Il FORNO di BASSINI a CITTA' DELLA PIEVE è tornato a nuova vita con la nascita di Associazione IL FORNO Onlus & PHOTO CITTA' DELLA PIEVE.
Il FORNO di BASSINI è strettamente legato ai miei ricordi d'infanzia quando ne era consueta la frequentazione per la COTTURA in TEGLIE e TEGLIONI delle pietanze ad uso familiare. Era molto pratico lasciare la teglia al FORNO al mattino per poi passare a ritirarla con la pietanza cotta per il pranzo.
POLLO e PATATE CONIGLIO in PORCHETTA
POMODORI ripieni di RISO VERDURE GRATINATE
CROSTATE con MARMELLATE CIAMBELLONI
Per le grandi occasioni celebrative da condividere con parenti e amici si passava dalla TEGLIA casalinga al TEGLIONE nero da forno che sfilava con BISCOTTI DI MAGRO NATALIZI disposti in file ordinate e preparati con la ricetta della nonna Edwige.
Nei giorni precedenti alla PASQUA, al mattino presto dopo la sfornatura del PANE, era divertente osservare dalla finestra intere famiglie con le PIZZE DI PASQUA AL FORMAGGIO lievitate nelle tipiche TEGLIE ALTE TRONCOCONICHE intente a raggiungere il FORNO per consegnare a Sergio BASSINI le TORTE tradizionali che accompagnano i SALUMI nostrani e le UOVA sode benedette nella prima colazione pasquale.
Sergio è il figlio di Pippo ... il forno è IL FORNO DI PIPPO !!
Oggi le FOTOGRAFIE esposte fanno bella mostra tra IMPASTATRICI e BOCCHE di FORNO ... tra un vecchio LISTINO DEI PREZZI e PIROMETRO A GRAFITE ...
Fino al 13 dicembre 2019 in mostra "SENZA POLVERE, SENZA
PESO. TRE PASSI NEL TEMPO PROFONDO" di Alessandra
BALDONI
< Dalla ricerca e dall’esplorazione nasce la mostra per non dimenticare come eravamo e come era il paesaggio che ci circonda. In esposizione le opere dell’artista che narrano la forza delle ere geologiche che hanno attraversato il nostro territorio. Le immagini ci riconducono verso ciò “che scompare e ciò che rimane” come una vera e propria voce narrante >
"ATLAS" - dittici e trittici
Incontro con l'artista al FORNO DI PIPPO. Alessandra BALDONI , nata a Perugia, vive in un paese vicino al Lago Trasimeno. Della sua terra ama i cieli netti, il verde forte dei prati e la calma sapienza del lago; della sua città ama il vento freddo e pulito che si insinua nei vicoli di pietra bianca, la luce che sembra di cristallo ed il cuore ruvido e struggente.
Ama catalogare le immagini catturate per poi concatenarle nelle suggestioni dell'anima. Mette in scena dei veri e propri set dopo aver accuratamente preparato ogni particolare.
Da sempre innamorata della LETTERATURA, le sue emozioni sono attaccate al rigo della pagina. Le parole sono una guarigione, l’antidoto alla ferita, il pane per la sopravvivenza.
Suggestioni fotografiche dai racconti di Franz KAFKA.
"La metamorfosi" (Die Verwandlung in tedesco) - Gregor Samsa si risveglia una mattina ritrovandosi trasformato "in un enorme insetto immondo". La causa di tale mutazione non viene mai rivelata. Tutto il seguito del racconto narra dei tentativi compiuti dal giovane protagonista per cercar di regolare la propria vita a questa sua nuova particolarissima condizione, soprattutto nei riguardi dei genitori, della sorella e del suo capo, a lavoro.
"Un digiunatore" (Ein Hungerkünstler, letteralmente "Un artista della fame") - Il protagonista del racconto è un "artista della fame" che esprime il digiuno estremo come forma d'arte. Si tratta di un individuo emarginato e vittima della società in generale. La storia esplora temi familiari della poetica kafkiana, quali la morte e l'isolamento, l'arte e l'ascetismo, la povertà spirituale e l'inutilità o fallimento personale, il tutto all'interno d'una generale corruzione dei rapporti umani.
Sabato 26 ottobre presentazione del volume "LA FOTOTECA DI
ADOLFO VENTURI ALLA SAPIENZA" di Ilaria SCHIAFFINI -
Campisano Editore
In copertina "Il Ritratto del monaco Baldassarre" - dipinto a olio su tavola (26x27 cm) di Pietro VANNUCCI - IL PERUGINO, datato 1500 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Il pannello faceva originariamente parte della Pala di Vallombrosa (Galleria dell'Accademia, inv. 1890, n. 8366), dove decorava probabilmente la base del pilastrino destro, all'altezza della perduta predella.
Il dipinto venne commissionato al Perugino per l'altare maggiore dell'abbazia di Vallombrosa nei dintorni di Firenze nel 1498 e consegnato entro il luglio 1500. Con la soppressione napoleonica del 1810 la pala venne trasportata a Parigi nell'antenato del Museo del Louvre, ma con la Restaurazione, nel 1817, fu riportata in Italia, ormai senza più predella.
L'opera riporta alla luce la FOTOTECA istituita alla Sapienza da Adolfo VENTURI che nel 1901 ottenne la prima cattedra universitaria di STORIA DELL'ARTE in Italia e fondò la Scuola di Perfezionamento per formare i futuri studiosi, docenti e responsabili della tutela del patrimonio.
La raccolta occupa una posizione unica tra le fototeche universitarie italiane per antichità e consistenza (circa 65.000 stampe fotografiche e 35.000 diapositive in vetro).
La mostra 2018-2019 al MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea . Città Universitaria, Sapienza Università di Roma - ha presentato per la prima volta una selezione di fotografie della parte originaria del fondo, recentemente inventariata, che raffigurano per lo più dipinti del Quattrocento e del Cinquecento, ma anche scultura e architettura rinascimentale.
46 stampe di grande formato realizzate in buona parte con la pregiata tecnica al carbone e databili tra la fine dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento.
Le stampe furono commissionate da Adolfo VENTURI ai principali studi fotografici dell’epoca: domina la ditta alsaziana BRAUN, egemone sul mercato europeo dalla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento, affiancata da Anderson, Alinari, Angerer, Moscioni, Vasari e altri.
Il libro ricostruisce il significativo contributo del padre della storia dell'arte italiana alla diffusione della FOTOGRAFIA DI RIPRODUZIONE.
Nel concepire unitariamente la tutela del patrimonio nazionale, la ricerca scientifica e la formazione, Adolfo VENTURI identificò nel medium di recente invenzione un formidabile strumento di esattezza documentaria e verifica comparativa, che lo portò a sperimentare pionieristicamente l'uso massiccio della fotografia nella didattica e nell'editoria artistica illustrata.
In un momento di rinnovata attenzione nazionale e internazionale per gli ARCHIVI FOTOGRAFICI, tali materiali offrono nuovi percorsi di ricerca per la storiografia artistica, per la storia del restauro, del collezionismo e della fotografia.
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