“SAPORI e COLORI del MONDO” al Mirafiori Motor Village - MMV di TORINO per EXPO Milano 2015 :
la mia opera “GERME DI VITA” …
GRANO RISO FAGIOLI NERI CICERCHIE MAIS
nel SACCO by Barbara CARICCHI - ARTIVA
LEGUMI & CEREALI
GEMMEBio da Agricoltura Biologica
CEREALI : da CERES, CèRERE, dea romana delle mèssi e dei campi.
Non è un termine botanico, ma letterario e storico: indica tutte le piante erbacee i cui FRUTTI o SEMI ricchi di AMIDO, macinati, danno FARINA per ricavarne polente, minestre, pane, paste da cuocere e altri prodotti amidacei.
Erroneamente, si è diffuso l'uso del termine come sinonimo delle piante MONOCOTILEDONI della famiglia delle Graminacee o Poacee :
GRANO o FRUMENTO MAIS o GRANTURCO SORGO
AVENA RISO ORZO SEGALE TEFF o TEF
Il termine CEREALE, invece, deve essere esteso anche ad altre piante, non monocotiledoni come le Graminacee, ma DICOTILEDONI, talora dette
impropriamente pseudocereali :
GRANO SARACENO QUINOA AMARANTO
Il TEFF è un cereale privo di glutine originario dell’Etiopia e dell’Eritrea, dove viene sfruttato sin dall’antichità per le sue proprietà benefiche e virtù curative.
Il TEFF - ERAGROSTIS TEF - è molto conosciuto nel continente africano (soprattutto nel nord), dove si produce l’ INJERA, un pane povero di carboidrati e ricco di proteine.
Esistono due varietà di TEFF: uno BIANCO e uno ROSSO. La versione bianca è considerata una tipologia più raffinata, che dà come risultato una farina più chiara.
La QUINOA - in spagnolo quínoa o quinua; CHENOPODIUM QUINOA Willd. - è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Chenopodiaceae, come gli spinaci o la barbabietola. E' coltivata in Perù, Bolivia, Ecuador.
I semi macinati forniscono una farina contenente prevalentemente amido, il che consente a questa pianta di essere classificata merceologicamente a pieno titolo come cereale. Si distingue da altri PSEUDOCEREALI per l'alto contenuto proteico. Costituisce l'alimento base per le popolazioni andine.
Gli Inca chiamano la quinoa chisiya mama, che in quechua vuol dire
«madre di tutti i semi».
È ricchissima di betaina, una sostanza che si estrae dalla barbabietola da zucchero (da cui il nome) che ha la capacità di disintossicare il fegato.
La QUINOA, per la totale ASSENZA DI GLUTINE, può essere consumata dai CELIACI.
CAUSITAS con QUINOA - PERU'
L' AMARANTO è una pianta originaria dell'America centrale, dove era coltivata già dalle civiltà precolombiane. Il genere Amaranthus comprende circa 60 specie, ma solo 3 sono ritenute buone produttrici di semi commestibili :
il Caudatus, il Cruentus e l'Hypochondriacus.
L' AMARANTO era definito dagli Aztechi “il misterioso grano” o
“il grano degli Dei” : i semi erano apprezzati per le alte qualità nutrizionali ed
energetiche ... molto importante era l'uso che se ne faceva nei rituali religiosi. Anche i Maya lo usavano come nutrimento mentre gli Incas lo definivano “kiwicha” (piccolo gigante) e ne apprezzavano principalmente il suo potere curativo. Nei riti religiosi aztechi, l'amaranto veniva impastato con farina di mais ed utilizzato per forgiare delle figure antropomorfe che richiamavano gli idoli celebrati; le figure erano poi consumate al termine del rito propiziatorio.
GRANO è : PANE PIZZA PASTA
NAPOLI PIZZA VILLAGE 2018 - il trionfo del "cornicione" !! Dal 01 al 10 giugno appuntamento sul Lungomare Caracciolo di Napoli !!
A TORINO la vera pizza napoletana a SFASHION Cafè e Fratelli LA COZZA by CHIAMBRETTI
Ho visto gente sola andare via sai
tra le macerie e i sogni di chi spera vai
Tu sai di me, io so di te
ma il suono della domenica dov’è?
