Si narra che CLEOPATRA, regina dell'Antico Egitto, solesse immergersi in LATTE d’ASINA per mantenere intatta la sua avvenenza e conservare lo splendore della propria pelle. La leggenda dice che occorrevano ben 700 asine per fornirle la quantità di latte necessaria ai suoi bagni di bellezza quotidiani.
Un’altra nota utilizzatrice del latte d’asina fu POPPEA, moglie di NERONE, che addirittura viaggiava con mandrie di asine al seguito pur di non privarsi del suo bagno di fascino nemmeno in viaggio. E poi ancora PAOLINA, sorella di NAPOLEONE, e tante altre donne meno celebri.
POPPEA – VILLA di OPLONTIS (Torre Annunziata) : melagrana e uccellini !!
“PUPPE A PERA” … canta Francesco NUTI
Puppa, puppa, puppa
Puppa, puppa, puppa
Oh, puppe a pera
Tu c'hai le puppe a pera
Tu c'hai le puppe a pera, pera, pera, pera, pera, pera
MADONNA DEL LATTE o galactotrofusa, in latino VIRGO LACTANS - iconografia cristiana ricorrente nell’arte, talora accompagnata dall'espressione monstra te esse matrem. Secondo lo stile romano-cattolico la festa liturgica della Madonna del Latte cade il 2 luglio.
Nella prima versione dell'iconografia MARIA è Madre di Dio e patrona delle puerpere: la Vergine è rappresentata a SENO SCOPERTO, nell'atto di ALLATTARE il figlio o in procinto di farlo. L'opera ha carattere intimo e materno ed esprime la natura umana di Cristo.
Nella seconda versione iconografica un singolo getto o distinte gocce di latte scendono dal seno di MARIA direttamente nella bocca di Gesù, oppure di altri personaggi come Santi o alti Prelati che così ricevono la benevolenza della Vergine. Talvolta il gesto è diretto alle anime del Purgatorio : il latte generosamente profuso allevia le loro sofferenze !
L'iconografia risale all' Antico Egitto, epoca in cui erano diffusissime le immagini della dea ISIDE intenta ad allattare il figlio HORUS, il cui culto durerà ancora a lungo, intrecciandosi con il Cristianesimo. Molte statue di Iside furono addirittura ribattezzate o venerate come Madonne originali.
Le prime rappresentazioni iconografiche ufficiali della "MADONNA DEL LATTE" si ritrovano nell'Egitto ormai cristianizzato del VI o VII secolo d.C. Le immagini dell’allattamento sono molto stilizzate e soprattutto alludono più che mostrare.
Dall' Egitto copto si diffusero ampiamente presso le chiese orientali col nome greco di GALAKTOTROPHOUSA (arte bizantina). Da qui si diffusero in Occidente.
La Madonna del Latte divenne molto popolare nella scuola pittorica toscana e nel Nord Europa a partire dal Trecento.
Nell' Europa occidentale con il culto si diffuse anche l'usanza di custodire come reliquia l’ampolla del SACRO LATTE che potesse miracolosamente restituire il latte alle PUERPERE che lo avessero perso.
Nel primo Trecento la rappresentazione iconografica della "MADONNA DEL LATTE" perde le caratteristiche stilizzate a favore di una rappresentazione più realistica.
L'opera di Ambrogio LORENZETTI è considerata ai vertici di questo periodo: la Madonna perde la frontalità tipica delle icone bizantine ed è rappresentata rivolta verso Gesù bambino, il quale volge lo sguardo anche verso l'osservatore.
L'umanizzazione della Madonna e del bambino incontrò il favore dei fedeli e la sacralizzazione dell'atto di allattare un bambino convinse le donne ad identificarsi maggiormente coinvolgendole anche emotivamente. Il culto della Madonna del Latte si diffuse in tutta Europa e soprattutto nelle campagne dove i contadini le diedero una forte valenza simbolico-taumaturgica attribuendole anche svariati miracoli.
