“DOLCE NATALE, dolce sei tu” – cantano i bambini del Piccolo Coro di Milano
Piatto grande DOLCE NATALE – THUN
L’ INVERNO profuma di SPEZIE , NOCI , NOCCIOLE ,
MANDORLE , PINOLI , CASTAGNE , UVETTE e CANDITI ,
MIELE … tanti i DOLCI di NATALE e non solo …
PANPEPATO TOSCANO – Pasticceria BONCI – MONTEVARCHI (Arezzo)
TORTA di NOCCIOLE PIEMONTE - Riserva d'Italia
NOCCIOLATO GIANDUIA “il Rondo’” OLIVA – BORGO SAN DALMAZZO (Cuneo)
TORTA di NOCI dal forno di MONCALVO (Asti)
CAVALLUCCI - Pasticceria Millevoglie Margottini – FABRO (Terni)
CIAMBELLINE di MAGRO con le NOCI ...
la ricetta della nonna !!
BACI di DAMA – Pasticceria artigianale Vanilla – LOANO (Savona)
MARRON GRAPPE’ – Distilleria Mazzetti d’ ALTAVILLA MONFERRATO (Alessandria)
MINCE PIES – incredibili dolcetti natalizi inglesi :
un friabilissimo guscio realizzato con un impasto simile alla pasta brisée e una ricca farcia con mele, canditi, FRUTTA SECCA , MIRTILLI disidratati, SPEZIE.
Affondano le loro radici nel medioevo. A quel tempo, però, venivano realizzate nella loro versione salata con carne trita, ma sempre arricchite da frutta secca, fresca e spezie.
C’è però una tradizione ben più romantica legata a questo dolce … si narra infatti che sia il preferito da BABBO NATALE.
Usanza vuole che la farcia venga mescolata sempre in senso orario, diversamente si attirerebbe la mala sorte per l'anno successivo.
DREAM of CHRISTMAS from SWEDEN – COCOA POWDERED
TRUFFLES
GOD JUL ! BUON NATALE dalla Svezia con TARTUFI ricoperti da una spolverata di cacao amaro.
BISCOTTI da Faffa Il Fornaio – PONTE VALLECEPPI (Perugia)
TOZZETTI alle MANDORLE , CIAMBELLINE al VINO BIANCO e UVETTA , BASTONCINI con SEMI d’ANICE
BISCOTTI di NOCCIOLE dal forno di ALBA (Cuneo)
BISCOTTI del PESCATORE con MANDORLA – Pasticceria Millevoglie Margottini – FABRO (Terni)
SAVOIARDO MORBIDO – Biscottificio Valsesia – SERRAVALLE SESIA (Vercelli)
PITTA ‘MPIGLIATA o ’NCHIUSA
La pitta 'mpigliata è un dolce tipico della Calabria, originario di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza ma molto diffuso in tutta l' area silana calabrese.
É caratterizzato da "rose" di pasta che racchiudono un ricco ripieno a base di FRUTTA SECCA e SPEZIE.
Le origini di questo delizioso dolce risalgono al lontano 1700 e, grazie alla testimonianza di alcuni documenti notarili di San Giovanni in Fiore risalenti al 1728, è lecito pensare che fosse un dolce preparato principalmente per i matrimoni, mentre oggi viene di solito preparato in occasione delle festività natalizie o pasquali.
A Catanzaro il dolce è tipicamente natalizio ed identificato con il nome di pitta 'nchiusa.
Il nome deriva dall'ebraico e dall'arabo pita, che significa schiacciata.
Una DOLCE STORIA di NATALE :
la pasticceria Giotto del Carcere di Padova
“Ci sono PANETTONI e PANETTONI. Quelli commerciali, per esempio, nel loro scatolone di cartone che i bambini usano come elmo nelle sere di Natale.
Quelli fatti in casa, tra nuvole di farina e arrovellamenti matematici sulle dosi. E poi ci sono i panettoni artigianali.
Tra le medio-piccole realtà del nostro territorio ne esiste una speciale, dove i dolci con UVETTE e CANDITI (e non solo) vengono fatti da chi, con le proprie mani, ha saputo fare del male, ma cosa ben più importante, oggi impara di nuovo a fare del bene. Soprattutto a Natale.
È il caso della pasticceria Giotto del carcere penitenziario Due Palazzi di Padova.
