SHIVA LINGA : INDIA & SIMBOLO FALLICO

 

Il LINGAM (o linga, ling, Shiva linga, Shiv ling) è una rappresentazione aniconica della divinità Indù SHIVA. Utilizzato per il culto nei templi , è simbolo di energia e potenzialità del dio.


ANICONICO ( da Garzanti linguistica)

1. si dice di rappresentazione artistica che ha scarsa corrispondenza con la realtà rappresentata, ma la evoca attraverso masse volumetriche o di colore assolutamente libere

2. in semiologia, si dice di quei segni che hanno una corrispondenza solo convenzionale con la realtà esterna significata

3. (non com.) privo di icone, di immagini: culto aniconico

Etimologia: ← comp. di an- e iconico.



La pietre chiamate SHIVA LINGAM si trovano nel fiume Narmada, che è uno dei sette luoghi sacri dell'India. Si tratta di una miscela di agata, basalto e diaspro in quarzo. La pietra – a forma di uovo - è considerata un simbolo fallico di Shiva, il famoso dio Indù. La leggenda dice che il materiale trae origine da un meteorite infrantosi sulla terra milioni di anni fa. Le correnti del fiume Narmada hanno contribuito a forgiare la pietra in forma di uovo. Lo shiva lingam rappresenta sia la forza maschile (la Conoscenza), che la forza femminile (la Saggezza), così come l' Uovo Cosmico da cui è emerso tutto il creato.



Il LINGAM (“marchio” o “segno”), simbolo del dio Shiva, è spesso rappresentato a fianco della YONI ("origine" o "fonte" o "seno"), simbolo della dea Shakti , femminile energia creativa. L'unione di linga e yoni rappresenta l’ "indivisibile due (l’unicità di maschile e femminile), lo spazio e il tempo passivo-attivo da cui ha origine la vita".

 

KAMASUTRA


Il Kāma Sūtra (sanscrito: कामसूत्र) è un antico testo indiano sul comportamento sessuale umano, l'opera più importante nella letteratura sanscrita sull'amore. Il libro è stato scritto da Vatsyayana e il suo titolo completo è Vātsyāyana Kāma Sūtra ("Aforismi sull'amore, di Vatsyayana"). Si crede che l'autore sia vissuto in un'epoca fra il I ed il VI secolo, probabilmente durante il periodo Gupta.

Nella cultura classica hindu, l'essere umano ha il preciso obiettivo di perseguire una armonica realizzazione di sé, senza trascurare alcun aspetto della vita terrena. È quindi prescritto che ricerchi quattro obiettivi:

Artha: il Benessere, sia fisico che economico;

Kama: il Desiderio, il piacere e la sua fruizione;

Dharma: il senso etico che ricerca un equilibrio tra artha e kama;

Moksha: la liberazione dal mondo materiale e il raggiungimento della vera coscienza di sé.




SCUOLA di SESSO al TEMPIO … le sculture di KHAJURAHO


Khajuraho ha il più grande numero di templi medievali induisti e giainisti dell' INDIA, fatto che ha portato l'UNESCO nel 1986 ad inserire il villaggio nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità. Il nome di Khajuraho deriva dalla parola hindi khajur, che significa palma da datteri.

I templi di Khajuraho sono noti per le sculture erotiche che li adornano.

Non sono presenti all'interno degli edifici o vicino alle rappresentazioni delle divinità, Ma si trovano nella parte esterna del muro interno in quei templi che hanno due cerchie di mura intorno all'edificio. Vi sono numerose interpretazioni riguardo alla posizione di queste sculture erotiche: secondo alcuni esse rappresentano il fatto che per giungere al cospetto della divinità si debbano lasciare i propri desideri e le proprie pulsioni sessuali all'esterno del tempio. Esse mostrano anche che la divinità è pura come l' ātman, che non è affetto da desideri sessuali né da altre caratteristiche del corpo fisico.

Le sculture all'esterno dei templi mostrano esseri umani e tutti i cambiamenti che avvengono nel corpo umano; solo il 10% circa ha tematiche legate all'erotismo … la maggior parte di esse mostra persone impegnate nelle attività di tutti i giorni.


