NELLA VECCHIA FATTORIA ia-ia-o

Quante bestie ha zio Tobia ia-ia-o


C'è la CAPRA-capra-ca-ca-capra
Nella vecchia fattoria ia-ia-o.

Attaccato a un carrettino ia-ia-o
C’è un quadrupede piccino ia-ia-o


L' ASINEL-nel-nè-nè-nel

Così grasso e tanto grosso ia-ia-o
Sempre sporco a più non posso ia-ia-o


C'è il MAIALE-iale-ia-ia-iale

Nella stalla silenziosa ia-ia-o
Dopo aver mangiato a iosa ia-ia-o


Dorme il BUE-bue-bu-bu-bue



"NELLA VECCHIA FATTORIA" ia-ia-o
canta il Quartetto Cetra




"LA FATTORIA DEGLI ANIMALI" (Animal Farm) - romanzo satirico del 1945, scritto da George ORWELL, pubblicato per la prima volta in italiano nel 1947.

Il romanzo è ambientato in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell'uomo, si ribellano.
Dopo aver cacciato il padrone, decidono di dividere il risultato del loro lavoro seguendo il principio

«da ognuno secondo le proprie capacità,

a ognuno secondo i propri bisogni»


Il loro sogno fallisce perché i MAIALI, gli ideatori della "rivoluzione", prendono il controllo della fattoria, diventando sempre più simili all'uomo.




E andiamo a Genova coi suoi svincoli musicali,
o a Firenze coi suoi turisti internazionali,
oppure a Roma che sembra una cagna in mezzo ai MAIALI,
o a Bologna, Bologna coi suoi orchestrali.

"Viaggi & Miraggi" - canta Francesco DE GREGORI




"MAIALE" by Lo Stato Sociale



    Ti donerei il mio cuore     

    Ma non si butta mai via niente del MAIALE      

    E meno male che c'è la salute

    Che se non ci fosse bisognerebbe inventarla ...




PORCHETTA     ZAMPETTI     ZAMPONE     COTECHINO   

       SANGUINACCIO    SALSICCE    MAZZAFEGATI

 

 

COLLAGNA



COLLAGNA o CAPOCOLLO pievese

 

 

COPPA484

 


COPPA 

 

 

MAZZAFEGATI 265

 

 

MAZZAFEGATI con acini di uva nera / mosto

 




MAIALINO SARDO : PORCEDDU al MIRTO



SARD MAIALE 685

 



MAIALE CUBANO

MAIALE 207

 

 

MAIALE T 406

 

 

                                       CIEN 236

 




TACCHINO & PENSIERO INDUTTIVO



Il TACCHINO INDUTTIVISTA è una celebre metafora ideata dal filosofo Bertrand RUSSELL, e ripresa poi anche da Karl POPPER, per confutare le pretese di validità in senso assoluto dell'inferenza induttiva per enumerazione,
cardine del metodo induttivo e dell'empirismo inglese tradizionale di filosofi quali Francesco BACONE e John STUART MILL e delle disquisizioni del Circolo di Vienna dei filosofi positivisti logici.

Un TACCHINO, in un allevamento statunitense, decise di formarsi una visione del mondo fondata sulla scienza.

«Fin dal primo giorno questo tacchino osservò che, nell'allevamento in cui era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino.
E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole.
Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni più disparate.
Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò un'inferenza induttiva come questa: "Mi danno il cibo alle 9 del mattino".

Questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato.»  (Bertrand Russell, 1912)

<Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione;
un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato>

(Albert Einstein, lettera a Max Born del 4 dicembre 1926)

 

 

 

CUBA 011


POLLI e TACCHINI - FINCA CUBANA




Il TACCHINO simboleggia la FERTILITA' femminile e la FORZA maschile.
Per molte tribù degli indiani d'AMERICA questo GALLINACEO è simbolo di sacrificio e di altruismo.


