ZUPPE, VEGETALI e FRUTTA SECCA sono i cibi invernali per eccellenza che non dovrebbero mai mancare in tavola quando le temperature scendono.
ZUPPA DI VERDURE
Durante l’inverno per combattere il freddo è importante aumentare il fabbisogno calorico e rafforzare le difese naturali dell’organismo attraverso i cibi giusti.
Una buona alimentazione invernale, oltre a nutrire correttamente, dovrebbe sostenere la produzione di calore corporeo attraverso il metabolismo, senza accumulare troppi grassi, tossine e colesterolo.
I tre cibi fondamentali in inverno
La scelta migliore da portare in tavola durante la stagione fredda ricade su tre gruppi di alimenti essenziali per scaldare e completi dal punto di vista nutrizionale:- i piatti caldi, come zuppe, minestroni e stufati sono i cibi protagonisti dell’inverno perché sono nutrienti, facili da preparare e contrastano il freddo come pochi altri piatti. L’abbinamento, poi, cereali e legumi caldi sono l’ideale di cibo sano e antiossidante;
- i vegetali di stagione, come broccoli, spinaci, zucca, radicchio, verza, carote, patate dolci sono la fonte privilegiata di vitamine e sali minerali, che sostengono le difese immunitarie e sono utili per combattere il freddo. È consigliato abbinarli a secondi piatti di pesce e carne, fondamentali in una dieta equilibrata;
- la frutta secca, come mandorle, noci e nocciole sono ricche di zinco e vitamina E, molto utili per rafforzare le difese immunitarie e proteggere la pelle provata dal freddo grazie all’elevato apporto di grassi polinsaturi e proteine vegetali. Attenzione solo a non esagerare con le quantità perché molto caloriche.
Alternando questi alimenti nella nostra dieta quotidiana, insieme ad una giusta idratazione (magari sotto forma di infusi caldi e tisane), aiuteremo l’organismo a mantenere una corretta termoregolazione e prevenire i malanni di stagione.
Gli altri cibi invernali da alternare in tavola
La varietà dei cibi anti-freddo non finisce qui. I migliori alleati per proteggere l’organismo e dare la giusta carica di energia per affrontare i mesi più faticosi dell’anno sono:- legumi: fare scorta di lenticchie, fagioli, ceci, piselli è particolarmente importante d’inverno perché la carenza di ferro fa sentire di più il freddo;
- cereali: sono fondamentali per il metabolismo muscolare, forniscono energia e aumentano la resistenza al freddo. Ancora più nutrenti se abbinati ai legumi;
- frutta fresca: quando il freddo è pungente, tutta la frutta di stagione, e in particolare kiwi e agrumi, sono fonte privilegiata di vitamina C, utile a rafforzare le difese immunitarie;
- carne, pesce, uova: sono tutti alimenti proteici capaci di attivare la termogenesi, ossia la produzione di calore e contrastare il freddo dell’inverno. Da privilegiare le carni bianche e il pesce azzurro poiché meno ricchi di grassi;
- parmigiano, latticini e yogurt: hanno la capacità di rinforzare gli anticorpi e il sistema immunitario;
- miele: è un alimento benefico per il corpo dalle proprietà antibiotiche e balsamiche;
- spezie e condimenti: cannella, curcuma, zenzero e peperoncino aiutano ad aumentare la temperatura corporea, stimolando il metabolismo;
- cioccolato fondente: l’apporto di magnesio lo rende un alimento privilegiato nell’alimentazione invernale.
Inoltre per combattere il freddo in inverno
SI allo SPORT, NO alle DIETE drastiche, NO all’ ALCOL.
Da paginemediche.it
CIBO d’INVERNO e non solo … slurpppp !!
Ecco alcuni miei golosi suggerimenti nella ricca cucina italiana tra Nord e Sud !!
