La città stupisce per l’ARMONIA ARCHITETTONICA di impronta palladiana e per gli SPAZI VERDI lungo il fiume BACCHIGLIONE, animato da una BEACH frequentata soprattutto dai più giovani all’ora dell’aperitivo :

SPRITZ è l’irrinunciabile parola d’ordine !!

 

 

BEACH 739

 

 

 

VERDE 773

 

 

GIARDINI SALVI nel centro storico di VICENZA, inaugurati nel 1592 da Leonardo VALMARANA.

 

La LOGGIA VALMARANA opera di Andrea PALLADIO si affaccia su quello che era il letto della ROGGIA SERIOLA ai GIARDINI SALVI

 

 


I TIEPOLO e IL VERONESE gli artefici di grandi splendori a VICENZA



PALAZZO CHIERICATI accoglie la PINACOTECA !

Il palazzo, progettato nel 1550 per Girolamo CHIERICATI, è uno dei massimi

capolavori di Andrea PALLADIO. Impreziosito da affreschi e stucchi, arricchito da una delle più prestigiose raccolte civiche europee, PALAZZO CHIERICATI  è Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO

 

 

PINAC 718

 


Dalla sala del FIRMAMENTO ( affreschi di Domenico BRUSASORZI) alla

sala dei 7 LUNETTONI civici di BASSANO, MAFFEI e CARPIONI che raccontano il periodo d’oro della città tra Cinquecento e Seicento , sotto il dominio della Serenissima.

 

PINAC MAFFEI  720

 

 

Paolo VENEZIANO , Battista da VICENZA e Hans MEMLING nella sezione medievale

Giovanni BONCONSIGLIO (MARESCALCO)

Bartolomeo MONTAGNA : il periodo d’oro vicentino



I grandi Maestri della pittura veneta del 1500:

Paolo Caliari detto IL VERONESE     Jacopo Robusti detto IL TINTORETTO   Jacopo da Ponte detto BASSANO    


Le sculture di Jacopo Tatti detto SANSOVINO

I capolavori del XVII secolo di Luca GIORDANO   Francesco MAFFEI   Giulio CARPIONI  

 



PINAC VERONESE 722

 

"Putto Alato" - Paolo VERONESE (affresco trasportato su tela)

 

 

PINAC FASOLO 723

 

 "Ritratto della famiglia VALMARANA" -  attribuito a Giovanni Antonio FASOLO

 

 

PINAC VECCHIA 724

 

"Il Chiromante" - Pietro della VECCHIA

 

 

PINAC TIEPOLO 727

 

"Ercole con Cerbero incatenato" - Giandomenico TIEPOLO

TIEPOLO "segreto" : 7 CAPOLAVORI per Gaetano VALMARANA

 



Il MUSEO DEL GIOIELLO celebra la vocazione orafa della città.

Il primo in Italia, con 9 SEZIONI in mostra permanente :

SIMBOLO    MAGIA      FUNZIONE      BELLEZZA     ARTE  

MODA          DESIGN        ICONE      FUTURO



PASSATO & PRESENTE

Giusto qualche nome e curiosità :

DOLCE & GABBANA – collare etichette chiavi a colori

VERSACE – mare & conchiglie

CHANEL – oro & plastica

ADAMI – parti strutturali dell’oreficeria assemblate


Mostra temporanea dedicata a Giò POMODORO. Nella copertina del catalogo di quest’ultima uno splendido BRACCIALE in oro e smalto bianco con brillante al centro.



Le GALLERIE d’ITALIA a Palazzo LEONI MONTANARI – facoltosi tessili del PANNO DI LANA - stupiscono con ben 5 mostre dalle contemporanee RANE e LUMACHE, LUPI e SURICATI a tutto colore di

BAROC CRACKING alla preziosa raccolta di ICONE RUSSE,

passando per le sale del PALAZZO con stucchi e dipinti, la COLLEZIONE di artisti veneti (Pietro LONGHI), rapiti da “La Seduzione” dell’ARTE

GRECA ANTICA.

 

GALL 793

 

 

GALL 782        GALL 785

 

 

GALL 790        GALL 792

 

 



CATTEDRALE di SANTA MARIA ANNUNCIATA

Di origine paleocristiana, si presenta come un imponente edificio in stile tardo gotico. Ricostruita numerose volte, di Andrea PALLADIO il progetto della cupola, il portale d’ingresso sul lato nord e probabilmente la Cappella ALMERICO.

