In latino lex talionis - principio di diritto consistente nella possibilità riconosciuta a una persona che avesse ricevuto un danno causato intenzionalmente da un'altra persona, di infliggere a quest'ultima un danno, anche uguale all'offesa ricevuta.
In uso presso diverse popolazioni in età antica, aveva funzione di porre un limite alle vendette private, che spesso degeneravano in faida. In opere letterarie, sebbene influenzate da testi sacri, si preferisce parlare di legge del contrappasso, in particolare del caso di "contrappasso per analogia".
La più antica codificazione di questo principio è stata probabilmente espressa nel Codice di Hammurabi, nel quale la pena per i vari reati è spesso identica al torto o al danno provocato. Ad esempio la pena per l'omicidio è la morte: se la vittima però è il figlio di un altro uomo, all'omicida verrà ucciso il figlio; se è uno schiavo l'omicida pagherà un'ammenda, commisurata al prezzo dello schiavo ucciso. Era dunque la pena inflitta, in caso di danno volontario corporale.
Il principio è comunemente espresso dalla locuzione OCCHIO per OCCHIO, DENTE per DENTE che appare anche nella BIBBIA, in particolare nel libro del Levitico:
« Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro: frattura per frattura, OCCHIO per OCCHIO, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all'altro. » (Levitico 24, 19-20)
Nel diritto islamico è di fatto accolto il principio dell' OCCHIO per OCCHIO vigente in Arabia ai tempi di Maometto. È tuttavia previsto, spesso con una minuziosa casistica, anche il principio di "compensazione pecuniaria" (in arabo diya, spesso tradotto "prezzo del sangue"), con cui è possibile evitare il ricorso all' occhio per occhio pagando risarcimenti in denaro.
Solitamente, però, il ricorso alla diya è subordinato all'accettazione da parte della parte lesa, e in mancanza di ciò si dovrebbe procedere al taglione.
IL TERZO OCCHIO di Tomaso BUZZI sorveglia LA SCARZUOLA a MONTEGIOVE (Terni) … con uno SPECCHIO al posto della PUPILLA … finestra dell’anima …
Lo stemma della Scarzuola racchiude il terzo occhio: indica che Buzzi anticipava le mode, vedeva nel futuro. Non è un simbolo esoterico.
IL TERZO OCCHIO e lo STUPA nepalese
STUPA - (dal sanscrito stūpa) - monumento buddhista per conservare reliquie originario del subcontinente indiano, in tibetano CHORTEN che letteralmente significa "fondamento dell'offerta".
È il simbolo della mente illuminata ( la mente risvegliata, divinità universale ) e del percorso per il suo raggiungimento. Rappresenta il corpo di Buddha, la sua parola e la sua mente che mostrano il sentiero dell'illuminazione.
Lo STUPA deve contenere i seguenti cinque elementi, che hanno un collegamento metaforico con i cinque elementi cosmici di terra, acqua, fuoco, aria e spazio:
una base quadrata
una cupola emisferica
una torre a cono
una luna
un disco circolare
La cupola alla base rappresenta il globo terrestre. I tredici gradini rappresentano le tredici fasi che una persona deve affrontare per raggiungere l'illuminazione. Su ogni lato dello stupa sono presenti DUE GRANDI OCCHI che rappresentano la conoscenza e la compassione. Sopra questi ultimi è presente il TERZO OCCHIO. Il ghirigoro poco sotto gli occhi è un simbolo nepalese (ek) che simboleggia l'unità. Al di sopra de GLI OCCHI DEL BUDDHA vi è una struttura simile a un alveare con 13 livelli che rappresentano gli stadi di elevazione per raggiungere il nirvana.
Le ruote di preghiera alla base dello stupa contengono dei mantra e hanno incise le parole om mani padme hum (saluto il gioiello del loto) … vengono fatte ruotare dai pellegrini per diffondere le preghiere ...
OCCHIO DEL CICLONE …
L'occhio è una regione di quasi calma situata al centro di un ciclone tropicale. È circondato dall' eyewall, un anello di temporali torreggianti ove avvengono i fenomeni più forti. La pressione atmosferica più bassa, in un ciclone, viene registrata nell'occhio e può essere del 15% più bassa che al di fuori della tempesta.