“MADONNA LITTA” - dipinto a tempera su tavola (42x33 cm) attribuito generalmente a Leonardo DA VINCI, ma eseguito in gran parte da uno dei suoi allievi, forse Giovanni Antonio Boltraffio o Marco d'Oggiono, su un probabile originale perduto del maestro. Databile al 1490 circa, è conservato nel Museo dell'Ermitage a San Pietroburgo.
Il Dittico di Melun è un dipinto su tavola attribuito a Jean FOUQUET, databile al 1450-1455 circa e oggi smembrato. Lo scomparto sinistro, con Etienne Chevalier presentato da santo Stefano (93×85 cm) si trova nella Gemäldegalerie di Berlino, mentre lo scomparto destro con la MADONNA DEL LATTE in trono col Bambino (91,8×83,3 cm) si trova al Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa. Ne faceva parte anche un medaglione a smalto con l' Autoritratto di Jean Fouquet (diametro 6 cm), oggi al Louvre.
La Vergine in trono dall’incarnato bianco e il “vitino di vespa” scopre un seno per allattare il Bambino, circondata da uno stuolo di cherubini (blu) e serafini (rossi) i cui colori richiamano rispettivamente la sapienza e l'amore di Dio).
"MADONNA del PARAFUOCO" - dipinto attribuito a Robert CAMPIN, tecnica mista su tavola (63x49 cm) conservato nella National Gallery di Londra e databile al 1430 circa.
L’opera è ambientata in un interno domestico dipinto con estrema cura e attenzione ai dettagli quotidiani. Il nome deriva dal parafuoco in paglia intrecciata che copre il camino e che si trova proprio dietro la testa della Vergine che allatta il bambino, a disegnare una laica aureola, del tutto domestica.
"MADONNA di LUCCA" - dipinto olio su tavola (49,5x65,5 cm) di Jan van EYCK , databile al 1433-1436 circa e conservato presso lo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte sul Meno.
L’opera fece parte della collezione di Carlo Ludovico di Borbone, duca di Parma e Lucca all'inizio del XIX secolo, da cui il nome.
Presenta un'iconografia inconsueta, fondendo una Madonna del Latte con la Maestà (Madonna in trono). Il trono è decorato da intagli leonini che rimandano a quello di re Salomone.
La stanza è volutamente piccola, per accrescere l'atmosfera di intimità familiare della rappresentazione. L’interno è arricchito dal tappeto turco e dal parato del trono … l'acqua e il vetro sono simbolo della purezza "senza macchia" di Maria, mentre le due arance sul davanzale sono un richiamo al frutto proibito del Peccato originale, spesso indicate al posto della mela nei paesi nordici.
Il vero protagonista della composizione è l' ampio mantello rosso di Maria, che riempie tutta la parte inferiore del dipinto. Il virtuoso panneggio abbondante e frastagliato, senza schematismi, è una delle caratteristiche tipiche di molte opere di van Eyck, e la sua sovrabbondanza dà quasi la sensazione di procedere verso lo spettatore, avvicinando l'icona sacra.
CONTRORIFORMA e CENSURA ICONOGRAFICA
Il Concilio di Trento, iniziato nel 1543, con il decreto: "De invocatione, veneratione, et reliquiis sanctorum et sacris imaginibus" definì la posizione della Chiesa riguardo alle iconografie devozionali.
La Chiesa voleva evitare immagini di natura sensuale o percepite come tali dalla morale dell'epoca. La Riforma cattolica tridentina annoverò tra le immagini sconvenienti persino le rappresentazioni di Maria a seno scoperto, accusate di distogliere i fedeli dalla preghiera.
Nella diocesi di Milano fu in particolare Carlo Borromeo a censurare tali immagini molto diffuse in Brianza, facendo provvedere in molti casi a coprirle con ritocchi. Alcune chiese intitolate alla "MADONNA DEL LATTE" mutarono denominazione…
SENO, COSENO … funzioni trigonometriche fondamentali, definite a partire dalla circonferenza goniometrica, che associano a ciascun angolo un determinato valore numerico compreso tra –1 e +1.