“Adorazione dei Magi” di Francesco MAFFEI

“Dormitio Virginis” di Lorenzo VENEZIANO



CHIESA di SANTO STEFANO &  “TIEPOLINI”

Sull’altare del 1757 in marmo bianco e breccia violacea due statue di Antonio BONAZZA - San Ludovico Bertrando e Santa Caterina de’ Ricci -  provenienti dalla chiesa padovana degli Eremitani, oltre al prezioso TABERNACOLO, opera di Domenico ANGELI, con portelle - i cosiddetti

“TIEPOLINI” - TRE tavolette lignee monocrome su fondo oro

in passato attribuite a TIEPOLO il Vecchio (Giambattista), databili agli anni 1758-60, con la rappresentazione della Resurrezione di Cristo in posizione centrale, San Pietro e San Giovanni Battista ai lati.

Studi più recenti sostengono che le ultime due opere siano d'invenzione di Giandomenico TIEPOLO, mentre viene attribuita al padre la Resurrezione, in particolare per la luce divina che colpisce i soldati.



BASILICA SS. FELICE e FORTUNATOla più antica della città , risalente al IV-V secolo. L’aspetto attuale romanico è dovuto sostanzialmente alla ricostruzione del XII e ai restauri del XX secolo. Per oltre un millennio alla basilica fu annessa la più importante ABBAZIA BENEDETTINA del territorio vicentino.

 

FEL FOR 777        FEL FOR 779

 

 



Nella CHIESA della SANTA CORONA, oltre al prezioso RELIQUIARIO della SACRA SPINA, ALTARE MAGGIORE con INTARSI POLICROMI in MARMI pregiati, LAPISLAZZULI, CORALLI, CORNIOLE e MADREPERLE con dettagli di grande pregio e interesse … Bottega dei CORBERELLI 1669-1686

 

 

S CORONA 690

 

 

S CORONA 691

 


PRESBITERIO (1480) di Lorenzo da BOLOGNA

CORO LIGNEO del Quattrocento di pregevole fattura

 

 

                         SC VERONESE692

 

“Adorazione dei Magi” - Paolo CALIARI detto IL VERONESE

La lucentezza dei broccati delle VESTI, MARMI ricchi e poveri LEGNI, il piedino di GESU’ solleticato dalla barba del MAGO giallo …



“Maria Maddalena” di Bartolomeo MONTAGNA

 

SC MONTAGNA 696        SC BELLINI 693



“Battesimo di Cristo” - capolavoro della maturità di Giovanni BELLINI



La Cappella VALMARANA di Andrea PALLADIO nella cripta


La reliquia della SANTA SPINA venne donata nel 1259 da LUIGI IX re di FRANCIA al vescovo Bartolomeo da BREGANZE e viene esposta al pubblico il Venerdì Santo.

 



Nel MUSEO ARCHEOLOGICO e NATURALISTICO un simpatico PIPISTRELLO …

 

                                       PIPISTRELLO 697

 



Andrea PALLADIO – Il Mistero del VOLTO

Qual è il vero volto del celebre architetto nato a Padova nel 1508 ma diventato famoso a Vicenza ?



Di PALLADIO non esiste un ritratto ufficiale. Altri progettisti avevano sfruttato il libro a stampa illustrato, dove poteva essere inserita l’effige dell’autore …

Palladio pubblica nel 1570 I Quattro Libri dell’Architettura, ma del suo volto nemmeno l’ombra.

Il trattato palladiano ha enorme successo e nel Settecento gli editori inglesi vogliono che i lettori vedano in faccia il loro eroe: si inventano un ritratto di Paolo VERONESE.

Gli italiani rispondono proponendo un’altra faccia, giurando che proviene da un ritratto autentico, conservato alla Rotonda.

Ma è proprio così ? Esiste davvero un ritratto di Palladio quando era in vita?

Nel 1568 VASARI ne ricorda uno dipinto dal pittore veronese Orlando FLACCO, mentre un secondo ad opera di TINTORETTO risulta a inizio Seicento nella collezione veneziana di un gioielliere tedesco.

