POLLICE e POLLICINO (Le Petit Poucet) – la celebre fiaba di Charles PERRAULT, originariamente pubblicata nei I racconti di mamma l'oca nel 1697.
INDICE – “Creazione di Adamo” di MICHELANGELO nella volta della Cappella Sistina
MEDIO – il dito del “gestaccio” … il dito del DITALE …
ANULARE – il dito della FEDE NUZIALE
MIGNOLO di Cristoforo COLOMBO – portafortuna a TORINO
Nella centralissima Piazza Castello, sotto i portici della Prefettura, un medaglione di bronzo in altorilievo raffigura Cristoforo COLOMBO - il più celebre navigatore ed esploratore di tutti i tempi. Sullo sfondo un mappamondo e una caravella in ricordo della sua impresa: la scoperta dell’America. L’Altorilievo, inaugurato nel 1923, è opera dell’artista Dino SOMA’. L’opera, ricordo della partecipazione alla Prima Guerra Mondiale degli emigrati italiani in America latina , è molto amata dai torinesi.
Non passa inosservato il lucido dito MIGNOLO oggetto di tanti sfregamenti portafortuna, anche da parte degli studenti universitari prima di un esame. Nel corso degli anni, il dito si è assottigliato talmente tanto a causa di questa consuetudine, che è stato necessario sostituirlo.
ANULARE SINISTRO & FEDE NUZIALE
ANULARE - dal latino ANULUS cioè ANELLO : anche nell’antichità l’anello si portava al quarto dito della mano.
La tradizione della FEDE NUZIALE nell’ ANULARE SINISTRO è comune a molte culture, eccetto quelle dell’Europa del Nord, che invece la mettono a destra.
Secondo la tradizione cristiana l’ANULARE rappresenta il quarto dito che il sacerdote utilizza nell’invocazione della SS. Trinità : Padre, Figlio e Spirito Santo. L’anulare quindi viene visto come il dito che simboleggia fedeltà e protezione, valori condivisi dagli sposi.
La scelta della mano sinistra è relativa al fatto che la mano destra si usava molto di più nei lavori di tutti i giorni, quindi la fede avrebbe dato fastidio e si sarebbe rovinata di più.
Gli egizi invece sostenevano che dal quarto dito sinistro passasse la vena che si irradia verso il cuore. Anche dal punto di vista anatomico si pensa che l’anulare sia il primo dito a formarsi nel feto durante la gravidanza.
La tradizione dello scambio di ANELLI NUZIALI sembra sia cominciata nel ‘500, quando gli sposi provvedevano anche a farli incidere con i loro nomi.
SANTO ANELLO : l’ ANELLO NUZIALE che, secondo la tradizione popolare non comprovata, san Giuseppe avrebbe regalato a Maria per il loro sposalizio.
La reliquia è oggi conservata in una cappella della cattedrale di San Lorenzo, a PERUGIA. Per giungere al reliquiario, contenuto in un forziere, servono ben 14 chiavi.
La reliquia ha avuto una lunga storia: nel 985 Ranieri, un orafo chiusino, l'acquistò da un commerciante ebreo, e a CHIUSI rimase fino al 1473. In quell'anno frate Winter di Magonza la rubò per portarla nel suo paese, ma durante la strada fu bloccato da una nebbia prodigiosa a Perugia, e decise di lasciare in quel luogo il SANTO ANELLO. In seguito al furto nacque una guerra mossa da Chiusi, il cui esercito era guidato da Anton Felice Dei.
Fulvio Barni - storico e scrittore di Chiusi - racconta che il SANTO ANELLO fu ricavato da un pezzo di onice, la sua fattura è piuttosto modesta e quindi non lo possiamo definire un vero e proprio gioiello, ma, in realtà, per i fedeli, è un tesoro d’inestimabile valore.
Oltre al SANTO ANELLO nella Cattedrale di San Lorenzo a PERUGIA ci sono
DUE ANELLI di SAN GIUSEPPE :
l’ ANELLO di fidanzamento nella Cattedrale di Notre-Dame di PARIGI e
l’ ANELLO "giornaliero" nella Chiesa di San Giuseppe a MESSINA.