Menù Emilia al Km 90 RistoBottega Emiliana a FIDENZA (PR) :
TORTELLI alle erbette, GNOCCO fritto, STROLGHINO e PARMIGIANO
STROLGHINO – Parma e Piacenza
Lo STROLGHINO è un salame di dimensioni ridotte tipico delle province italiane di Parma e Piacenza.
È ottenuto dalle rifilature magre del CULATELLO e del fiocco di PROSCIUTTO, a loro volta ricavati da suini pesanti italiani. Per dare al culatello la sua tradizionale forma a pera è necessario infatti rifilare il pezzo e la pregiata carne che avanza viene destinata a questo prodotto di nicchia. Viste le dimensioni e la composizione magra, questo insaccato ha una stagionatura breve, di solito di 20 giorni.
La forma tradizionale è a ferro di cavallo, il diametro intorno ai 3 cm e la pezzatura oscilla tra 0,5 e 1 kg. È insaccato nella budellina suina ed è caratterizzato da una macinatura fine della carne.
Il nome strolghino deriva da strolag (femminile strolga), cioè astrologo o indovino in emiliano occidentale.
Prende questo nome dal fatto che veniva utilizzato per prevedere l'andamento della stagionatura dei salami di pezzatura maggiore.
Un'altra versione molto diffusa dà ragione di questa denominazione nella difficoltà di una corretta preparazione e stagionatura del prodotto, per le quali ci vuole appunto un indovino. Perché il vero strolghino è morbido!
HAMBURGER di STROLGHINO – Antica Ardenga di Massimo Pezzani – Soragna (PR)
Realizzato solo con la pregiata carne fresca del famoso Culatello , indiscusso “re” di tutta la norcineria italiana, con pochissimo Sale Marino di Cervia e le tipiche spezie naturali.
MARIOLA nelle versioni cruda e cotta : insaccato a base di carne suina tipico della Bassa parmense, della zona pedemontana della provincia di Piacenza e di alcuni comuni rivieraschi della provincia di Cremona nella quale è comunemente chiamata ciöta.
La MARIOLA cruda è Presidio slow food . Molto difficile da stagionare e quindi molto rara e scarsamente reperibile, un tempo era appannaggio delle persone più abbienti e facoltose, mentre la cosiddetta MARIOLA di cotechino, quella da consumare cotta, era di minore deperibilità e per questo motivo si poteva definire come mariola dei poveri.
Salume di antica origine, veniva un tempo preparata ai primi di dicembre, periodo in cui il suino raggiungeva il peso ottimale per la macellazione e il clima freddo dell'inverno favoriva la conservazione della carne. Grazie alla lunga stagionatura la mariola poteva essere conservata sino a 12 mesi, divenendo così spesso un salume tipico delle feste natalizie dell'anno seguente.
LA MARIOLA DI SALAME Antica Ardenga – Presidio Slow Food
È un salame molto antico - prodotto esclusivamente nei comuni rivieraschi che si “affacciano” sul PO, il Grande Fiume - che rispetto ai suoi simili, richiede parecchie settimane in più di stagionatura.
Mariola è il nome del budello che la avvolge, un involucro maggiormente grasso rispetto al classico budello gentile e dunque più dispendioso in termini di tempo.
A stagionatura finita si ottiene un salame da un gusto molto importante ed aromi forti ed intensi.
MARIOLA DA CUOCERE Antica Ardenga
La Mariola da cuocere è uno dei prodotti più antichi della tradizione parmense.
La maniacalità per la materia prima la distingue da quelle comunemente in commercio, caratterizzata da una gustosità fuori dal comune.
Se poi accompagnata da un ottimo purè, renderà i vostri pranzi e cene invernali ancor più speciali.
LO ZAMPONE PRECOTTO Antica Ardenga
Lo Zampone Precotto “Antica Ardenga” è realizzato con carni scelte di maiali rigorosamente italiani, pochissima cotenna, sale marino e delicate spezie naturali.
