L' ORDINE dei Santi MAURIZIO e LAZZARO - detto anche

ORDINE MAURIZIANO - è un ordine cavalleresco di CASA SAVOIA

istituito nel 1572 dalla fusione dell'Ordine Cavalleresco e Religioso di san MAURIZIO con l'Ordine per l'Assistenza ai Lebbrosi di san LAZZARO.

 



L' Ordine dei CAVALIERI DI SAN LAZZARO, il più antico, fu fondato

verso l'anno 1090, al tempo del Regno Latino di Gerusalemme. Era concepito per la cura dei LEBBROSI, e molti suoi membri erano lebbrosi guariti divenuti cavalieri. Con la caduta di Acri nel 1291 i Cavalieri di San Lazzaro lasciarono la TERRA SANTA e l'Egitto per trasferirsi prima in Francia, e poi, nel 1311, a NAPOLI.


Ordine ospitaliero.

CROCE VERDE a CODA DI RONDINE su campo bianco.

 



L' Ordine di SAN MAURIZIO, invece, venne fondato nel 1434 da AMEDEO VIII di Savoia presso l'Abbazia di RIPAGLIA - oggi Castello di Ripaille, comune di Thonon-les-Bains nel dipartimento dell'Alta Savoia - come confraternita religiosa.


Ordine dinastico della casa sabauda.

CROCE BIANCA TRILOBATA su campo rosa.




Le CROCI COMBINATE di San Lazzaro e San Maurizio

formano la nuova insegna dell' ORDINE dei Santi

MAURIZIO e LAZZARO.


Il Duca EMANUELE FILIBERTO di Savoia - TESTA DI FERRO - è il primo GRAN MAESTRO degli ordini unificati .

 

GRAN MASTRO - Manto velluto cremisi con ampi orli argento ricamati

CAVALIERE - Manto taffetà cremisi con orli senza ricami


Nel 1571 Giannetto CASTIGLIONI, gran maestro dell'ordine di San Lazzaro, aveva spontaneamente rinunciato alla carica a favore del duca Emanuele Filiberto di Savoia, in trattativa col pontefice GREGORIO XIII per ottenere la riunione dell'ordine di San Lazzaro con quello già confermato di San Maurizio. Il papa, con bolla del 13 novembre 1572, nominò gran maestro lo stesso duca e i suoi successori in perpetuo.

EMANUELE FILIBERTO di Savoia, con atto del 29 gennaio 1573, assegnò all'Ordine la proprietà e i redditi di diversi suoi tenimenti, tra cui castelli e terreni in STUPINIGI ... nel 1574 emanò i primi Statuti ... nel 1575 donò una casa in TORINO nel quartiere di PORTA DORANEA, l'attuale Porta Palazzo con il suo storico

mercato, che divenne la prima sede dell' OSPEDALE MAURIZIANO, oggi

GALLERIA commerciale UMBERTO I con l'antica

FARMACIA MAURIZIANA.

 

 

FARMACIA 2678

 

 

 

Il portale d'ingresso dai portici di piazza della Repubblica reca lo STEMMA SABAUDO.



GALLERIA 2691

 

I frontoni delle finestre del PALAZZO DEI CAVALIERI  (nonché ex OSPEDALE

MAGGIORE) affacciate su via della BASILICA  recano evidenti simbologie dell' ORDINE MAURIZIANO.



                               FINESTRA 2689

 



ORDINE & NOBILTA' - CAVALIERI DI GRAZIA E DI GIUSTIZIA

Dal punto di vista sociale, l' ORDINE MAURIZIANO era aperto a nobili e non.

Solo i cavalieri con i quattro quarti di nobiltà entravano nella classe "di giustizia" ... tutti gli altri appartenevano alla classe dei cavalieri "di grazia". A questi ultimi l'ingresso nell'Ordine conferiva la nobiltà personale.