“TI AMO” by Umberto TOZZI
Ti amo, un soldo, ti amo, in aria, ti amose viene testa vuol dire che basta: lasciamoci.
Ti amo, io solo, ti amo, in fondo un uomo
che non ha freddo nel cuore, nel letto comando io
ma TREMO DAVANTI AL TUO SENO,
ti odio e ti amo …
e' una farfalla che muore sbattendo le ali.
(coro: ti amo, ti amo)
TUMORE AL SENO - Fondazione Umberto VERONESI e il progetto “PINK IS GOOD” …
2 APRILE 2017 - Il Team partecipa anche quest’anno alla MILANO MARATHON con lo scopo di sostenere il lavoro di giovani ricercatori impegnati nella LOTTA CONTRO IL TUMORE AL SENO.La ricerca ha bisogno di finanziamenti: senza fondi i ricercatori non possono studiare nuovi farmaci e nuove terapie in grado di salvare la vita di migliaia di donne.
Aiutiamo tutti la ricerca !!! Corriamo o sosteniamo le staffette solidali e la Fondazione Umberto Veronesi alla Milano Marathon del prossimo 2 aprile.
Le Fattorie OSELLA sostengono “PINK IS GOOD” !!
PRIMOSALE OSELLA IS GOOD !!
Il vero e il falso del TUMORE DELLA MAMMELLA by Francesca MORELLI
9 FALSI MITI
Traumi, dolore e volume del seno
«In genere le forme iniziali non provocano dolore – spiega Francesco Schittulli, Senologo-chirurgo e Presidente della LILT- Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Esso è di norma correlato alle naturali variazioni degli ormoni durante il ciclo mestruale e solo di rado, nello 0,4% dei casi, a lesioni maligne.
Lo stesso va detto del dolore traumatico che è spesso la conseguenza (e non l’origine) della scoperta di una lesione in realtà già esistente».
Biopsie, mastopatie e protesi estetiche
«Benché la mastopatia fibro-cistica (nodularità diffusa in entrambe le mammelle) sia una condizione piuttosto comune, soprattutto fra i 25 e i 45 anni - continua Schittulli – questa non aumenta il rischio di tumore.
Neanche le protesi estetiche ne influenzano lo sviluppo, ma possono rendere più difficile una diagnosi o l’identificazione di un nodulo».
Non è da temere l’agoaspirato: non favorisce la diffusione di cellule tumorali, ma al contrario è fondamentale per arrivare a una corretta definizione della natura della lesione.
Marcatori, deodoranti e depilazioni
Non bisogna affidarsi ai marcatori CEA e CA 15.3 per la diagnosi precoce poiché i loro valori aumentano solo in presenza di malattia avanzata. Infine vanno smentiti due fattori di rischio associati a abitudini personali e stili di vita: non vi è alcuna evidenza scientifica che l'utilizzo dei deodoranti o la depilazione ascellare si correli allo sviluppo di un tumore al seno.
VERO - A quali sintomi o indicatori occorre prestare attenzione?
« A qualsiasi VARIAZIONE del TESSUTO MAMMARIO - dichiara il presidente.
Sono importanti un nuovo nodulo nella mammella o sotto l’ascella, un gonfiore del seno o di una parte di esso, una irritazione della pelle del seno o un arrossamento nella zona capezzolo.Non vanno sottovalutate le alterazioni delle dimensioni e della forma del seno o un dolore nella zona capezzolo o diffuso in tutto il seno».
Ciò che sempre si raccomanda è la DIAGNOSI PRECOCE e la PREVENZIONE attraverso l’autopalpazione al seno e regolari screening ecografici e mammografici.