Dopo un secolo e mezzo di ricerche, un ritratto è stato trovato. Potrebbero addirittura essere due …



Confermati 2 ritratti del celebre architetto ritrovati rispettivamente in RUSSIA e negli USA. I potenti mezzi di analisi della POLIZIA SCIENTIFICA hanno permesso di rilevare che i tratti somatici relativi ai due ritratti appartenessero allo stesso uomo : Andrea PALLADIO .

 

                                      PALLADIO 682



                                             Andrea PALLADIO - Piazzetta PALLADIO


L’impronta del geniale architetto caratterizza la città di VICENZA … dal TEATRO OLIMPICO alla BASILICA PALLADIANA, dalle CHIESE fino a PALAZZI e VILLE della ricca borghesia …



CLASSICISMO PALLADIANO

COLONNE    CAPITELLI    TIMPANI    



Andrea : a 13 anni SCALPELLINO. Poi si dedica al DISEGNO.

Suo mentore è Gian Giorgio TRISSINO che lo introduce a ROMA e inventa il nome

PALLADIO.

Segue l’esperienza a VENEZIA … lavora per Daniele e Marcantonio BARBARO :

VILLA BARBARO a MASER


Alla morte del padre Francesco, Marcantonio ed il fratello maggiore Daniele BARBARO ereditarono, tra le altre cose, la villa di campagna della famiglia a MASER, villa che i due fratelli, grazie alle proprie ricchezze, fecero ricostruire su progetto dell'architetto Andrea PALLADIO.

VILLA BARBARO è uno dei maggiori esempi di VILLA VENETA, cioè delle residenze di campagna e luoghi di villeggiatura dei nobili veneziani diffuse nel trevisano, vicentino e nel veneziano, in particolar modo nella RIVIERA DEL BRENTA dove sono concentrati alcuni autentici capolavori.

Il complesso, che comprende anche un TEMPIETTO PALLADIANO, è stato inserito nel patrimonio dell’umanità UNESCO con

LE VILLE di Andrea PALLADIO del VENETO (1996).



Furono proprio i due fratelli BARBARO a suggerire il nome di PALLADIO

per la realizzazione della

BASILICA DEL SANTISSIMO REDENTORE a VENEZIA.

L’importante edificio religioso venne progettato dall'architetto Andrea PALLADIO nel 1577 sull’isola della GIUDECCA.

All'interno sono esposte opere di Domenico TINTORETTO, Paolo VERONESE, PALMA il Giovane, Francesco BASSANO, Alvise VIVARINI, Pietro della VECCHIA

È tradizionalmente il fulcro della grande Festa del REDENTORE , celebrata la terza domenica di luglio a memoria del pericolo scampato di una pestilenza che colpì la città nel 1575. 

 

GELSO 731

 

GELSO & SETA



Le famiglie nobili di VICENZA sono ricchissime per il COMMERCIO DELLA

SETA in tutta Europa … commissionano al PALLADIO i loro PALAZZI in città

e le VILLE in campagna

CAPITELLO ANGOLARE IONICO nel cortile di Palazzo BARBARANO ( rif. ROMA – Tempio della Fortuna Virile)



Il TEATRO OLIMPICO - il primo teatro stabile coperto del mondo - è POP

PALLADIO OLIMPICO PROJECT : la suggestiva storytelling a cura della scuola HOLDEN di TORINO, dall’idea di Alessandro BARICCO

POP : il teatro si colora !! 

 

OLIMPICO 698

 

 

OLIMPICO 703

 

 

OLIMPICO 704

 

TEATRO OLIMPICO : L’UNICA scenografia rinascimentale conservata,  smontata nel corso della seconda guerra mondiale e rimontata …

ULTIMA opera e VERTICE assoluto della creatività di Andrea PALLADIO, inaugurato il 3 marzo 1585 !!

L’OLIMPICO ripropone la struttura dei TEATRI ROMANI : la cavea, schiacciata per motivi di spazio, invece di essere a pianta semicircolare è semiellittica. La FRONS SCENAE appare come un ARCO DI TRIONFO e l’arco centrale sembra esserne la “Porta Regia”, ma allo stesso tempo propone la tripartizione delle grandi facciate dei PALAZZI PALLADIANI.

