Dalle pioniere della fotografia alle fotografe moderne …
Dalla fotografia pittorialista alla straight photography – la fotografia diretta, casuale, orientata al giornalismo, in cui la composizione non è creata artificialmente dal fotografo, ma nasce direttamente dalla realtà.
Dai reportage per le strade di Chicago, fino alle fotografie di ritratto delle celebrities e alla fotografia come vera e propria espressione artistica.
Un viaggio che inizia nel XIX secolo - "L'era del vapore" -
tra le immagini e le storie di grandi fotografe : creative, sensibili e coraggiose, ma soprattutto con la straordinaria capacità di mettersi in relazione con l’altro …
Pioniere, rivoluzionarie, caparbie, hanno saputo sempre sfidare le convenzioni del loro tempo, inventandosi spesso un mestiere, un linguaggio, una competenza specifica mai esistita prima, per portare così all’attenzione del mondo intero i loro messaggi anticonformisti e di modernità.
Julia Margaret Cameron 1815 - 1879
Figlia di un ufficiale inglese e di aristocratici francesi, nata a Calcutta, fu la prima fotografa della storia. I suoi ritratti “leggermente sfocati” e bucolici sono ancora oggi un’indelebile rappresentazione del pittorialismo in fotografia.
Virginia Oldoini 1837 - 1899
Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini, nota come Contessa di Castiglione, imparentata con Camillo Benso Conte di Cavour, fu in un certo senso una vera e propria influencer. La sua ecletticità fu impareggiabile quasi quanto le immagini dei suoi autoritratti, più di 450, realizzati insieme al fotografo francese Pierre-Louis Pierson. Di lei si innamorarono imperatori, re e si dice, perfino Napoleone.
Gertrude Kasabier 1852 - 1934
Studiò in Germania e in Francia e, tornata a Brooklin, nel 1895 aprì il suo studio fotografico. Conosciuta per i suoi ritratti di maternità, di artisti, e dei Sioux, la Käsebier si concentrò sugli aspetti umani e spirituali più che sulle apparenze ornamentali delle fotografie dell’epoca.
Dorothea Lange 1859 - 1965
La prima vera esponente femminile della straight photography, ossia una fotografia “pura”, senza ritocchi e orientata al giornalismo, cioè ben lontana dai predecessori della fotografia pittorialista. Dai suoi lavori di reportage intorno a San Francisco, dove abitava e aveva il suo studio fotografico, venne presto notata dalla Farm Security Administration, che le commisionò un reportage sulla Dust Bowl, la tempesta di sabbia che distrusse in America oltre quattro milioni di metri quadrati di terreni agricoli. Divenne ben presto nota in tutto il paese, e la sua immagine della madre immigrata fece il giro del mondo. Partecipò a fondare la celebre agenzia fotogiornalistica Magnum e la rivista di fotografia Aperture.
Migrant Mother ,Nipomo, California, 1936
Imogen Cunningham 1883 - 1976
Inizia a fotografare fin da ragazza, ma sarà all’università che, per pagarsi gli studi, incomincia a scattare fotografie nel reparto di botanica. Suo padre le costruisce una camera oscura nella legnaia … nel 1907 si laurea in chimica con la tesi Modern Processes of Photography.
Vince una borsa di studio in chimica a Dresda dove pubblica uno studio tecnico sul procedimento per incrementare la velocità e la luminosità in camera oscura.
Magnolia blossom ,1925
Tina Modotti 1896 - 1942
Attrice, rivoluzionaria, fotografa. Nata in una famiglia assai povera, si avvicina alla fotografia grazie allo zio fotografo. Lascia presto il suo lavoro da operaia presso la Fabbrica Premiata Velluti, Damaschi e Seterie Domenico Raiser per raggiungere il padre in America.
Donna a Tehuantepec , Messico, 1929
Berenice Abbott 1898 - 1991
Nata in America, cresciuta da una madre single, intraprende gli studi dell’arte. Si reca in Europa nel 1921, passando due anni a studiare scultura a Parigi e Berlino. Oltre al suo lavoro nelle arti visive, pubblica anche delle poesie nella rivista di letteratura sperimentale Transition.
