La tomba di “Laris Pulfnas”

25 ottobre 2015 : la scoperta a San Donnino nei pressi di CITTA’ DELLA PIEVE !!

Un contadino, arando il suo campo, ha aperto un foro nella terra che ha rivelato una tomba etrusca della fine del 4° secolo a.C. :

sul coperchio del sarcofago un uomo con il braccio teso che sorregge un piatto …

 

 

pulfnas-

 

 

 

L’archeologa Clarita NATALINI, calatasi nel foro, si è trovata in un piccolo spazio di circa tre metri per tre che conteneva almeno due urne cinerarie e due sarcofagi.

La tomba conteneva molta terra e detriti dovuti ad antichi collassi, pertanto il team guidato dall’archeologa Marisa SCARPIGNATO ha deciso di iniziare lo scavo dal punto di ingresso piuttosto che dall’ingombra camera sepolcrale.

E’ stato quindi trovato un lungo dromos con doppie porte di travertino a guardia della Camera.

Uno dei due sarcofagi ha una lunga iscrizione etrusca sul lato, tradotta come

“Laris Pulfnas figlio di Arnth” che probabilmente si riferisce alla persona sepolta. Ai piedi del lungo sarcofago c’era anche una testa di statua rotta nella parte inferiore del collo che raffigura un maschio adulto calvo e ancora conserva tracce della policromia originale, anche nelle pupille degli occhi.

Fuori dalla camera, nel dromos, sono stati rinvenuti frammenti di un sarcofago realizzato con la stessa pietra della testa con un’incisione danneggiata durante uno dei collassi. Gli archeologi hanno recuperato i frammenti, per restaurarli…

Oltre ai corredi funerari, che comprendono ceramiche, vasi in miniatura votivi, uno strigile e un’olpe di bronzo, sono stati ritrovati due contenitori da stoccaggio intatti, una grande anfora greco- italica , un’olpe a doppio manico.

Gli archeologi hanno trovato anche quattro grandi urne funerarie con resti cremati. Le urne sono realizzate in  fine grana di alabastro; tre di esse finemente scolpite. I coperchi ritraggono i defunti a busto nudo con ghirlande di fiori sdraiati su due cuscini come se partecipassero ad un banchetto. Tutti hanno una patera.

La dottoressa SCARPIGNATO pensa che questa potrebbe essere la più antica attestazione della “gens pulfna” e la sua scoperta a Città della Pieve potrebbe indicarne l’origine precisa.

L’ultimo manufatto è stato rimosso dalla camera principale il 28 novembre 2015. Il grande sarcofago di tre tonnellate in travertino con il coperchio ancora sigillato aveva degli stucchi e conserva tracce dipinte di lettere.

La dottoressa NATALINI ha concluso che l’uso dell’alabastro, lo stile della sepoltura e le iscrizioni suggeriscono che la sepoltura appartiene ad una famiglia aristocratica della vicina roccaforte etrusca di Chiusi : la Pulfna Peris già nota nel 2 ° sec. a.C.

Tutti i contenuti della tomba sono stati spostati nel Museo Civico di Santa Maria dei Servi a CITTA’ DELLA PIEVE per la conservazione. I tessuti, le ossa e le ceneri in analisi presso l’Università di Pavia dove si trova la banca dati del DNA degli Etruschi.

 

 

“Nuove tracce etrusche - Tra Clanis e Trasimeno,

nelle terre dei Pulfnas” (Bertoni Editore, 2019) di Sabrina BATINO.

 


Comune e Soprintendenza stanno lavorando gomito a gomito per la fase di restauro dei materiali lapidei e l’apertura dell’ ANTIQUARIUM presso Santa Maria dei Servi.



A proposito di ETRUSCHI pievesi venerdì 14 agosto 2020 ore 18

appuntamento a Santa Maria dei Servi – CITTA’ DELLA PIEVE – con

Paola ROMI - ispettrice della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e

Paesaggio dell’UMBRIA  e con Giuseppe VENTURINI - restauratore.



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