OCCHI IN BRODO : INDIANA JONES e IL TEMPIO MALEDETTO … La cena al palazzo di Pankot … MA CHE CENA !!
Dopo Il Serpente a sorpresa e Scarafaggi giganti, in attesa del Cervello di Scimmia semifreddo, un brodino sarebbe perfetto!! Il brodino arriva, il profumo è invitante … il cucchiaio affonda nella coppa e tanti OCCHI emergono dal brodo fumante !!! Short Round e Willie sono disperati …INDIANA JONES – L’OCCHIO DELLE PARCHE !!!
La leggenda racconta che chiunque possieda l' OCCHIO DI CRISTALLO ha il potere di vedere e addirittura cambiare il futuro. Nel relitto di un'antica nave, Indiana Jones trova i resti dello scudo di Perseo, che contiene indizi per la localizzazione di questo misterioso tesoro. Purtroppo i giornalisti diffondono la notizia... e la caccia comincia!Indiana Jones è coinvolto nella disperata missione, a impedire che l' Occhio cada nelle mani sbagliate. L’avventura porta dal monte Olimpo al lontano Giappone, alla ricerca dell' OCCHIO DELLE PARCHE…
POLIFEMO … UN SOLO OCCHIO in mezzo alla fronte …
MINIONS : tutti gialli in tuta blu .
I minions hanno un solo scopo: servire un padrone cattivissimo !! Evoluti da organismi unicellulari, sbarcano sulla terraferma, si fanno assumere da un T-Rex, ma nel prendere una banana lo fanno accidentalmente scivolare su un masso e cadere in un vulcano. Poi si mettono al servizio di un uomo delle caverne, ma sostituiscono la sua clava con un acchiappamosche e il cavernicolo, indifeso, viene sbranato da un orso delle caverne. Ci provano nuovamente in Egitto, ma schiacciano per sbaglio il faraone con una piramide, provocano l'incenerimento del Conte Dracula e successivamente Napoleone viene centrato da una cannonata…
BOB, STUART, KEVIN : sono i protagonisti del film.
BOB è il più piccolo. Non ha i capelli, ed è affetto da eterocromia perché ha UN OCCHIO VERDE e l’ALTRO MARRONE. È il più ingenuo e infantile del gruppo e porta sempre con sè il suo orsacchiotto di peluche, Tim.
STUART è il minion adolescente, MONO-OCCHIO. Ha una personalità ribelle ed è per questo che molte volte pensa di poter fare tutto da solo. Ama molto suonare il suo ukulele, anche se il suo sogno è quello di possedere una chitarra elettrica e diventare una rock star.
Infine KEVIN è il più maturo e il leader del gruppo. Il suo sogno è quello di risultare un eroe agli occhi della sua tribù ed è per questo che escogita il piano di uscire dalla caverna di ghiaccio dell'artide per cercare, assieme a Stuart e Bob, il padrone più cattivo al mondo per tutti i minions.
MONOCOLO BINOCOLO CANNOCCHIALE CARAMELLA
OCCHIALI da vista … da sole … da ghiacciaio …
Da saldatore : anti-infortunistica !!
Custodia PORTAOCCHIALI
OTTICA & leggi della FISICA
RIFRAZIONE & RIFLESSIONE
CATARIFRANGENTE ca·ta·ri·fran·gèn·te / aggettivo e sostantivo maschile
1. aggettivo
Che rinvia nella stessa direzione la luce da cui è colpito.
"gemma c."
2. sostantivo maschile
Placchetta stampata a catadiottri, capace di riflettere la luce nel buio, impiegata per segnalazioni stradali notturne (spec. per delimitare la sagoma di veicoli o di ostacoli che fiancheggiano la strada).
Difetti della VISTA :
MIOPIA PRESBIOPIA ASTIGMATISMO DALTONISMO
STRABISMO DI VENERE
13 dicembre – Santa LUCIA : protettrice della VISTA, degli OCCHI, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini .
Presso l'urna che accoglie le sacre spoglie della santa in San Geremia a Venezia, vengono quotidianamente portati ex voto e grazie ricevute che attestano la munificenza di santa Lucia nel dispensare grazie.