MAMMOGRAFIA
ECOGRAFIA MAMMARIAAUTOPALPAZIONE DELLA MAMMELLA
AGOASPIRATO (BIOPSIA)CHIRURGIA ESTETICA DEL SENO :
MASTOPLASTICA riduttiva
MASTOPLASTICA additiva ( MASTOPESSI )
a coppa di champagne … la perfezione !
a pera … molto naturale,
a bocciolo … quando è piccolo...
SENO : FORMA & REGGISENO
Dalla classificazione base di THIRDLOVE - brand di lingerie – che riporta 7 tipologie + 2 necessarie aggiunte recenti (il seno “atletico” e quello “rilassato”)
ecco le accoppiate vincenti forma-modello:
seno a campana … grande e pesante da coppa grande
est-ovest … divergente da push-up classico
distante … molto separato da balconcino
snello … piccolo da push-up in pieno stile “wonderbra”
atletico … piccolo e piatto … ancora push-up
a goccia … leggermente a punta, reggiseno “a T-Shirt”
tondo … modello “a T-Shirt”
ptosico/rilassato … appiattito … push-up dalla coppa piccola e scollata
asimmetrico … reggiseno su misura !
PROTESI AL SOLICONE … BOOMMM in aereo !! Si salvi chi può !!
POPPARE … POPPATA … POPPATOIO
“MATERNITA’ “ by Barbara CARICCHI – ARTIVA (olio su tela)
LATTANTI LATTOSIO
ALLATTAMENTO naturale al seno / artificiale
BALIA
[bà-lia] s.f.1 Donna che dietro compenso allatta neonati non suoi. Sinonimo di NUTRICE || dare, mandare a b., affidare un neonato a una donna che lo allatti | b. asciutta, donna che accudisce bambini molto piccoli senza allattarli SIN bambinaia || figg. far da b. a qlcu., proteggerlo | avere ancora bisogno della b., essere una persona poco autonoma o impacciata
2 zool. Nome comune di alcuni uccelli così detti perché si introducono a caccia di insetti nei nidi altrui, dando l'impressione di accudire i piccoli
• sec. XIII
Dizionario del CORRIERE
FRATELLO DI LATTE :
chi ha in comune con un’altra persona l’essere stato allattato dalla stessa balia.Il nuovo DE MAURO
TANTO LATTE con BIRRA & FARINATA … dai racconti della mamma : < ero diventata una LATTERIA, mi scendeva tanto LATTE, ma tu ingoiavi il primo spruzzo e poi ti addormentavi … >
POLA - la capra di famiglia & il LATTE per i neonati … dai racconti della nonna !!
BIBERON TETTARELLA CIUCCIO !!
TETTE
Le “MINNE” di Sant’Agata : cassatelle siciliane !!
Il martirio della santa con l’ AMPUTAZIONE DEI SENI – Catania 5 febbraio
CEREO dei MACELLAI
TIRALATTE
LATTE IN POLVERE … LATTE CONDENSATO …
SENI nell’ARTE :
Le DONNE di RENOIR
Le DONNONE di BOTERO
Le DONNE di Milo MANARA … nel mondo del fumetto d’autore !!
Le DONNINE di VARGAS
COPRICAPEZZOLO : STELLINE, Paillettes e Ballerine !!
SCOLLATURA PROROMPENTE : TETTE AL VENTO !!
TOPLESS : la moda in spiaggia anni ‘70
La Corte di Cassazione con sentenza numero 3557 del 2000 ha sancito la liceità del topless in spiaggia, in quanto «ormai da vari lustri è comunemente accettato ed entrato nel costume sociale».
Il TOPLESS (dall'inglese senza parte superiore, riferito ai vestiti) è lo stato di nudità del busto femminile umano, generalmente esibito in luoghi pubblici.
Tante le accezioni del termine :
"una modella topless" , "una danza topless" , un ritratto di una donna a torso nudo;
un luogo in cui è consentito o tollerato il topless (in particolare le spiagge);
un abbigliamento progettato appositamente per tale scopo (es. il monokini).