Le strutture sono in mattone intonacato e le stanze in gesso. SCAMOZZI progettò

la città di TEBE dalle SETTE VIE. Una città ideale in legno e stucco …

 

OLIMPICO 710       OLIMPICO 714

 




Il centro vitale della città è il salotto di PIAZZA DEI SIGNORI dominato dalla

BASILICA PALLADIANA

 

BASILICA 756

 

L’edificio pubblico simbolo di VICENZA è indissolubilmente legato all' architetto

rinascimentale Andrea PALLADIO che riprogettò il PALAZZO DELLA

RAGIONE aggiungendo alla pre-esistente costruzione le celebri

LOGGE IN MARMO BIANCO A SERLIANE.

SERLIANA = arco + aperture rettangolari laterali (ad ampiezza variabile) per compensare luci diverse della pre-esistenza gotica.

Un tempo sede delle magistrature pubbliche, oggi la BASILICA

PALLADIANA, dotata di tre spazi espositivi indipendenti, è teatro di mostre d'architettura e d'arte.



Dal 1994 è con le altre ARCHITETTURE di PALLADIO a VICENZA

nella lista del patrimonio dell’umanità UNESCO.

Dal 2014 il prestigioso edificio riceve gli onori e la promozione a monumento nazionale   dalla Camera e dal Senato della Repubblica. 

Atmosfera magica di sera sulla terrazza della BASILICA PALLADIANA per

un irrinunciabile SPRITZ , coccolati dalla musica e rapiti dal panorama sulla città …

 

BASILICA 747        BASILICA 748

 

 

BASILICA 750        BASILICA 751

 

 



Sfilata MODAGIOVANE in PIAZZA DELLE ERBE a cura degli studenti …

MODA 816

 

 


Il MUSEO PALLADIANO offre una ricca panoramica sull’attività del Maestro con planimetrie, disegni e modelli in legno delle complesse ARCHITETTURE.

E’ allestito a Palazzo BARBARANO – una delle più belle dimore urbane palladiane, voluta dal conte Montano BARBARAN.

La solenne facciata è arricchita da un duplice ordine IONICO (fascia inferiore) e CORINZIO (fascia superiore) e da decorazioni ai lati delle finestre del piano nobile.



ARCHITETTURA AGRICOLA per le VILLE di campagna :

è evidente il rapporto stretto tra casa padronale e spazi colonici …

ORDINE & SIMMETRIA scandiscono le partiture degli edifici …

VILLA VALMARANA – LA ROTONDA – estremizza il concetto con la doppia simmetria strutturale …



IL PALLADIO e le VILLE VENETE :

da VICENZA alla RIVIERA DEL BRENTA



VILLA VALMARANA AI NANI

TRE edifici immersi in un grande parco d’epoca. La VILLA (1669), la FORESTERIA e la SCUDERIA (1720) sono circondati da roseti, da un giardino all’italiana con la quinta scenica e il pozzo, da una carpinata.

La notorietà di VILLA VALMARANA AI NANI è dovuta agli straordinari cicli

affrescati dai TIEPOLO, chiamati nel 1757 dal proprietario Giustino VALMARANA.


I TIEPOLO all’opera :

Giambattista (padre) e Giandomenico (figlio).

5 sale in VILLA , 7 sale in FORESTERIA

Al padre Giambattista si deve la decorazione della VILLA a tema mitologico ed epico, al figlio Giandomenico la maggior parte dei dipinti della FORESTERIA a soggetto vario, dalle scene carnevalesche ad ambientazioni orientaleggianti. Solo la Sala dell’Olimpo è opera di TIEPOLO padre.


In VILLA, su suggerimento del committente, Giambattista nel pieno della sua maturità artistica si dedica ai GRANDI TEMI EPICI , di cui predilige gli episodi sentimentali: Ifigenia in Aulide, Iliade, Eneide, Orlando Furioso, Gerusalemme Liberata.

Nella Sala delle Scene Campestri in FORESTERIA Giandomenico presenta per la prima volta dei CONTADINI, protagonisti indiscussi sulle pareti di una casa aristocratica.

Una famiglia sta mangiando polenta davanti ad uno steccato da cui pendono zucche e fogliame. Altri contadini si concedono una sosta sotto gli alberi: sullo sfondo, un filare di gelsi. Due donne e una bambina vanno al mercato vestite a festa;  da una cesta spunta la testa di una gallina, mentre una vecchia si riposa all’ombra di un albero recitando il rosario.

Sulle sovrapporte satiri e faunesse si prendono gioco di chi passa.

 


Nel 1762 i TIEPOLO partiranno per MADRID con il prestigioso incarico di affrescare il soffitto della Sala del Trono del PALAZZO REALE.