Quando i templi vennero eretti probabilmente veniva accettata la TRADIZIONE TANTRICA, secondo la quale la soddisfazione dei desideri terreni è un passo verso il nirvana.

Prima della conquista del Gran Mogol i giovani vivevano in eremitaggio fino al momento in cui diventavano uomini e potevano imparare gli usi del mondo studiando le sculturedei templi di Khajuraho ed i desideri terreni che esse ritraggono.






“SHUNGA – Arte ed Eros nel GIAPPONE del periodo EDO” a Palazzo Reale – MILANO (2009)


SHUNGA - “Immagini della Primavera” . Stampe xilografiche : tra le più significative espressioni della corrente artistica dell’ UKIYO-E … arte moderna !!


Fiorirono nel periodo dello shogunato dei TOKUGAWA (1603-1867) in cui si affermò una concezione edonistica dell’esistenza in contrasto con la rigida morale del neoconfucianesimo sostenuto dalla classe guerriera dei Samurai che reggeva il governo centrale del Giappone.


SHUNGA – immagini a soggetto erotico di alto livello artistico e raffinata rappresentazione


Dal rotolo di carattere narrativo all’ album con 12 Stampe: una per ogni mese dell’anno. Dono di nozze alle fanciulle di ricche famiglie … Nei bauli dei guerrieri per il loro potere di preservare dalla distruzione e di condurre alla vittoria.

Delicate rappresentazioni : lo SPERMA scintillante dipinto con SALI d’ARGENTO …




ASTUCCI per il PENE … lunghe canne“GENESI” di Sebastião SALGADO : un viaggio fotografico nei cinque continenti – Palazzo Ducale a GENOVA (2016)



DANI (o NDANI) - gruppo etnico che vive negli altipiani centrali della NUOVA GUINEA OCCIDENTALE, nella provincia autonoma indonesiana di PAPUA.

Gli uomini indossano un ASTUCCIO PENICO chiamato holim; spesso coprono la regione anale con cordicelle o liste pendenti da una cordicella attorno alla vita, per evitare l'entrata di spiriti maligni. Durante le cerimonie o in guerra possono adornare il corpo con piume colorate, copricapi e bracciali di pelliccia o altri oggetti che permettano loro di emulare gli uccelli.

Nella comunità gli uomini hanno un’indiscutibile supremazia sulle donne. Tra i maschi esiste una gerarchia legata alle dimensioni del pene.



Quando le dimensioni contano


Sull'isola di Malakula, nella Repubblica di Vanuatu (MELANESIA) le misure fanno la differenza. E non - come si potrebbe pensare - quelle dei genitali maschili, bensì quelle degli ASTUCCI utlizzati per contenerli. Due sono le tribù più famose che tradizionalmente popolano questo luogo: quella dei BIG NAMBA e quella degli SMALL NAMBA (dove namba indica il nome caratteristico dell'astuccio penico).
I primi avvolgono intorno al pene grandi foglie di pandano, una pianta locale, in modo da farlo sembrare più grande. Gli Small Namba invece si coprono con una semplice foglia di banano legata a una cintura di corteccia.

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Perché il membro maschile è detto anche pisello?

Le ipotesi sono diverse e l'uso in Italia è noto fin dal Trecento.


Sono molteplici le ipotesi per cui il MEMBRO MASCHILE viene chiamato anche PISELLO.  La più verosimile e anche la più intuitiva fa derivare l’epiteto utilizzato in tono ironico alla similitudine con il baccello di questa leguminosa, che è allungato e arcuato. 

PISELLUM. L’uso è noto in Italia fin dal Trecento, quando è attestato, nel latino tardo, il termine pisellum, diminutivo di pisus (che indicava invece il legume).