Che non fa panettoni qualsiasi, ma prodotti da dieci anni stabilmente nella Top Ten nazionale Gambero Rosso.
Attualmente nel laboratorio lavorano 40 detenuti, coordinati da quattro pastry chef.
< Gli ultimi mesi sono stati complicati. II carcere è una piccola società dove ci sono molte interazioni: l’università, le iniziative comunitarie, il lavoro > spiega Matteo Marchetto, presidente della cooperativa Workcrossing < I contatti ora sono ancora più ridotti: i detenuti faticano a vedere i loro cari e chi entra dall’esterno (civili, operatori, agenti) deve prestare molta attenzione. E casi di Covid ce ne sono comunque >
Un laboratorio per il riscatto
Nata nel 1992, Workcrossing ha trasferito il laboratorio all’interno del Due Palazzi nel 2005, dopo un progetto pilota di gestione esterna della cucina carceraria nel 2003.
Da quindici anni Workcrossing è tra le organizzazioni che si impegnano nella riabilitazione dei detenuti, a suon di farina, uova e lavoro.
Uno dei pochi casi italiani dove i detenuti delle 195 carceri italiane sono lavoratori regolari: su un totale di 55.000 carcerati, solo 1500 lavorativamente attivi.
< Abbiamo iniziato con un paio di pasticceri e quattro o cinque detenuti > ricorda Marchetto < e sfornavamo qualche centinaio di panettoni >
A oggi, la produzione della pasticceria Giotto conta 60.000
PANETTONI venduti in tutto il mondo.
NOCE del SANTO - Pasticceria Giotto del Carcere di Padova
TORRONE SARDO di solo MIELE e FRUTTA SECCA – TONARA (Nuoro)
RICCIARELLI di SIENA
I ricciarelli sono preparati con una pasta di MANDORLE a grana grossa simile al marzapane, lavorata a lungo e arricchita da scorza di arancia candita e aroma di vaniglia. L'impasto così ottenuto viene tagliato in piccole losanghe a forma di chicco di riso che vengono poggiate su una foglia di ostia. Dopo la cottura in forno la superficie rugosa e screpolata viene rivestita di zucchero a velo.
Nati nel XIV secolo nelle corti toscane, con riferimenti orientaleggianti. La leggenda narra che fu il cavaliere Ricciardetto Della Gherardesca a introdurre questi dolci che gli ricordavano le calzature tipiche mediorientali con la punta arricciata (da cui il nome "ricciarelli") al ritorno dalle crociate, nel suo castello vicino a Volterra.
In tempi recenti sono state prodotte varianti arricchite con cioccolato in superficie.
Attualmente i RICCIARELLI sono apprezzati soprattutto come dolce natalizio. Si consumano con vini da dessert, in particolare con Moscadello di Montalcino Vendemmia Tardiva e con Vin santo toscano.
FONDENTE extra al MELOGRANO - Mercato Equo Solidale
PANETTONE NOCI e FICHI - Pasticceria Millevoglie Margottini – FABRO (Terni)
TORRONE artigianale "GIARDINIERA" - Pasticceria Giuliano - GUBBIO (Perugia)
PINOCCATE - antico dolce perugino tipicamente natalizio. Deve il nome
ai pinocchi o PINOLI che ne costituiscono l’ingrediente principale.
Il contrasto dei 2 colori, BIANCO e NERO, risale a remote tradizioni di origine orientale e trova riscontro nelle arti decorative del MEDIO EVO ( scudi, stendardi, costumi, stemmi, fazioni ).
Al gioco dei 2 colori si accompagna il gioco dei 2 sapori :
aromatico e delicato per il BIANCO al limone, deciso e corposo per il NERO al cacao.
Anche la forma ci riporta al mondo medioevale e rinascimentale, 2 losanghe accostate a formare una delle 5 figure geometriche fondamentali di quell’epoca, l’ OTTAEDRO REGOLARE.
La presentazione tradizionale,
avvolto in carta come una grossa caramella, ne rivela la natura
originaria di “dolce da lancio”,
quel tipo di dolci che venivano realmente lanciati durante le finte battaglie tra cavalieri e dame in occasione delle fantastiche feste di quelle lontane epoche.
DOLCI AUGURI di BUON NATALE 2021 !!
NATIVITA' - Rif. articolo BROGGINI incontra LUZZATI nella sez. Artisti
© Copyright Barbara Caricchi ARTIVAMENTE – Tutti i diritti riservati