Fu considerato un UCCELLO SACRO dagli antichi MAYA, TOLTECHI e AZTECHI.
Attualmente il TACCHINO SELVATICO si trova negli altopiani del Messico e nei boschi della parte settentrionale del sud America.
All’ inizio della primavere inizia la stagione degli accopiamenti. Il TACCHINO sfoggia un buffo rituale di corteggiamento fatto di grida, piccole acrobazie e sbattimento di ali.


Fin dal XVII secolo è stato il piatto principale della tavola festiva degli americani nel GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO, nel ricordo di un pasto di

QUATTRO TACCHINO SELVATICI .


Il TACCHINO fu  successivamente esportato dall'America in INGHILTERRA, dove è diventato una parte importante del tradizionale PRANZO DI NATALE.

Il Giorno del Ringraziamento - THANKSGIVING DAY - negli USA ricorre il 4° giovedì del mese di NOVEMBRE, pertanto il prossimo 22 novembre 2018.
E' un'importante festa cristiana che si trascorre soprattutto in famiglia, come segno di gratitudine a Dio per quanto ricevuto durante l'anno.
Le origini dell'evento risalgono al 1621, quando i Padri Pellegrini si ritrovarono di fronte ad un territorio selvatico e inospitale, in cui non riuscivano a piantare i loro semi.
I nativi americani insegnarono loro quali PRODOTTI coltivare e quali ANIMALI allevare.
I Padri Pellegrini indissero quindi un giorno di ringraziamento a Dio per l’abbondanza del primo RACCOLTO, che condivisero con gli indigeni del luogo, senza i quali sarebbero morti di fame.  
Fu poi Abraham Lincoln a dichiarare il Thanksgiving Day festa nazionale nel 1863.

Protagonista indiscusso del Giorno del Ringraziamento è il famoso

TACCHINO FARCITO - STUFFED TURKEY - che ha un peso medio di 13 kg e può essere accompagnato da salsa di mirtilli, purè di patate dolci,
fagiolini o pannocchie grigliate.

La tradizione vuole che due dei partecipanti alla festa tirino contemporaneamente dalle due estremità, per spezzarlo, l’ unico OSSO del TACCHINO a forma di Y, chiamato WISHBONE.   
Chi rimane con il pezzo più lungo in mano avrà il proprio desiderio esaudito!

Alcuni giorni prima del ringraziamento alla CASA BIANCA si svolge la tradizionale cerimonia della


GRAZIA A DUE TACCHINI. Sembra che il primo Presidente a voler istituire questo rito sia stato J.F.Kennedy .
A partire dal 2003 i cittadini americani possono votare i NOMI DEI TACCHINI direttamente sul sito della Casa Bianca.

Nel giorno del Ringraziamento si svolge anche la PARATA dei Grandi Magazzini Macy's a New York, tradizione che ebbe inizio nel 1924.

All’epoca vi parteciparono addirittura gli ANIMALI DELLO ZOO di Central Park.
Al giorno d’oggi la parata di circa 10 km è composta da palloni giganti, fanfare, clown, ecc.

Inoltre scendono in campo i LIONS DI DETROIT per una partita di Football americano.  
Molti americani approfittano del Thanksgiving Day per dedicarsi ai poveri, fornendo loro pasti caldi o denaro.

Al giovedì del Thanksgiving segue il Black Friday, giorno in cui inizia ufficialmente lo shopping natalizio, celebrato con numerosi sconti. In molte città americane si formano file infinite davanti ai negozi più in voga.


TACCHINO ripieno con CASTAGNE




"L'ANATRA ALL'ARANCIA" - film commedia italiano del 1975 diretto da Luciano SALCE con Ugo Tognazzi, Monica Vitti, Barbara Bouchet e John Richardson.



ANATRA  ARROSTO al FINOCCHIO SELVATICO ... slurpppp !!!!!!

 



"PORCA L' OCA" canta ZUCCHERO



Porca l’ OCA


C’ho la pelle d’ OCA
Guarda come dondolo
Se passi di qua ...