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LA BANANA di Andy Warhol …



Torneranno I cinema all’aperto e i dischi dell’estate
Le celebri banane di Andy Warhol … tornerà
Lupin e farà un colpo eccezionale per noi


Torneranno i figli delle stelle sui tuoi sedili in pelle
Le penne stilo in mano e le vacanze in treno
Forse anche Pertini per un poker con John Wayne


Quello che resta del sole te, lo porto a casa
Stasera ho voglia di cantare, di gridare e poi ricominciare


Quello che resta da dire lo diremo domattina
Stasera ho voglia di cantare, di gridare, di ballare in riva al mare


Quello che resta del sole te, lo porto a casa
Stasera ho voglia di cantare, di gridare di abbaiare come un cane



Raphael GUALAZZI – “L'estate di John Wayne”





PENE & FERTILITA’

ORGANO GENITALE MASCHILE

CORPO CAVERNOSO … EREZIONE



CONDOM … campagna per l’uso del PROFILATTICO contro malattie sessualmente trasmissibili & regolamentazione delle nascite

 



Prorogata fino al 18 marzo 2017 la personale

"Robert MAPPLETHORPE " alla Galleria Franco NOEROPiazza Carignano, 2 a TORINO


< Robert Mapplethorpe, straordinario e controverso esponente dell'avanguardia americana, è ancora oggi simbolo anticonformista di una contemporaneità senza tempo, avendo saputo impersonare un senso estremo di libertà che si esprime costantemente nell'intreccio tra la sua pratica artistica, gli aspetti privati e intimi della sua vita personale, i suoi compagni di strada, le celebrità e il pubblico …

Nei suoi scatti si rivela costantemente una profonda passione per la scultura classica in dialogo con una acuta conoscenza della stessa: la precisione formale e stilistica è il terreno su cui Mapplethorpe dimostra la sua abilità di cogliere l'inaspettato e creare un senso di misterioso stupore, nel contrasto mozzafiato tra luce e ombra.

Robert Mapplethorpe (New York 1946 - Boston, MA 1989), ha studiato disegno, pittura e scultura al Pratt Institute di Brooklyn, per poi iniziare una carriera come artista e fotografo che lo ha portato ad esporre il suo lavoro in una innumerevole serie di mostre personali nelle Istituzioni di tutto il mondo, a partire dalla prima grande retrospettiva dedicatagli dal Whitney Museum of American Art di New York nel 1988, un anno prima della sua morte.

Nello stesso anno Mapplethorpe ha dato vita alla Fondazione che porta il suo nome, dedicata a promuovere la fotografia, dare supporto ai Musei che la espongono, e a raccogliere fondi per la ricerca medica contro l' AIDS e contro le malattie ad esso correlate >





“URLO GROVIGLIO NUDO” – FONDAZIONE 107 a TORINO (2015) … nudità maschile negli scatti di Dino PEDRIALI - fotografo romano.


< Dino Pedriali è il fotografo del nudo per eccellenza, riconosciuto “il Caravaggio della fotografia” non solo per l’intensità della luce e i forti contrasti tonali presenti nelle opere ma anche per il livido contenuto e la scelta dei protagonisti:

i suoi modelli, i ragazzi di vita, ed è qui, su questi soggetti che l’opera di Pedriali si interseca con l’opera di Pierpaolo Pasolini, di cui ha documentato gli ultimi giorni di vita attraverso un prezioso reportage. Allora giovanissimo, è Pasolini ad indicargli la via, il primo scatto di nudo ha come protagonista il poeta nella Torre di Chia, ma Pedriali è stato anche il fotografo di Andy Warhol, Rudolf Nureyev e prima ancora di Man Ray e in ultimo di Carol Rama, amica di una vita > Federico PICCARI



CIRCONCISIONE : la cerimonia

 

CIRCONCISIONE

sostantivo femminile

1.     Escissione chirurgica, totale o parziale, del prepuzio, di solito a carattere e con valore di rito; propria degli Ebrei e dei Musulmani, è praticata anche da diversi popoli camitici e negri dell'Africa e da molti altri popoli allo stato di natura.

o           A scopo terapeutico viene praticata di solito in caso di fimosi congenita del prepuzio.



