Dalle 13 SEDIE della MILANO DESIGN WEEK 2013
all’ARAZZO leonardesco a VENARIA REALE 2023
Il GIOVEDI’ SANTO è alle porte: è il giorno in cui si conclude la Quaresima, iniziata con il Mercoledì delle Ceneri.
Nella MISSA in CENA DOMINI si ricorda l’ULTIMA CENA, quando Gesù istituì l’Eucarestia, salutò i dodici apostoli e perdonò chi lo avrebbe tradito. Il rito più noto è la lavanda dei piedi, un gesto che rappresenta il dovere di mettersi al servizio degli altri, come fece Cristo con gli apostoli.
L\'ULTIMA CENA è il soggetto di una delle opere più celebrate di tutti i tempi, ovvero Il Cenacolo di Leonardo Da Vinci, custodito nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano. Leonardo rappresenta il momento più drammatico del Vangelo quando Cristo annuncia il tradimento di uno degli apostoli:
<In verità vi dico uno di voi mi tradirà>
Casualmente mi passa tra le mani una pagina del Corriere della Sera di sabato 13 aprile 2013
ULTIMA CENA : com’erano le 13 sedie degli APOSTOLI e di GESU’ ?
Un invito a guardare al di là delle cose, vedere il lato nascosto di ogni rappresentazione. Quello che deve fare il design.
MILANO DESIGN WEEK 2013 – Ai Frigoriferi Milanesi la mostra ideata da GHIGOS IDEAS scaturita dall’opera di LEONARDO. Un omaggio all’oggetto-simbolo dell’arredo.
(1:13) Le tredici sedie mai dipinte nell’ULTIMA CENA di LEONARDO
L’immaginazione dei designer interpreta il carattere degli apostoli.
13 DESIGNER x 13 SEDIE
13 designer raccolgono la sfida di intuire, con il dovuto rispetto, e tratteggiare le 13 sedie che accoglievano gli Apostoli e Gesù dandone la loro personale interpretazione.
Mentre per gli apostoli sono stati invitati giovani e promettenti designer di nuova generazione, per la seduta di Gesù è stato chiamato Alessandro Guerriero, figura carismatica e fondamentale per la storia del design italiano, fondatore di Alchimia.
< La seduta di GESU’ CRISTO è opera di un “Maestro”, Alessandro GUERRIERO, che con ironia rispettosa ha studiato una rivisitazione della sedia “a zig-zag” di Alchimia-Mendini con colori forti, in un inno al Kitsch come lente d’ingrandimento sul mondo.
La sedia dell’apostolo ANDREA, ideata da Brian SIRONI, ha una croce ad X come nel supplizio del martire. Divisa in quattro parti, impone la scelta: prima di sedersi bisogna decidere da quale parte stare.
La sedia di GIUDA TADDEO di GUMDESIGN ha origine dal significato del nome che in aramaico significa uomo di grande cuore : è una seduta che si porge verso gli altri, pronta ad accogliere > scrive Roberta Scorranese
GIUDA TADDEO - Interpretazione formale che deriva da povertà e generosità, doti che hanno caratterizzato l’apostolo.
BARTOLOMEO GIUDA ISCARIOTA
GIOVANNI TOMMASO
GIACOMO MAGGIORE
Le sedie ideate per il FUORISALONE di MILANO sono diventate dei
prototipi esposti al Museo d’Arte Contemporanea di LISSONE.
BARTOLOMEO secondo Ctrizak in “Intus et in cute” (dentro e nella pelle)
GIACOMO MINORE secondo Joe Velluto, sedia “Giusta”
ANDREA secondo Brian Sironi in “Supplizio”
GIUDA ISCARIOTA secondo Alberto Biagetti in “Io, Giuda”
PIETRO secondo Alessandro Marelli in “Kefa” (pietra) <Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa> disse Gesù
GIOVANNI secondo Elena Salmistraro, “Ioannes”
GESU’ CRISTO secondo Alessandro Guerriero
TOMMASO per Lorenzo Damiani in “Sedersi ovunque”
GIACOMO MAGGIORE secondo Ghigos Ideas
FILIPPO secondo Alessandro Zambelli
MATTEO visto da Sovrappensiero : “Seguimi”
GIUDA TADDEO secondo Gumdesign, “Giuda Taddeo”
SIMONE ZELOTA secondo PG Bonsignore
All’ombra di Leonardo. Arazzi e cerimonie alla corte dei papi
Alla Reggia di VENARIA REALE fino al 18 giugno 2023
La mostra è incentrata su due straordinarie opere conservate ai Musei Vaticani:
arazzo leonardesco dell’Ultima cena (alla cui realizzazione non fu forse estraneo lo stesso Leonardo nei suoi anni francesi) e baldacchino di Clemente VII, disegnato dai principali allievi e collaboratori di Raffaello.
