PIEDE di PORCO … PIEDE di VENERE …



Il PIEDE di PORCO (detto anche levachiodi o cavachiodi) è uno strumento usato con lo scopo di forzare serramenti, listelli, chiodature, lamierati e altri materiali. È composto da una barra di ferro ricurva, con un lato acuminato. È utilizzato da vari soggetti, quali vigili del fuoco, sfascia carrozze o ladri per forzare serrature o serramenti utilizzando il principio della leva. Può anche occasionalmente essere utilizzato come arma contundente.



Il PIEDE di VENERE è un difetto fisico a fronte del quale l’INDICE del piede supera in lunghezza l’ALLUCE. Questo apparente inestetismo è stato immortalato nella “Nascita di Venere” - dipinto famosissimo di Sandro BOTTICELLI.



BOTTICELLI PIEDE VENERE

 

 

BOTTICELLI La-nascita-di-Venere

Neppure la perfezione di VENERE, la dea della bellezza oltre che dell’amore, è esente da piccoli difetti !!

La raffigurazione nell’arte del PIEDE di VENERE era già stata anticipata dai grandi scultori dell’Antica Grecia, trovando riscontri prima ancora nell’Antico Egitto.



I PIEDI sono il mezzo con cui ci muoviamo e lasciamo una TRACCIA.

ORME nella sabbia … Sulle TRACCE di …

 

           ORME                     ORME animali





PIEDE nella FOSSA

PIEDI NUDI … PIEDI CALZATI …



SCALZI : Francescani & Penitenti



PENITENTI – Semana Santa de Sevilla (foto Barbara Caricchi)

 

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GITANI – Saintes Maries de la Mer (foto Barbara Caricchi)

 

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PIEDI e ZOCCOLI – Abbaye Notre-Dame de Ganagobie (foto Barbara Caricchi)


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E me ne vado in giro senza parlare
Senza un posto a cui arrivare
Consumo le mie SCARPE
E forse le mie SCARPE
Sanno bene dove andare

Che mi ritrovo negli stessi posti
Proprio quei posti che dovevo evitare


canta DIODATO in “Fai rumore”





TUTTI IN PIEDI !!



PIEDI sui Segni dello Zodiaco : la Meridiana nel Duomo di MILANO

(foto Barbara Caricchi)

 

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In vicinanza dell'ingresso del Duomo si nota una meridiana col simbolo del capricorno : una striscia d'ottone incassata nel pavimento che attraversa la navata e risale per tre metri sulla parete di sinistra (a nord). 

Sulla parete rivolta a sud, ad una altezza di quasi 24 metri dal pavimento, è praticato un foro attraverso il quale, al mezzogiorno solare, un raggio di luce si proietta sulla striscia del pavimento. 
Per evitare che in alcuni giorni dell'anno il foro d'ingresso della luce finisca in ombra, sul lato sud della chiesa manca l'archetto marmoreo. Ai lati della linea metallica sono installate delle lastre di marmo indicanti i segni zodiacali con le date di ingresso del sole.

 

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Lo strumento fu realizzato nel 1786 dagli astronomi di Brera, restaurato più volte e modificato nel1827 in seguito al rifacimento del pavimento del Duomo.


 

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PIEDI su Palle del TORO – TORINO

 

TORO san carlo TO

Sulla pavimentazione di Piazza San Carlo, il “salotto” del capoluogo piemontese, si trova un toro rampante di bronzo.

Non c’è torinese che, passeggiando da quelle parti, non pesti, seppur con discrezione sabauda, i testicoli dell’animale, da sempre oggetto di superstizioni.

Si dice infatti che il gesto porti molta fortuna fin dal 1930, anno in cui l’effigie, simbolo della città, fu posizionata in loco.

Provare per credere !




FARE PIEDINO …

PEDICURE

MASSAGGIO PLANTARE



“Lanterne Rosse” – film 1991 diretto da Zhang Yimòu, basato sul romanzo Mogli e concubine di Su Tong.

Rituale delle lanterne rosse e del MASSAGGIO AI PIEDI, privilegio per la prescelta …



ANDARE A PIEDI …

PEDIBUS CALCANTIBUS … pèdibus kalkàntibus› locuz. lat., usata in ital. come avv. – Espressione scherzosa che significa «a piedi, con le proprie gambe» (propr. «coi piedi che calcano [il terreno]»).



Lo SCHELETRO DEL PIEDE è molto simile a quello della mano. E' costituito dall'articolazione di 28 OSSA incluse le ossa sesamoidi costanti del piede.

In medicina è suddiviso in tre gruppi do ossa:

  • TARSO: comprende il tallone e la caviglia
  • METATARSO: 5 ossa metatarsali
  • FALANGI: 14 piccole ossa lunghe



Il PIEDE nei VANGELI

Maria MADDALENA LAVA i PIEDI di GESU’ (Vangelo di Luca)

 

BESCHEY Maddalena 

 

Jacob Andries BESCHEY – pittore e disegnatore fiammingo

Protagonista Maria Maddalena di Magdala, discepola di Gesù, che secondo il Nuovo Testamento e i Vangeli apocrifi fu presente sia alla crocifissione che alla resurrezione di Cristo.

