Volendolo tradurre letteralmente, il termine DADA in russo significa due volte sì … in tedesco due volte là … in italiano e francese costituisce una delle prime parole che i bambini pronunciano e con cui indicano tutto: dal giocattolo alle persone.
Secondo la testimonianza di Richard Huelsenbeck, uno dei fondatori del movimento, la parola "Dada" significa in francese "cavallo a dondolo".
Il nome DADA si colloca sulla scia di quella casualità, illogicità che sono tratti peculiari dell'intero movimento dadaista.
« Per lanciare un manifesto bisogna volere: A, B, C, scagliare invettive contro 1, 2, 3, eccitarsi e aguzzare le ali per conquistare e diffonder grandi e piccole a,b,c firmare, gridare, bestemmiare, imprimere alla propria prosa l'accento dell'ovvietà assoluta, irrifiutabile, dimostrare il proprio non plus ultra e sostenere che la novità somiglia alla vita tanto quanto l'ultima apparizione di una cocotte dimostri l'essenza di Dio. Scrivo un manifesto e non voglio niente, eppure certe cose le dico, e sono per principio contro i manifesti, come del resto sono contro i principi (misurini per il valore morale di qualunque frase). Scrivo questo manifesto per provare che si possono fare contemporaneamente azioni contraddittorie, in un unico refrigerante respiro; sono contro l'azione, per la contraddizione continua e anche per l'affermazione, non sono né favorevole né contrario e non do spiegazioni perché detesto il buon senso. DADA NON SIGNIFICA NULLA »
Il nome DADA venne creato proprio in opposizione a tutti gli -ismi letterari ed artistici. In fondo il DADAISMO era una provocazione …
Il DADAISMO o meglio DADA nella logica dei fondatori è un movimento culturale che nasce a ZURIGO nel 1916 nella SVIZZERA neutrale della Prima guerra mondiale , sviluppandosi quindi tra il 1916 e il 1920. Il movimento interessa soprattutto le arti visive, la letteratura (poesia, manifesti artistici), il teatro e la grafica, manifestando l’idea antibellica con il rifiuto degli standard artistici …
La cultura ufficiale viene così scardinata portando all'estremo le idee del movimento futurista. La derisione per ogni estetica e tecnica tradizionale è messa in scena con grande presa sul pubblico. Anche il mondo della letteratura e dell'arte non possono che esserne travolti.
Il DADA stravolge dunque le convenzioni dell'epoca … propone il rifiuto della ragione e della logica … enfatizza la stravaganza, la derisione e l'umorismo. Gli artisti dada ricercano la libertà creativa, utilizzando tutti i materiali e le forme disponibili.
Alla fine della Prima Guerra Mondiale la situazione politica era pessima e i conflitti sociali esasperati … l'inclinazione sovversiva di DADA trova il terreno giusto con un gruppo di intellettuali europei che si rifugia in Svizzera per sfuggire alla guerra: il pittore e scultore tedesco Hans Arp, il poeta e scrittore rumeno Tristan Tzara , l’architetto rumeno Marcel Janco , lo scrittore tedesco Richard Huelsenbeck e il regista e pittore tedesco Hans Richter.
L’esordio ufficiale del DADA è fissato al 5 febbraio 1916, giorno in cui viene inaugurato il CABARET VOLTAIRE fondato dal regista teatrale Hugo Ball.
Tristan TZARA – ideatore del Manifesto DADA - si schiera anche contro il CUBISMO e il FUTURISMO, che considera alla stregua di “accademie”.
Un notevole contributo dato alla definizione di una NUOVA ESTETICA sono i «ready-made» - un'invenzione di Marcel DUCHAMP (1887-1968) nata prima del movimento DADA. Il primo «ready-made» di Duchamp - “la ruota di bicicletta” - è infatti del 1913.
Nell'ambito dell'estetica dadaista i «ready-made» divengono uno dei meccanismi di maggior dissacrazione dei concetti tradizionali d'arte. Opera d'arte poteva essere qualsiasi cosa … nulla è arte.
