La MASCHERA priva di espressione di colore AVORIO , un tempo di tela e spalmata all'interno di cera affinché il sudore del ballerino non la bagnasse … La MASCHERA ANONIMA per i BALARI’ a BAGOLINO …
“SA SARTIGLIA” a ORISTANO in Sardegna … oggi MARTEDI’ GRASSO – ultimo giorno di Carnevale – SECONDA e ULTIMA CORSA !!
Viene posta sul viso del cavaliere la misteriosa MASCHERA … COLOR TERRA a Su Componidori del gremio dei Contadini e COLOR CERA a Su Componidori del gremio dei Falegnami …. quindi sul capo un velo ricamato e il cilindro …
MAMOIADA – MAMUTHONES ... sul corpo pelli di PECORA NERA – mastruca - e sulle spalle grappoli di CAMPANACCI – carriga . La maschera facciale del mamuthone - visera - è nera e di legno.
Una riproduzione in ceramica … laboratorio ceramico MENHIRS di Giovanni CABRAS … MURAVERA (CA)
OTTANA – BOES e merdules
Le MASCHERE per il viso vengono realizzatein legno di pero selvatico, molto leggero e praticamente senza venature e nodi.
In quella de “SU BOE” - il bue - viene scolpita una STELLA in fronte simbolo di buon auspicio. Quella del pastore "SU MERDULE" detto anche "SU GOBBEDDU" (il gobbo) ha sembianze molto brutte e deformi in modo da far paura anche al diavolo e allontanare così le sfortune della vita.
Una maschera in cuoio dipinto de SU BOE …
La BAUTTA e la MORETTA – Maschere a Venezia
L’uso della MASCHERA finalizzato al mantenimento dell' ANONIMATO un tempo rientrava nella vita quotidiana di VENEZIA. Un posto d'onore nella mitologia del Carnevale veneziano spetta alla BAUTTA (pronuncia: "baùta"), presente già in diversi quadri di Pietro LONGHI ( Il cavadenti, 1750 circa, Milano - Pinacoteca di Brera … Il rinoceronte, 1751, Venezia - Ca' Rezzonico ) e di Francesco GUARDI.
La baùta richiama il "bau" - l'uomo nero spauracchio dei bambini. Questo travestimento prevedeva un utilizzo unisex e risultava particolarmente gradito alle signore dedite al gioco d'azzardo o ad appuntamenti notturni illeciti.
La Baùta è il travestimento veneziano per antonomasia. Si tratta di “abito d’uso” più che vera e propria maschera, portata indistintamente da uomini e donne di ogni ceto e condizione… particolarmente gradita alle signore dedite al gioco d'azzardo o ad appuntamenti notturni illeciti…
La baùta richiama il "bau" - l'uomo nero spauracchio dei bambini.
Ha avuto il suo massimo successo tra XVII e XVIII secolo, ma le sue origini risalgono al XIII secolo … resta in voga fino alla caduta della Repubblica di Venezia, alla fine del XVIII secolo. Una popolarità incredibile dovuta sia al ruolo particolare delle maschere a Venezia, sia alla praticità di questo costume che alla tolleranza ad essa riservata … può vagare per calli e campi della Serenissima anche nei giorni di San Marco e dell’Ascensione, per l’elezione di dogi e procuratori, quando le altre maschere sono bandite.
Il nome “baùta” deriva dal verbo tedesco Behüten - “Proteggere”… il costume protegge infatti chi lo indossa da sguardi indiscreti. Sguardi che vorrebbero svelare l’identità della siora mascara, ma non ci possono riuscire: il tabarro e il mantelletto, entrambi neri, coprono l’intero corpo, lasciando libero solo il volto. E sulla testa si cala un cappello floscio, di solito nero a 2 o 3 punte: il tricorno.
Sembrerebbe un travestimento semplice, ma non lo è : il mantelletto può essere infatti di seta, velluto o merletto … la maschera facciale - detta “volto” o “larva” - di seta, velluto o cartone, dipinta di bianco o nero.
Larva: nome che in latino significa “maschera teatrale”, ma anche “spettro” che inquieta e tormenta i vivi … un nome ricco di mistero per una maschera dai molti segreti. Ma anche estremamente pratica: la forma a becco ampiamente sporgente della parte inferiore della MASCHERA permette di mangiare e bere senza doverla togliere, oltre a modificare la voce. Un travestimento completo, insomma, per diventare qualcun altro, mischiarsi con gli aristocratici e dare libero sfogo alla propria sete di libertà.
Quasi altrettanto celebre è la MORETTA, maschera che consiste in un volto nero ovoidale, destinata esclusivamente alle donne, le quali, trattenendola con la bocca grazie ad un morso posteriore, mantenevano l'anonimato e il silenzio. Si ritiene che l'imposizione del silenzio alle donne non fosse casuale...
L'anonimato e l'incognito garantiti dalle maschere sublimano le funzioni trasgressive e a fondo sessuale connesse con l'ambiguità della maschera.
Oggi l’uso della MASCHERA è strettamente legato all'occasione stagionale del Carnevale.
CARNEVALE A VENEZIA – rif. articoli “VENEZIA” e “CARNEVALE X 2 “ nella sezione Textile Art
LE MASCHERE della Commedia dell’ARTE ITALIANA :
COLOMBINA & PANTALONE BRIGHELLA BALANZONE brontolone ROSAURA GIANDUJA MENEGHINO STENTERELLO CAPITAN SPAVENTA RUGANTINO
PULCINELL’arte al MUSEO GIANDUJA – Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare – nella settecentesca Villa Boriglione – Parco Culturale “LE SERRE” di GRUGLIASCO (Torino). Inaugurazione 19 febbraio 2016
W GIANDUJA ! Eroe del Risorgimento con doppia bugna !!
CARNEVALE piemontese con Gianduja & Giacometta e tante BUGIE !!!! … buonissime !!
Rif. articolo “GIANDUJA e GIANDUJOTTO” nella sezione Cibo e Arte
GIANDUJA by Barbara CARICCHI - ARTIVA ( 3 opere )
COSTUMI del SETTECENTO VENEZIANO a Palazzo della Corgna a CITTA’ DELLA PIEVE (PG) – Sartoria “Catia MANCINI - Costumi per lo spettacolo” di Ascoli Piceno. In mostra anche gli abiti della coppia vincitrice – 1° premio al concorso “La Maschera più bella“ VENEZIA 2015.
Alla Pieve si festeggia il CARNEVALE con STRUFOLI e FRAPPE !!
CAPOLAVORI in cartapesta a VENEZIA …
Dalle MASCHERE della Commedia dell’ARTE ITALIANA … VENEZIA e GOLDONI … alla MASCHERA dell’INDIGNAZIONE – la maschera di Guy Fawkes, il membro più noto della congiura delle polveri, che tentò di far esplodere la Camera dei Lord (Londra 1605) …
V per VENDETTA … (V for Vendetta) – film 2005 diretto da James McTeigue.
E ancora “MASCHERE … MASCHERINE … MASCHERONI” – rif. articolo sezione STORIE
© Copyright Barbara Caricchi ARTIVAMENTE – Tutti i diritti riservati