Se la carica di cavalieri era rivestita per tre generazioni consecutive, la nobiltà si radicava nella famiglia, la quale faceva così il suo pieno ingresso nel Secondo Stato. Spesso,per attivare questo passaggio, la famiglia interessata erigeva una commenda, che passava in eredità di padre in figlio con l'annesso titolo cavalleresco: la nobiltà conseguita in questo caso si chiamava "nobiltà di commenda".

In antico regime l'Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro era, quindi, anche un mezzo di mobilità sociale.



Unendo l'Ordine di San Maurizio a quello di San Lazzaro il Duca EMANUELE FILIBERTO di Savoia ambiva a prendere possesso delle numerose commende che l'antico ordine gerosolimitano (del Regno di Gerusalemme) possedeva in tutta Europa, dall'Inghilterra al Regno di Napoli, dalla Spagna allo Stato della Chiesa.

 
ORDINE dei Santi LAZZARO e MAURIZIO : la croce verde lazarita prevale su quella bianca di San Maurizio.
Ordine dinastico religioso e militare con funzioni di ospitalità e assistenza ai bisognosi e ai malati, e di difesa della fede cristiana.
Alla morte di Emanuele Filiberto di Savoia il progetto di recupero delle commende lazzarite era lontano dall'aver avuto successo.



Il suo successore CARLO EMANUELE I di Savoia riprese le trattative, soprattutto col re di Spagna e col Papa. All'inizio del Seicento l'Ordine assunse il nome odierno.


ORDINE dei Santi MAURIZIO e LAZZARO :  la croce bianca di San Maurizio prese il sopravvento su quella verde di San Lazzaro.

Nel XVIII secolo i vasti possedimenti dell'Abbazia di STAFFARDA, della Prevostura dei SS. NICOLAO e BERNARDO d'AOSTA, della Precettoria di Sant'ANTONIO di VIENNE a RANVERSO e dell'Abbazia di LUCEDIO vengono ceduti con Bolle Pontificie che, nel secolarizzare o sopprimere le istituzioni religiose, ne conferivano il patrimonio all'ORDINE.


Tutte queste risorse consentirono di costruire e di amministrare gli OSPEDALI di TORINO, AOSTA, LANZO, VALENZA, LUSERNA e SAN REMO, nonché di provvedere al culto e all'istruzione nei tenimenti di proprietà, con il servizio di parroci e religiose.

Con l'unificazione italiana nel 1861, l'ordine divenne de facto un ordine di stato italiano aperto a meriti civili e militari.

CARLO ALBERTO aveva già aperto l'ordine anche ai non nobili ... nel 1839, inoltre, aveva ideato la MEDAGLIA MAURIZIANA per i cinquant'anni di carriera militare, concessa nel Regno di Sardegna, nel Regno d'Italia e mantenuta anche dalla Repubblica Italiana.

 



                                    CARLOALBERTO

 

CARLO ALBERTO nelle vesti di GRAN MAESTRO dell'ORDINE MAURIZIANO

 



VITTORIO EMANUELE II  stabilì  i cinque gradi tradizionali di merito:

cavaliere di gran croce, grande ufficiale, commendatore,

cavaliere ufficiale, cavaliere.


Il COLLARE o CORDONE dell'ordine è realizzato in seta moiré VERDE, fermato in più punti dal monogramma del Gran Maestro regnante in oro.

Dal cordone pende l' insegna dell'ordine coronata.

Il NASTRO dell'ordine è VERDE con sovrapposte delle corone o d'oro o d'argento a seconda del grado per il periodo regio.

La COCOLLA o VESTE DA CERIMONIA è ROSSA bordata alle maniche di BIANCO, con un collare di stoffa bianca. E' abbottonata sul davanti, dove è ricamata l'insegna dell'ordine.  La veste è completata da un cordone annodato che ricade sul petto.



L' ORDINE dei Santi MAURIZIO e LAZZARO stabilì la sua sede

operativa nell' Isolato SANTA CROCE. Il PALAZZO DEI CAVALIERI edificato


nel 1480 divenne dal 1575 la prima sede dell' OSPEDALE MAGGIORE

dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, il primo nosocomio della città di
TORINO.