L'anello messinese giunge in riva allo Stretto nei primi anni del XVI secolo quando il nobile Don Filippo La Rocca lo riceve in dono dall'Arcivescovo di Barcellona. La Reliquia rimane per quasi un secolo nel Palazzo La Rocca di Messina per essere poi donata il 9 Aprile 1618 da Don Cristoforo La Rocca alla chiesa della Confraternita dei Falegnami.
“SPOSALIZIO DELLA VERGINE” – RAFFAELLO & PERUGINO
Le due opere di Allievo & Maestro raffigurano il momento in cui
Giuseppe infila l’ANELLO NUZIALE al dito di Maria
Sullo sfondo c'è un grande tempio e più lontano si vede un dolce paesaggio di colline. Con un’espressione di timidezza commovente, Maria porge la mano per ricevere l’anello nuziale offerto da Giuseppe, mentre il sommo sacerdote unisce in matrimonio i due giovani sposi.
DITA e IMPRONTE DIGITALI
METTERE IL DITO NELLA PIAGA …
“INCREDULITA’ di SAN TOMMASO” di CARAVAGGIO - dipinto a olio su tela (107 × 146 cm) realizzato tra il 1600 ed il 1601 e conservato nella Bildergalerie di Potsdam.
< Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e
mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente! >
( Gv. 20,19-31 ).
A parlare dell'episodio è il Vangelo di S. Giovanni.
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro:
< Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio
dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco,
io non credo >
CARAVAGGIO nella dimensione orizzontale della tela 'fotografa' il momento della constatazione in un'inquadratura di tre quarti dove sono disposte le quattro figure su di uno sfondo neutro e scuro.
Questa scelta permette di concentrare l'attenzione dello spettatore sulla testa di Tommaso, mentre la luce illumina la fronte e il profilo ed il costato chiaro di Cristo. Inoltre l'inquadratura permette di fissare l'attenzione sull'atteggiamento timoroso e dubbioso di Tommaso, confortato da Cristo a cui oppone la testa, in basso, rispetto alla Sua, in alto. La disposizione a croce ravvicinata delle quattro teste e a triangolo degli sguardi, col vertice sul gesto di Tommaso, permette un'ulteriore concentrazione emotiva dello sguardo del fruitore, che non può non focalizzarsi sul punto del 'dramma': la rivelazione della presenza reale, in carne ed ossa di Gesù.
Il pittore raffigura l'apostolo Tommaso mentre infila un DITO nella
ferita del costato di Gesù, secondo una determinata tradizione iconografica, con altri due apostoli che osservano la scena.
CONTARE SULLE DITA DELLA MANO …
“LA MAGIA DELLE MANI” di Alda MERINI
Una breve PERFORMANCE di SOLE MANI sulle note di Ryuichi
SAKAMOTO conclude "Il Meglio di Danza con Me" con Roberto BOLLE in
onda il 18 aprile su RAI 1.
“La danza per me è dappertutto” : ed ecco DUE MANI che si
sfiorano, si accarezzano, danzano ... divenendo subito
poesia.
Le MANI di Roberto BOLLE hanno danzato sulle bellissime note di "Merry Christmas Mr. Lawrence" di Ryūichi SAKAMOTO.
Il brano fa parte della colonna sonora dell'omonimo film – uscito in Italia con il titolo "Furyo", 1983 - di Nagisa Ōshima, con David Bowie, Kitano Takeshi e lo stesso Ryūichi Sakamoto.
MANI in PITTURA & SCULTURA
Gian Lorenzo BERNINI – “RATTO DI PROSERPINA”
Gruppo scultoreo eseguito tra il 1621 e il 1622 ed esposto nella Galleria Borghese di Roma.
Jean Baptiste CARPEAUX – “UGOLINO E I SUOI FIGLI” (1860) al Metropolitan Museum of Art - "The Met" - uno dei più grandi ed importanti musei degli Stati Uniti.
La scultura in marmo è una rappresentazione altamente espressiva di Ugolino della Gherardesca del Canto XXXIII dell'Inferno di Dante . Nella storia, il conte pisano Ugolino viene imprigionato e affamato con i suoi figli in una prigione a torre.
RAFFAELLO Sanzio - "RITRATTO di MADDALENA STROZZI". Dipinto a olio su tavola (63x45 cm) databile al 1506 circa e conservato negli Uffizi a Firenze.