COLTELLO per CIRCONCISIONE riccamente decorato … dallo YEMEN



STATUARIA classica – la virilità per GRECI & ROMANI

BRONZI di RIACE



CAPPELLA SISTINA & MUTANDONI … GIUDIZIO UNIVERSALE censurato !!

Nel 1564, un anno dopo la fine del Concilio di Trento, viene decisa la censura dei nudi "scandalosi" del Giudizio Universale nella Cappella Sistina. Per fortuna MICHELANGELO era già morto, il 18 febbraio di quello stesso anno. E, sempre per fortuna, esistevano due copie dell'affresco fatte pochi anni prima, una di Marcello Venusti (1549) e l'altra di Giulio Giovio (metà del Cinquecento circa).

È stato un collaboratore ed amico di Michelangelo, Daniele da Volterra, a coprire la nudità delle figure con le famose "braghe", cosicché da allora è stato soprannominato il Braghettone (anche se non è stato l'unico a mettere le mutande ai santi, e la censura è continuata anche nei secoli successivi).
La maggior parte delle braghe è dipinta a tempera sopra l'affresco originale, che quindi si è conservato al di sotto delle ridipinture. Ma c'è un'eccezione: nel caso di Santa Caterina d'Alessandria e di San Biagio, il Braghettone ha distrutto l'affresco di Michelangelo e ha rifatto, sempre ad affresco, le figure. Perché?

Basta guardare i santi dipinti da Michelangelo e quelli rifatti da Daniele da Volterra: Santa Caterina era completamente nuda e San Biagio era accovacciato alle sue spalle, in una posizione molto indecente. Non bastava coprire i nudi con delle vesti, era altro il problema!
Così, alla Santa è stato fatto un bel vestitino verde, completamente nuovo, salvando la testa, le braccia e la ruota del martirio, di mano di Michelangelo. San Biagio è stato totalmente rifatto: ora non è più piegato sulla Santa e guarda, molto devotamente, verso il Cristo giudice. 
In fondo non è andata male, l'affresco poteva essere distrutto.... Evidentemente Michelangelo era più vicino a Dio dei suoi intolleranti censori. 

By Giulia GRASSI

 



NUDISTI & “LA CHIAPPA”Villaggio naturista in CORSICA del sud – PORTO VECCHIO



“CHESS MEN” (1988) di Erwin OLAF alla Galleria METROQUADRO da RIVOLI a TORINO



PORNOSTAR - Rocco SIFFREDI : circonciso è più bello … ma non lo rifarei …

 

 


Hans Ruedi – H.R. GIGER - I suoi disegni cupi ed evocativi, vere "fotografie dall'inferno" capaci di mescolare sensualità, irrealtà e orrore, riscuotono un crescente interesse in ambienti trasversali … Presto l'artista viene notato anche nell'ambiente cinematografico!


Le Muse ispiratrici :

dal surrealismo di Salvador Dalí al realismo fantastico della Wiener Schule des Phantastischen Realismus, con le opere grafiche di Ernst Fuchs dei primi anni cinquanta (lavori ad inchiostro a tema mistico / infernale, con la ricerca di particolari simmetrie );

da William Blake, o addirittura dai primi fiamminghi più mistici e surreali come Hieronymus Bosch fino ai preraffaelliti ed all'arte contemporanea generalmente conosciuta come visionaria.


In tutti questi artisti si mescolano i seguenti caratteri :

tentativi di realismo esasperato,

soggetti irreali / onirici,

temi trascendenti il mondo fisico, mistici spirituali o psichedelici.





CONCERTO TRASGRESSIVO : il racconto di Manuel AGNELLI a Paolo BONOLISI : “MUSIC” !!

Stage diving : a volo d’angelo sul pubblico … !!! HELPPP !!! Atti illeciti della FAN … fuori di testa !!