Il suo interesse nella fotografia nasce nel 1923, quando a Parigi diventa assistente di Man Ray. Da perfetta neofita diventa presto la sua allieva prediletta, apre uno studio e si specializza in ritratti di persone del mondo artistico e letterario, da Jean Cocteau a James Joyce e persone di passaggio in città.
Portrait of Jean Cocteau, 1927
Lisette Model 1901 - 1983
Lisette Model, nata Elise Amelie Felicie Stern, è una fotografa austriaca naturalizzata statunitense, conosciuta principalmente per l'umanesimo schietto della sua street photography, la fotografia di strada.
Le inquadrature ravvicinate, l’uso ricorrente del flash, i contrasti esasperati sono gli espedienti che l’autrice utilizza per accentuare le imperfezioni dei corpi e la gestualità sguaiata dei suoi soggetti, trasformati nei personaggi di una beffarda commedia umana: un approccio alla realtà, quello di Lisette Model, che l’ha resa precorritrice di un modo di utilizzare la fotografia che troverà piena realizzazione nei decenni seguenti.
Promenades des Anglais (French Gambler), Nice, 1937
Slotmachines, Reno, Nevada, 1949
Margaret Bourke-White 1904 - 1971
La prima donna a documentare le guerre, dalla seconda guerra mondiale alla Corea e alla guerra tra l’India e il Pakistan. L’unica donna a fotografare l’industria sovietica. Un’icona della fotografia mondiale : dalla sua copertina della prima rivista di Life Magazine alle fotografie dei grandi della storia … fu la fotografa ufficiale di Gandhi … riprese per prima gli orrori dei campi di concentramento.
Fotografa industriale e d’arte, Margaret Bourke-White fu un’eroina che cambiò per sempre la storia del fotogiornalismo nel mondo. Si spense dopo vent’anni di lotta con l’Alzheimer.
Mahatma Gandhi , 1946
Toni Frissel 1907 - 1988
Approdata alla fotografia dopo la morte del fratello documentarista, inizia la sua carriera al fianco di molti fotografi, tra i quali Edward Steichen.
Nel 1931 iniziò a lavorare per Vougue e in seguito per Harper's Bazaar. Durante la guerra si offrì volontaria presso la Croce Rossa, per divenirne in seguito fotografa ufficiale.
Gerda Taro 1910 - 1937
Di origine ebraico-polacche, Gerta Pohorylle, conosciuta in seguito come Gerda Taro, si distingue fin dalla giovane età per il suo carattere forte e allegro. Interessatasi fin da ragazzina alle cause proletarie, si iscrive al partito socialista tedesco. Con l’arrivo del nazismo in Germania finisce in carcere, ma grazie al suo passaporto polacco riesce a fuggire a Parigi.
La capacità di parlare diverse lingue la porta a lavorare come dattilografa e segretaria, ma la sua vita cambierà per sempre grazie alla conoscenza di Endre Friedman, un fotografo ungherese e come lei ebreo, comunista e antifascista.
Impara a fotografare e insieme inventano il personaggio “Robert Capa”, un fantomatico fotoreporter americano arrivato a Parigi per lavorare in Europa.
Con questo pseudonimo, i due seguono sul campo la guerra civile spagnola, ottenendo un grande successo. Durante la battaglia di Brunete, Gerda realizzò il suo più importante reportage, e sarà purtroppo l’ultimo.
Al ritorno da Brunete, morì infatti sotto il fuoco dei tedeschi, sbalzata sotto un carro armato.
Crowd at the morgue gates following a bombing in Valencia, 1937
Helen Levitt 1913 - 2009
Descritta dal New York Times come: "un'importante fotografa del XX secolo che ha colto momenti fugaci di lirismo, mistero e drammi silenziosi per le strade della sua nativa New York", la giovane Helen Lewit, finita la scuola, inizia a lavorare presso uno studio fotografico del Bronx.
New York, 1940
Diane Arbus 1923 - 1971
Diane fin da bambina esprime i suoi talenti per le arti visive, frequentando prima la Ethical Culture School di New York, e in seguito la Fieldstone School, approfondendo la pittura e il disegno. La sua è un’infanzia felice, lontana dal degrado e dalla brutalità della città.