Il ritratto venne commissionato dal marito della donna, Agnolo Doni, ricco mercante e mecenate fiorentino, assieme a un proprio ritratto, dopo il matrimonio avvenuto il 31 gennaio 1504. Lo stesso Doni aveva fatto dipingere a Michelangelo il famoso Tondo Doni, oggi agli Uffizi.
Il ritratto raffigura la donna seduta a un balcone : oltre il parapetto, un magnifico panorama. Lo sfondo nel progetto originario era invece un interno. Il taglio è estremamente monumentale e il personaggio, ritratto col busto di tre quarti verso sinistra e la testa girata verso lo spettatore, è caratterizzato da una sciolta naturalezza.
L'opera, nell'impostazione generale, è palesemente ispirata alla Gioconda (che Raffaello ebbe forse la possibilità di vedere in quegli anni) ma sicuramente manca di ogni evocazione allusiva o misteriosa tipica della ritrattistica di Leonardo da Vinci, prediligendo la rappresentazione fedele delle caratteristiche umane.
Maddalena STROZZI è raffigurata in sontuose vesti, indossa preziosi gioielli che attestano le sue virtù. La collana portata con fierezza è un gioiello con incastonate tre pietre differenti, ognuna con un suo preciso significato: lo smeraldo indica la castità, il rubino indica la forza, lo zaffiro indica la purezza; la grossa perla della collana, a forma di goccia, è infine simbolo di fedeltà matrimoniale.
Il vestito è tipico della moda dell'epoca, con ampie maniche estraibili, di colore azzurro e con damascature visibili in controluce.
“BUONA VENTURA” di CARAVAGGIO - dipinto a olio su tela (115x150 cm) realizzato presumibilmente tra il 1593 ed il 1594 quando Michelangelo Merisi frequentava la bottega del Cavalier d'Arpino a Roma.
E’ conservato nella Pinacoteca Capitolina di Roma. Un'altra versione di questo dipinto è al Louvre.
“BUONA VENTURA” : una ZINGARA LEGGE LA MANO
”in atto di predire l'avventure”
La giovane gitana è graziosa e spregiudicata: la camicetta ricamata e il turbante avvolto intorno alla testa le danno un'aria fresca e leggermente esotica. Il sorriso con cui attrae l'attenzione dell’ingenuo ragazzo è un gioiello di sottigliezza psicologica. Il momento culminante della scena è il gesto del dito medio destro della zingarella: mentre accarezza il palmo della mano del ragazzo, riesce a sfilargli abilmente l'anello. Gli orli sporchi delle unghie sono un dettaglio che comparirà più volte nei personaggi popolari del Caravaggio.
L'indagine radiografica del 1985 mise in luce il dettaglio delle dita della zingara che sfilano l'anello all'ingenuo giovane ben vestito, che oggi nel dipinto, malgrado i restauri, non è ben visibile.
“L’INDOVINA” (1752) di Pietro LONGHI
La scena è ambientata sotto i portici di Palazzo Ducale, dove, durante il lunghissimo carnevale veneziano, trovavano posto indovini, ciarlatani e venditori degli oggetti più disparati. In questo caso Longhi non ha mancato di fornire alcune interessanti notazioni realistiche, come il gonfalone appeso alla colonna di sinistra, che certo costituisce l'insegna dell'indovina, o il particolare della lunga canna metallica appoggiata sul tavolo a destra, utilizzata dalla stessa indovina per comunicare direttamente col cliente, evitando così che i presenti venissero a conoscenza dei responsi.
LETTURA DELLA MANO o CHIROMANZIA
Forma di divinazione di natura paranormale che descriverebbe la personalità di un individuo prevedendone il destino attraverso lo studio del PALMO della sua MANO.
La pratica è diffusa in tutto il mondo sebbene con numerose varianti culturali.
La CHIROMANZIA, universalmente considerata una pseudoscienza, si divide in due
discipline principali:
la CHIROLOGIA, che si occupa dello studio delle linee e dei monti del palmo, e
la CHIROGNOMIA , che si occupa dello studio della forma della mano.
La parola deriva dal greco cheiromantéia, composto da chéir, "mano" e
mantéuo, "predire".