A differenza della civiltà occidentale, dove il topless (escluse le aree dove è esplicitamente permesso) resta un tabù a causa delle implicazioni a sfondo sessuale che comporta, in molte popolazioni indigene, specialmente africane ed oceaniche, le donne si mostrano a torso nudo esattamente come gli uomini in maniera del tutto naturale.
LE CONIGLIETTE di PLAYBOY !!
FEBBRAIO 2017 : Playboy torna alle origini. Dopo un anno di castità autoimposta in cui le modelle erano state rivestite, l'antesignana dal 1953 delle riviste osè torna a fotografare le conigliette nude.SENI e trasparenze negli abiti di Patty PRAVO
SIRENA (inglese: Mermaid / tedesco: Meerjungfrau) - creatura acquatica immaginaria, con l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di pesce in quella inferiore, che appare nel folclore di molte culture del mondo, tra cui Medio Oriente, Europa, Africa e Asia.
Nel XVI secolo, le sirene venivano comunemente raffigurate con in mano uno specchio e un pettine. Lo specchio era considerato un oggetto magico: era l’attributo delle donne impure e serviva a contemplare il volto della morte o ad adorare il diavolo.
Spesso le navi antiche avevano sulla prua una POLENA (figura di legno scolpita) raffigurante una SIRENA, come se gli uomini di mare volessero scongiurare l'ostilità di queste creature acquatiche, attraverso questo singolare omaggio.
Una dolce sirenetta del folclore europeo è MELUSINA, protagonista di delicate e suggestive leggende medievali. È rappresentata sia con la coda di pesce che con la coda di serpente, a seconda della versione della leggenda. Talvolta le code pesciformi di Melusina sono due, e in questo caso si guadagna il titolo di Sirena dalla coda doppia o Sirena bicaudata.
In araldica la Melusina è rappresentata in un tino da bagno, mentre la Sirena nel mare ondoso.
"La SIRENETTA" (The Little Mermaid) - film d’animazione 1989 diretto da John Musker e Ron Clements, prodotto dalla Walt Disney Feature Animation e basato sull'omonima fiaba di Hans Christian Andersen.
SENI TETTE POCCE POPPE PUPPE
MINNE MAMMELLE
POCCIAVACCA – fungo
nome dialettale di alcune frazioni dell’Umbria centro-occidentale per indicare il Lactarius piperatus (L.: Fr.) S.F. Gray e similari; a Città della Pieve (Perugia) indica anche il Lactarius zonarius (Bull.) FrPOCCIARE POPPARE PUPPARE ALLATTARE
Le MAMMELLE della MUCCA, del CANE, del GATTO …
La SUPERDOTATA artificiale ospite a Grand Hotel CHIAMBRETTI … Sarà una settima ??
PIALLATA come una tavola …
I centimetri più famosi : 90 60 90
giro SENO VITA FIANCHI
fino a ieri le misure di un corpo femminile perfetto.
Anita EKBERG !! Da Miss Svezia nel 1950 a “La dolce vita” di Federico FELLINI nel 1960 !!
Nel tempo però, anche le misure della donna sono cambiate. Risultano essere diminuite le misure di seno e fianchi, mentre è aumentata quella della vita.
Soltanto otto donne su cento vantano oggi le CURVE A CLESSIDRA, il classico 90-60-90 delle star del cinema degli anni Cinquanta , di Marilyn MONROE.
Dallo studio della North Carolina State University è emerso che sono cambiate in generale le misure della donna, ma soprattutto le proporzioni del corpo femminile.
- Una donna su due è stata descritta nello studio come “rettangolare”, un modello androgino alla Uma THURMAN, con la circonferenza vita che misura al massimo 20 centimetri in meno rispetto ai fianchi o al SENO.
- Poco più di due donne su dieci sono “pere” alla Jennifer LOPEZ, con i fianchi che oltrepassano di cinque o più centimetri la misura del PETTO.
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