Santa Lucia è anche patrona del Gremio dei calzolai della città di Sassari.
Nell’iconografia ricorrente è rappresentata con un piattino e sopra i due BULBI OCULARI … il martirio !
SIRACUSA & Santa LUCIA : la festa !!
“SEPPELLIMENTO di SANTA LUCIA” - dipinto del CARAVAGGIO presso la chiesa di Santa Lucia alla Badia in Piazza Duomo a SIRACUSA.
“IL MARTIRIO e L’ULTIMA COMUNIONE di SANTA LUCIA” di Paolo VERONESE
TESTICCIOLA d’AGNELLO il lunedì di Pasqua : chi vuole quel boccone prelibato dell’OCCHIO ??
L’ OCCHIO NEL TRIANGOLO
“L’immagine dell’occhio, in virtù della sua importanza quale organo di senso, simboleggia presso quasi tutti i popoli l’ OCCHIO DIVINO che vede tutto. Nell’antichità l’occhio compariva abitualmente come raffigurazione del dio Sole. Anche nella Bibbia si parla dell’“occhio di Dio” per rappresentarne l’onnipresenza e l’onniscienza.
A partire dal Rinascimento, nell’iconografia cristiana l’occhio venne disegnato dentro un triangolo, con riferimento al mistero della Trinità.
Simbolo di perfezione. Il triangolo equilatero è il corrispondente geometrico del numero 3, che universalmente rappresenta la perfezione. Nel triangolo compariva di frequente anche il nome ebraico di Dio: Jahvè o JHWH. L’occhio racchiuso nel triangolo è poi entrato anche nell’iconografia massonica. I massoni attribuiscono all’occhio una duplice simbologia: sul piano fisico il Sole, sul piano spirituale il Grande Architetto dell’Universo, un modo di indicare Dio. Il triangolo rappresenta alla base la Durata e ai lati Tenebre e Luce”
FOCUS.it
Aveva UN OCCHIO NERO e UN OCCHIO BLU … “Bambino io, bambino tu (Legenda) “, canta ZUCCHERO
Lui stava lì seduto nel giardino
ed era quasi nudo e piccolino
da dove era venuto non lo so
era normale che lui fosse li
aveva UN OCCHIO NERO e UN OCCHIO BLU
bambino mio, bambino oh.
OCCHIO NERO … pestaggio … HELPPP!!!!
“GLI OCCHI DI TUA MADRE” … canta Sandro GIACOBBE
Mi hanno fatto innamorare
GLI OCCHI VERDI DI TUA MADRE
il sorriso di un tramonto
dove ci si può specchiare …
OCCHIO di ALLAH – Nazar Bonjuk in Turco - famoso Amuleto contro il “MALOCCHIO” tipico della Turchia, di forma circolare simile all’ OCCHIO e di colore BLU.
Nella Regione del Mar Egeo le persone con gli occhi chiari, in particolar modo azzurri, sono pochissime e si ritiene che esse portino sfortuna, viste come straniere e non rispettose dell’usanza locale di evitare complimenti. La convinzione è che i complimenti, anche se ben intenzionati, includano una dose consapevole o inconsapevole di invidia e risentimento, non siano dunque di buon auspicio, scatenando la forza del MALOCCHIO – NAZAR.
La leggenda racconta che i Turchi tentarono di spostare una grossa roccia in riva al mare: né la forza di 100 uomini, né la dinamite riuscirono nell’intento … Gli abitanti della cittadina condussero allora in prossimità della roccia un uomo che si diceva in grado di gettare il malocchio… Appena questi esultò : “Che grande roccia !! ” si sentì un forte boato e il masso spaccò frantumandosi SOTTO GLI OCCHI sbalorditi dei presenti.
OCCHIO di ALLAH & Nascite
La credenza del potere protettivo dell’AMULETO è fortemente rivolta ai BAMBINI.
Si racconta di una donna che aveva dato alla luce un bel bambino dalle guance rosa. Tutti si complimentavano per l’aspetto sano del nascituro. Quando dopo alcune settimane il bambino misteriosamente si ammala, si verifica quello che i Turchi definiscono “NAZAR” ovvero un MALOCCHIO, che secondo tradizione scaturisce quando vengono fatti troppi complimenti. Per prevenire ciò si usa l’Amuleto: l’ OCCHIO di ALLAH si rompe assorbendo il MALOCCHIO, proteggendo la persona o la cosa … deve essere subito sostituito per una nuova protezione.