PAPPARDELLE al RAGU' D'OCA




"LA GALLINA" by COCHI e RENATO

Fru, frutti-rutti-ru
Frutti-rutti-ru ru ru ru
Fru, frutti-rutti-ru
Frutti-rutti-ru ru ru ru

La GALLINA
Non è un animale
Intelligente
Lo si capisce,
Lo si capisce,
Da come guarda la gente...




GALLINA BIONDA a VILLANOVA d'ASTI

 

POLLAIO687



ELOGIO DELLA BIONDA - GALLINA Piemontese rigidamente selezionata.
La pelle è di colore giallo e il piumaggio fulvo, la coda è portata alta e di colore nero, lunga e quadrata nella gallina, con riflessi colorati metallici nel gallo.
Animale rustico, dallo sviluppo precoce e resistente alle malattie.
Tali caratteristiche lo rendono ideale per la produzione di carne per i palati più esigenti :


POLLO (minimo 130 giorni), CAPPONE durante il periodo natalizio e

GALLINA a fine produzione.


CRESTA e BARGIGLI particolarmente sviluppati vengono utilizzati per “la finanziera” - piatto tipico piemontese.
Insaccato caratteristico è il "SALAME della BIONDA".  



GALLINA VECCHIA ... buon BRODO fa !



"LA GALLINA MADDALENA" canta Roberto VECCHIONI



Era una GALLINA VECCHIA,
ma sembrava sempre nuova,
e ingrassò per quarant'anni,
senza fare mai le uova;
ma un bel giorno venne il giorno
di ridare tutto indietro:
è rimasta Maddalena
senza penne sul di dietro.


GALLETTO al mattone dalla SILVANA !!




La FARAONA MITRATA - più nota popolarmente come

GALLINA FARAONA, NUMIDA MELEAGRIS (Linnaeus, 1758) -
è un uccello galliforme della famiglia dei Numididi, diffuso allo stato selvatico soprattutto nell'Africa settentrionale.
È l'unica specie del genere Numida. Per la prelibatezza delle sue carni, è stato importato in Europa, Medio Oriente e nelle Americhe, dove è stato introdotto sia come animale da allevamento, sia, in misura minore, come selvaggina.



FARAONA in casseruola con olive verdi e prosciutto !!

FARAONA arrosto dalla SERENELLA !!




"Vorrei avere il becco" canta POVIA

Ma io con un salto all'ultimo momento
Volerò ma non troppo in alto
Perché il segreto è volare basso


E un PICCIONE vola basso ...


PICCIONI in SALSA d'OLIVE : delizia umbra !!




Usami
straziami
strappami l'anima
fai di me
quel che vuoi
tanto non cambia
l'idea che ormai
ho di te


VERDE CONIGLIO
dalle mille
facce buffe ...

"Mentre tutto scorre" by NEGRAMARO

 

 

TIZIANO Madonna del CONIGLIO


"MADONNA DEL CONIGLIO" di TIZIANO Vecellio - 1530 ca., olio su tela, 71×85 cm. PARIGI, Museo del Louvre

Fu commissionata da Federico GONZAGA come opera devozionale.


Nel dipinto di TIZIANO la figura del CONIGLIO è un simbolo di PUREZZA e di FERTILITA'.




CONIGLIO in porchetta : gustosa ricetta umbra !!




CAPRA è ... Vittorio SGARBI !!


Famosa la foto di Salvador DALI' (1953) su una CARROZZA trainata dalla sua CAPRA

 

 

 

 SARD CAPRE 695

 

CAPRONI in SARDEGNA



CAPRETTO allo spiedo : da leccarsi le dita !!




OVILE in SARDEGNA ... in cucina dal pastore !!



SARD OVILE 697

 

 

SARD OVILE 703

 

 

SARD PECORE 225

 

La PECORA NERA - SARDEGNA

 

 

 

RAVENNA-separazione PECORE CAPRI


GESU' separa le PECORE dai CAPRI

RAVENNA - Mosaico in Sant'Apollinare Nuovo

 

 

AGNELLO : non solo a Pasqua !!


