MICHELANGELO MERISI lascia il segno !! L’impronta della sua forte personalità artistica lascia una traccia indelebile … molti artisti rimarranno fortemente impressionati dall’opera del genio e ne seguiranno le orme … “CARAVAGGIO e il suo tempo” a CASTELLO DI MIRADOLO – San Secondo di Pinerolo (Torino) fino al 10 aprile 2016. Progetto espositivo frutto della collaborazione tra la Fondazione COSSO, Vittorio SGARBI e Antonio D’AMICO. “Lezioni di Tenebre” accompagna il visitatore lungo tutto il percorso espositivo.




La MADDALENA PENITENTE (1597) … un capolavoro del giovane CARAVAGGIO dalla Galleria DORIA PAMPHILJ di ROMA … un’opera cardine dell’attività romana del Maestro !!

Rimani incantato ad osservare la giovane modella accovacciata su una seggiolina impagliata dalle gambe corte, avvolta in sontuose vesti damascate e spogliatasi di gioielli e unguenti profumati che giacciono a terra lì accanto …

La modella stanca, estenuata dalla posa per il pittore, cede al sonno e reclina la testa … le braccia rilassate in grembo … E’ questo il momento che cattura CARAVAGGIO !! La pura REALTA’ di una donna comune che cede al sonno per la stanchezza … la MADDALENA PENITENTE evocata dal pittore con la semplice aggiunta di una LACRIMA dall’occhio che dorme e sogna … la forza del pentimento !



SACRO & PROFANO



La rivoluzione pittorica di CARAVAGGIO è quella di un grande REALISMO … della FORZA ESPRESSIVA dei soggetti delle sue opere in un potente gioco di LUCE & OMBRA ! I suoi modelli sono persone comuni … posano per lui anche prostitute e ubriaconi nelle vesti di madonne e santi … i volti segnati da rughe profonde … le mani dure e incallite … la delicatezza e l’ingenuità di una giovane fanciulla nei panni della Maddalena, quasi l’altra faccia della medaglia …



I MAESTRI DI CARAVAGGIO : da Simone PETERZANO al Cavalier d’ARPINO … da MILANO a ROMA !!



Una scuola classica da cui Michelangelo Merisi trae la forza per una reinterpretazione personale … il suo stile inconfondibile !!



Alla bottega milanese di PETERZANO lo affida la madre, ancora giovinetto …
Qui recepisce i modi di due tradizioni diverse: da un lato il realismo lombardo, dall'altro il rinascimento veneto, con il quale viene in contatto quando il Maestro lo porta con sé in alcuni viaggi a Venezia, dove conosce l'arte del TINTORETTO.


A vent'anni si trasferisce a Roma, prima presso Lorenzo Siciliano, poi Antiveduto Gramatica, quindi Cavalier d'ARPINO che gli affida l'esecuzione di quadri rappresentanti FIORI o FRUTTA, genere disprezzato dagli accademici del tempo perchè ritenuti soggetti inferiori rispetto a dipinti con la rappresentazione di figure umane. CARAVAGGIO inventa un suo particolare repertorio dipingendo giovani presi dalla strada, messi in posa, accompagnati da cesti di frutta, calici e oggetti di vetro.



In mostra Natura Morta di Hendrick TER BRUGGHEN … tra i seguaci olandesi del CARAVAGGIO, i cosiddetti CARAVAGGISTI di UTRECHT.


Tra i primi dipinti di Michelangelo MERISI il Bacchino malato (1591 circa) oggi alla galleria Borghese di Roma, il Ragazzo morso da un ramarro,il Giovane con cesto di frutta e Bacco degli Uffizi. L'artista rivela la sua predilezione per soggetti popolareschi e musicali nei dipinti come I bari, La buona ventura, Il suonatore di liuto. Esemplare è il Canestro di frutta, oggi a Milano alla Pinacoteca Ambrosiana, in cui rappresenta la foglia secca, la mela bacataLE COSE COSI’ COME SONO senza cercare abbellimenti, ma rappresentandole così com'è LA REALTA’ !!


Il suo primo quadro di figure è il Riposo durante la fuga in Egitto (1595 circa) nel quale è chiaro il richiamo sia ai grandi maestri bergamaschi e bresciani come Savoldo, Lorenzo LOTTO e Moretto, sia alla cultura romana nell'angelo rappresentato di spalle che è il perno dell'intera composizione.


CARAVAGGIO abbandona la bottega del Cavalier d'Arpino e passa sotto la protezione del cardinal Francesco Maria Del Monte che lo immette in un ambiente culturale molto più stimolante. Di questo periodo le opere Testa di Medusa, San Giovanni Battista, L'amore vittorioso, Giuditta e Oloferne.



CECCO del CARAVAGGIO – Francesco BONERI modello e garzone, allievo del Maestro.

Peter Robb, nel suo "M. L'enigma Caravaggio", edito in Italia da Mondadori, suggerisce che sia stato il modello per il Davide e Golia e soprattutto per il celebre Amor Vincit Omnia del museo di Berlino .