Al mio paese
vedo fiorire il GRANO
a braccia tese
verso l’eternità
Il mio paese…
Ho visto cieli pieni di miseria sai
e ho visto fedi false fare solo guai
Che sai di noi? Che sai di me?
Ma il suono della domenica dov’è?
Al mio paese
vedo falciare il GRANO
a mani tese
verso l’eternità
Il mio paese…
"Il suono della domenica" canta ZUCCHERO
PADRE NOSTRO, dacci oggi il nostro PANE QUOTIDIANO ...
Il Padre Nostro (in latino Pater Noster), così chiamato dalle parole iniziali, detto anche Preghiera del Signore (in latino Oratio Dominica), è la più conosciuta delle preghiere cristiane.
PANE & VINO CORPO & SANGUE di GESU'
« Il nostro Salvatore nell' ULTIMA CENA, la notte in cui veniva tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e risurrezione ... »
3 giugno 2018 -
CORPUS DOMINI - Il sacramento dell' EUCARISTIA :
il PANE e il CALICE della Cena Pasquale.
GESU' ha istituito l’EUCARISTIA in un contesto di liberazione, durante la CENA EBRAICA, il SEDER PASQUALE.
GESU', come ogni buon israelita, stava festeggiando con i suoi discepoli il memoriale della fuga dalla schiavitù degli egiziani. Questo memoriale avveniva, e avviene tutt’ora presso gli ebrei, consumando determinati cibi con altrettanti significati durante una speciale cena chiamata “seder (=ordine) pasquale”.
Sulla tavola :
PANE AZZIMO - pane senza lievito. Racconta il libro dell’Esodo che gli ebrei fuggirono di notte, di fretta e senza il tempo necessario per far lievitare il pane. Fu così che prepararono delle focacce fatte solo di farina, acqua e sale.
4 CALICI di VINO, ognuno con un preciso significato:
col primo si consacra la festa della Pasqua,
col secondo si ricorda come Dio ha liberato gli ebrei dall’Egitto,
col terzo si ricorda l’agnello che fu immolato per segnalare all’angelo della morte le case degli ebrei,
col quarto si ringrazia Dio per avere eletto il popolo di Israele fra tutti i popoli della terra.
Un bastoncino di SEDANO viene intinto nell’acqua e le goccioline che cadono sulla tavola ricordano le lacrime versate in Egitto.
Un analogo triste significato hanno le ERBE AMARE : ricordano l’amarezza del tempo in cui gli ebrei erano schiavi.
La SALSA KAROSET, fatta di nocciole, fichi secchi, arance e miele, ricorda l’impasto che serviva per fabbricare i mattoni.
L’AGNELLO ricorda quello ucciso dagli ebrei per segnalare le proprie case all’angelo della morte. Il sacrificio di questo animale permetteva agli israeliti di salvarsi
La SANTA CENA
Mentre mangiavano, Gesù prese del PANE e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo:
«Prendete, mangiate, questo è il mio CORPO».
Poi, preso un CALICE e rese grazie, lo diede loro, dicendo:
«Bevetene tutti, perché questo è il mio SANGUE ...»
Il MIRACOLO EUCARISTICO di FERRARA secondo tradizione sarebbe avvenuto il 28 marzo 1171, giorno di PASQUA, nella chiesa ferrarese di
SANTA MARIA in VADO, durante la solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal priore Pietro da Verona.
Allo spezzar del pane l' OSTIA CONSACRATA sarebbe divenuta carne e ne sarebbe uscito un forte fiotto di sangue che avrebbe macchiato la piccola e bassa volta sovrastante l'altare.
Udita la notizia, accorsero l'allora arcivescovo Amato e l'omologo di Ravenna, Gherardo: ascoltati i testimoni oculari, dichiararono che quello era vero e realissimo sangue miracoloso di Nostro Signore.
Le macchie di SANGUE sono custodite in un piccolo tempio all'interno della basilica. Tra i pellegrini illustri sono annoverati i seguenti papi:
Alessandro III (1177), Urbano III (1187), Eugenio IV (1438), Clemente VIII (1598), Pio IX (1857) e Giovanni Paolo II il 20 settembre 1990.
ORVIETO è la città del CORPUS DOMINI, il luogo dove è conservata la
reliquia del MIRACOLO EUCARISTICO di BOLSENA avvenuto nel
1263: mentre un sacerdote stava celebrando la messa, al momento della consacrazione l' OSTIA avrebbe sanguinato.