COSCETTO allo spiedo, COTOLETTE fritte con carciofi,

SCOTTADITO, CORATELLA piccantina !!

CASTRATO alla brace : fra le delizie di CASTELLUCCIO di NORCIA !!

 



BUE GRASSO a MONCALVO



BUEmini

 


GRAN BOLLITO MISTO e AGNOLOTTI a Natale !




BOVINI in SARDEGNA

 

SARD BOVINI 708

 

 

SARD BOVINI 823

 

 

SARD BOVINI  368

 

 

SARD TORO 183

 




MUCCHE a MALCESINE - la perla del LAGO di GARDA

Il piccolo borgo sulla sponda orientale del Lago di Garda e’ anche famoso per l’ OLIO d'OLIVA, caratterizzato da un profumo inconfondibile, da un’ intensa colorazione verde-oro e ricco di vitamine.
Caratteristica unica sul Lago di Garda, Malcesine ha tutt’ora alcune decine di

STALLE, dove si allevano circa 500 MUCCHE, che d’estate vengono portare in “Malga” sul Monte Baldo e che a metà ottobre ridiscendono
a valle.

"TUTTOLIO" - MALCESINE 2014 : FRANTOIO APERTO con POLENTA CARBONERA & DESCARGAR MONTAGNA


Discesa a valle dei BOVINI dal pascolo estivo al Frantoio.


MALCESINE 363

 

 

MALCESINE 366

 

 

MALCESINE 368

 

 

MALCESINE 371

 

 

MALCESINE - La POLENTA CARBONERA  è un piatto del Trentino che entra anche nella consuetudine delle tavole del veronese lungo la via del lago di Garda, scavalcando il Monte Baldo, tutti luoghi in condivisione tra le province di Verona e Trento, da sempre avvezze a scambi culturali di ogni tipo.


Questo incrocio geografico si perpetua anche per la sua materia prima principale, il MAIS di STORO, tipicità trentina della valle del Chiese ma derivato dal Marano Vicentino.
Un abbraccio tra Veneto e Trentino nato dall’esigenza dei contadini di utilizzare

anche gli SCARTI DEI FORMAGGI, facendoli fondere nella polenta calda.




MUCCHE, BUFALE, PECORE, CAPRE : TUTTO LATTE !!



FORMAGGIO PECORINO & CAPRINO

RICOTTA & RAVAGGIOLO nella foglia di felce !!



MOZZARELLA di BUFALA, CACIOCAVALLO, CACIOTTA :

CASEIFICIO FRANZESE a San Marcellino (Caserta)



FATTORIE OSELLA - CASEIFICIO a Caramagna Piemonte (Cuneo) :

PRIMOSALE e SCOTTARELLA



CASIZOLU di Santu Lussurgiu - ELIGHES 'UTTIOSOS Agricampeggio sulle cime del Montiferru in Sardegna.

 

SARD FORMAGGI 279


Il CASIZOLU è un prodotto tradizionale sardo che in genere facevano le donne, con un lavoro meticoloso e paziente.


La CAGLIATA viene frantumata meticolosamente con lo spino in piccoli chicchi dalle dimensioni di un cece; in seguito viene estratta e depositata su teli di lino dove inizia la fermentazione lattica; dopo circa 12/14 ore si effettuano le prime prove di elasticità della pasta con immersione nell'acqua calda.
Raggiunta l'elasticità desiderata, la pasta viene tagliata a strisce e immersa in un pentolone con un po d'acqua calda dove, con l'ausilio di un cucchiaio in legno, viene pressata e riformata per farla spurgare dal siero.
L'intera massa viene poi rimessa sulla conca e sempre con il cucchiaio si continua a favorire il processo di spurgo del siero.

Quindi viene modellata accuratamente e chiusa sapientemente a mano, per darlepoi la caratteristica forma di PERA PANCIUTA ... la famosa PERETTA !!


Infine viene immersa nella salamoia dalle 4 alle 5 ore per ogni chilo della massa.
Dopo l'estrazione dall'acqua inizia la maturazione che può variare da 1 giorno fino a 5 anni in ambienti idonei alla STAGIONATURA.