Dal suo maestro apprese, oltre alle tecniche pittoriche, anche l'uso delle armi, come molti episodi di denunce e ferimenti vari confermerebbero. Anche CECCO era un grande frequentatore di taverne ed aveva il "pugnale facile".

Rappresenta una delle voci più originali nell'ambito del CARAVAGGISMO EUROPEO. Dalla tecnica del grande maestro i “profili a risparmio” … non il disegno ma il colore rosso della preparazione di base …





SAN MATTEO nella cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma.


L’evidente maturazione di CARAVAGGIO verso uno stile personale.

Con il Martirio di San Matteo ha inizio la poetica caravaggesca del RAPPORTO LUCE-OMBRA che si svilupperà nelle opere successive.

Nella Vocazione di San Matteo il racconto è immerso nella REALTA’ del tempo, con personaggi in abiti moderni. La luce è l'elemento caratterizzante l'intera opera.

Del dipinto San Matteo e l'angelo esistevano due versioni … la prima, andata perduta, fu rifiutata dai committenti perchè rappresentava un San Matteo popolano in atteggiamento ritenuto scandaloso all'epoca.



SACRO & PROFANO



Le MADONNE del CARAVAGGIO


La Madonna dei Pellegrini … la Madonna dei Palafrenieri … la Morte della Vergine per Santa Maria della Scala in Trastevere, che fu rifiutata dai committenti per ragioni di decoro. Oggi il dipinto si trova al museo del Louvre.

 

Da NAPOLI a MALTA … SIRACUSA e MESSINA … di nuovo a NAPOLI … CARAVAGGIO muore a PORTO ERCOLE in Toscana

 

Tra il 1606 e il 1607 Caravaggio vive nella città di NAPOLI … Le sette opere di Misericordia, La flagellazione di Cristo



Jusepe de RIBERA – JOSE’ - LO SPAGNOLETTO … piccolo di statura

Pittore spagnolo attivo principalmente a Napoli, uno dei massimi protagonisti della pittura europea del XVII secolo ed uno dei più rilevanti pittori che seguirono il filone del CARAVAGGISMO. Con Luca Giordano, Massimo Stanzione, Mattia Preti, Bernardo Cavallino e Battistello Caracciolo, fu uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana seicentesca.



In mostra San Pietro penitente di José de RIBERA e il Pentimento di San Pietro di Filippo VITALE



Di Battistello CARACCIOLO Santa Caterina da Siena adora il Crocefisso



Alla prima esposizione Il Sogno di San Giuseppe di Giovanni d’ANCONA

 

Il pittore olandese Hendrick van SOMER detto “Enrico Fiammingo” - Enrico de Somer o Errigo Semer - è presente a Napoli dal 1624 al 1656. Influenzato soprattutto dal Ribera si accosta anche a Filippo Vitale e Aniello Falcone. Il pittore esegue molti Santi o Profeti a mezzo busto in atteggiamento pensoso o intenti alla preghiera attraverso una pittura di grande vitalità cromatica e accrescimento delle luci tanto da giungere a risultati affini a quelli di Ribera: NATURALISMO CRUDO senza, però, l’impasto corposo del maestro.

In mostra Pilato che si lava le mani



Massimo STANZIONE - il Guido Reni napoletano - fu uno dei più importanti pittori della scuola napoletana del Seicento. Le sue opere uniscono l'influenza della pittura emiliana del Reni e Domenichino con il tenebrismo del post-Caravaggio.

In mostra un suggestivo Gesù Bambino con 4 Cherubini

 

 

Mattia PRETI , cittadino del Regno di Napoli ... il Cavaliere Calabrese.
Nato in Calabria (a Taverna, in provincia di Catanzaro) e fatto “Cavaliere di Malta” da papa Urbano VIII durante la sua attività a Roma. Attivo nella penisola italiana e a Malta in un lunghissimo arco di tempo - la sua carriera durò oltre sessant'anni - fu uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana. La grande mostra 2013 alla Reggia di VENARIA REALE (Torino) in occasione del quarto Centenario della nascita dell'artista su iniziativa della Regione Calabria :


Il Cavalier calabrese Mattia Preti. Tra Caravaggio e Luca Giordano.

L’effetto scenografico … la teatralità di Mattia Preti oltre la pura realtà caravaggesca !

In mostra Erminia, principessa di AntiochiaConcertinoIl ritorno del Figliol Prodigo




Nel 1608 CARAVAGGIO a MALTA viene nominato cavaliere : una riabilitazione per la vita sregolata dell'artista che dovette fuggire da Roma dopo aver ucciso un uomo durante una rissa.

La Decollazione del Battista.


Espulso dall'ordine dei cavalieri di Malta fugge a SIRACUSA dove dipinge il Seppellimento di Santa Luciae ancora La resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei pastori a MESSINA … tutte tele di dimensioni notevoli con grandi spazi vuoti

 

Nel 1609 è di nuovo a NAPOLI dove viene ferito gravemente … Davide con la testa di Golia e Salomè con la testa di Battista.