“C'era una pezzo con il ritornello che faceva: Razionalità, razionalità, razionalità! Io mi buttavo in mezzo e il pubblico mi portava in giro per tutto il locale all’urlo Razionalità ! In un locale hanno cercato di strapparmi il microfono... poi è arrivata una tipa che mi ha strappato il bottone dei pantaloni di pelle: voleva un altro tipo di oggetto. E’ riuscita a prendere l'oggetto della vergogna, lo ha afferrato, voleva portarselo a casa. Io non avevo forza, non riuscivo a poggiare i piedi a terra. Non ho vissuto con entusiasmo la cosa, mi faceva male".



PIERCING sul PENE : direi proprio di NO …


PIPI’ & VESPASIANO

"Vespasiano" è il nome che veniva utilizzato in Italia per designare gli ORINATOI pubblici in forma di garitta o di edicola. Il termine deriva dall’imperatore romano Tito Flavio Vespasiano che, secondo la testimonianza di Svetonio, li sottopose a tassazione.

La tassa era dovuta dai "fullones" (coloro che lavavano e smacchiavano le vesti) che ricavavano l’ ammoniaca dalle urine raccolte.

Gli Scavi di POMPEI hanno riportato alla luce varie "fulloniche" (lavanderie) ben conservate nel loro impianto con vasche, condutture e torchi di stiratura.


Edificio di Eumachia


La sacerdotessa Eumachia, patrona dei lavandai, in età tiberiana (14-37 d.C.) fece erigere l'edificio, la cui facciata in opera laterizia è successiva al 62 d.C.. L'edificio era forse il mercato della lana o la sede della corporazione dei fullones. A destra dell'ingresso era murata una GIARA, in cui si orinava salendo su una scaletta: l'uso dell' ORINA, candeggiante e sgrassante per tessuti, fu tassato dall'imperatore Vespasiano.

 

Fullonica detta di Stephanus

A Pompei era molto diffusa l’attività dei fullones (lavandai): 13 officine lavoravano la lana grezza, in 7 si provvedeva alla filatura e tessitura, in 9 alla tintura, in 18 al lavaggio. Rappresentativa è la 'fullonica di Stephanus' (menzionato in una scritta elettorale della facciata: proprietario o gestore?), ricavata ristrutturando una casa preesistente e destinando il piano terra all'attività lavorativa, quello superiore all'abitazione e all'asciugatura dei panni.

Nell’ingresso il torchio per la stiratura (pressorium). L’originario impluvio dell’atrio fu trasformato in una vasca. Il lavaggio e la tintura avveniva nei piccoli ambienti sul fondo del giardino dove ci sono vasche intercomunicanti e vaschette per il pestaggio: i lavandai pestavano i panni con i piedi (saltus fullonici) in una miscela di acqua e soda (non si conosceva il sapone) od orina, sostanze sgrassanti perché ricche di ammoniaca.

Gli operai avevano a disposizione una cucina ed una piccola LATRINA.



Dalla moda del DOPPIO e TRIPLO servizio ecco il PENTABIDET dello Studio65 … i mitici anni ’70 !!


Prelavaggio   Lavaggio   Lavaggio biologico   Candeggio    Risciacquo


POP DESIGN MADE IN ITALY – produzione dello studio torinese fondato nel 1965 … tra i protagonisti l’architetto Franco AUDRITO. “IL MERCANTE DI NUVOLE” – Studio65, cinquant’anni di futuro. Alla GAM di TORINO (2016)


Il BAGNO prende nuova forma con il WC TRONO … l’ ORINATOIO di DUCHAMP lascia il suo segno … la provocazione è tratta !!



PHONOm



PHONO – by Barbara CARICCHI – ARTIVA ( olio 2015 )

Liberamente tratto da “Studio per LATRINE in Times Square” a New York di Valerio ADAMI - 1968





“I MASCHI” disegnati sui METRO’ confondono le linee di MIRO’ … canta Gianna NANNINI



“FIGURE TRILOBATE” disegnate dagli alunni nel film con Angela FINOCCHIARO – set la splendida Val d’Orcia e la suggestiva Bagno Vignoni !!

“La scuola più bella del mondo” (2014) : Christian DE SICA, Rocco PAPALEO, Angela FINOCCHIARO e Miriam LEONE si aggirano nelle vie di Radicofani




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