Appuntamento a CASTELNUOVO DON BOSCO in provincia di ASTI per l’estemporanea di ARTI FIGURATIVE . Siamo in “ Terra di Santi e di vini ” tra colline di boschi e vigneti. Nella Parrocchiale di Sant’Andrea un dipinto di Guglielmo CACCIA detto IL MONCALVO.
CASTELNUOVO d’ASTI cambiò il nome in CASTELNUOVO DON BOSCO in onore del cittadino più illustre poi santificato GIOVANNI BOSCO… casualmente in TV due giorni fa la replica di una fiction del 2004 sulla sua vita del regista Lodovico GASPARINI con Flavio INSINNA.
E non solo… qui nacque Giuseppe CAFASSO, “il prete della forca”, per essere stato il protettore dei carcerati e dei condannati a morte per impiccagione… a TORINO una statua che lo ricorda proprio al RONDO’ della FORCA.
E ancora… dette i natali a Domenico SAVIO, morto giovanissimo a soli 15 anni, uno dei tanti ragazzi dell’oratorio VALDOCCO di TORINO, l’oratorio di DON BOSCO, “il prete dei fanciulli” (1815-1888) che fondò le congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice … a TORINO la Basilica di MARIA AUSILIATRICE.
Il beato Giuseppe ALLAMANO fondò le congregazioni dei Missionari e delle Suore Missionarie della CONSOLATA lavorando moltissimo in Africa.
Una terra generosa quella di CASTELNUOVO, sorvegliata dall’alto dal castello che passò poi ai marchesi del MONFERRATO, di cui resta oggi solo la torre.
Il gruppo di rievocazione storica “I Signori di RIVALBA” ( vessillo bianco-rosso) ci riporta ai costumi dellle corti e dei castelli dell’antico territorio di MUSCANDIA, con danze e duelli all’arma bianca, cene medioevali con gusti e sapori dell’epoca.
La signora Angela mostra in vendita foglie di ORTICA per gustose frittate e risotti e fiori di ACACIA e SAMBUCO da passare in pastella e poi friggere…!!!
Una terra di vigneti e VINI:
FREISA d’ASTI DOC – Denominazione di Origine Controllata
Vitigno Freisa in purezza. Gradazione alcolica min. 11°. Colore da rosso granato a cerasuolo piuttosto chiaro, con tendenza a leggero arancione quando invecchia. Profumo con sentore di rosa e lampone.
MALVASIA di CASTELNUOVO DON BOSCO DOC – Denominazione di Origine Controllata
Uve Malvasia di Schierano e Malvasia nera Lunga. Ammessa eventuale aggiunta di Freisa ( 15% max ). Gradazione alcolica min. 10.5° (di cui almeno 5.5° in alcol svolto). Colore rosso cerasuolo. Profumo fragrante, tipico dell’ uva di origine. Da dessert.
Alla cantina sociale “TERRE dei SANTI” in mostra fino a fine giugno 2013 le opere degli artisti partecipanti all’estemporanea : tanti gli scorci paesaggistici realizzati in tecniche diverse, i dettagli di tetti e portoni, un omaggio alla cantina con due bicchieri e due grandi grappoli rosso e oro, il ritratto nei volti delle statue.
La mia opera in tecnica mista ( aerografo, tempera, acrilico, collage ): “VINI e SANTI”
Ho raccontato il luogo con un mix tra SACRO (chiesa e santi) e PROFANO (castello e vini).
Ho scelto la chiesa di San BARTOLOMEO con la facciata rosa e gialla e l’ampia scalinata… oltre il muretto sulla sinistra un giardino di rose che la mia immaginazione ha visto trasformarsi in rigogliosi vigneti dai grappoli rossi e succulenti….grappoli di uva che poi si pigiano (in basso a destra) per rilasciare il mosto che inonderà la scalinata della chiesa, si trasformerà in vino e ritornerà sull’altare per celebrare il rito della Comunione.
Un lavoro complesso realizzato nel brevissimo tempo di una estemporanea… nel prato della cantina sociale “TERRE dei SANTI”,al sole e al vento… bella esperienza conclusasi con una piacevole merenda sinoira !!! E ancora volendo “WINE & BIKES”, le bici del vino per i clienti della cantina.
Per finire la giornata si potrebbe salire a COLLE DON BOSCO con il santuario dedicato al santo.
E’ bello raggiungere a pochi Km di distanza SANTA MARIA di VEZZOLANO , una splendida abbazia immersa nel verde…
La leggenda la vuole fondata da CARLO MAGNO nel 773, dopo essersi spaventato alla vista di tre scheletri fuoriusciti da un sepolcro… Distrutta nel X secolo dai Saraceni fu ricostruita come appare oggi in pietra arenaria e mattone (1189). E’ interessante la bicromia a fasce alternate della facciata romanica con una grande bifora con il Cristo tra gli arcangeli Michele e Raffaele. L’ho trovata chiusa… bisogna arrivare un’ora prima del tramonto… ma ricordo bene il particolare elemento archiettonico dello jubé finemente decorato … un intramezzo interno stile porticato che nasconde parzialmente la navata centrale… quella piccola di destra non esiste più perché inglobata in epoca successiva nell’adiacente chiostro… tornerò ancora per rinnovare l’emozione di una bella scoperta che risale a circa 20 anni fa quando andai a visitare le più importanti ABBAZIE del Piemonte:
SACRA di SAN MICHELE in Val di Susa (Torino) – posizione spettacolare !!!!
Santa Maria di VEZZOLANO (Asti)
Santa Maria di STAFFARDA (Cuneo)
Abbazia di NOVALESA (Torino)
Sant’ ANTONINO di RANVERSO in Val di Susa (Torino)