In mostra Testa recisa di San Giovanni Battista e Giovanni Battista di José de RIBERA


Nel 1610, sulla spiaggia di PORTO ERCOLE nell’Argentario, dove si trovava in attesa di rientrare a Roma per ricevere la grazia, viene arrestato e incarcerato per 2 giorni perchè scambiato per qualcun'altro, perdendo così tutti i suoi averi. Due giorni dopo sulla stessa spiaggia, cercando di recuperare le sue cose, morì di "febbre maligna". Era il 18 luglio … CARAVAGGIO non aveva ancora 39 anni. Pochi giorni dopo arriverà la grazia con il permesso di ritornare a Roma.

 

Artemisia GENTILESCHI … da Roma a Napoli.

In mostra una Cleopatra grassa e sudata alle prese con l’aspide che le procurerà la morte … un realismo sconcertante oltre le regali aspettative !

Artemisia Gentileschi riprese dal padre Orazio il limpido rigore del disegno, innestandovi un forte effetto drammatico ripreso dalle opere del Caravaggio e caricato di effetti teatrali; stilema che contribuì alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630.

Negli anni settanta del novecento Artemisia diventò un simbolo del femminismo internazionale, per la notorietà del processo per stupro da lei intentato…

l’immagine di donna impegnata a perseguire la propria indipendenza e la propria affermazione artistica contro le molteplici difficoltà e i pregiudizi incontrati nella sua vita travagliata.



Il GUERCINO - Giovanni Francesco Barbieri … da Cento a Bologna.

Si narra che «essendo ancora in fasce, occorse che un giorno, mentre egli dormiva [ ... ] ci fu chi vicino a lui proruppe d'improvviso in grido così smoderato e strano che il fanciullo, svegliatosi pieno di spavento, diedesi a stralunar gli occhi [ ... ] per siffatta guisa, che la pupilla dell'occhio destro gli rimase travolta e ferma per sempre nella parte angolare»

Il suo STRABISMO non fu di certo provocato da questo presunto episodio … il difetto visivo però può avere influenzato la sua resa pittorica delle forme nello spazio.

GUERCINO viene accostato al CARAVAGGIO per il suo rifarsi al VERO, ma non va associato al Merisi nell'uso dei contrasti di luce, che in Caravaggio sono un mezzo per dare risalto alla plasticità della forma, mentre nel Guercino la ricerca della luce è fine a sé stessa, mira cioè a raggiungere effetti di pura luce.

La gran macchia, il chiaroscuro «protesta questo intento antiplastico a favore di una scoperta esaltazione coloristica che, nei confronti delle intenzioni caravaggesche, non avrebbe potuto riuscire più antitetica»: il LUMINISMO di GUERCINO «non è mai proteso alla rivelazione di una realtà che nel Merisi assume le intonazioni più crude e drammatiche».

In mostra Salomè prima della nota danza dei 7 veli con la quale ebbe in cambio la testa di Giovanni il Battista.

Una donna bellissima, una grande danzatrice, un mito rappresentato per secoli da artisti di ogni sorta: dalla pittura al teatro, dalla scultura alla musica.

Salomè è l’immagine della sensuale bellezza della danza orientale …

Il Vangelo di Marco ci racconta che Giovanni Battista venne fatto arrestare da Erode, accusato di adulterio dallo stesso predicatore, il quale non accolse la richiesta della moglie di farlo giustiziare. Erodiade convinse così la figlia Salomè a ballare per il patrigno, chiedendo quindi a Erode la ricompensa : « Dammi la testa di Iokanaan »


Il dramma teatrale Salomè scritto da Oscar WILDE, autore de "Il ritratto di Dorian Gray", propose invece una diversa storia con il suo inconfondibile stile.

Salomè vuole baciare le labbra di Iokanaan, che sfugge alle sue richieste … Salomè desidera allora la sua testa in un bacile d'argento, ma Erode non vuole uccidere un uomo che ha visto Dio; tuttavia, il re non può venir meno alla sua promessa e fa uccidere dal carnefice il profeta.

« Ho baciato la tua bocca, Iokanaan » … esulta Salomè di fronte allo sgomento di Erode ed alla soddisfazione di Erodiade, che vede il suo accusatore morto. Erode, inorridito dalla ragazza, ne ordina l'uccisione ai suoi soldati. L'opera termina con gli scudi dei guerrieri che schiacciano, uccidendola, Salomè.



In mostra di Mattia PRETI Guerriero barbuto in corazza ed elmo piumato !!



Chiude il percorso espositivo al CASTELLO DI MIRADOLO San Francesco in meditazione … da Malta. Da CARAVAGGIO … che rivela un’esecuzione più sofisticata rispetto alla tecnica pittorica dell’ineguagliabile Michelangelo Merisi




L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, 1789
< ... è memorabile in quest'epoca, in quanto richiamò la pittura dalla maniera alla verità, così nelle forme che ritraeva sempre dal naturale, come nel colorito che - dato quasi bando a' cinabri e gli azzurri - compose di poche, ma vere tinte alla giorgionesca. Quindi Annibale [Carracci] diceva, in sua lode, che costui macinava carne; e il Guercino e Guido assai l'ammirarono, e profittarono de' suoi esempi >



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