Gallerie d\'Italia – Torino fino al 12 febbraio 2023

Da settembre l’omaggio a Lisetta Carmi, una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano, recentemente scomparsa all’età di 98 anni.



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Ph. Lorenzo Taccioli

 

Annalisa Carmi, meglio conosciuta come Lisetta Carmi (Genova, 15 febbraio 1924 – Cisternino, 5 luglio 2022), è stata una fotografa italiana, famosa per i suoi reportage di impegno sociale realizzati negli anni sessanta e settanta, come i camalli di Genova, i travestiti di Via del campo, i campi profughi palestinesi.

La minore dei tre figli di Attilio Carmi e Maria Pugliese, una famiglia borghese di origine ebraica, frequentò le scuole a Genova fino a quattordici anni, quando nel 1938, in seguito alla promulgazione delle leggi razziali fasciste, venne espulsa dal liceo in cui era iscritta.

Dopo la fine forzata dei suoi studi nella scuola pubblica, lo studio del pianoforte, iniziato quando aveva dieci anni, diventò la sua unica attività, assorbendola totalmente.

Iniziata la seconda guerra mondiale, per sfuggire alle persecuzioni razziali si trasferì con la famiglia da parenti in provincia di Alessandria, presso i quali il padre fece trasportare il pianoforte da Genova su un carro trainato da buoi.

Nel 1943, dopo una retata di ebrei nella sinagoga di Genova, raggiunse la Svizzera, dove proseguì i suoi studi al conservatorio di Zurigo. Alla fine della guerra, tornata a Genova, riprese a suonare con il suo maestro, Alfredo They, e nel 1946 si laureò in pianoforte presso il conservatorio di Milano.

Iniziò presto a fare concerti in giro per il mondo, il primo dei quali in Germania, a Bayreuth, dove ricevette positive recensioni sui giornali tedeschi per la sua tecnica impeccabile e il suo temperamento artistico.

< Sono convinta che se sai suonare uno strumento puoi

fare qualunque cosa nella vita. Perché la musica ti dà una anima.

E la fotografia fu il corpo in cui la incarnai. [...] Per me la fotografia era un modo

diverso di capire, di entrare nel mistero dell\' umano > Lisetta Carmi, Intervista a

La Repubblica, 2013

Così nel 1960 Lisetta Carmi decise di abbandonare l\'attività concertistica, avvicinandosi alla fotografia durante un viaggio con l\'amico musicologo Leo Levi in Puglia, dove lo studioso intendeva registrare i canti della comunità ebraica di San Nicandro Garganico.

Per l\'occasione Lisetta acquistò la sua prima macchina fotografica, Agfa Silette con nove rullini, per riprendere le esperienze di quel viaggio.



La mostra “Lisetta Carmi. Suonare Forte” inaugura il progetto

“La Grande Fotografia Italiana” promosso da Gallerie d’Italia – Torino.

Il titolo della mostra evoca la sua formazione di pianista ma anche il coraggio di cambiare direzione, di intraprendere percorsi diversi, per seguire la sua ostinata volontà di dare voce agli ultimi.

< Sarà Giovanni Battista Martini, amico di Lisetta e curatore del suo archivio, a rivelare tutta la libertà che ha pervaso le cinque vite di questa straordinaria creatura > scrive Alessia Venditti che per un anno e mezzo, a partire dal 2009, ha lavorato fianco a fianco con Lisetta per la sua tesi di laurea in storia della fotografia.

Le otto sezioni espositive presentano le opere più salienti del suo lavoro: dallo straordinario reportage “I travestiti”, unico nel suo genere e diventato negli anni Settanta un libro di culto, con la sua declinazione del tutto inedita a colori, alla documentazione del parto, oltre ai lavori fotografici dedicati al mondo del lavoro in Italia e all’estero e ai ritratti di Ezra Pound.

 

 

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Ph. Andrea Guermani



Apre la sezione dedicata alle DONNE con ritratti dal mondo e il reportage sul

parto naturale nell\'Ospedale Galliera di Genova prodotto il 19 ottobre del 1968.

 

 

DONNE Lisetta Carmi

 

 

DONNE Lisetta Carmi

 

 

DONNE Lisetta Carmi Sardegna            Sardegna

 

 


Acque di Sicilia, edito da Dalmine nel 1977 con i testi di Leonardo Sciascia, sarà il suo ultimo lavoro fotografico.



