Jacopo De Benedictis detto Jacopone da Todi ( morto a Collazzone il 25 dicembre 1306) è stato un religioso venerato come BEATO dalla Chiesa Cattolica. Le sue spoglie nella cripta della Chiesa di San Fortunato, il patrono della città, in alto, raggiungibile salendo un’ampia scalinata …in stile gotico umbro ( secc.XIII-XV). Notevole la facciata: da notare piccole figure umane scolpite in basso e parzialmente nascoste in due delle colonnine tortili ai lati dell’entrata principale, con accesso alla “sala gotica” della chiesa… Dal Campanile superbo panorama verso cime innevate, la vallata del Tevere e scorci sui tetti e sui muri in laterizio della città…

 

JACOPONE da TODI, considerato uno dei più importanti poeti italiani del MEDIOEVO, è certamente fra i più celebri autori di laudi religiose della letteratura italiana. La sua è una "voce vigorosa e sconvolgente", che si inserisce in modi e forme eccezionali nel contesto della nuova tradizione della LAUDA.

Nato a TODI (Perugia) tra il 1230 e il 1236 da Iacobello della nobile famiglia tudertina dei Benedetti, Jacopo studiò legge probabilmente all' università di Bologna e intraprese la professione di notaio e procuratore legale, conducendo una vita spensierata, spesso esasperata dalle biografie antiche, per evidenziare il grande contrasto con la vita dopo la conversione.

Nel  1267 sposò Vanna, figlia di Bernardino di Guidone, conte di COLDIMEZZO. La moglie, secondo la leggenda, morì l'anno seguente durante una festa da ballo, per il crollo di un pavimento… Dopo che sul corpo della moglie fu trovato un cilicio  (non è chiaro se fosse il marito stesso a costringervela), Jacopo abbandonò la vita mondana - siamo nell'inverno del 1268 - e, distribuiti ai poveri i propri averi, peregrinò per dieci anni vivendo di elemosina e subendo continue umiliazioni, assumendo il nome JACOPONE con cui poi sarà universalmente conosciuto (l'accrescitivo -one fu aggiunto da lui stesso per mortificarsi il più possibile).

Nel 1278 entrò come frate laico nell' ordine francescano dei Minori scegliendo la corrente rigoristica degli "spirituali" (o "fraticelli"), che si contrapponevano alla corrente predominante dei "conventuali", portatori di un'interpretazione più moderata della Regola francescana. Attuò in quel periodo una ruvida polemica contro la corruzione ecclesiastica e si recò spesso a Roma.

Alcuni aspetti della sua vita ci rimandano a Francesco d’Assisi venerato come SANTO dalla Chiesa Cattolica .

 

TODI, nel territorio della Media Valle del Tevere, di antica origine umbra, poi conquistata dai romani, nel Medioevo fu potente e acerrima nemica della vicina Orvieto.

Ai piedi del colle, edificato in un luogo di guarigioni miracolose, simbolo della città è il bianco Tempio di Santa Maria della Consolazione, una fabbrica lunga un secolo : 1508:1607. Pianta a croce greca … arte bramantesca ! “Il Tempio Ideale” : l’ideale di perfezione umanistica in campo architettonico.

 

L’ AQUILA  nello stemma comunale … e la pianta della città ha la forma del grosso rapace con le ali spiegate …nel becco il MASTIO (Parco della Rocca), alla sommità delle ali la PORTA ORVIETANA a nord e la PORTA AMERINA a sud; alle estremità delle ali la PORTA PERUGINA a nord e la PORTA ROMANA a sud, esattamente nelle direttrici di queste città: Orvieto, Amelia, Perugia e Roma.

 

                FONTE CESIA                 FONTE SCANNABECCO

 

Diocesi di ORVIETO e TODI - Dimora degna di un principe rinascimentale e simbolo della sua grandezza  il Palazzo Episcopale della città voluto da Angelo CESI che diventò vescovo di Todi nel 1566 quando lo zio Giovanni Andrea CESI lasciò l’episcopato. Angelo CESI, nato a Roma nel 1530, curò molto l’aspetto culturale della propria diocesi e coltivò stretti rapporti di amicizia e collaborazione con il vescovo milanese Carlo BORROMEO, attuando la Riforma del Concilio di Trento. Investì le ricchezze della sua nobile famiglia per la realizzazione del Palazzo Episcopale sul lato sinistro del Duomo – architetto Gian Domenico BIANCHI (1593) - e fu mecenate di numerosi artisti. Per la decorazione fu chiamato Ferraù da Faenza detto il FAENZONE che affrescò la Sala del Trono per le udienze. Nel registro superiorei ritratti con cartiglio di tutti i pastori tudertini dal 1° vescovo San Terenziano martire ad Angelo Cesi.

La FEDE e il GOVERNO : autorità spirituale e temporale.

Interessanti musici e i due che “chiacchierano” dietro la colonna … straordinario effetto prospettico !!! Adiacente la Galleria affrescata dal pittore tuderte Andrea POLINORI, con episodi della storia di TODI e allegorie. Molto interessante la Carta Topografica del territorio tudertinoPapa BONIFACIO VIII e i canonici di Todi ( Jacopone)  - SAN TERENZIANO battezza i primi cristiani  – SAN FORTUNATO libera gli ostaggi  - SAN MARTINO I papa tuderte al Concilio Lateranense del 649 … deportato a Costantinopoli e poi esiliato in Crimea dove morì di stenti … l’ultimo papa martire ...  da non confondere con San Martino di Tours che tagliò il prorio mantello militare per donarlo al povero mendicante seminudo …

 

Fino agli anni ‘60 ad esclusivo servizio del Seminario Vescovile la Chiesa della Nunziatina (1613), una piccola Cappella Sistina così definita da un soprintendente dei Musei Vaticani a Roma … con un singolare apparato figurativo-allegorico legato all’iconografia della vergine Maria. Affrescata da pittori di scuola locale sullo stile del POLINORI e del BARBIANI. Sopra l’altare maggiore, del pistoiese Lorenzo BALDI discepolo di Pietro da Cortona, una singolare ANNUNCIAZIONE , con un interessante gioco di luce ed ombra e un evidente richiamo allo stile dei CaravaggeschiSINE UMBRA … il sole a picco su di una piramide ovviamente senza la proiezione di alcuna ombra … SENZA OMBRA di peccato la vita di Maria … e così lo stile di una serie di immagini con relativi cartigli in latino negli ovali di colore verde attorno alla navata …Al centro della volta nel soffitto il raro tema iconografico di Dio che consegna il giglio all’arcangelo Gabriele che a sua volta lo donerà alla Vergine Maria nell’Annunciazione …

 

In Piazza del Popolo il Palazzo del Capitano (1293), il Palazzo dei Priori (stile gotico) e la Cattedrale della SS. ANNUNZIATA (XII-XIV sec.) , in alto …

Nel lapidario del Museo delle Lucrezie il “SATOR” di TODI, il palindromo del  Rotas/Sator, il “magico quadrato” :

SATOR

AREPO

TENET

OPERA

ROTAS

 

STRANGOZZI, spaghettoni a quadrello (sezione quadrata)      CINGHIALE     CHIANINA      FUNGHI        TARTUFI        PORCHETTA      PALOMBE alla ghiotta (recipiente di rame)        SCHIACCIATA con rosmarino e cipolla   POLENTA di granturco con SUGO di salsiccia           GRECHETTO doc

Gran finale con le delizie della buona tavola e del buon bere !!