Nell'estate del 1263 un sacerdote boemo, di nome Pietro da Praga, iniziò a dubitare della reale presenza di Gesù nell'ostia e nel vino consacrati. Si recò allora in pellegrinaggio a ROMA, per pregare sulla tomba di Pietro e fugare i suoi dubbi: il soggiorno romano lo rasserenò e intraprese il viaggio di ritorno. Percorrendo la via Cassia si fermò a pernottare a BOLSENA, dove i dubbi di fede lo assalirono nuovamente. Il giorno successivo celebrò la messa nella chiesa di Santa Cristina.
Secondo tradizione, al momento della consacrazione l' OSTIA cominciò a sanguinare sul CORPORALE. Impaurito e confuso il sacerdote cercò di nascondere il fatto, concluse la celebrazione, avvolse l'ostia nel corporale di lino e fuggì verso la sacrestia. Alcune gocce di sangue caddero sul marmo del pavimento e sui gradini dell'altare.
Pietro da Praga si recò subito dal papa Urbano IV, che si trovava a ORVIETO, per riferirgli l'accaduto. Il pontefice inviò quindi a BOLSENA il vescovo di Orvieto per verificare la veridicità del racconto e per recuperare le reliquie. Urbano IV dichiarò la soprannaturalità dell'evento e, per ricordarlo, l'11 agosto 1264 estese a
tutta la Chiesa la solennità chiamata CORPUS DOMINI, nata nel 1247 nella diocesi di Liegi per celebrare la reale presenza di Cristo nell'eucaristia, in contrapposizione alle tesi di Berengario di Tours, secondo le quali la presenza eucaristica di Cristo non era reale, ma solo simbolica.
Per custodire il corporale venne edificato, a partire dal 1290, il
DUOMO di ORVIETO, al quale si aggiunsero la cappella del corporale nel 1364 e la cappella nuova nel 1504. Urbano IV, inoltre, affidò a Tommaso d'Aquino il compito di preparare i testi per la liturgia delle ore e per la messa della festività, e stabilì che il CORPUS DOMINI dovesse essere celebrato il primo giovedì dopo l'ottava di Pentecoste.
La Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente il MIRACOLO EUCARISTICO, le cui reliquie si conservano nel DUOMO di ORVIETO e nella
BASILICA di SANTA CRISTINA a BOLSENA.
Nella CAPPELLA DEL CORPORALE del DUOMO di Orvieto, sono custoditi l'ostia, il corporale e i purificatoi, che in seguito, nel 1338, furono collocati nel reliquiario di Ugolino di Vieri, dove si trovano attualmente. Il reliquiario venne posto, a partire dal 1363, nel tabernacolo in marmo che si trova nella stessa cappella.
Nella BASILICA di SANTA CRISTINA a Bolsena è collocato l'altare del prodigio, fin dalla prima metà del XVI secolo. Le quattro lastre di marmo macchiate di sangue sono, dal 1704, all'interno della cappella nuova del miracolo. Una quinta lastra fu donata, nel 1574, alla parrocchia di Porchiano del Monte.
BASILICA del CORPUS DOMINI a TORINO :
il grande MIRACOLO EUCARISTICO avvenuto nel 1453 nella città di
TORINO.
Le fonti storiche del periodo attestano un prodigioso evento che sarebbe accaduto in Torino, sotto il regno di Ludovico di Savoia, il 6 giugno del 1453, mentre il Piemonte era in guerra con la Francia. Renato d'Angiò, volendo attraversare le Alpi, si diresse verso il piccolo villaggio di EXILLES in Val di Susa, luogo che già all'epoca si presentava fortificato per ovvii motivi strategici sulla vallata.
Nel saccheggio che seguì l'occupazione due uomini della soldataglia francese entrarono a forza nella chiesa di San Pietro Apostolo e la depredarono, non risparmiando nemmeno il Santissimo Sacramento. Per rivendere il bottino, di consistente valore, si diressero a TORINO, che raggiunsero il 6 giugno, festa del
CORPUS DOMINI.
In città, nel punto ove oggi sorge il sacro luogo, il mulo che trasportava l' OSTIA
CONSACRATA inciampò e cadde ... i sacchi con la refurtiva si aprirono facendo fuoriuscire il contenuto.
