I principali AGRUMI coltivati al mondo derivano tutti da tre specie originarie:

MANDARINO   CEDRO    POMELO

 

Il CEDRO (Citrus medica) è molto probabilmente originario dell'India ed il primo a raggiungere l'Europa in epoca romana. Fu Plinio a chiamarlo Citrus.

Il MANDARINO (Citrus reticulata) è sicuramente originario (come dice il nome) della Cina.

Il POMELO (Citrus maxima) è anch'esso originario del Sud est asiatico ed è il più grande, potendo raggiungere i 30 cm di diametro. Viene ormai venduto nei negozi di frutta anche in Italia. In Genovese viene chiamato sciadocco, dal nome del capitano Shaddock che lo diffuse in Europa.

Tutti gli altri AGRUMI sono derivati da incroci o mutazioni.



L' ARANCIO DOLCE (Citrus x sinensis), il più importante da un punto di vista commerciale (aranciate...) origina da un incrocio avvenuto circa 4000 anni fa tra mandarino e pomelo. Così come l' ARANCIO AMARO (Citrus x aurantium) usato per marmellate e con proprietà toniche.

Il LIMONE (Citrus x limon) si è originato in Asia da un incrocio tra cedro e arancio amaro. Fu portato dagli Arabi in Europa e le prime coltivazioni in Sicilia sorgono nel basso medio evo.

Da notare ancora il POMPELMO (Citrus x paradisi) generato nel 1700 nelle isole Barbados da un incrocio tra arancio dolce e pomelo.

La CLEMENTINA (Citrus x clementina) è un incrocio tra arancio dolce e mandarino, avvenuto in Algeria circa un secolo fa.

Il LIME o LIMETTA (Citrus x aurantifolia) deriva molto probabilmente da un incrocio tra cedro e limone.

Il MAPO (Citrus x tangelo) è un incrocio tra mandarino e pompelmo.

Infine il CHINOTTO (Citrus myrtifolia) si pensa sia una mutazione spontanea dell'arancio amaro.

Anche il BERGAMOTTO (Citrus x bergamia) si pensa abbia origine da una mutazione, avvenuta in Calabria. La prima coltivazione intensiva fu impiantata a Reggio Calabria nel 1750 da un certo Nicola Parisi.



Citrus medica var. sarcodactylus è una varietà di Citrus medica, nota con il nome comune di Mano di Buddha.

Il famoso CEDRO Mano di Buddha (Buddha's Hand o Fingered cedro) è riconosciuto come uno degli agrumi più particolari al mondo per la sua forma che ricorda una mano umana o due mani in posizione di preghiera, da cui l’origine del suo nome.

Dal punto di vista botanico, si tratta di una vera e propria deformazione genetica, in cui ogni spicchio del frutto evolve in modo singolare e individuale, formando dei prolungamenti simili a delle dita e non permettendo così di avere il classico aspetto sferico.

Il CEDRO Mano di Buddha è un frutto originario dell’Asia, più esattamente si diffonde in Cina, Giappone e India ed è presente soprattutto in regioni dal clima temperato. Cresce su piccoli alberi con lunghi rami coperti di spine e la sua maturazione avviene durante la stagione invernale.

Lo contraddistinguono le grandi foglie dalla forma ovale e le bellissime infiorescenze bianco violacee dal profumo molto intenso. Il frutto Mano di Buddha è quasi sempre privo di succo e semi, ha una buccia rugosa e molto spessa e a differenza degli altri agrumi la parte callosa interna di colore bianco non è amara, bensì molto dolce.

I benefici di questo particolare agrume sono molto sfruttati nella Medicina Tradizionale Cinese, che gli riconosce proprietà ideali per la cura delle vie respiratorie, dell’apparato cardiovascolare e del sistema immunitario. È un frutto molto ricco di vitamina C, vitamina E e quelle del gruppo B, ma anche di minerali come sodio, calcio e potassio.