Maria Maddalena durante un pranzo a Betania a casa di Simone il fariseo

“ portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; e, stando ai piedi di Lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l'olio…”

Il citato olio profumato è il prezioso unguento balsamico derivato dal nardo, che allora costava 1 libbra romana, pari a 300 denari.

La LAVANDA DEI PIEDI è un gesto simbolico di purificazione che Cristo chiederà a coloro che fanno parte di lui e che vivono in lui nella passione, morte e risurrezione, cosi come indicato nella Bibbia: "non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la Propria vita in riscatto per molti"  (Mc 10,45).



“LAVANDA DEI PIEDI” - affresco (200x185 cm) di GIOTTO, databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. È compresa nelle Storie della Passione di Gesù del registro centrale inferiore, nella parete destra guardando verso l'altare.



GIOTTO Scrovegni Washing of Feet

 

GESU’ LAVA I PIEDI degli APOSTOLI

Il Giovedì Santo durante l'Ultima Cena Gesù si appresta a compire un atto di umiltà lavando i piedi degli apostoli, iniziando da Pietro. Un altro apostolo sta slacciandosi i calzari in primo piano a sinistra, mentre Giovanni sta in piedi dietro Gesù reggendo un contenitore con l'acqua.

Le aureole ora annerite dal tempo originariamente presentavano una differenziazione gerarchica: a rilievo, dorata con oro fino e con la croce accennata in rosso quella di Cristo, di colore imitante l'oro e con raggi quelle degli apostoli, senza raggi quella di Giuda, che si intravede col mento appuntito e la barbetta tra gli apostoli seduti a sinistra.



La LAVANDA DEI PIEDI – simbolo di ospitalità (Vangelo di Giovanni, capitolo 13).

Gesù «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine», e mentre il diavolo già aveva messo nel cuore di Giuda Iscariota, il proposito di tradirlo, Gesù si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugatoio se lo cinse attorno alla vita, versò dell’acqua nel catino e con un gesto inaudito, perché riservato agli schiavi ed ai servi, si mise a lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio di cui era cinto.

Bisogna sottolineare che a quell’epoca si camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La LAVANDA DEI PIEDI era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un “lention” (asciugatoio) che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola.

Quando fu il turno di Simon Pietro, questi si oppose al gesto di Gesù: “Signore tu lavi i piedi a me?” e Gesù rispose: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo”; allora Pietro che non comprendeva il simbolismo e l’esempio di tale atto, insisté: “Non mi laverai mai i piedi”. Allora Gesù rispose di nuovo: “Se non ti laverò, non avrai parte con me” e allora Pietro con la sua solita impulsività rispose: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!”. Questa lavanda è una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli, perché dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi, non solo verso le abituali figure, fino allora preminenti del padrone, del marito, del padre, ma anche verso tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti.

 

 

 

         MANTEGNA         MANTEGNAp

 

 

“CRISTO MORTO” (Lamento sul Cristo morto o Cristo morto e tre dolenti) -

uno dei più celebri dipinti di Andrea MANTEGNA, tempera su tela (68x81 cm), 1475-1478 circa, conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano.

L'opera è celeberrima per il vertiginoso scorcio prospettico della figura del Cristo disteso, che ha la particolarità di "seguire" lo spettatore che ne fissi i PIEDI scorrendo davanti al quadro stesso.

Considerata uno dei vertici della produzione di Mantegna, l'opera ha una forza espressiva e al tempo stesso una compostezza severa che ne fanno uno dei simboli più noti del Rinascimento italiano.
 

 

 

I PIEDI del CRISTO MORTO        IMG 7246

 

                                                                          Chiesa del Gesu' -  Città della Pieve

  


I PIEDI NELLA STORIA

 

EGITTO 2330 a.C.

Le pratiche mediche di questo periodo rivelano una grande conoscenza del corpo umano. Tra le testimonianze più importanti quelle di Sachmet , medico personale del faraone Sahura,  gli scritti di Imhotep, chirurgo del faraone Necherjet , e "Il papiro Edwin Smith" (datazione indicativa 1650 a.C.). Nella necropoli di Saqqara, all'interno di una grande tomba su un dipinto nel lato est della stanza è rappresentato il MASSAGGIO DEL PIEDE e della mano, chiamato riflessogeno



GRECIA 1600-1100 a.C.

La grande civiltà micenea, descritta già nei poemi di Omero del Tardo Elladico, sviluppò la cultura del corpo e la rappresentazione del PIEDE, ritenuto il basamento della vita. 