Grazie all’esclusiva ricetta tradizionale della “Bassa” di Parma è molto magro, accattivante e delicato. Sicuramente, e non è poco, vi stupirà per la sua altissima digeribilità.
ZAMPONE e lenticchie
COTECHINO “UNICO” – Pronto al taglio senza pelle. Salumificio Palmieri – Modena
Carne di suino nazionale (taglio di spalla di maiale), cotenna, grasso suino, Sale Integrale Dolce di Cervia, aromi naturali, pepe.
C’era una volta una piccola bottega nel centro di Modena dove le carni più genuine venivano lavorate con cura da nonno Emilio per diventare salumi artigianali di qualità; era il 1919 e quella passione per le cose buone è rimasta immutata per tre generazioni nella famiglia Palmieri.
MACCARONARA - Campania e Basilicata
La MACCARONARA è un tipo di pasta fresca simile ad uno spaghettone ma a sezione triangolare / quadrangolare tipica dell’Irpinia, e più precisamente del territorio di Castelvetere sul Calore e Castelfranci, provincia di Avellino.
L'antica tradizione prevede una preparazione rigorosamente a mano, partendo da un impasto ottenuto con semola di grano duro, o talvolta anche farina di grano tenero e acqua.
L’impasto dovrà risultare morbido ma compatto, omogeneo ed elastico. Quindi si stende una sfoglia di circa 1/2 centimetro di spessore sopra la quale si passa con sufficiente pressione verso il basso l’ apposito mattarello rigato da MACCARONARA, un tempo in legno e oggi anche in ottone.
Condita con diverse tipologie di sugo, la possiamo trovare sia con i fagioli, che con il ragù, ma anche condita semplicemente con un sugo di pomodoro e basilico.
In Basilicata, la MACCARONARA è diffusa nel Vulture, in particolare a Melfi dove viene chiamata maccuarnàr. Viene generalmente condita con sugo di maiale o coniglio, ma esistono anche varianti con ingredienti come frutta secca e peperoni cruschi.
Ecco la ricetta di Savino Di Noia ( Potenza - Basilicata ) con la quale si è aggiudicato la vittoria contro la Toscana nella trasmissione Rai “La Prova del Cuoco”.
Maccarunar du munacidd
Maccaronara con crema di zucca, mandorle, salsiccia di maiale con finocchietto selvatico sbriciolata e peperoni cruschi marchio dop di Senise.
MACCARONARA della signora Pina e i miei condimenti umbro-toscani-padani
Maccaronara con SALSICCIA umbra di maiale e PROVOLONE Valpadana dop piccante
Maccaronara con sugo al vero AGLIONE di Valdichiana
La ricetta de Il Bocca su YouTube: 1/10 di AGLIONE e 9/10 di PELATI
Purea di aglione in olio caldo … rimestare aspettando che si formi la crosticina dorata …
Aggiungere vino bianco e lasciare sfumare … aggiungere la polpa di pomodori pelati con sale e peperoncino piccante
Rif. articolo AGLIONE DELLA VALDICHIANA nella sez. Cibo e Arte
PATATE & BROCCOLI gratinati con PROVOLONE Valpadana dop piccante
Il PANPEPATO - Pasticceria F.lli Bonci - Montevarchi (AR)
Panpepato è un dolce antico e ricco di storia. Nato tra le sapienti mani degli speziali all’interno di monasteri e conventi, divenne una prelibatezza ricercata tra giovani dame e prodi cavalieri: al tempo dei Medici si diceva infatti che “lo pane impepato” desse forza e vigore negli scontri d’arme e d’amore.
Il PANPEPATO Bonci, discendente dell’antica ricetta medicea, è un dolce prelibato e un viaggio nel tempo: mandorle, nocciole, noci e fichi danzano tra le spezie avvolte nel miele, a cui fa scudo una veste di cioccolato fondente impreziosita da grani di pepe rosa. Un trionfo di sapori alla corte del gusto.
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