sogno creando le “fiabe visive”.
Riaffiorano i ricordi
Vertigini
< La capacità di liberare il mondo dai confini del già visto, per aprirlo al fascino del “mai visto prima”, è questa la differenza fra essere “semplicemente fotografo”, “semplicemente pittore”, oppure essere un artista. La bellezza senza originalità è “un’emozione stanca” e l’originalità senza bellezza è un “rumore sordo”. Siamo tutti sognatori affamati di bellezza e originalità, cioè di arte. Il grado più assoluto dell’arte, però, è qualcosa di ancora più grande dell’originalità: è l’unicità.
Il miracolo di una immagine avviene quando è in grado di parlare alla nostra anima, accarezzandola, infiammandola, rassicurandola, stupendola, facendole compagnia, facendo amicizia con lei, trasportandola altrove e, in una sola parola, facendole del bene.
La mia missione, il mio scopo, la mia passione, la mia vocazione non è riprodurre fedelmente la realtà, ma riprodurre fedelmente i sogni che, pur partendo dalla realtà, le sono sempre infedeli, per questo mi considero un “Reporter dell’immaginario collettivo > scrive Luigi TOSTI.
AREZZO – Carlo BERNARDINI con “SHINING MATRIX” a Palazzo Lambardi /
spazio SUGAR in Corso Italia. A cura di Fabio Migliorati.
Geometriche installazioni luminose dialogano con gli spazi della domus romana di cui sono visibili pavimenti a mosaico e terracotte …
Carlo BERNARDINI vive e lavora a Milano; insegna Installazioni Multimediali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Arezzo conosce Carlo Bernardini (Viterbo, 1966) per avere illuminato piazza Libertà durante Icastica II, quando geometrizzò lo spazio tra il Palazzo del Comune e il Palazzo della Provincia con un immenso solido tracciato in fibra ottica.
Nello spazio SUGAR fino al 5 febbraio 2023 una selezione di alcune sue opere scultoree, nella cui ricerca visiva, basata sul concetto di trasformazione percettiva, la luce crea un disegno nello spazio, un disegno che cambia secondo i punti di vista e gli spostamenti dello spettatore, ma soprattutto un disegno che consente d’immaginare un certo “oltre liminale”.
Scrive Fabio Migliorati che < attraverso le sue intensissime installazioni, Bernardini ha sempre mirato a una riconfigurazione dei luoghi per una nuova architettura; le sculture sono concepite come spazi di luce cristallizzata, i cui materiali, acciaio inox e fibra ottica, si compenetrano in un gioco di ruoli, tra luce e buio >
Per Giuseppe Angiolini (Sugar) < gli spazi che l’artista è capace di evidenziare sono più scoperte che invenzioni; pare che sappia scegliere la propria, tra varie versioni possibili della realtà. Il riverbero delle figure geometriche nelle forme visibili, riconoscibili, scompone lo spazio recintando il vuoto dell’ambiente, fino a formarne un altro nuovo e bellissimo >
Reportages fotografici by Mauro Dragoni e Barbara Caricchi
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