OCCHI VERDI … il gatto !
OCCHIAIE da stanchezza …
OCCHIALUTO … CECATO …
< CHE SICCOME CHE SONO CECATA … !! > ironizza Anna MARCHESINI – La Signorina Carlo negli sketch del celebre TRIO con Massimo LOPEZ e Tullio SOLENGHI !!
CECITA’ : dalla nascita … causa malattia … per incidenti …
“LA CIECA DI SORRENTO” – film 1934 diretto da Nunzio Malasomma.
Ascanio – DUCA DELLA CORGNA – durante lo scontro con gli Spagnoli a Casale Monferrato fu ferito da un colpo di lancia che gli causò la perdita dell’ OCCHIO DESTRO …
MOSHE DAYAN , in ebraico משה דיין - ascolta (Degania, 20 maggio 1915 – Tel Aviv, 16 ottobre 1981) - generale e politico israeliano.
Fu il quarto Capo di stato maggiore generale delle Forze di difesa israeliane. In alcune biografie compare la data di nascita nel 4 maggio 1915 e la data di morte nel 16 dicembre 1981.
È stato un personaggio emblematico per lo Stato di Israele, conosciuto in tutto il mondo per la BENDA sull’ OCCHIO SINISTRO , perso in Siria durante la seconda guerra mondiale.
La BENDA del PIRATA … la BENDA del GATTO (Le avventure di PINOCCHIO. Storia di un burattino – Carlo COLLODI) …
FINTI CIECHI & ELEMOSINA
OCCHIO & TRUCCO
MATITA per SOPRACCIGLIA …
MASCARA per CIGLIA folte, lunghe, ammalianti …
OMBRETTO e PALPEBRE colorate …
EYE-LINER … la mitica riga … i diversi stili nella storia (da SELEZ.com)
Anni ’30: fa la comparsa la prima vera bordatura, quando l’occhio inizia ad essere contornato da una linea grafica nera. Le prime righe erano circoscritte solo all’area dell’occhio, ciò significa che l’eye-liner finiva esattamente dove terminava la palpebra e, tendendo verso il basso, conferiva allo sguardo un’aria malinconica, trascinandosi quindi alle spalle un retaggio che era stato già una costante nei precedenti anni ’20.
Anni ’40: la riga di eye-liner si assottiglia e inizia a essere sfumata. Un’altra sfumatura, leggera e molto naturale, viene inoltre aggiunta fra le ciglia inferiori all’angolo esterno.
Anni ’50: il prodotto è irrinunciabile!! Si impone una riga spessa e nera, che nasce sottile nell’angolo interno dell’occhio per poi ingrandirsi al centro e tornare nuovamente sottile e affusolata verso la fine dell’occhio. A differenza degli anni ’30, ora il tratto finale tende verso l’alto dando così un’impronta emozionale del tutto diversa alla decade in cui le pin-up fecero la fortuna di questo cosmetico.
Ne è un esempio il trucco della bellissima Audrey Hepburn.
Anni ’60: nelle tendenze moda di questo decennio l’eye-liner rimane spesso, molto “tozzo”, con la coda finale rivolta sempre di più verso l’alto. Viene aggiunta anche una riga sottile in tutta la parte inferiore dell’occhio che si congiunge all’esterno a quella superiore. Alcune volte le due righe rimangono separate, come si può notare dal trucco di Sophia Loren che negli anni ’60 ebbe un successo internazionale!
Anni ’70: l’eye-liner viene sfruttato ancora di più, in abbinamento al MASCARA, così da intensificare maggiormente lo sguardo. Inizia ad abbinarsi ai colori sempre più sgargianti che prendono progressivamente piede.
Anni ’80: il classico eye-liner nero si fa da parte per lasciare maggiore spazio a quelli super colorati. Riprendendo l’eredità del decennio precedente, e portandola all’estremo, la parola d’ordine per quegli anni era infatti colore, in qualsiasi sua forma.
