La mostra a Torino ai MUSEI REALI - Sale Chiablese - racconta l’artista emiliano
Giovanni Francesco Barbieri detto il GUERCINO (Cento, 1591 – Bologna, 1666), uno dei grandi protagonisti della scena artistica italiana nella prima metà del Seicento.
L’infanzia prodigiosa, la fama precoce, l’Accademia del nudo … a Venezia … a Ferrara … a Roma … a Bologna …
Apollo scortica Marsia (1618) – Firenze - Gallerie degli Uffizi , Palazzo Pitti - Galleria Palatina
GUERCINO : ANATOMIA COLORE TEATRALITA’
Il disegno è fondamentale nell’opera del pittore che studia il corpo umano … tanti gli schizzi che precedono l’esecuzione di una opera
MANI PIEDI BOCCHE NASI OCCHI BARBE CAPELLI MUSCOLI
Le TERRE in tante sfumature rossicce caratterizzano le opere … il BLU dipinge cieli e manti di Madonne …
Per raccontare le sue storie Guercino predilige scenografie teatrali e il rapporto diretto con i soggetti, spesso rappresentati a mezzo busto …
Venere, Marte e Amore (1634), olio su tela, Modena – Galleria Estense
In mostra capolavori di primo piano come il Ciclo Ludovisi, le commissioni del futuro papa Gregorio XV : 4 tele di grandi dimensioni realizzate tra il 1617 e il 1618 ricongiunte per la prima volta dopo quattro secoli nella mostra di Torino:
Lot e le figlie proveniente da San Lorenzo a El Escorial, Susanna e i vecchioni prestata dal Museo del Prado - Madrid, la Resurrezione di Tabita dalle Gallerie degli Uffizi, Palazzo Pitti – Firenze e Il Ritorno del figliol prodigo dei Musei Reali - Torino.
Sorprende la grande pala della Madonna del Rosario (1637, olio su tela, 378 x 255 cm) della Chiesa di San Domenico a Torino appena restaurata dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.
La pala richiese un investimento considerevole di 600 ducatoni da parte della Confraternita del Santissimo Rosario di Torino. Fu il marchese Amedeo Dal Pozzo di Voghera a facilitare i contatti tramite l’intermediario Ludovico Mastri, responsabile della gestione dei pagamenti all’artista emiliano.
Il risultato è un’opera di grande impatto, caratterizzata da una disposizione scenica teatrale: la Madonna stringe il Bambino e offre il Rosario a san Domenico, affiancato da santa Caterina, con una folla di fedeli che emerge da un ampio arco sullo sfondo; nella parte superiore, tre angeli discutono su una melodia mentre un quarto angelo sembra fluttuare sulla scena con due puttini. Un grandioso spettacolo barocco di devozione che suscita profonda emozione e ammirazione.
GUERCINO , il mestiere del pittore
La BOTTEGA diretta da Guercino, frutto del connubio tra i fratelli BARBIERI - Giovanni Francesco (pittore di figura) e Paolo Antonio (amministratore delle questioni burocratiche e pittore di nature morte)- e i nepoti GENNARI - Benedetto e Cesare (figli della sorella Lucia e di Ercole) - era organizzatissima, con ruoli e metodi esemplari del sistema del tempo.
Il 4 gennaio del 1629 viene istituito il Libro dei conti, una contabilità dei pagamenti ricevuti per le tele, strumento storiografico prezioso che permette di individuare le opere del Guercino e le date della loro composizione.
Tariffario preciso : 100 ducatoni per figura intera, 50 ducatoni per mezza figura, 20 ducatoni per testa …
L’utilizzo di materiali di pregio come i lapislazzuli fa lievitare il prezzo …
Per evidenziare la pratica della ripetizione dei modelli e l’utilizzo di un repertorio di idee originali, la mostra presenta alcuni confronti significativi.
Ecco Dio Padre in tre opere a confronto.
Padre Eterno (1646), Torino – Musei Reali, Galleria Sabauda
Padre Eterno (1646), Bologna – Pinacoteca Nazionale
Immacolata Concezione (1656), Ancona – Pinacoteca Civica Francesco Podesti
Suggestivo il paragone tra San Matteo e l’angelo (1622) - capolavoro dei Musei Capitolini a Roma - e Liberazione di san Pietro (1622) - uno dei prestiti prestigiosi del Museo del Prado a Madrid .
Una serie di pregiati disegni di Guercino illustra il processo creativo e il momento cruciale dell’invenzione attraverso il medium grafico: notevole il caso della Vestizione di San Guglielmo, evidenziato da tre degli oltre venti disegni preparatori originali.
Principale concorrente di Guercino sul mercato bolognese era Guido Reni, di cui viene esposto il San Giovanni Battistadella Galleria Sabauda a Torino.
Nel 1642, morto Guido Reni, il Guercino si trasferisce a Bologna dove nel 1649 muore prematuramente suo fratello Paolo Antonio ...
Paolo Antonio Barbieri, Natura morta con paramenti vescovili e argenti, olio su tela, Cento – Civica Pinacoteca il Guercino
Paolo Antonio e Giovanni Francesco Barbieri, Ortolana, Collezione privata
Le ultime sezioni della mostra sono dedicate ad alcuni dei temi e dei soggetti più aderenti alla realtà del tempo o di particolare successo e dunque maggiormente indagati dal pittore e dalla bottega.
È il caso delle novità scientifiche legate al rivoluzionario pensiero galileiano che accendono l’interesse di committenti, intellettuali e artisti compreso Guercino, il quale su richiesta dei Medici dipinge il famoso Atlante che regge il globo (1646, Museo Bardini di Firenze) e con sguardo disincantato disegna invece il Mago Brumio, testimonianza delle credenze popolari ancora diffuse.
Quindi, il “gran teatro della pittura barocca” con altri capolavori, tra cui Il ritorno del figliol prodigo (1627-28) della Galleria Borghese proveniente dalla collezione romana dei Lancellotti, o Amnon e Tamar (1627-1628) dalla Galleria Estense di Modena.
Il Seicento esalta l’arte della rappresentazione emotiva, con una particolare attenzione alla gestualità intensa e alla visione coinvolgente degli eventi. Guercino si distingue come maestro di questa estetica, sia nella resa delle figure che nell’elaborazione di scenari ricchi di dettagli. La sua capacità di catturare tensioni psicologiche e passioni drammatiche emerge soprattutto nei ritratti di eroine mitologiche e storiche, trasmettendo coraggio, dignità e intelligenza.
Diana (1646), Perugia - Fondazione Marini Clarelli Santi
Le Sibille - quattro differenti raffigurazioni a confronto.
La morte di Cleopatra (1648), Genova – Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso
< Guercino mette magistralmente in scena l’ultimo atto della tragedia, rendendo partecipe lo spettatore e trasportandolo nella sublime emozione dello spettacolo barocco > commentano le curatrici.
Sulla copertina del catalogo il Ritorno del Figliol Prodigo (1617) conservato alla Galleria Sabauda di Torino con cui il cardinale Alessandro Ludovisi aveva omaggiato il duca Carlo Emanuele I di Savoia.
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