Ampliato nel 1603 e nel 1638, l'edificio venne completamente ricostruito nel 1666, su progetto dell'architetto Francesco LANFRANCHI. Fu di nuovo ampliato nel 1671 dall'architetto Rocco Antonio RUBATTO che realizzò la manica longa, due vaste corti collegate fra loro e i locali della storica FARMACIA MAURIZIANA.

Nel 1715, contestualmente ai lavori juvarriani di "dirizzamento" dell'attigua via Milano, il nuovo cantiere del PALAZZO DEI CAVALIERI venne affidato all'architetto Giovan Battista FEROGGIO. La conclusione dei lavori nel 1780 vide la realizzazione dell'ampio volume con pianta a crociera dei corridoi. Con l'avvento del dominio francese, l' OSPEDALE MAURIZIANO venne chiuso, aggregandolo alla nuova sede dell'Ospedale San Giovanni Battista.

Al ritorno dei Savoia, il ricostituito CONSIGLIO dell' ORDINE MAURIZIANO deliberò la riapertura dello storico ospedale e commissionò un nuovo ampliamento, affidando il progetto a Carlo e Giuseppe MOSCA ed Ernesto MELANO. Tra il 1837 e il 1843 venne completato il corridoio laterale esterno e il prolungamento della manica a crociera. Ormai inadeguato per una città sempre più popolosa, con soli 147 POSTI LETTO, nel 1884 l'ospedale venne trasferito nella nuova sede del viale di Stupinigi (l'attuale corso F. Turati).

 

Il nuovo OSPEDALE MAURIZIANO UMBERTO I di TORINO 

fu inaugurato ufficialmente nel 1885.



Il grandioso progetto SPANTIGATI-PERINCIOLI

Primo ospedale d’Italia a PADIGLIONI, il  progetto  è ideato dal dott. Giovanni SPANTIGATI - presidente della commissione e profondo conoscitore  della  situazione  ospedaliera  europea - che  si  avvale delle competenze tecniche di Ambrogio PERINCIOLI,  cavaliere  mauriziano e  ingegnere igienista specializzato in progettazione sanitaria.


Il modello è all'avanguardia : un grande complesso a PADIGLIONI in grado di separare le patologie dei degenti e distribuiti a PETTINE per consentire l'immersione nel verde di un grande lotto alberato (essenze resinose) percorso da viali interni di distribuzione.  

CONIFERE per aria salubre nel giardino ... parquet in LARICE ROSSO ...



Infermerie ad un solo piano, con il pavimento rialzato di circa due metri sul terreno circostante per consentire l’inserimento degli impianti di riscaldamento e di ventilazione
Orientamento dei padiglioni in direzione  nord - sud e numerose aperture di finestre sulle facciate esposte a levante e ponente per ricevere la benefica azione del sole alternativamente da un lato e dall’altro.  
Tutte le  infermerie  sono collegate esternamente con un' ampia galleria perimetrale.

Questo il prototipo dell’OSPEDALE MODERNO emerso dai congressi d’igiene, che  raccomandavano  una  stretta  collaborazione  tra architettura, economia  ed  igiene,  in  parallelo  all’adozione  del  MODELLO A PADIGLIONI in riferimento all’ospedale parigino di Lariboisière  (realizzato nel  1846),  che  pareva  permettere  la  migliore  circolazione  dell’aria, sentita come pietra miliare della moderna igiene ospedaliera, teorizzata in ambito locale da Freschi nel suo "Dizionario d’igiene" e  ripresa dal dottor Cheirasco nel  “Giornale della R.
Accademia  medico chirurgica di Torino” nel medesimo giro d’anni.



11 novembre 1881 :

la posa della prima pietra, alla presenza dello stesso

sovrano, sancisce l’avvio del cantiere.



Significativi i grandi ampliamenti del 1911-12 (Padiglione Mimmo CARLE su corso Re Umberto) e del 1926-30 (su progetto di Giovanni Chevalley vengono completati, sull’attuale corso Rosselli, gli ambulatori ed il pronto soccorso, mentre si realizzano il fabbricato per i pensionati, il blocco delle sale chirurgiche e la cucina). E ancora le ricostruzioni e le varianti a seguito dei bombardamenti della seconda
guerra mondiale ...