L’eye-liner ai giorni nostri: oggi questo cosmetico è utilizzato in tantissimi modi … ogni giorno possiamo spaziare tra i diversi look, in base al nostro gusto e all’occasione.
“NEGLI OCCHI TUOI” - LINER
KAJAL nel Nord Africa per uomini e donne … il trucco di Miguel BOSE’ !!
Il kajal o kohl (in arabo: كحل, kuhl) è una polvere composta principalmente di galena, malachite, antimonio e grasso animale usata per il trucco degli occhi, per scurire le palpebre e delineare il contorno occhi tramite un apposito bastoncino di feltro. A seconda della composizione il kajal può essere nero o grigio.
LENTI A CONTATTO … per OCCHI DA GATTO !!
“C’E’ L’AMORE NEGLI OCCHI TUOI” – cantano I POOH
Si è fatta sera
guardami ancora.
Con te son felice lo sai
c'è l'amore negli occhi tuoi
negli occhi tuoi.
OCCHIO ALLA NOTIZIA !!!
OCCHIO AI PERICOLI !!!
STRIZZARE l’ OCCHIO … FARE l’ OCCHIOLINO … DARE un’ OCCHIATA …
GUARDARE OSSERVARE SBIRCIARE VEDERE LEGGERE
CHIUDERE GLI OCCHI … SOGNARE … DORMIRE … MORIRE …
MONETE SUGLI OCCHI per varcare l’ALDILA’
Il collegamento tra monete e morte ha una diffusione temporale e geografica molto vasta, non esiste spiegazione univoca. E in ogni luogo ogni ritualita' puo' variare a seconda degli usi, dei costumi e del proprio essere.
Forse la deposizione di una moneta nella tomba e' legata al voler "pagare" i misfatti del defunto per evitare che gli si ritorcessero contro.
La moneta puo' dunque esercitare funzione apotropaica, allontana cioe' il male dalla morte.
Il fatto che le monete venissero usate per "pagare" i traghettatori dell'aldila', puo' essere ricercato nell'usanza dell' obolo di CARONTE: "quando Caronte accetta la moneta, il defunto non puo' piu' tornare in vita".
Nella religione greca e nella religione romana, CARONTE (in greco Χάρων = "ferocia illuminata") era il traghettatore dell' ADE, il REGNO DEI MORTI. Trasportava le anime da una riva all'altra del fiume ACHERONTE, ma solo se i loro cadaveri avevano ricevuto i rituali onori funebri (o, in un'altra versione, se disponevano di un OBOLO per pagare il viaggio). Chi non li aveva ricevuti (o non aveva l'obolo) era costretto a errare in eterno senza pace tra le nebbie del fiume (o, secondo alcuni autori, per cento anni).
Secondo gli antichi dalla bocca usciva l'anima : depositare una moneta sulla bocca del defunto era una garanzia di non ritorno in vita del defunto stesso.
PLINIO, nella Naturalis Historia, ci riferisce che "le monete, essendo di metallo, sono in grado di mettere in comunicazione il mondo vivente con quello dei morti poiche' il metallo viene estratto dalla Terra sede degli inferi".
In caso di inumazione le monete potevano essere deposte in svariate posizioni, frequentemente :
sulla bocca – in richiamo all'obolo di Caronte - per non far uscire l'anima del defunto
sugli occhi , come testimoniamo ritrovamenti nel terriccio all'interno del cranio. Questo rito potrebbe scaturire dal desiderio di far sopravvivere simbolicamente una parte del corpo umano – gli OCCHI - attraverso monete che ne richiamano la forma. Dalla testimonianza di MACROBIO il metallo vile – AES - era in grado di neutralizzare gli influssi negativi che potevano provenire dagli occhi. Fin dall’antichità in Italia Meridionale CHIUDERE GLI OCCHI era un gesto di pieta' .
OCCHIO di HORUS nella religione egizia - simbolo della prosperità, del potere regale e della buona salute. E’ personificato dalla dea Wadjet (o Wedjat,Uadjet, Wedjoyet, Edjo o Uto). In seguito al sincretismo tra HORUS e RA nella divinità di Ra-Harakhti, l'Occhio di Horus viene associato all' OCCHIO di RA, di cui diventa sinonimo, nonostante in origine i due occhi facessero riferimento a rappresentazioni grafiche ben distinte.
