L’antologica alla GAM di Torino ripercorre l’intera opera di questo artista colto, surreale e indipendente che a Torino frequentò personaggi eclettici come Carlo Mollino - architetto, fotografo e designer, tra le personalità più vivaci e versatili dell’architettura moderna - e Carol Rama - artista.
Sono subito attratta dal Ritratto di Carlo Mollino (1928) nella sua auto … forte il richiamo al celebre Autoritratto sulla Bugatti (1929) di Tamara de Lempicka , un piccolo dipinto che è diventato una icona dell’emancipazione femminile nel Novecento.
Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte
< Il notturno è uno dei temi della pittura di Italo Cremona, una condizione espressiva, esistenziale e filosofica che produce sogni, incubi, apparizioni, immagini fantastiche. “Tutto il resto è profonda notte” è la frase con cui Cremona aveva concluso uno dei testi di “Acetilene”, rubrica che negli anni cinquanta firmava per “Paragone”, la rivista di Roberto Longhi. Pittore-scrittore, intellettuale poliedrico ed eccentrico, nei dipinti e negli scritti Italo Cremona ha indagato la Zona ombra (titolo di un suo libro edito da Einaudi nella serie bianca dei “Coralli”): un territorio capiente, dove il buio entra in contatto con la luce attraverso lampi vividi o barlumi; attraverso il chiarore di una lampada ad acetilene (il lume usato un tempo da minatori e speleologi) o la scia di una stella cadente, come nel romanzo distopico La coda della cometa >
Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte - titolo chiave della mostra che porta il visitatore alla scoperta dell’artista dalle esperienze giovanili di metà anni Venti fino alle opere della prima metà degli anni Settanta … dalle nature morte prossime alle atmosfere del Realismo magico alla visionarietà del “surrealista indipendente”, come amava definirsi.
Autoritratto
Ritratto della moglie (1939)
Tra gli elementi ricorrenti nella produzione artistica gli interni : dallo studio con modelle e cavalletti alle abitazioni oniriche e surreali … le architetture viste attraverso le finestre … lo specchio … il quadro nel quadro …
Piazza Cavour
Aria di Torino (1959)
Nelle nature morte si nota l’uso di oggetti inconsueti, come il cappello Borsalino con la pistola, i crisantemi con le pistole … pistole che divengono oggetti del sesso …
La Libra (1929)
E ancora le molle del focolare o i tubi della stufa …
Dialogo tra una conchiglia e un guantone da scherma (1930)
Composizioni eleganti e colori armoniosi che esplodono vivaci in scene surreali dominate dai nudi, dai drappeggi, dalle teste-scultura …
Metamorfosi (1936)
Piccolo Golem (1940)
Vittoria sul cavallo di gesso (1940)
Inverno (1940)
ORIGINALITA’ IMMAGINAZIONE VISIONARIETA’
< Una sala centrale del percorso è dedicata alla prolungata frequentazione del fantastico, del grottesco e del surreale, con una selezione di dipinti dove la pennellata sembra farsi sempre più esatta e nitida quanto più si avventura nell’espressione del bizzarro >
Il drago blu (II) (1946-1947)
Interno con figura alata (1956)
Architetture torinesi - un motivo pittorico sviluppato dall’artista lungo i decenni: apparentemente deserte d’ogni presenza umana, dipinte in realtà come quinte di un segreto teatro cittadino, le facciate silenziose dei palazzi e delle case alludono sempre ad uno spazio ulteriore. Da via Po al carcere di San Salvario.
Danila nello studio (1941)
Allestimento della vetrina (1948)
La mostra, a cura di Giorgina Bertolino, Daniela Ferrari, Elena Volpato, mette in evidenza gli aspetti più attuali e contemporanei dell’opera di Cremona impegnato in numerosi ambiti creativi … il suo modo insolito di interpretare il Novecento …
Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte è frutto della collaborazione tra la GAM di Torino e il Mart di Rovereto, dove la mostra si trasferirà dal 28 settembre 2024.
© Copyright Barbara Caricchi ARTIVAMENTE – Tutti i diritti riservati