Il CASIZOLU di Santu Lussurgiu si contraddistigue per il latte utilizzato, proveniente da pascoli straordinari riconosciuti in Sardegna per la loro ricchezza proteica.
La pasta del FORMAGGIO va dal colore bianco al giallo paglierino con il procedere della stagionatura;
si caratterizza in quanto è compatta, elastica e dura nelle forme più stagionate.
La crosta è sottile e liscia di colore giallo. Il gusto va dal dolce al piccante con il persistere della stagionatura.

CAGLIATO: a latte crudo a circa 32°/35°, con il caglio liquido di VITELLO.

 


CARRO DI BUOI : la storia del beato GIACOMO VILLA - l' ELEMOSINIERE

GIACOMO 562

 

Affresco nella Cattedrale di CITTA' DELLA PIEVE (PG)


Giacomo, figlio di Antonio da Villa e di Mostiola, nacque a Città della Pieve in Umbria nel 1270 circa.


Prima ancora che nascesse, la mamma sognò un bambino che teneva sulle spalle una chiesa cadente ...

Giacomo, educato alla fede cristiana, frequenta la Chiesa dei Servi di Maria.
Studia a Siena e si laurea brillantemente in giurisprudenza. Come avvocato, non risparmia alcuna fatica nel difendere i diritti degli orfani, delle vedove, dei bisognosi e dei perseguitati.
Conquistato dal carisma dei sette laici fiorentini che si posero al servizio della Vergine, decide di farsi Terziario dei Servi di Maria.


Con i personali beni di famiglia e con le elargizioni dei suoi concittadini restaura la chiesa e l’ospizio (ospedale medievale) fuori porta della città per accogliere i più diseredati, servendoli con straordinaria carità, da cui l'appellativo ELEMOSINIERE.

Il vescovo di Chiusi, potente signore del luogo, pretende di usurpare i beni dell’ospizio.
Giacomo, coerente difensore della giustizia e dei poveri, si appella allora ai giudici della curia romana, con riscontro positivo. A questo punto l’usurpatore, con il pretesto di un incontro di pacificazione, invita Giacomo a Chiusi e sulla via di ritorno verso l'ospizio lo fa uccidere da due sicari, che gettano il cadavere
in un fosso, ricoprendolo poi di rami e di rovi. È il 15 gennaio 1304 ...
Una pastorella che passa in zona nota con stupore un albero fiorito ... e scopre il cadavere.


Castel della Pieve e Perugia cominciano a disputarsi il corpo di GIACOMO VILLA per la sepoltura ...


Un pio uomo di legge impone allora di costruire un CARRO nuovo, di attaccarvi

DUE TORI, i più focosi e selvaggi, di mettere la salma sul carro ben legata e lasciare gli animali liberi di andare ...


I TORI si dirigono verso CASTEL DELLA PIEVE, fermandosi davanti all’ospedale dove Giacomo si dedicava ai poveri, fuori la porta del Vecciano : qui verrà costruita la chiesa per la sepoltura dell'Elemosiniere, il servitore e l’avvocato dei poveri, venerato come martire della giustizia e della carità.
 
Nel 1458 GIACOMO appare in sogno a molti abitanti di Città della Pieve dicendo che tolgano il suo corpo dalla tomba: viene rinvenuto di bell'aspetto in carne ed ossa, con le ferite sul capo ben visibili, barba e capelli lunghi ...

 
Soltanto nel 1806 la Chiesa approva il culto e riconosce il titolo di “beato” a Giacomo l’Elemosiniere.
Papa Pio IX concede all’Ordine dei Servi di celebrare la Messa e l’Ufficio proprio.
Le spoglie sono conservate tuttora a Città di Pieve nella Chiesa del Beato GIACOMO VILLA.

 



Rif. articoli "T'AMO, o pio BOVE"  e "O CAVALLINA, CAVALLINA storna ..." nella sez. Cibo e Arte

Reportages fotografici by Barbara CARICCHI

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