 

 

MAURIZIANO 2651

 

 

                            MAURIZIANO 2646

 

 



L' ARCHIVIO STORICO dell'ORDINE MAURIZIANO -

OSPEDALE UMBERTO I di TORINO - apre le porte per le

GIORNATE FAI di PRIMAVERA 2018 !!

L'attuale sede dell' OSPEDALE MAURIZIANO di TORINO è intitolata a Re UMBERTO I , promotore e sostenitore del trasferimento dalla vecchia sede nell' isolato SANTA CROCE alla nuova in corso TURATI, in spazi più ampi e adeguati alle cure...

Con la costruzione del nuovo nosocomio (1881-1885) viene attuato anche il trasferimento della

REGIA SEGRETERIA del GRAN MAGISTERO dei SS. MAURIZIO e LAZZARO, i cui uffici e sale di rappresentanza vengono stabiliti al PIANO NOBILE dell'ospedale, finemente decorati e arricchiti da opere di artisti dell'epoca.

L'ARCHIVIO STORICO testimonia la storia dell'Ordine militare e cavalleresco dal MEDIOEVO al XX secolo, con le sue molteplici funzioni e attività, i rapporti con le diverse istituzioni, l'acquisizione e la gestione del notevole patrimonio.  

SALA STUDIO    BIBLIOTECA dell'OSPEDALE   SALA PRECONSIGLIO 

                         SALA CONSIGLIO    SALA INCANTI

 

 

 

CARLOFELICE 2634

 

 BUSTO di CARLO FELICE

 

 

                    SARDEGNA 2643

            

                                                SARDEGNA

 



BOLLA PONTIFICIA : in mostra una BOLLA SERICA con lacci di colore GIALLO-ROSSO.

La BOLLA è pendente e legata all' ATTO per mezzo di LACCI. La diversità dei materiali usati per i lacci ha fatto sì che la cancelleria pontificia distinguesse molto presto gli atti bollati con lacci di seta (cum filo serico) da quelli con cordicelle di canapa (cum filo canapis), in relazione alla diversa solennità dell'atto e a forme diplomatiche diverse.



Nella  SALA del CONSIGLIO 3 grandi tele alle pareti :

1 - CORONA DUCALE e CROCI separate : la FONDAZIONE dell'ORDINE

 
2 - CORONA REALE e CROCI intrecciate : colera a NAPOLI e Re CARLO ALBERTO (epidemia 1835-37)


3 - la PRIMA PIETRA del nuovo OSPEDALE (1881) : il primo segretario dell' ORDINE MAURIZIANO Cesare CORRENTI (1815-1888) al centro con la barba fluente e NASTRO VERDE ... Re UMBERTO I


Di Rodolfo MORGARI "La posa della prima pietra dell’Ospedale Umberto I" (1884).

Dalla  "Gazzetta  Piemontese"  (12  novembre  1881) :  < tutti  i  viali  intorno  all’area  erano  un  brulichio  di  persone,  di  vetture  e  di  cavalli.  Un  battaglione di  truppa  era  schierato  lungo  il  viale  di  Stupinigi,  carabinieri  a  piedi  e  a  cavallo  occupavano  gli  sbocchi  delle  vie,  tutte le  guardie  civiche  in  grande  uniforme  presiedevano  al  buon  ordine ...  Il  re  arriva  accompagnato  dal  principe di Carignano, dal duca d'Aosta, dal suo aiutante generale De Sonnaz, dal contrammiraglio  Martin  Franklin,  dal  ministro  della  Real  Casa  conte  Visone,  dal  cerimoniere  conte  Panissera  e  dal  grande  scudiere  Castellengo.  Nel  palco  sono in attesa, per l’Ordine Mauriziano il primo segretario Cesare Correnti, il primo ufficiale barone Cova, il marchese Chiavarina, tutti gli ufficiali e alcuni consiglieri ...>



BASILICA DEI SANTI MAURIZIO e LAZZARO a TORINO

L'edificio della BASILICA MAGISTRALE della SACRA RELIGIONE ed ORDINE MILITARE dei SS. MAURIZIO e LAZZARO ebbe origine dalla piccola chiesa di SAN PAOLO, documentata dal XII secolo come dipendenza dell' Abbazia di SAN SOLUTORE di TORINO.