Raggiunta la maggiore età si sposa con Allan Arbus con il quale condivide la passione per la fotografia e le arti. Insieme fondano lo studio “Diane e Allan Arbus” dove Diane fa la stylist e Allan scatta le fotografie, ma ben presto il mondo patinato delle riviste e dei canoni della moda non fà più per lei che inizia a creare da sola i set e le fotografie, spingendosi sempre più verso un suo stile personale.
La rivista “Esquire” le chiede di rappresentare New York in sei fotografie … inizia così la sua ricerca delle personalità e del mondo della cultura alternativa, sotterraneo, diverso.
Elderly couple on a park bench, N.Y.C. 1969
Inge Morath 1923 - 2002
Nata come scrittrice e redattrice, lavorò al fianco di fotografi del calibro di Cartier Bresson e Hernest Hass, ed entrò a far parte di Magnum nel 1993 come prima donna fotografa dell’agenzia e nel 1995 come membro effettivo.
La sua capacità di scrivere e di fotografare la portò a collaborare con moltissime testate, da Life a Paris Match.
Veiled women in Shiraz, Iran ,1956
Vivian Maier 1926 - 2009
Scoperte praticamente per caso nel 2007 dal giovane John Maloof alla ricerca di materiale per una tesi sulla sua Chicago, la storia e le fotografie della bambinaia Vivian Mayer sono intrise di melanconia, realtà e poesia e ci hanno fatto scoprire i volti e la quotidianità della Chicago degli anni ‘50, a incominciare dai bambini che la animavano.
Untitled, New York , 1954
Letizia Battaglia 1935 - 2022
Letizia Battaglia è una delle fotografe italiane più conosciute e apprezzate a livello internazionale.
Prima donna fotografa di cronaca, inizia la sua carriera fotografica a Milano. Tornata nella sua Palermo fonda l’agenzia fotografica “Informazione Fotografica” frequentata da esponenti di spicco come Ferdinando Scianna e Josef Kudelka, e sarà proprio a Palermo che riuscirà, in mezzo ad una vera e propria guerra tra la Mafia e lo Stato, a raccontare molto più che la mera cronaca e la sequenza degli eventi.
I bambini giocano con le armi che il 2 novembre, Giorno dei Morti, hanno ricevuto in dono dai genitori. Palermo , 1986
Mary Ellen Mark 1940 - 2015
Fotografa di fama mondiale, Mary Ellen si dedicò alla fotografia fin da ragazzina, rivelando da subito un talento fuori dal comune nell’instaurare rapporti con gli esseri umani di ogni tipo, e come disse lei una volta, “con una predilezione per le persone borderline”.
Celebri le sue foto in India di Madre Teresa di Calcutta, come dei poveri e dei disagiati nell’America profonda. Fu anche una grande e prolifica fotografa di set, documentando, tra gli altri, film come Apocalipse Now e Satyricon di Federico Fellini.
Calcutta , 1980
Susan Meiselas 1948
Fotografa documentarista americana, seguì le spogliarelliste delle fiere di paese in Inghilterra e in America, da cui pubblicò lo storico libro “Carnival Strippers” ,1975.
Nello stesso anno diventa membro dell’Agenzia Magnum, con cui inizia la sua collaborazione. Documenta la rivoluzione sandinista in Nicaragua, in cui scatta una delle sue fotografie più diffuse, Molotov Man.
Annie Leibovitz 1949
Figlia di un ufficiale della Marina americana e di una ballerina, Annie Leibovitz studia al San Francisco Art Institute con l’intenzione di diventare un’insegnante d’arte, ma scopre la fotografia e se ne innamora. Passa diversi mesi in un Kibuz ad Amir, in Istraele.
Tornata in America nel 1970, lavora per la rivista Rolling Stones divenendo presto capo fotografo, ruolo che eserciterà per oltre dieci anni, fotografando i più influenti e famosi artisti, personaggi della cultura e politici di fama mondiale.