« ... rottasi frattanto la valigia, apparve il sacro vaso coll' OSTIA, la quale subitamente si levò in alto, cinta di bei fulgori, e tanto vi rimase che il vescovo Ludovico da Romagnano venne processionalmente col clero, e la ricevette nell' aureo CALICE che umilmente le pretendeva. »
(Luigi CIBRARIO , Storia di Torino)
Dal MUGNAIO : FARINA di GRANO TENERO FARINA di GRANO DURO
Dal FORNO : PANI PANINI FRISELLE GRISSINI TARALLI
Dal PASTIFICIO :
STRANGOZZI - PASTA di SEMOLA di GRANO DURO - Sapori Umbri
ORECCHIETTE - PASTA di SEMOLA di GRANO DURO - Il simbolo della Puglia.
La particolare forma che le caratterizza ebbe origine nel territorio di Sannicandro di Bari durante la dominazione normanno-sveva tra il XII e XIII secolo.
TRIVELLINE SGAMBARO - GRANO DURO INTEGRALE DECORTICATO da agricoltura biologica
STROZZAPRETI al Peperoncino e Basilico - PASTA di SEMOLA di GRANO DURO - DALLA COSTA
LEGUMI -
i SEMI delle piante della famiglia delle Leguminose : i fantastici 9 !!
ARACHIDI CECI CICERCHIE FAGIOLI FAVE
LENTICCHIE LUPINI PISELLI SOIA
Sono tra i vegetali più ricchi di PROTEINE (dai 20 ai 40 g ogni 100 g). Le proteine contenute nei LEGUMI sono però a basso valore biologico, pertanto da sole non sono in grado di coprire il nostro fabbisogno di amminoacidi (molecole che compongono le proteine). Se però abbiniamo ai LEGUMI i CEREALI INTEGRALI, il loro apporto proteico sarà equivalente a quello di carne e pesce.
Contengono una buona quantità di CARBOIDRATI (circa 50 g per ogni 100 g, ad eccezione della soia che ne contiene meno) che li rende un’ottima fonte di energia.
Buona parte di questi carboidrati è composta da FIBRA idrosolubile e non digeribile che permette di prolungare il senso di sazietà, aiuta il funzionamento dell’intestino e controlla il livello di colesterolo e glucosio nel sangue.
Contengono POCHI GRASSI (da 1 a 6 g per ogni 100 g ad eccezione di soia ed arachidi).
Contengono VITAMINE e SALI MINERALI : vitamine del gruppo B, ferro, magnesio, fosforo, potassio.
I LEGUMI possono provocare un fastidioso gonfiore addominale, questo perché nell’intestino non sono presenti gli enzimi che digeriscono alcuni zuccheri presenti nella loro BUCCIA. Rimanendo intatti nell’intestino questi zuccheri fermentano aumentando la concentrazione di gas.
È importante aggiungere delle FOGLIE di ALLORO all’acqua di cottura. L’alloro ha delle proprietà carminative : contrasta i gas addominali e ne favorisce l’eliminazione.
La COTTURA PROLUNGATA contrasta l'azione dei fattori antidigestivi che impediscono la digestione del prodotto crudo.
LO SVILUPPO DEL FAGIOLO : scienze scolastiche !!
FAGIOLATA BENEFICA - Carnevalone di CHIVASSO
FAGIOLI GRASSI - Carnevale di IVREA
PASTA & FAGIOLI : un classico della cucina italiana
FAGIOLI & COTICHE : un piatto della tradizione umbra
FAGIOLI BIANCHI CANNELLINI NERI ROSSI MACULATI BORLOTTI
FAGIOLINA DEL TRASIMENO multicolors
FAGIOLI & SALSICCE: la classica padellata western !! Bud SPENCER & Terence HILL
I nutrizionisti sconsigliano l'accoppiata LEGUMI & CARNE : troppa aria tra stomaco e intestino
La CUTICOLA esterna - la maggiore responsabile dei processi fermentativi - può essere eliminata passando i LEGUMI ...
RISO & LENTICCHIE
LENTICCHIE NERE BIONDE ROSSE
LENTICCHIE & CASTELLUCCIO di NORCIA : io sto con Delfino - pastore e contadino. L'augurio natalizio 2016 di AREA 91 a CITTA' DELLA PIEVE - Accessori e Abbigliamento
COTECHINO & LENTICCHIE
CECI & BACCALA' - BACALAO : un classico della cucina portoghese. A LISBOA gnam gnam !!