Grazie al suo intenso profumo e alla dolcezza della parte interna, questo tipo di cedro viene ampiamente adoperato in cucina come condimento per numerose preparazioni, sia dolci che salate, ma soprattutto per la realizzazione di liquori. Inoltre, è molto apprezzata la sua buccia candita.

Nella CULTURA CINESE il cedro Mano di Buddha è considerato un portafortuna, simbolo di prosperità, fertilità e longevità, per tale motivo viene offerto in dono ai propri ospiti, ma anche posizionato in casa come segno di benedizione, fungendo allo stesso tempo da ottimo profumatore per gli ambienti.

Anche nella CULTURA GIAPPONESE è un simbolo di fortuna ed è spesso utilizzato per adornare la tavola al posto dei fiori o affiancato a statuette di natura religiosa. Inoltre è usanza tipica dei giapponesi regalare questo frutto a capodanno come augurio per il nuovo anno che si sta per iniziare.

 

 

Citrus medica aurantiata - CEDRO DELLA CINA

Antica cultivar, presente nei giardini medicei già nel ‘600, probabile ibrido tra cedro e arancio amaro.
Nel Gallesio (1839) si legge che ‘il Cedro della China è il più grosso e il più singolare fra i Cedri. La sua buccia è bernoccoluta in tutta la sua superficie e prende nella maturità un colore di Arancio che gli ha fatto dare da alcuni il nome di Cedro Aranciato’.
La pianta è di medio-piccole dimensioni, dal portamento piuttosto assurgente, ha foglie ovate, carnose, di colore verde intenso. I bocci di colore violaceo sono disposti a gruppi con fioriture più importanti in primavera ed autunno. Frutto molto grande, privo di semi, con apice appuntito, dalla buccia spessa, particolarmente rugosa, caratterizzata da un colore arancione intenso a maturazione.



 

 

CANNERO è il borgo più a Nord del mondo dove si coltivano AGRUMI (la spunta di poco sulla California) e la caratteristica è diventata un tratto distintivo del comune che conta circa 500 piante di agrumi in terra - la maggioranza ARANCI - di cui 45 centenarie o quasi. Le più antiche sono state studiate dall’università di Torino.

Già fra Paolo Morigia in una pubblicazione del 1603 parlava di CANNERO come <piena d’arbori fruttiferi e massime di cedri, naranzi e limoni> grazie a una posizione geografica privilegiata.

Tutto inizia grazie alla famiglia Borromeo, che fin dal Cinquecento abbellisce i suoi possedimenti - primo fra tutti l’Isola Bella - con alberi ornamentali portati da ogni dove, tra cui, appunto, alcuni agrumi. Che grazie a un particolare microclima da queste parti si trovano bene e iniziano a essere piantati anche nei giardini privati in riva al lago.

< L'acqua mitiga le temperature, certo, ma noi siamo favoriti anche da una particolare conformazione geografica: il paese è ai piedi del monte Morissolo, che ferma l’aria fredda dal nord>.

 

Pian piano nei terrazzamenti gli AGRUMETI presero il posto delle viti.


 

CANNERO  panorama

 




L’AGRUME autoctono di CANNERO è il CANARONE



Il CANARONE è un LIMONE CEDRATO, un antico ibrido tra limone e cedro dal sapore delizioso ed aromatico coltivato solo sulle sponde piemontesi dell’Alto Lago Maggiore: il nome potrebbe derivare da «Canaro», antico nome di Cannero.

Un frutto simile venne individuato già in epoca seicentesca nei Giardini Medicei, ma le analisi molecolari hanno rilevato una sostanziale differenza tra i frutti toscani e quelli piemontesi.

In documenti conservati presso l’Archivio Borromeo risulta l’acquisto di quattro esemplari di canarone a Cannero già nel 1859.

