17 gennaio, la GIORNATA MONDIALE DELLA PIZZA
Si celebra oggi la giornata mondiale della pizza, istituita nel 2017, anno nel quale
“L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” è stata
riconosciuta dall’UNESCO come parte del patrimonio culturale dell’umanità.
Si tratta di una pratica culinaria che comprende varie fasi, tra le quali la preparazione dell'impasto, un movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura nel forno a legna.
L'Arte è nata a NAPOLI, dove vivono e lavorano circa 3000 pizzaiuoli, suddivisi in tre categorie in base al'esperienza e alle capacità.
Ogni anno l' Accademia dei Pizzaiuoli Napoletani organizza corsi sulla storia, gli strumenti e la tecnica del'arte con lo scopo di assicurarne la sopravvivenza, ma gli apprendisti possono fare pratica anche nelle loro case, dove l'arte è ampiamente diffusa.
Il riconoscimento dell'UNESCO porta la PIZZA, cibo tra i più amati e consumati al mondo, nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l'arte del pizzaiolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico, perché la manualità del pizzaiolo non ha eguali e fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo.
“L’ARTE TRADIZIONALE DEL PIZZAIUOLO NAPOLETANO" rappresenta l’ottavo riconoscimento italiano nella lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO ed è la terza iscrizione nazionale nell’ambito della tradizione enogastronomica, (dopo la “Dieta Mediterranea”, bene transnazionale iscritto nel 2013, e “La vite ad alberello di Pantelleria” iscritta nel 2014).
17 GENNAIO - In calendario si festeggia Sant’Antonio Abate - il santo del FUOCO - patrono dei PIZZAIOLI e anche dei pompieri.
LA PIZZA è ORGOGLIO e SIMBOLO dell’Italia, insieme alla pasta.
Secondo l’ Osservatorio pizza di CNA Agroalimentare quello della pizza è uno dei più attivi fattori di sviluppo economico del nostro Paese.
LA PIZZA E’ AMORE. Lo cantava anche Dean Martin in qualsiasi vecchio film dedicato all’Italia:
“Quando la luna ti fa spalancare gli occhi come una grande pizza…
è amore”.
Un amore che ha raggiunto un fatturato annuale di 15 miliardi secondo gli ultimi rilevamenti del Centro Studi CNA - Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa - su dati di Infocamere e Infoimprese.
La produzione giornaliera solo in Italia è di 8 milioni di pizze, ben due miliardi l’anno.
Quelli italiani sono ovviamente numeri da campioni mondiali: sono infatti quasi 127mila le imprese che producono e vendono la pizza.
A livello regionale è la Campania a farla da padrona in termini assoluti, con il 16% delle attività. La seguono, nell'ordine, Sicilia (13%), Lazio (12%), Lombardia e Puglia (10%).
Dal punto di vista enogastronomico a rimanere la preferita da oltre tre quarti dei
consumatori (78,8%) è la PIZZA TRADIZIONALE (marinara e margherita,
napoletana o capricciosa).
Al secondo posto è la PIZZA GOURMET (12,1%).
Il 6,2% dei clienti sceglie o è costretto a scegliere per motivi sanitari le
PIZZE SPECIALI, biologiche o senza glutine.
Infine, la PIZZA con gusti fai-da-te si ferma al 2,9%
Col nome PIZZA ancora nel XVIII secolo si indicavano le torte, quasi sempre dolci.
Fu solo a partire dagli inizi del XIX secolo che la pizza assunse, sempre a Napoli, la sua attuale connotazione. Il grande successo di questa invenzione culinaria ha portato, per estensione, a definire nello stesso modo qualsiasi preparazione analoga.
PIZZA TONDA - cottura a contatto diretto del piano di un forno.
PIZZA AL TAGLIO - cottura in grandi teglie di metallo tonde o rettangolarie e vendita a tranci.
PIZZA ALLA PALA - cottura direttamente sul piano del forno e vendita a peso.
Una delle sue varianti è la PIZZA AL METRO, di dimensioni maggiori.
PIZZA s. f. [voce già presente nel lat. mediev., forse der. da un ant. alto-ted.
bizzo, pizzo «boccone, pezzo di pane, focaccia», diffusa in epoca recente
attraverso il napoletano]. –
1. Preparazione culinaria, a base di farina di grano (o anche di granturco, castagne, ecc.), impastata con acqua o latte, lievito, uova, e olio o sugna o burro, con l’aggiunta di ingredienti varî e cotta in forno, generalm. in forme rotonde e basse: p. dolce, salata; p. pasquale (o di Pasqua); p. rustica, diversa nelle varie regioni, e consistente, per es., in Umbria e in Toscana in una focaccia di farina, uova, formaggio, pepe e ciccioli, lievitata e ben cresciuta. In partic., sottile focaccia fatta di farina impastata con acqua e lievito, spianata a mano in forma rotonda, variamente condita e cotta in forno, generalm. a legna: p. alla napoletana o p. napoletana (v. napoletano, n. 1); p. margherita (v. margherita, n. 4); p. alla marinara o p. marinara (v. marinaro, n. 1); p. ai funghi, al prosciutto, p. capricciosa, p. (alle) quattro stagioni; p. rustica, p. pasquale, ecc. Pizza a taglio (o a metro), quella disposta in apposite teglie rettangolari e cotta in forni elettrici, che viene venduta a peso. Pizza a portar via, quella preparata e sistemata in un apposito contenitore per consumo casalingo. A Roma, denominazione di una schiacciata di pasta di pane cotta in forno e condita con sale e olio crudo, che si mangia come il pane, spesso con in mezzo prosciutto, ricotta o altro (è detta anche p. bianca, per distinguerla dalla p. rossa, quella cioè condita con il pomodoro).
2. a. estens. Ciò che risulta di un oggetto in seguito a schiacciamento: si è seduto sul cappello e l’ha fatto diventare una pizza. b. fig. Persona o cosa terribilmente noiosa, insopportabile: quell’uomo è una vera p.; che pizza, questo film!
3. Nel gergo cinematografico, la scatola circolare in metallo in cui viene conservata e trasportata la pellicola di un film e, per estens., la pellicola stessa. Per analogia, nella tecnica dei calcolatori elettronici, la scatola circolare, per lo più di materiale plastico, in cui viene (o veniva) conservato il nastro magnetico. ◆ Dim. pizzétta (v. pizzetta).
treccani.it
W LA PIZZA !!
… in attesa del 9 febbraio – NATIONAL PIZZA DAY !!
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