La CHIROMANZIA affonda le sue origini nell'astrologia indiana di cui era una disciplina. Al saggio induista Vālmīki sarebbe attribuito un libro oggi perduto, il cui titolo si potrebbe tradurre con "Gli insegnamenti di Maharishi Valmiki sulla chiromanzia maschile". Questo libro avrebbe contenuto 567 stanze ed è forse stato scritto più di 5000 anni fa.
Dall'India l' ARTE DELLA LETTURA DELLA MANO si diffuse poi in Cina intorno al 3000 a.C.; successivamente raggiunse Tibet, Egitto, Persia e si sviluppò in Grecia, dove fu praticata anche dal filosofo Anassagora. Lo sviluppo in epoca classica ha lasciato tracce nella terminologia, che indica alcune parti del palmo e della mano usando i nomi degli antichi Dei greci e romani.
La CHIROMANZIA si è diffusa anche attraverso i Rom e altri popoli zingari, che tradizionalmente la praticano ancora (e continuano a influenzare l'immaginazione popolare)
“ZINGARA” canta Iva ZANICCHI
Prendi questa mano
Zingara
Dimmi pure che destino avrò
Parla del mio amore
Io non ho paura
Perché
Lo so
Che ormai
Non m'appartiene
“MADAME” – Angelo BRANDUARDI
Legge nella tua mano
Non ha bisogno di guardarti in volto
Lei vede nella tua mano
Quello che tu non vorresti sapere
Lei ti può dire d'amore
Dirti del denaro e d'altro
Leggi la mia mano, signora
Leggimi la mano
Al cinema è rimasta famosa la scena in cui Elisabetta d'Austria, nota come Sissi, si fa leggere la mano da una zingara in Destino di una imperatrice.
Le LINEE DELLA MANO secondo la
CHIROLOGIA : 1 linea della vita; 2 linea della testa; 3 linea del cuore; 4 cintura di Venere; 5 linea del Sole; 6 linea di Mercurio; 7 linea della fortuna.
I CHIROMANTI leggono e interpretano TRE LINEE principali, presenti in quasi tutte le mani:
LINEA DEL CUORE - attraversa la parte superiore del palmo, e a seconda della tradizione può essere letta a partire dal bordo del palmo sotto al dito mignolo verso il pollice oppure viceversa. Rappresenta gli "affari di cuore" sia in senso fisico che metaforico (ossia può riguardare i sentimenti). A seconda della forma può dare indicazioni su stabilità emotiva, prospettive sentimentali, depressione, stoicismo e salute del cuore.
LINEA DELLA TESTA - parte dal bordo del palmo sotto il dito indice e attraversa il palmo fino all'altro bordo. Rappresenta gli "affari di testa" ossia la mente e il modo in cui lavora. Può dare indicazioni su stile di apprendimento, comunicazione, intelletto e desiderio di conoscenza, oltre che sull'approccio (creativo o analitico) all'informazione.
LINEA DELLA VITA - parte dal bordo del palmo sopra il dito pollice, spesso unita alla linea della testa, e gira ad arco verso il polso. Rappresenta "vitalità e vigore" della persona, e può dare indicazioni su salute fisica e benessere generale. Alcune scuole vi trovano indicazioni su grandi cambiamenti che possono intervenire nella vita della persona, compresi cataclismi, incidenti e trasferimenti. Contrariamente a quanto si crede, i chiromanti al giorno d'oggi non credono più che la lunghezza della linea della vita sia correlata alla lunghezza della vita della persona.
LINEA SIMIANA - Quando le linee del cuore e della testa coincidono o tendono a coincidere, la linea così ottenuta si chiama simiana. Il termine viene dal latino sīmĭa (scimmia), perché in alcune scimmie è stata trovata una sola linea nel palmo. Questa linea "fusa" si trova principalmente nei portatori della sindrome di Down, più raramente in persone sane. In questo secondo caso viene considerata come un segno molto fortunato che denota grande capacità di concentrazione mentale e potenza di immaginazione … secondo la tradizione potrebbe portare anche alla chiaroveggenza. Solitamente molto lunga, la linea simiana si può avere in entrambe le mani, ma anche solo in una delle due.
Tra i personaggi famosi con almeno una linea simiana Rasputin, Maurizio Costanzo, Alessandro Cagliostro, Alain Delon, Tony Blair, Hillary Clinton, Robert De Niro, Buddha, Anthony Hopkins, Maria Elena Boschi.
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