Nel 1572  l'edificio fu ceduto alla Confraternita di SANTA CROCE . Del 1679 il progetto di ampliamento di Antonio BETTINO - ingegnere di LUGANO - collaboratore di GUARINI nella costruzione della Cappella della Sindone. Nel 1729 la chiesa fu requisita da VITTORIO AMEDEO II e destinata a tempio dell'ORDINE MAURIZIANO , il cui ospedale aveva sede nel limitrofo PALAZZO DEI CAVALIERI.


Per legittimare l'atto d'imperio la Confraternita di SANTA CROCE venne aggregata a quella di SAN MAURIZIO, diventando così


l' Arciconfraternita dei SS. MAURIZIO e LAZZARO.

 

 

                      ARCICONFRATERNITA 2660

 

 

 

La facciata della BASILICA venne ultimata da Carlo Bernardo MOSCA nel 1835-36 su commissione di Re CARLO ALBERTO. L'aula a pianta ottogonale irregolare è coperta da una cupola affrescata nel 1859 da P. Emilio MORGARI con il TRIONFO DELLA CROCE.

Non passano inosservate le otto grandi colonne in pietra di GASSINO a 10 rocchi sovrapposti, di altezza decrescente: i primi due alla base rudentati (scanalature con riempimento convesso) e i successivi otto scanalati (scanalature concave).

NODI SABAUDI col monogramma di VITTORIO EMANUELE II nelle due cappelle laterali  :


a sinistra quella di SAN GIOVENALE (1695 - famiglia MARCHISIO) con altare barocco in marmo nero di FRABOSA e "macchiavecchia" d'ARZO


a destra quella di SANT'ORSOLA (1727 - famiglia GALLIZIANO) con altare rococò in marmo rosso di FRANCIA e giallo di VERONA



L'altare maggiore mostra una ricca gamma di marmi colorati anche nei gradini e nelle balaustre ... è arricchito da 4 statue settecentesche in legno dorato di Ignazio PERUCCA:


a sinistra i SS. MAURIZIO e LAZZARO
a destra i SS. MASSIMO e SECONDO.



Il CORO a pianta circolare conserva il catino affrescato nel 1687 con l'ASSUNZIONE di MARIA VERGINE dal milanese Federico BIANCHI, ridipinto nel 1858 da Rodolfo MORGARI.

 

 

                                   BASILICA 2653

 



Nel 1779 Giovanni Battista FEROGGIO aggiunse la nuova sacrestia , che conserva l' eccezionale macchina processionale del CRISTO RISORTO
realizzata nel 1749 in cartapesta dipinta da Francesco LADATTE (restauro 2017).

 

 

CRISTO 2657

 


Il dipinto del 1750 custodito nella saletta del Consiglio mostra i Confratelli nella processione del GIOVEDI' SANTO in Piazza Castello .

 

PROCESSIONE 2663

 



Obsoleti PARAMENTI LITURGICI NERI successivamente sostituiti da quelli VIOLA per  Commemorazione dei defunti e Messe da Requiem e uffici per i defunti  



Vesti di CONFRATELLI e CONSORELLE nei colori BIANCO e ROSSO : capo coperto rispettivamente con cappuccio e velo

 

Veste ROSSA da CAVALIERE con ampio collo BIANCO e CORDONE VERDE

 

 

 

CONFRATELLI 2671      CAVALIERE 2666

 

 

CASSEFORTI

PAGLIOTTO D'ALTARE  ricamato


Reportage fotografico by Mauro DRAGONI

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