Che sia una produzione tipica cannerese è stato certificato altresì da uno studio dell’università di Torino. Se ne produce poco e il frutto – “salito” sull’Arca del gusto di Slow food che ne riconosce e tutela la biodiversità - ha rischiato di scomparire. Ecco perché la ritrovata area del PARCO DEGLI AGRUMI intende promuoverne la coltura.



La pianta del CANARONE è robusta e presenta, generalmente, un portamento cespuglioso. Cresce molto rapidamente, tanto da poter raggiungere in poco tempo l’altezza di tre metri. Presenta fiori bianchi e frutti della lunghezza di 15-18 centimetri e diametro massimo di 10-12 centimetri che si distinguono per la colorazione che con la maturazione vira dal verde scuro lucente al giallo carico con particolari sfumature aranciate, e per il sapore aromatico e lievemente pungente. Se il gusto è più simile a quello del limone, l’albedo ricorda, invece, maggiormente quello del cedro. Se il frutto non viene colto persiste a lungo sulla pianta, anche fino ad un anno.

E’ una vera delizia consumato nelle insalate, nelle quali viene aggiunto fresco tagliato a fettine sottili. Inoltre è perfetto per preparare gustose marmellate e scorze candite.

 

 

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GLI AGRUMI di CANNERO RIVIERA – 15° edizione 2022

Dopo due anni di stop imposti dalla pandemia è tornato a marzo l’appuntamento nel ridente borgo sulla sponda piemontese del Lago Maggiore con la straordinaria apertura dei giardini più settentrionali d’Italia dove gli AGRUMI crescono in piena terra ...

La manifestazione celebra l’inserimento di CANNERO RIVIERA (VCO) nella lista degli AGRUMETI STORICI ITALIANI avvenuta con Decreto Ministeriale n. 1904 del 19-02-2019 : un segno tangibile del valore storico e paesaggistico peculiare di questo territorio.



La Mostra dei frutti dei giardini canneresi al Lido nella sala Carmine nel nuovo allestimento 2022 gioca con tre parole chiave

SOSTA     RIFLESSIONE     RINASCITA

La sosta forzata imposta dalla pandemia è simbolicamente rappresentata da un oggetto di uso quotidiano : la SEDIA che diviene elemento della scenografia.

Dalla stasi scaturisce una nuova visione : gli AGRUMI con i loro colori ci sorprendono, rivelando la meraviglia della natura che fruttifica e fiorisce sul finire dell’inverno. Una pennellata di speranza a nuova vita !




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CANARONI

 

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Alla scoperta degli AGRUMI di CANNERO RIVIERA

dal PARCO PUBBLICO inaugurato nel 2012 dove su alcuni terrazzamenti tipici del territorio l’Università di Torino ha piantato 25 varietà presenti nel borgo, oggi in espansione a favore dell’ibrido autoctono CANARONE,

ai GIARDINI PRIVATI che aprono le porte ai visitatori …

 

 

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CHINOTTO (Citrus myrtifolia)

 

 

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KUMQUAT o MANDARINO CINESE (Fortunella margarita (Lour.) swingle)

 

 

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CEDRO Mano di Buddha (Citrus medica var. sarcodactylus)

 

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La BUCCIA VERDE rivela la maturazione estiva (LIME) oppure la parte più esposta al sole.

 

 

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Originaria della Cina, l’ARANCIA si è diffusa al di fuori del continente asiatico dal XIV secolo. In Italia però il frutto era già conosciuto nel I secolo, arrivato via terra ai romani attraverso la Via della Seta e reintrodotto in Sicilia dagli arabi a seguito dell’invasione dell’isola del IX secolo.

 


Con orgoglio a CANNERO RIVIERA viene presentata l’ ARANCIA PIGMENTATA la cui polpa diventa ROSSA grazie alla forte escursione termica. < L’abbiamo solo noi così a nord, oltre alla tipica zona siciliana sull’Etna e alla Calabria>. Giorni tiepidi e notti fredde: le piante si sono adattate al clima e sono state fortificate, nel tempo, grazie a innesti ad hoc. Il che ha permesso la creazione di varietà uniche.