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DONNE Sicilia 1977 Lisetta Carmi

 



Sempre oltre gli schemi,

Lisetta Carmi ha indagato il mondo de I TRAVESTITI.

 

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Ph. Andrea Guermani



Capodanno 1965 - Grazie all\'amico Mauro Gasperini, Lisetta Carmi incontrò la comunità di travestiti che frequentavano l\'antico ghetto ebraico di Genova, dalle parti di Via del Campo; una di loro, la Morena, ispirò la omonima canzone di Fabrizio De André.

Ne nacque un rapporto di amicizia, durato sei anni, durante i quali Lisetta  fotografò la realtà quotidiana di quella comunità che tutti conoscevano ma fingevano di ignorare.

Le foto dei travestiti, inizialmente presentate solo in bianco e nero e in seguito ristampate a colori, erano insolite per quei tempi e vennero ritenute scandalose. Mettevano in luce il sentimento di vicinanza della fotografa genovese con le figure emarginate dalla società, presente anche nella maggior parte dei suoi reportage.

Accompagnate dai testi delle interviste dello psichiatra Elvio Fachinelli, vennero raccolte in un libro, I travestiti, pubblicato nel 1972 da Sergio Donnabella che per realizzare questo progetto fondò appositamente la casa editrice Essedi.

 

TRAVESTITI lisetta-carmi

 

 



IL MONDO DEL LAVORO

 

PORTO Genova1960 1970LisettaCarmi

 

 

PORTO-Genova-Lisetta-Carmi

 

 

 Nel 1964 Lisetta Carmi prese parte al progetto Genova porto: monopoli e potere operaio realizzando un reportage sulle condizioni di lavoro dei camalli.

 

PORTO camalli



Il porto, Lo scarico dei fosfati, Genova (1964) di Lisetta Carmi © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti

 

Documentò l’Italsider a Genova e nel 1965 si recò a Parigi, dove effettuò un reportage sulla metropolitana, diventato il libro Métropolitain, composto dalle sue fotografie e da alcuni testi di Instantanés di Alain Robbe-Grillet; l\'anno successivo Métropolitain si posizionò al secondo posto nel Premio per la cultura della Fotografia di Fermo.

 

METROPOLITAIN Parigi 1965

 

 



LETTERATURA

 

 

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Ph. Andrea Guermani



11 febbraio 1966 - Lisetta si recò con il direttore dell’ANSA di Genova a Sant’Ambrogio di Zoagli per fotografare Ezra Pound, allora nella sua residenza ligure.

Nonostante l\'incontro con il poeta statunitense fosse stato brevissimo e si fosse svolto senza che questi pronunciasse alcuna parola, Carmi riuscì a scattare diverse foto molto significative, con le quali partecipò alla edizione italiana del Premio Niépce, aggiudicandosi il primo premio.

Umberto Eco, membro della giuria, avrebbe commentato che < quella sequenza di foto diceva del poeta più di tutti gli articoli scritti su di lui >.

 

POUND Ezra Pound

 



ARTE

 

 

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Ph. Andrea Guermani



Lisetta Carmi realizzò un reportage sulle tombe del cimitero monumentale di Staglieno intitolato Erotismo e autoritarismo a Staglieno, che nonostante non sia stato immediatamente compreso e pubblicato, contribuì a far conoscere la fotografa a livello nazionale.

 



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STAGLIENO carmi

 




MUSICA

In due sezioni la musica gioca un ruolo fondamentale : le moderne tecnologie di diffusione sonora direzionale permettono l’ascolto di brani di Luigi Nono e Luigi Dallapiccola.

 

ANNALIBERA Quaderno-musicale

 

 

Nel 1962 Lisetta CARMI creò una opera grafica dedicata al Quaderno Musicale di Annalibera di Luigi Dallapiccola, stampando e rilegando in proprio la maquette.

In questo progetto accostò il lavoro musicale del compositore a un corrispettivo segno fotografico per ognuno degli 11 brani presenti nel quaderno: procedette stampando un negativo, esponendolo alla luce per farlo diventare scuro e quindi graffiandolo.

Scelse infine una sua fotografia e una dell\'artista, aggiungendovi un suo testo scritto. Il volume venne pubblicato dalla casa editrice Sedizioni nel 2005.

 

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Quaderno Musicale di Annalibera - foglio 5

 



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