Secondo la mitologia egizia Horus volle vendicare l'uccisione del padre Osiride, perpetrata dal fratello di quest'ultimo, Seth, ma nello scontro con lo zio perse l' OCCHIO SINISTRO, che si divise in sei parti.
In una forma più recente del mito, l'occhio di Ra venne smarrito per una ragione non nota … ne fu allora affidata la ricerca a Shu e Tefnet. Il tempo passò e il dio del sole si fornì di un NUOVO OCCHIO che non volle cedere il posto quando finalmente l’ OCCHIO PERSO fu ritrovato … RA trasformò l'occhio nel serpente posto sulla sua fronte, l' UREO.
OCCHIO di HORUS - UDJAT - L'amuleto ebbe grande importanza e diffusione nella civiltà e venne posto, di regola, all'interno dei bendaggi che avvolgevano il corpo del defunto, oltre che su rilievi, incisioni e papiri, in quanto simbolo di rigenerazione. Graficamente è costituito da un occhio sovrastato dal sopracciglio e sotto da una spirale, per alcuni il tratto residuo del piumaggio del FALCO, uccello di cui Horus prende le sembianze, ma anche evoluzione dei segni di LACRIME.
L'amuleto era portato da uomini, divinità o animali sacri; poteva essere dipinto sulle navi come segno apotropaico, sui muri come difesa dai ladri , all’altezza della testa del defunto sul fianco sinistro del SARCOFAGO, che nella tomba era rivolto verso EST, affinché il morto potesse vedere nell'aldilà .
OCCHIO di HORUS – Unità di Misura
Nella matematica egizia le parti costituenti l' UDJAT servivano a scrivere le FRAZIONI, aventi il numero 64 come denominatore comune. Nella vita quotidiana, era usato come "traduzione grafica delle unità di misura dei cereali": ciascuna parte aveva un valore di frazione dell'intero, così come di rappresentazione dei sensi umani. Nello specifico:
la parte verso il naso rappresentava la frazione 1⁄2 e l'olfatto (il naso);
la pupilla rappresentava la frazione 1⁄4 e la vista (la luce);
il sopracciglio rappresentava la frazione 1⁄8 e il pensiero (la mente);
la parte verso l'orecchio rappresentava la frazione 1⁄16 e l'udito (l'orecchio);
la coda curva rappresentava la frazione 1⁄32 e il gusto (il germoglio del frumento);
il piede rappresentava la frazione 1⁄64 e il tatto (il piede che tocca terra).
Sommando le varie parti si ha un totale di 63⁄64: si riteneva che il restante 1⁄64 fosse stato aggiunto dal dio Thot, sotto forma di poteri magici.
OCCHIO DI VETRO
Gli OCCHI delle BAMBOLE … dei PELOUCHES …
OCCHIO DI PERNICE - tipo di TILOMA che si sviluppa sulle dita del piede a causa di una forte pressione, solitamente dopo aver indossato scarpe nuove, strette ed inadeguate. A differenza del callo che è grande e si sviluppa sulla pianta del piede , l’occhio di pernice ha una forma più piccola. La patologia risulta essere dolorosa e fastidiosa perché si crea un accumulo di pelle spessa tra le dita e la parte più profonda dell’occhio di pernice (“fittone corneo”) va a toccare le fibre nervose che sono sensibili al dolore.
In alcuni casi la patologia può comparire anche sulla pianta oppure nella parte superiore del piede.
I soggetti più a rischio hanno meno tessuto tra le ossa e la pelle del piede, lavorano in piedi, cambiano spesso paia di scarpe e praticano sport.
OCCHIO DI FALCO - Hawkeye, il cui vero nome è Clinton Francis "Clint" Barton, è un personaggio dei FUMETTI creato da Stan Lee (testi) e Don Heck (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene in Tales of Suspense (Vol. 1) n. 57 (settembre 1964).