< E’ importante proteggere il fusto della pianta in basso e cmq fino all’eventuale innesto. In caso di gelata la pianta “si ferma” per almeno 20 giorni, richiamando tutta l’acqua necessaria dai frutti (disidratati e marroni) e dalle foglie (che cadono)>.

 



ARANCIO AMARO SCANNELLATO (Citrus aurantium canaliculata) è una varietà molto interessante soprattutto a scopo ornamentale, poiché è un agrume molto rustico che fruttifica in modo abbondante e costante.

I frutti sono di medio piccola pezzatura e hanno delle caratteristiche scanalature longitudinali. A maturazione raggiungono un colore arancio intenso. Non adatti per il consumo fresco, si possono usare per fare le confetture di arance amare o per fare i canditi.

 

 

ARANCIO TRIFOGLIATO (Citrus trifoliata L., 1763) è un folto arbusto o alberello che può raggiungere i 7 metri di altezza. Diversamente da tutti gli altri agrumi, non è un sempreverde, sopporta il freddo (fino a −20 °C), e la buccia dei frutti è leggermente pelosa.

Le foglie sono trifogliate, con una foglia centrale può raggiungere i 5 cm di lunghezza, e due foglie laterali solitamente più piccole. All'ascella crescono delle grandi spine che alle volte possono superare 5 cm di lunghezza.

I fiori sono bianchi e simili a quelli dei Citrus, ma sono un po' più grandi e leggermente meno profumati.

I frutti, globosi, di 3–4 cm di diametro, sono inizialmente verdi, tendenti al giallo a maturazione, ed hanno la buccia coperta da una leggera peluria.

 

 

 

Protagonista dell’edizione 2022 il LIMONE, che a Cannero fiorisce di solito due volte a fronte delle quattro di media in altre località mediterranee.

La mostra pomologica Esperìdia presenta uno speciale approfondimento sui LIMONI di Gargnano e sulle storiche LIMONAIE dell’Alto Garda Bresciano.

 

 

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LIMONE CEDRATO ROSSO (Citrus limonimedica rubra)

 

 


Costiera amalfitana e LIMONE : un binomio indissolubile !!

L’icona della Costiera - il LIMONE nelle ceramiche artigianali artistiche di Anna Maria Santoriello di Cava de’ Tirreni (Salerno) presso Le Scuderie Park Hotel Italia



Citrus Ergo Sum in Piazzetta degli Affreschi a cura di Giulia De Luca

 

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Spicchi dorati – mostra fotografica nel giardino Villa Carlottina

 

 

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CEDRO DELLA CINA (Citrus medica aurantiata)

 

 

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Il Giuoco dell’Oca all’Arancia per grandi e piccini dalla Spiaggia Lido al cortile Casa Parrocchiale.

 

 

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Non mancano mostra mercato e golosità come la fonduta di cioccolato con scorze di agrumi, il bercencione ( tè verde equosolidale con mix di scorze di bergamotto, cedro, arancio e limone locali ) e i murisciulitt ( biscotti a base di farina di mais e scorze di agrumi che riprendono la forma e il nome del Morissolo, il monte che protegge dal freddo).



PERSICO e LAVARELLO in cucina

Menu FESTA DEGLI AGRUMI al ristorante Europa

Fusilli freschi al limone con ragù in bianco di lavarello e verdurine

Filettini di persico in crosta al pane nero e spezie su crema di finocchi agli agrumi

Tortino al cioccolato e salsa inglese al mandarino



Più che una coltura, quella degli AGRUMI di CANNERO è davvero una cultura

 

 

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CASCATA del TORRENTE CANNERO



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Rif. articolo ORANGE & CITRON nella sez. Cibo e Arte

Reportage fotografico by Barbara CARICCHI



© Copyright Barbara Caricchi ARTIVAMENTE – Tutti i diritti riservati