MANIFATTURA BRUSSELLESE (?), Ultima Cena (copia da Leonardo da Vinci), 1516-1533. Arazzo; ordito in seta; trama in seta e filato metallico in argento e oro; 513 × 910 cm. - Musei Vaticani
“All’ombra di Leonardo” è un viaggio che ci riporta nel primo Cinquecento, quando Enrico II di Valois, secondogenito del re di Francia Francesco I, si sposa con Caterina De’ Medici, nipote di papa Clemente VII.
Per suggellare l’unione tra la Francia e il Papato, il re di Francia regala a Papa Clemente un prezioso arazzo in seta, argento ed oro, raffigurante in maniera quasi esatta l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
L’unica differenza con l’opera di Leonardo riguarda lo sfondo: minimale nel dipinto eseguito da Leonardo, nell’arazzo contiene un’architettura rinascimentale ispirata alla corte di Francia. É possibile che il cartone preparatorio dell’arazzo sia stato ideato sotto la direzione dello stesso Leonardo, poiché le fonti lo documentano alla corte di Francesco I dal 1516 al 1519.
Nello stesso periodo, e sempre per Clemente VII, viene eseguito un ulteriore arazzo di pregiata manifattura delle Fiandre, per il dossale del suo baldacchino papale, disegnato dagli allievi di Raffaello. Dopo quarant’anni, l’arazzo del baldacchino papale viene mostrato al pubblico.
MANIFATTURA DI PIETER VAN AELST (1450 ca – 1532/1533), Bruxelles, su cartone della scuola di Raffaello Sanzio, Dossale del baldacchino di Clemente VII Medici, 1525 – 1530. Arazzo; ordito in lana; trama in lana, seta e argento dorato, 465 × 535 cm. - Musei Vaticani
Dal Cinquecento per quattro secoli i due arazzi furono protagonisti di alcune delle principali cerimonie sacre che si svolgevano presso la corte pontificia in occasione della Pasqua, in particolare la Coena Domini e la Lavanda dei piedi, celebrazioni riprese da tutte le corti cattoliche, inclusa quella sabauda. Una storia affascinante ambientata nel palazzo vaticano, nella basilica di San Pietro e nelle corti europee che giunge fino ai nostri giorni.
PRASLON CHROMOLITH (V. MARCHI INV.), Lavement des pieds des apôtres in H. Fisquet, Histoire liturgique et descriptive des Chapelles Papales tenues pendant l’année dans le diverses églises de Rome, Paris, Abel Pilon, 1871, litografia, tav. III - Milano, Castello Sforzesco – Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
La Lavanda dei piedi è stata compiuta da Gesù Cristo durante l’Ultima Cena, la vicenda viene narrata nel Vangelo secondo Giovanni (13,1-15) e si riferisce al momento in cui il profeta cristiano lava i piedi degli apostoli per dimostrare loro l’importanza di amare il prossimo. Questa usanza è stata ripresa dalla Chiesa cristiana, in particolare dal Papa, e dai monarchi durante il corso della storia, ed è praticata ancora oggi.
La Sala Ducale del Palazzo Vaticano veniva allestita per l’occasione con i due importanti arazzi, protagonisti della mostra.
MANIFATTURA DEI GOBELINS, atelier diretto da F. Cozette, da un cartone di J. Restout (1692–1768) e P.-J. Perrot, Lavanda dei piedi. Arazzo della serie «Nuovo Testamento», Parigi 1755-64; trama: lana e seta, cm 422 x 699 - Roma, Palazzo del Quirinale.
Lavanda dei piedi, l’apertura di Papa Francesco alle donne
Nel 2016, Papa Francesco ha disposto la modifica delle regole che disciplinavano liturgicamente il tradizionale rito della lavanda dei piedi, prevedendo che per riceverla non devono più essere scelti solo uomini o ragazzi, ma che < i pastori della Chiesa possono scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio >, quindi anche le donne.
Il GIOVEDI’ SANTO è anche il giorno del “giro delle sette
chiese”
La tradizione risale al Giovedì Santo del 1540, quando San Filippo Neri ideò il pellegrinaggio dei fedeli verso le sette basiliche più antiche e importanti di Roma:
S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore, S. Pietro in Vaticano, S. Paolo fuori le Mura, S. Croce in Gerusalemme, S. Lorenzo fuori le Mura e S. Sebastiano.
Con la messa vespertina CENA del SIGNORE del GIOVEDI’ SANTO inizia il triduo pasquale.
BUONA PASQUA 2023 !!
Rif. articolo CENA nella sez. Cibo e Arte
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