CECI ABBRUSTOLITI : street food
"CALìA" a CATANIA
MINESTRA di CECI : tagliolini all'uovo in brodo ! La ricetta della nonna !
FARINATA di CECI - specialità ligure
PIPPO si trasforma in SUPEREROE solo mangiando particolari ARACHIDI che crescono nel suo giardino ...
CICERCHIA - LATHYRUS SATIVUS L., 1753. LEGUME appartenente alla famiglia delle Fabaceae, diffusamente coltivato per il consumo umano in Asia, Africa orientale e limitatamente anche in Europa. È una coltura particolarmente importante in aree tendenti alla siccità ed alla carestia, detta COLTURA DI ASSICURAZIONE poiché fornisce un buon raccolto quando le altre colture falliscono. È anche nota con i nomi di pisello d'erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca, almorta, guija, pito, tito o alverjón (Spagna), chícharos (Portogallo), guaya (Etiopia), e khesari (India).
ZUPPA DI CICERCHIE
RISI & BISI - classica ricetta veneta a base di RISO e PISELLI, da preparare nella stagione dei piselli freschi con i baccelli e il frutto. Il riso utilizzato per questo piatto è il VIALONE NANO.
A Venezia era tradizione offrire il risi e bisi al Doge in occasione del patrono della città San Marco il 25 aprile.
Nell'800, invece, il grido "Risi e Bisi e Fragole" (bianco, rosso e verde come il tricolore italiano) era l'equivalente veneziano del "viva VERDI" (viva Vittorio Emanuele Re D'Italia) gridato a Milano contro gli occupanti Austriaci.
FAVE fresche e formaggio PECORINO : una vera delizia !
FAVE al finocchietto selvatico : la tipica bruschetta del giorno dei MORTI a Fabro (TR) - Commemorazione dei Defunti - 2 novembre
La FAVA - VICIA FABA - è uno dei più antichi LEGUMI presenti in Europa, consumato da millenni dai popoli attorno al Mediterraneo.
Rinvenuta in giacimenti di età Neolitica in Spagna, nell'Isola di Jersey e in Savoia, la si trova anche in Egitto, nelle tombe della XII dinastia (2400-2200 a.C.), tra i cibi offerti per il viaggio nell'aldilà. Il legume è inoltre citato nella Bibbia (Ezechiele, 4, 9 -13) e, più volte, nei testi classici (Erodoto e Plinio). Pitagora considerava la fava impura, riprendendo il mito secondo cui CERERE avrebbe donato a una città dell'Arcadia semi di varie leguminose, ma non della fava.
Si supponeva che le anime trasmigrassero nelle fave, legando così le piante alla TRADIZIONE FUNEBRE : a Roma, i semi si mangiavano nei festini che seguivano i funerali o nelle feste lemurali per scongiurare il ritorno di spiriti maligni; di qui la
tradizione di legare le fave alla festività dei Morti. Nonostante l'uso comune per tutto il Medioevo, rimase intorno alla pianta un alone funereo.
LUPINI salati ( FUSAIE a Roma ) : very good !!
Il LUPINO BIANCO - LUPINUS ALBUS L., 1753 - è una pianta della famiglia delle Fabaceae. Il legume contiene un alto tasso di AZOTO, pertanto viene utilizzato in agricoltura per migliorare la fertilità dei terreni destinati soprattutto agli AGRUMI.
La tradizione di mangiare LUPINI a San GIUSEPPE - 19 marzo - è legata alla FUGA IN EGITTO.
Si narra che la SACRA FAMIGLIA, per eludere la milizie di Erode, si spostasse nottetempo e si riposasse al levar del sole.
Un giorno, all'alba, Giuseppe, la Madonna, il Bambinello e l’asinello che li trasportava cercarono rifugio in un CAMPO di LUPINI, che allora erano erbe di considerevole altezza e producevano semi dolci, al pari di quelli delle fave.