Durante gli 8 anni di permanenza in Spagna il giovanissimo Francisco GOYA

entrerà in contatto con Giandomenico TIEPOLO , rimanendo colpito dalle sue pitture. Gli affreschi di questa stanza ne sono una inequivocabile conferma.

 

 

NANI 768        NANI 769



VILLA VALMARANA prende il nome dalle statue in pietra dei 17 NANI in abiti settecenteschi, un tempo disseminati nel giardino, ora disposti sul muro di cinta che circonda la proprietà. Ad essi è legata la suggestiva leggenda della principessa LAYANA.

La fanciulla nana, confinata a fin di bene dai genitori tra le alte mura del castello con 20 servitori nani al suo servizio, si toglie la vita una volta scoperta la sua deformità …

Le 17 statue dei NANI, ispirati ai disegni di CALLOT e resi celebri dalle stampe popolari dei REMONDINI di Bassano del Grappa, riproducono i classici protagonisti grotteschi della Commedia dell'Arte.

Secondo alcuni studiosi Giandomenico TIEPOLO sarebbe l'autore dei disegni preparatori delle sculture, presumibilmente realizzate da Francesco ULIACO.

La famiglia VALMARANA abita tuttora la Villa, che viene universalmente considerata il vertice espressivo della pittura del Settecento e la testimonianza più alta del genio dei Tiepolo.


ANTICO BOSCO di LECCI secolari : la Valletta del Silenzio descritta nei romanzi di Antonio FOGAZZARO




VILLA VALMARANA (ex CAPRA) – LA ROTONDA

L’edificio, iniziato tra il 1566 e 1568 , venne terminato al grezzo nel 1571. Alla morte del committente il canonico Paolo ALMERICO venne rilevato da Mario e Oderico CAPRA nel 1591 che completarono i lavori nel 1620 ca.

 

 

ROT 824

QUATTRO FACCIATE con il PRONAO IONICO ESASTILO si ripetono identiche in ogni lato.

Il soffitto semisferico della sala centrale – realizzato da Vincenzo SCAMOZZI in alternativa alla cupola semisferica prevista da Andrea PALLADIO – è decorato da affreschi di Alessandro MAGANZA, mentre sulle pareti laterali sono raffigurate divinità greche realizzate dal francese Louis DORIGNY nel XVIII secolo.



ROT 828        ROT 832

 

 

ROT 830

 

 

                             ROT 834

 

 

ROT 837

 




Il SANTUARIO di MONTE BERICO domina dall’alto VICENZA.

La prima chiesa risale al 1428, edificata post due apparizioni della VERGINE avvenute in tempo di peste.

Nel REFETTORIO antico (XV secolo) la “Cena di San Gregorio Magno” (1572) di

Paolo VERONESE

In CHIESA la “Pietà” (1500) di Bartolomeo MONTAGNA a destra dell’altare maggiore .

 

SANT MONTAGNA 767

 

 

SERVI DI MARIA : i 7 padri fondatori. Sono custodi del luogo dal 1435.

Tanti pellegrini devoti alla VERGINE. Ex voto PESTILENZA e CARESTIA.

 

SANT 757        SANT 759

 

 

SANT 760 

 

 

SANT 762        SANT 765

 

 

SANT 761        SANT 764

 

 



VICENZA a tavola !!


BIGOLI & BACCALA’ tra i gustosi piatti della CUCINA VICENTINA

POLENTA BIANCA & GIALLA

OCA e ANATRA

SOPPRESSA Vicentina DOP

PROSCIUTTO veneto BERICO-EUGANEO DOP

Formaggio ASIAGO DOP

ASPARAGO BIANCO di BASSANO IGP

CILIEGIA di MAROSTICA IGP

COLLI BERICI : TARTUFO NERO & VINI DOC

BREGANZE bianco   COLLI BERICI Chardonnay   GAMBELLARA  

GRAPPA di BASSANO



Osteria MONELLI (al fiume RETRONE) : baccalà alla vicentina

Sòtobotega “IL CEPPO – Il Bistrot del BACALA’”

“L’OCA BIANCA” : protagonista l’oca

“AL VECIO PORTEGO”... non solo pesce e pizza

“AL PESTELLO” la tradizione incontra il contemporaneo

 

 

Reportage fotografico by Barbara CARICCHI

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