John Lennon
Leonardo DiCaprio with a Swan , 1997
Sally Mann 1951
Iniziata alla fotografia dal padre con un banco ottico 5x7, Sally Man muove i primi passi nella fotografia già dal liceo, in seguito si laurea in Bachelor of Art alla Hollins University.
La sua esperienza in camera oscura prosegue quindi insieme alla pratica fotografica con il banco ottico, diventando aiuto fotografo alla Washington and Lee University.
Sarà proprio a Washington che Sally Mann inaugurerà la sua prima mostra, e in seguito il suo primo libro fotografico: Second Sight .
Immediate Family, "Crabbing at Pawley's" (1989)
Bettina REHIMS 1952
Nasce a Neuilly-sur-Seine e nel 1980, dopo aver lavorato come modella, giornalista e mercante d'arte, decide di dedicarsi esclusivamente alla fotografia.
Le opere della Rehims, dalla serie dedicata alle spogliarelliste di Pigalle alle pubblicità scattate per Chanel, sono sfrontate e provocatrici. Il mix di erotismo e imperfezione ricostruisce l’immagine di una donna moderna ed emancipata, difficilmente ascrivibile agli stereotipi sociali e di genere.
Madonna
Milla Jovovich, étude, Mars 2005, Paris - Héroïnes series , C-print
Nan Goldin 1953
Nata a Washington, Nan Goldin usa fin dalla sua infanzia la fotografia come diario personale … legata a filo diretto al mondo LGBT, ha raccontato le fragilità e le dipendenze dall’eroina negli anni 80 con il suo più importante lavoro: The Ballad of Sexual Dependence.
La sua è una fotografia intima che anticipa il presente.
Cindy Sherman 1954
Dopo una breve parentesi come pittrice, si dedica ben presto alla fotografia e, ispirata dai movimenti femministi in America, inventa il progetto “Untitled Still Films” in cui impersonifica, con una serie di autoritratti concettuali, gli stereotipi della donna nel cinema e nella visione patinata dei mass media.
Untitled Film Still n.58 , 1980
La serie Untitled Film Stills (1977–1980) è composta da 70 fotografie in bianco e nero. Ebbe inizio dopo il suo trasferimento a New York City nel 1977, all’età di 23 anni.
Camaleontica, trasformista, una vera funambola dell’identità femminile. Cindy Sherman è la più eclettica tra le artiste che hanno fatto del self-portrait il perno della propria ricerca. I suoi autoscatti sostanzialmente centralizzano l’attenzione su due figure, che sono in realtà una sola: l’autore e il soggetto.
New York , 2024
Francesca Woodman 1958 - 1981
Nata in una famiglia di artisti affermati - suo padre pittore, sua madre ceramista - Francesca studiò arte tra l’Italia, paese dove i suoi genitori vissero e l’America, patria di origine. Il suo primo autoritratto lo scatta a tredici anni, e da lì continuò.
Influenzata dalla fotografia di Man Ray, Duane Michals e Arthur Fellig Weegee frequenta in Italia esponenti della transavanguardia, e mette in scena, in maniera costante e maniacale, le sue performace fotografiche.
A diciannove anni sono già sei anni che fotografa in maniera regolare, metodica, determinata, ma nessuno pare darle retta, e i primi disturbi depressivi si affacciano nella sua vita.
Untitled, Rome , 1977-1978
Vanessa Beecroft 1969
Italiana naturalizzata statunitense. Pittrice, scultrice, disegnatrice, appassionata di cinema e fotografia. Visionaria di performances, spesso definite “tableau vivant”. Attiva nel terreno delle arti visive a livello internazionale già dagli anni ‘90, Vanessa Beecroft è tra le prime donne artiste a essere entrata in contatto con i grandi marchi della moda dai quali ha, in parte, preso in prestito quell’idea di femminile, priva di rotondità e fedele a una verticalità spiccata, androgina, ripetitiva e sacra.
VB52, performance, Castello di Rivoli Museo d’Arte, Turin, Italy , 2003
VBSS.002 - White Madonna with Twins , 2006
Testo liberamente tratto da www.stampaanalogica.it - Le donne che hanno rivoluzionato la fotografia
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