Le CALZATURE INFRADITO iniziarono ad essere utilizzate e mai dismesse. Nelle statue classiche si ritrova sempre il PIEDE curato con l'utilizzo di unguento. Le persone davano molta importanza all' ESTETICA DEL PIEDE e alla sua funzionalità, tanto da renderlo molti secoli più avanti un mito : il celebre TALLONE di ACHILLE



IMPERO ROMANO a.C.

I romani avevano un rapporto particolare con il PIEDE e davano a esso significati molto diversi tra loro.

Poteva rappresentare, attraverso il LAVAGGIO DEI PIEDI in pubblico, un atto di sottomissione dovuto dagli schiavi nei confronti del loro padrone.

Per l'esercito romano, il PIEDE era considerato l'elemento più importante degli arti inferiori, in quanto doveva "saper condurre le legioni" senza rallentamenti. 

Ecco allora che vi erano addetti al MASSAGGIO DEI PIEDI dei legionari, che potevano confidare su abili massaggiatori in grado di alleviare i dolori delle lunghe distanze percorse. A loro infatti viene  riconosciuta l'invenzione del PLANTARE IN CUOIO utilizzato da molti legionari.



CINA 960 – 1279

La dinastia Song nota per la diffusione della letteratura, gli studi avanzati delle scienze e della filosofia, ma anche per la creazione di modelli matematici, considerava il PIEDE FEMMINILE il regno della bellezza : più il piede era di piccole dimensioni, più la donna era apprezzata.

I piedi delle bambine tra i 2 e gli 8 anni di età venivano strettamente fasciati con lo scopo di "deformarli" in una forma più piccola, a mezzaluna, che costringeva ad un’andatura "innaturale" - precaria e oscillante - con il corpo inarcato all'indietro, da cui l’appellativo LOTO D’ORO o Gigli d'oro per indicare i piedi artificialmente deformati delle donne cinesi. 

La lunghezza del piede tra i 7 e i 12 centimetri denotava il "lignaggio della famiglia" benestante.

 

LOTO ORO CINA

 

 

Chaussure chinoise Saverne

 

 

EUROPA XIV – XVII secolo

In quest'epoca il PIEDE assume connotazioni sociali completamente opposte dal mondo greco-romano. Il PIEDE sia maschile che femminile è considerato una parte poco nobile del corpo al punto che è preferibile nasconderlo sotto le lunghe vesti delle Dame o all'interno di calzature maschili piuttosto alte.

PIANELLE o CHOPINESIl termine indica genericamente diversi tipi di calzature con zeppe diffuse in Europa tra il XIV secolo e il XVII secolo.

La PIANELLA è considerata un'evoluzione dello ZOCCOLO che in diverse forme e varianti fu indossato fino all'inizio dell'età moderna, prima che si diffondesse l’uso di SCARPE in cuoio o pelle a rivestire completamente il piede.

 


PIANELLE

 

La PIANELLA A SUOLA ALTA (di sughero o di legno, talvolta ricoperta in tessuto o altri materiali) fu indossata in diverse varianti in molti paesi europei e da diversi ceti sociali, sia dagli uomini che dalle donne. Successivamente ne venne proibito l’utilizzo maschile … agli uomini occorreva piuttosto una SCARPA quotidiana robusta.

In alcuni momenti storici la suola arrivò a uno spessore fino ai cinquanta centimetri, come nei modelli veneziani conservati al Museo Correr di Venezia. A seconda dell'altezza e del modello, essa segnalava l'appartenenza a una classe o a un gruppo sociale: la pianella fu infatti indossata tanto dalle donne dell'aristocrazia, quanto dalle popolane e dalle prostitute.

 

 

                                  CHOPINES

 

Le PIANELLE lasciavano intravedere bene il PIEDE e questo veniva considerato oltraggioso dalla società dell’epoca. Infatti il piede era già visto come una parte molto sensuale del corpo femminile. Era necessario considerare i piedi delle parti infime e poco nobili del corpo umano. Altrimenti, perché Dio li avrebbe posti nella parte più bassa del corpo? Per questo motivo nel 1333 venne proibito ai CALZOLAI di provare le scarpe alle donne. E per lo stesso motivo nel 1400 le pianelle alte vennero accusate di minacciare l’ordine naturale delle cose create da Dio stravolgendo eccessivamente le proporzioni umane.

Tra il 1400 e il 1500 vennero emanate diverse leggi a sfavore delle PIANELLE o CHOPINES che potevano arrivare a costare moltissimo e ad essere alte fino a cinquanta centimetri.

Fu così proibito l’utilizzo di materiali pregiati come l’oro e l’argento per la fabbricazione di queste calzature.

A Venezia ne venne fissata l’altezza massima in otto, nove centimetri. Pena una multa molto salata e addirittura la reclusione.

Solo alla fine del 1600 le pianelle iniziarono a passare di moda in quasi tutte le città italiane, ad eccezione di Venezia. Cominciarono a diffondersi scarpe molto più piccole e raffinate nate a Parigi …

 

Rif. articolo PIEDE in Body Art


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