2020 - Muore a 97 anni l'imprenditrice italiana fondatrice del FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano, nata a Merate il 6 giugno 1923 in un'importante famiglia industriale di cotonieri, cugini dei proprietari della fabbrica di CRESPI d’ADDA.

IMPRENDITORIA ILLUMINATA

Dalla battaglia per il rinnovamento del Corriere della Sera all'impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale:

educata secondo i principi della borghesia lombarda, in base ai quali "chi ha avuto molto, deve dare molto", come amava ripetere, Giulia Maria CRESPI ha attraversato il Novecento da protagonista.

 

E ha lasciato il segno - come ricorda oggi il FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano, di cui è stata fondatrice nel 1975 e fino all'ultimo anima ispiratrice - per

 

"una creatività inesauribile, una riluttanza per i compromessi, una

passione per il dialogo, una singolare unità di ideali e concretezza,

una noncuranza per le difficoltà e una mai incrinata perseveranza".

 

 

Giulia Maria CRESPI, figlia unica, fu educata in casa da precettori privati, imparò le lingue e respirò l'amore per l'ARTE: tra i suoi insegnanti c'era Fernanda Wittgens, la soprintendente artefice della rinascita di BRERA dopo la seconda guerra mondiale.

 

 

CRESPI

 

 

Nel 1962, dopo la morte degli zii Mario e Vittorio CRESPI, gestì come accomandataria - in luogo del padre Aldo, gravemente malato - la proprietà del Corriere della Sera, responsabile della linea e dei bilanci.

Giulia Maria CRESPI si impegnò in prima persona nella battaglia per l'ammodernamento del giornale, all’unisono con la parte più progressista dell'opinione pubblica, come racconterà poi nell'autobiografia “Il mio filo rosso”, uscita per Einaudi nel 2015.

Fu soprannominata “la zarina” per lo stile arrogante, e contestato, della sua gestione … Indro MONTANELLI la bollò come “dispotica guatemalteca” al termine di un lungo dissidio, mai ricomposto in seguito …


Nel 1973, a causa degli ingenti passivi di bilancio del Corriere, la Crespi dapprima cedette quote della proprietà a Gianni AGNELLI e Angelo MORATTI ; poi, nel 1974, liquidò la sua quota rimanente all'editore Andrea RIZZOLI, uscendo definitivamente dall'amato Corrierone.

 



Si occupò così sempre di più di ITALIA NOSTRA, alla quale era iscritta già dalla fine degli anni '50 .

ITALIA NOSTRA onlus è un'associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali. Nata a ROMA nel 1955 e riconosciuta con decreto presidenziale nel 1958, è una delle più antiche associazioni ambientaliste italiane.

 

Giulia Maria Crespi con Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco

Russoli nel 1975 fondò il FAI - Fondo Ambiente Italiano, dotandolo personalmente dei primi 500 milioni di lire e donando all'associazione il primo bene, il Monastero romano-longobardo di Torba (VA), nel 1976.

Fu la prima 'applicazione' in Italia dell'alleanza PUBBLICO-PRIVATO

per la valorizzazione e la tutela del patrimonio.

Sarebbero poi arrivati l' Abbazia e il borgo di San Fruttuoso donati dai principi Doria Pamphilj, il Castello della Manta (CN), la Villa del Balbianello sul lago di Como e Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA).

Con entusiasmo e intraprendenza fondò un gruppo di sostegno, “I 200 del FAI” affidato all'amica Marella Agnelli, e poi acquistò il Castello di Masino (TO), una delle più importanti regge piemontesi in stato di rovina.

Dalle GIORNATE FAI di PRIMAVERA ai LUOGHI del CUORE

tante le iniziative che hanno reso popolare il Fondo per l'Ambiente Italiano, che oggi conta su oltre 210 mila iscritti, più di 500 aziende sostenitrici, 7.800 volontari.


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Rif. articolo IMPRENDITORIA ILLUMINATA nella sez. Textile Art

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