I lupini di quel campo, però, erano secchi ed avevano i BACCELLI MATURI. Quando i fuggitivi li attraversarono, i loro baccelli secchi cominciarono ad accartocciarsi per espellere i SEMI e, così facendo, produssero uno scoppiettìo infernale. San Giuseppe, allora, temendo che tale fracasso potesse far scoprire il loro nascondimento, rigirò l’asino e riparò sotto altre copertura vegetali. La Madonna, prima di lasciare la pianta ingrata, maledisse il Lupino, imponendogli di diventare quello che è al giorno d’oggi: un' erba bassa e coi semi amarissimi.
SOIA - Di origine asiatica, questo LEGUME veniva coltivato a scopo alimentare già oltre 5000 anni fa. Le proprietà della soia erano già note ai Cinesi, tanto da essere annoverata nel primo libro medico di cui si abbia conoscenza: il Pen Tsao Gong Mo.
Al giorno d’oggi si consumano moltissimi derivati: salsa di soia,
germogli di soia, latte di soia, farina di soia ...
SOIA di diversi tipi: gialla, verde, nera e rossa . Ognuna viene utilizzata in maniera diversa.
La varietà ROSSA - i famosi FAGIOLI AZUKI - viene utilizzata soprattutto per combattere i problemi renali.
La VERDE (che altro non è che la soia gialla raccolta prima della maturazione completa) è rinomata per il suo alto contenuto di minerali come il magnesio e la clorofilla, quest’ultima importante fonte di benessere.
La GIALLA invece è la meno utilizzata per via della lunga cottura che deve subire prima di essere assunta.
Infine c’è la NERA, che dona beneficio ai reni e milza.
MULTICEREALI
"LE CEREALI" - FETTE BISCOTTATE - MULINO BIANCO
CRACKERS MULTICEREALI (con lievito madre) - I GRANI DE CECCO dal 1886.
GRANO TENERO, GRANO SARACENO, FARRO, AVENA, ORZO e solo OLIO extra vergine di oliva
"GRANCEREALE FRUTTA" - BISCOTTI - MULINO BIANCO
"5 CEREALI" - PASTA BARILLA
PASTA trafilata al bronzo - MOLINO ROCCATI sas – CANDIA Canavese (Torino) :
MACCHERONI INTEGRALI al FARRO ( semola di GRANO DURO con FARRO)
MACCHERONI INTEGRALI ai 5 CEREALI ( semola di GRANO DURO con FRUMENTO INTEGRALE, FARRO, ORZO, GRANO SARACENO e SEGALE)
ORZO solubile
FIOCCHI d' AVENA
ALIXIR by BARILLA - Parma
Migliora le funzioni intestinali con Alixir Regularis : CRACKERS con FIOCCHI d'AVENA e combinazione di principi attivi PREBIOTICI
Hello my name is SWEET POPCORN
< Nice to sweet you > by LINDT
MAIS salato LUNGO & GIGANTE - SALINE di MARAS : INCAS & PERU'
CAUSITAS con MAIZ - PERU'
PANNOCCHIA di MAIS & CRAB (GRANCHIO) a SAN FRANCISCO (USA)
FARINA di MAIS : POLENTA GIALLA e BIANCA
POLENTA Canavesana macinata a pietra – 100 % MAIS canavesani - MOLINO ROCCATI sas – CANDIA Canavese (Torino)
BACCALA' (Stoccafisso) & POLENTA
BACCALA' alla vicentina - Osteria MONELLI - VICENZA
CAPRIOLO & POLENTA nelle località alpine !
POLENTA CONCIA tutto formaggio in Valle d'Aosta !!
In Umbria : POLENTA al RAGU' con costolette di MAIALE e FUNGHI
POLENTA bruschettata con olio di oliva e pepe : slurp !!
PASTE di MELIGA (paste 'd melia) - BISCOTTO frollino tipico del Piemonte e, in particolare, del cuneese. A base di FARINA di FRUMENTO, FARINA di MAIS (MELIA o MELIGA in dialetto), burro, zucchero, miele, uova, e scorza di limone.
Tradizionalmente le PASTE di MELIGA si gustano da sole o con lo zabajone.
Altrettanto antico è l'uso di accompagnarle ad un bicchiere di vino passito, di moscato o di dolcetto, nel quale spesso vengono inzuppate.
La tradizione vuole anche che a fine pasto CAVOUR apprezzasse molto 2 paste di meliga e un goccio di barolo chinato.
