LA CONFLUENCE a LYON - LIONE : un’area di ben 150 ettari collocata alla confluenza dei due fiumi Rhône e Saône - RODANO e SAONA.
PASSATO - La Confluence ruotava attorno all' INDUSTRIA e al suo PORTO FLUVIALE.
A segnare il destino dell’area, sottratta alle inondazioni nella seconda metà del 700 grazie alla realizzazione degli argini, è l’apertura nel 1857 della STAZIONE di PERRACHE - la nuova stazione centrale di Lione che, con i suoi binari distesi in direzione est-ovest, taglia in due la Presqu'île - penisola : a nord si sviluppa il benessere nel centro della città moderna, a sud trovano uno spazio fluido e in perenne trasformazione le attività portuali, i magazzini, il mercato all’ingrosso, il circo e due prigioni.
L’importanza del commercio del CARBONE e di attività legate all’INDUSTRIA CHIMICA determina per decenni la vitalità dell’area, per poi accompagnarne il tramonto e la residualità.
PRESENTE - La Confluence è oggi una CITTA' "MARCHABLE" - una città vivibile a piedi.
Nonostante le notevoli dimensioni, tutte le attività quotidiane (lavoro, scuola, sanità, servizi) e le attività straordinarie possono essere svolte senza l’utilizzo dei mezzi privati, servendosi del TRASPORTO PUBBLICO e delle PISTE CICLOPEDONALI.
LYON CONFLUENCE sperimenta le nuove 5 stazioni “ Vélo’v”: parcheggi riservati ad accogliere una serie di biciclette private e predisposti per il BIKE-SHARING, collocati in punti strategici del quartiere ovviamente in prossimità delle principali fermate del trasporto pubblico.
Due le fasi evolutive che hanno visto protagonista LYON CONFLUENCE:
ZAC 1: lo sviluppo a NORD dell’area, lungo le sponde del fiume Saône - SAONA
ZAC 2: la seconda fase a SUD, lungo il fiume Rhône - RODANO.
Pont Raymond Barre sul RODANO
ZAC1 - Lanciata nel 2003, la prima fase della riqualificazione de LA CONFLUENCE rappresenta quasi il 40% dell’intero progetto per la realizzazione di uno dei quartieri sostenibili più eterogenei d’Europa.
Obiettivi prioritari: EFFICIENZA ENERGETICA (la prima generazione di edifici ha un consumo di energia primaria minore di 60 kWh/mq/anno, contro i 150 kWh/mq/anno permessi dalle leggi nel 2005 ...la seconda generazione di edifici ha abbassato i consumi a 15–30 kWh/mq/anno),
uso di FONTI RINNOVABILI (il complesso Hikari di Kengo Kuma usa un mix di FOTOVOLTAICO, ENERGIA GEOTERMICA e un impianto di cogenerazione alimentato da OLIO DI COLZA locale), GESTIONE SOSTENIBILE DEI RIFIUTI (con compostaggio locale e un obiettivo di riciclo al 70%), MOBILITA' SOSTENIBILE (con una distanza massima di 400 metri tra le fermate del servizio pubblico e 0,6 posti macchina ad abitazione), GESTIONE SOSTENIBILE DELLE ACQUE con una riduzione del 50% del consumo di acqua potabile (attraverso il recupero dell’acqua piovana e il riciclo delle acque grigie) e il trattamento locale dell’acqua piovana in eccesso, direttamente reimmessa nella Saône.
Da citare il PROGETTO PILOTA per l’ “îlot P”, il primo quartiere di grandi dimensioni in grado di produrre più energia di quella effettivamente utilizzata. Costruito in collaborazione con NEDO - l’agenzia nipponica per l’ambiente e l’energia - il concorso di progettazione è stato vinto nel 2012 dall’architetto giapponese Kengo KUMA, che ha soprannominato il progetto
“HIKARI” - LUCE in giapponese. TRE VOLUMI differenti, nei quali il VETRO, il LEGNO DI PIOPPO e la PIETRA GRIGIA sono i materiali predominanti. L’obiettivo di produzione energetica positiva, viene raggiunto grazie alla collaborazione di tutte le parti della struttura, dall’involucro tecnologico ad alto isolamento, sino agli impianti per la produzione energetica rinnovabile, quali il fotovoltaico in copertura e la caldaia a biomassa (olio di colza).
( Rif. rinnovabili.it e domusweb.it )
PASSEGGIANDO LUNGO LA SAONA :
CUBE ORANGE – Jakob + Macfarlane Architects
Un vero e proprio cubo, forato da un grande buco rotondo che consente il passaggio di ARIA e LUCE. La DOPPIA PELLE di FACCIATA permette di raggiungere un livello di efficienza termica molto elevato, assicurando le massime prestazioni all’intero edificio.
Sede centrale della società immobiliare Cardinal Group e showroom RBC Mobilier.
VERT - Jakob + MacFarlane Architects
Euronews Headquarters
LA SUCRIèRE - Ristrutturata nel 2011 dall'agenzia Z Architecture (architetto: William Vassal)
Esempio di riconversione di un vecchio edificio industriale : lo ZUCCHERIFICIO dell'azienda Générale Sucrière che risale al 1930 (con tre silos più recenti) è stato trasformato in sala di esposizione e di spettacoli nel giugno 2003. Club bar sul tetto per una capienza di 800 persone. Il vecchio ascensore da zucchero permette oggi l'accesso ai piani. LA SUCRIèRE con oltre 6000 m² di superficie, può accogliere fino a 1500 persone.
E' la sede principale della BIENNALE d' ARTE CONTEMPORANEA di Lione.
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI
Rif. articolo "LA CONFLUENCE" - LYON nella sezione Luoghi dell'Arte
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