ARCIERE in costume redentosi da un passato criminoso e dotato di un vasto arsenale di frecce della più disparata foggia e dai molteplici utilizzi, OCCHIO DI FALCO è uno storico membro dei Vendicatori , dal carattere sfacciato e talvolta arrogante, spesso motivo di battibecchi coi compagni di squadra …
OCCHIATACCIA … SGUARDO MINACCIOSO …
OCCHI DOLCI … OCCHI BELLI …
OCCHIPINTI !! BELLOCCHIO !!
OCCHIO SPENTO … pesce “fradicio” …
OCCHIATA (Oblada melanura - Linnaeus, 1758) – PESCE d'acqua salata appartenente alla famiglia degli Sparidi. È l'unica specie del genere Oblada.
La carne è ottima, simile a quella dell'orata o del sarago. I pescatori di professione la catturano soprattutto con le reti da posta, i pescatori sportivi la catturano a traina di solito con esche artificiali o dalla riva con esche naturali come pane, bigattini o vari impasti di pane e formaggio.
CIPICCHIA … CIPICCHIOSO …
ACCECATO dall’ IRA …
OCCHIO DI TIGRE - òc·chio di tì·gre / locuzione
1. MINERALE: varietà di quarzo, con riflessi mobili giallo-oro, molto splendenti, usata come gemma.
UOVA all’OCCHIO DI BUE … si mangia !!
OCCHIO DI BUE – SEGUIPERSONA - strumento utilizzato per l'illuminazione in ambito teatrale, televisivo, musicale, ed in generale in tutti i campi dello spettacolo.
Si distingue per la capacità di proiettare un fascio di luce concentrato e molto ben definito, e per il fatto di essere costantemente manovrato da un operatore. L'utilizzo tipico è proprio quello di "seguire" i movimenti di un attore, cantante, ballerino sul palcoscenico. Generalmente i seguipersona vengono collocati nella parte del teatro opposta al palcoscenico, in fondo alla platea (fondosala) o, quando possibile, in galleria. Talvolta vengono collocati sui ballatoi laterali dei palcoscenici dei grandi teatri, o sulle strutture metalliche che sovrastano i palchi di grandi eventi musicali.
“GLI OCCHI DELLA GIOCONDA“ by Alberto ANGELA. Il genio di LEONARDO raccontato da Monna Lisa
L’OCCHIO del DAVID di MICHELANGELO : un classico in gipsoteca !! (collezione di modelli e calchi in gesso di sculture o di elementi architettonici, spec. a uso degli studenti di belle arti).
“IL FALSO SPECCHIO” di René MAGRITTE (1928) - olio su tela (54x80,9 cm) - New York, The Museum of Modern Art
< Il dipinto inquadra un GRANDE OCCHIO che esclude il resto del volto a cui appartiene. L'iride appare come una finestra circolare che si affaccia su un cielo attraversato da nuvole bianche. La pupilla è raffigurata come una sorta di sole nero in bilico tra la superficie del GLOBO OCULARE e lo sfondo celeste. Magritte ha rappresentato soggetti verosimili (il cielo, l'occhio, la pupilla-sole) ma accostati in modo inverosimile. Il procedimento usato è quello del paradosso visivo, tipico dei Surrealisti, che consiste appunto nel giustapporre elementi che appartengono alla nostra esperienza quotidiana ma che non hanno alcuna relazione logica fra loro. In questo modo essi assumono un carattere enigmatico e costringono l'osservatore a usare la sua immaginazione per dare un senso all'opera. L'ambiguità dell'immagine è sottolineata anche dal titolo "Il falso specchio". Il cielo è un riflesso del mondo esterno sulla superficie dell' iride oppure è il riflesso di un'immagine interiore del soggetto a cui l'occhio appartiene? > Giuseppe Torchia
“OCCHIO COSMICO” (tecnica mista – 70x50 cm) la mia opera … by Barbara CARICCHI / ARTIVA
L’OCCHIO di MAGRITTE ("Il falso specchio") con l’iride di CIELO & NUVOLE – un mio disegno durante il corso del Maestro Pippo CIARLO – come TAPPETO VOLANTE SPAZIALE integrato nell’opera … adesso anche tu PIPPO volerai nel GRANDE OCCHIO che tutto sorveglia e protegge da lassù … ciao PIPPO !!
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