YOGURT ACTIVIA FIBRE con KIWI e CEREALI / PERA & CEREALI
FREGULA SARDA TOSTATA
La FREGOLA - tipica della Sardegna - è costituita da piccole palline di GRANO DURO e acqua, lavorate a mano e tostate nel forno.
Come suggerisce la forma, viene spesso chiamata cous cous italiano o cous cous sardo, vista la somiglianza alla tipica pietanza mediorientale.
Potrebbe essere stata introdotta in terra sarda dai Fenici, dai Punici e dai Cartaginesi oppure potrebbe essere un prodotto originale e autoctono.
Ufficialmente non si sa. Certamente il nome ha un’origine latina (dalla parola FERCULUM, che può significare “briciola”) e le prime testimonianze realmente concrete la fanno risalire al X secolo d.C.
Un documento dello STATUTO DEI MUGNAI di Tempio Pausania risalente al XIV secolo ne regolamentava la preparazione, che doveva avvenire rigorosamente dal lunedì al venerdì, per poter destinare l’acqua ai campi nelle giornate di sabato e domenica.
Preparare la FREGOLA è un rito familiare della tradizione della Sardegna, prettamente casalingo. Innanzitutto bisogna disporre la SEMOLA su un piatto largo e fondo, impastandola e lavorandola con un movimento circolare delle mani , utilizzando acqua tiepida e salata. Si ottengono così le caratteristiche “palline” , tanto somiglianti al cous cous.
La fregola appena impastata viene lasciata asciugare su un telo prima di essere tostata in forno per una quindicina di minuti: questo processo garantisce l’assunzione del caratteristico colore dorato e un sapore davvero unico e particolare.
FREGOLA con ARSELLE
CUSCUS - (in francese couscous o COUS COUS ; in berbero SEKSU) - alimento tipico del Nordafrica, della Sicilia occidentale e della Sardegna sudoccidentale (Calasetta, Isola di Sant'Antioco e Carloforte) dove prende il nome di CASCA' (pron. cashcà), costituito da agglomerati ovvero granelli di SEMOLA DI FRUMENTO cotti a vapore (del diametro di un millimetro prima della cottura, poi via via sempre più grandi).
Tradizionalmente il CUSCUS veniva preparato con semola di GRANO DURO - TRITICUM DURUM - farina granulosa che si può produrre con una macinatura grossolana utilizzando macine primitive, ma oggi con questo nome ci si riferisce anche ad alimenti preparati con CEREALI diversi, come ORZO, MIGLIO, SORGO, RISO, FARRO o MAIS.
Solitamente accompagna carni in umido e/o verdure bollite (sulla costa del mar Mediterraneo anche pesce in umido). Può essere reso piccante con la HARISSA (usata soprattutto in Tunisia).
In Sicilia, nel trapanese, il CUSCUS è cotto a vapore in una speciale pentola di terracotta smaltata, ma il condimento, a differenza di quello magrebino, è un brodo di zuppa di pesce. Il nome nel dialetto locale è cùscusu.
RISO VENERE NERO RISO ROSSO
RISO NANO VIALONE VERONESE I.G.P. - Antica Riseria FERRON fondata nel 1650
RISO CARNAROLI con la GEMMA - Pilatura artigianale a pietra - by Gli Aironi
La GEMMA sul chicco si apprezza in tutta la sua fresca elasticità dovuta a cellule pronte a generare una nuova pianta di RISO.
Per mantenere la GEMMA è necessario sbiancare il meno possibile il chicco di RISO, facendo una lavorazione morbida che lasci i chicchi più grezzi e preservi proteine, vitamine, sali minerali ed enzimi che sono presenti nello strato esterno del chicco e soprattutto nella GEMMA.
PAELLA alla VALENCIANA con RISO BOMBA o CARNAROLI, carne di POLLO e CONIGLIO, TACCOLE e FAGIOLI giganti, LUMACHE
GALLO - RISO dal 1856
3 CEREALI : RISO INTEGRALE AVENA GRANO
3 CEREALI : RISO FARRO ORZO
RISO GALLO : MIX CEREALI e LEGUMI per fantasiose insalate e zuppe.
Rif. articoli "GRANO & MAIS" , "RISO & ROSE" , "RISO & …" , “DAL RISO AL ROSA” nella sezione Cibo e Arte
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI
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