Le opere dada sono dipinti, sculture, collages, fotografie, fotomontaggi, oggetti trovati - «ready-made» , oltre a poesie astratte, poemi, spettacoli, opere musicali e cinematografiche.
“Il dadaista è la persona totalmente attiva che vive solo d'azione”.
FUTURISMO e DADAISMO hanno diversi punti comuni, come l'intento dissacratorio e la ricerca di meccanismi nuovi del fare arte, l'uso dei MANIFESTI quale momento di dichiarazione di intenti.
FUTURISMO e DADAISMO hanno un diverso atteggiamento nei confronti della guerra. I futuristi, nella loro posizione interventista, sono piuttosto favorevoli alla guerra, mentre ne sono del tutto contrari i dadaisti.
Il DADA da Zurigo si diffonde ben presto in Europa, soprattutto in GERMANIA e quindi a Parigi.
DA-DA-UM-PA – lato A del 45 giri delle Gemelle Kessler, pubblicato nel 1961 dalla Polydor con la denominazione Kessler Sisters. Canzone musicata dal maestro Bruno Canfora su testo di Dino Verde … sigla musicale della trasmissione televisiva Studio Uno.
La canzone - entrata a far parte dell' immaginario collettivo – ebbe grande successo per la sua orecchiabilità e per la danza di accompagnamento eseguita dalle artiste tedesche insieme ai ragazzi Gemelli Black Burns.
L'esperienza dadaista americana nasce dall'incontro del pittore francese Marcel Duchamp con il pittore e fotografo americano Man Ray, il pittore franco-spagnolo Francis Picabia e il gallerista americano Alfred Stieglitz.
La vita del movimento DADA è abbastanza breve. Del resto non poteva essere diversamente. La funzione principale del dadaismo era quella di distruggere una concezione ormai vecchia e desueta dell'arte.
Conclusa la fase DISTRUTTIVA del DADA necessita la fase propositiva della TRASFORMAZIONE del SURREALISMO che nasce negli anni venti a PARIGI … nel 1925 viene allestita la prima mostra surrealista .
Il principale teorico del SURREALISMO è il poeta André Breton, che canalizza la vitalità distruttiva del dadaismo. Breton è influenzato dalla lettura de L'interpretazione dei sogni di Freud del 1899. Non è accettabile che il SOGNO (e l' inconscio) abbia così poco spazio nella civiltà moderna e quindi BRETON pensa di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l'inconscio possano avere un ruolo fondamentale.
Il SURREALISMO aveva avuto tra i suoi precursori più recenti il poeta e scrittore Guillaume Apollinaire, morto nel 1918.
X DADA – Galleria AI TRE TORCHI di Giulia Beccaria – Largo Montebello – TORINO. Fino all’11 marzo 2016 in mostra
MARGO PLENGE – P’TIT LOUIS TORINO 2016 – ZURIGO 1916 …. 100 anni di DADA
< Non c’è niente di più bello che GIOCARE > Marcel DUCHAMP
< Non so quanto abbiano pesato, nella scelta di DADA come stella guida del momento, l’approdo di MARGO a ZURIGO e la stanza di P’TIT LOUIS a TORINO : due città che tra le maglie di una struttura severa e regolare, di una storia “dura e categorica” lasciano tracimare voglie anarchiche … > Pino MANTOVANI, 2015
MONOTIPI o MULTIPLI … “PATTERNS che valgono come “scacchiere” sulle quali si imposta un GIOCO DA GIOCARE ” … XILOGRAFIE
Di MARGO PLENGE in mostra cubi, binari, scale, la fabbrica !! Assemblaggi/Collages con chiavette per scatolette di sardine, ingranaggi di cartone, fili cuciti !!
Di P’TIT LOUIS in esposizione tempere – “Terra fresca sotto le unghie” , “Salottino autunnale” – e collages – “Voi uscite, io rimango a casa” , “Un caso Giallo” , “Re e Regina” (dittico). Fogli di giornale, stampe, gouaches découpées alla MATISSE, foglie secche …
X DADA fino all’11 marzo 2016 – Galleria AI TRE TORCHI– Largo Montebello – TORINO
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