Nel 1535 si arruolò con i Francesi e durante lo scontro con gli Spagnoli a CASALE MONFERRATO perse l’occhio destro. Fu a servizio del Papa e dell’Impero.
Verso il 1553 iniziò ad edificare la sua residenza pievese - Palazzo DELLA
CORGNA di CASTEL DELLA PIEVE - su disegno dell’amico architetto Galeazzo ALESSI.
Nel 1555 moriva Papa Giulio III e la famiglia DELLA CORGNA fu colpita dalle confische di Paolo IV.
Nel 1560 il nuovo Papa PIO IV reintegrò ASCANIO dei suoi privilegi. I lavori del palazzo, sospesi, furono ripresi nel 1561.
Nel 1563 il Papa PIO IV nominò ASCANIO, congiuntamente al fratello Cardinale
FULVIO GIULIO, Marchese di CASTIGLION DEL LAGO,
del CHIUGI e di CASTEL DELLA PIEVE.
Nella primavera del 1564 la costruzione dell'edificio venne interrotta : i pievesi, ostili alle imposizioni feudali di Ascanio, avevano ottenuto il distaccamento della città dal MARCHESATO. Da questo momento Ascanio si dedicò alla costruzione della residenza di Castiglione del Lago.
Il Palazzo DELLA CORGNA di CITTA’ DELLA PIEVE, incompiuto, riflette così la vita avventurosa e le alterne vicende dell'irrequieto ASCANIO.
L'edificio, costruito su tre piani, presenta uno schema planimetrico ad U, con tre ali avvolgenti il cortile. Ricorda il Palazzo Farnese di Roma: basti pensare alla loggia michelangiolesca sul Tevere, alla collocazione e al trattamento degli scaloni monumentali con nicchie, all'uso del bugnato angolare, alla sensibile rastremazione piano per piano. Del resto Galeazzo ALESSI si era formato a Roma nei cantieri sangalleschi del Palazzo Farnese. Ma nel palazzo pievese l'Alessi recupera anche altre suggestioni del primo Cinquecento romano che rimandano a Giulio ROMANO e a Baldassarre PERUZZI.
Intorno al 1580 si ipotizzano ulteriori interventi voluti dal Cardinale FULVIO
della Corgna, come testimonia l'estesa decorazione pittorica degli scaloni, delle logge e delle stanze del piano nobile, da lui stesso commissionata a Salvio SAVINI.
Si devono ai MAZZUOLI numerosi interventi, soprattutto tra i secc. XVIII e XIX. Di particolare rilievo i pavimenti in mosaico alla veneziana della Sala Grande e della Sala Rossa del piano nobile e inoltre le decorazioni delle volte della Sala Rossa, Gialla, Azzurra, come delle pareti della Sala Grande.
Nel 1936 il pittore pievese Filiberto CAPPANNINI dipingeva le volte di tutte le sale del piano nobile situate lungo la Via Pietro Vannucci con decorazioni a grottesca di gusto neorinascimentale.
Il Palazzo DELLA CORGNA di CASTIGLIONE DEL LAGO , detto anche PALAZZO DUCALE , è situato vicino alla ROCCA DEL LEONE e fu la principale residenza dei della Corgna che governarono dal 1563 al 1647 il MARCHESATO, divenuto DUCATO nel 1617.
Concepito come una piccola "reggia", era separato dal paese e circondato da un fiorente giardino, celebrato dal poeta di corte Cesare CAPORALI e dal consigliere politico Scipione TOLOMEI.
Camminamento alla ROCCA
Il Vestibolo della residenza corgnesca fu affrescato dal manierista Salvio SAVINI con “Il Giudizio di Paride”. Il pittore dipinse anche i QUATTRO STEMMI ordinatigli dal
marchese DIOMEDE, nipote e successore di ASCANIO:
il blasone della Corgna, lo stemma Ciocchi del Monte dello zio papa Giulio III che aveva concesso il feudo, il blasone del cardinale Fulvio e quello di sua moglie Colonna.
Nella Sala di Giove le raffigurazioni degli Dei dell'Olimpo opera di Salvio SAVINI. Dalla Sala del Teatro si accedeva alla Sala del trono, in cui tutti i signori, fino all'ultimo
duca FULVIO II ALESSANDRO, sbrigavano gli affari dello staterello: dominava il vano lo stemma di famiglia con il caratteristico arbusto di CORNIOLO.
Nella Sala dell'Eneide, affrescata con storie dell'eroe troiano da IL POMARANCIO e da Giovanni Antonio PANDOLFI, si riuniva il Consiglio dei Priori.
SALA MAGGIORE del Palazzo DELLA CORGNA di
CASTIGLIONE DEL LAGO (XVI secolo) - Nella sala di rappresentanza del marchesato gli affreschi commissionati a Niccolò CIRCIGNANI - IL POMARANCIO - da DIOMEDE della Corgna-della Penna (1582-83) avrebbero dovuto eternare le GESTA di ASCANIO I: sul soffitto la consegna da parte di Giulio III al nipote del Bastone di custode della Chiesa, sulle pareti il ricordo degli assedi cui il condottiero partecipò e, unico nel suo genere, il famoso duello con Giovanni TADDEI.
La battaglia di CASALE MONFERRATO.
Nella Sala delle MUSE ( o Sala del CONCERTO) al piano terra del Palazzo
DELLA CORGNA di CITTA’ DELLA PIEVE il
Governatore ASCANIO della Corgna esercitava le sue funzioni pubbliche.
Il soffitto venne dipinto da Niccolò CIRCIGNANI detto IL POMARANCIO probabilmente agli inizi del 1564, successivamente alla nomina di ASCANIO a Marchese di Castiglione del Lago, Città della Pieve e del Chiugi (novembre del 1563). Infatti lo scudo di Ascanio posto sotto l’allegoria dell’INVERNO presenta la corona da Marchese.
Nel riquadro centrale è rappresentata una fontana con l’acqua che sgorga dagli emblemi delle Famiglie Della Corgna e Del Monte. Tutt’intorno sono rappresentate le nove MUSE IN CONCERTO. Al centro, di spalle, MINERVA - dea della guerra, con l’effige della medusa sullo scudo – figura allegorica delle famiglie Della Corgna e Del Monte intese come fonte di prosperità e bellezza per meriti di guerra. Il riquadro centrale è attorniato dalle QUATTRO STAGIONI .
Uno STEMMA per ogni STAGIONE:
INVERNO - l’emblema del Marchese ASCANIO Della Corgna;
ESTATE - lo stemma del fratello Cardinale FULVIO Della Corgna;
PRIMAVERA - l’emblema del Cardinale VITELLOZZO Vitello, Cardinale Camerlengo;
AUTUNNO - lo stemma del Cardinale GIROLAMO Simoncelli Del Monte, Vescovo di Orvieto e zio di Ascanio e Fulvio.
Niccolò CIRCIGNANI , in questo che può considerarsi uno dei suoi primi affreschi in Umbria, diffonde il gusto della grottesca ispirata ad analoghe composizioni della pittura romana. I meriti di guerra evidenziano una società di tipo neofeudale tipica della metà del sec. XVI. IL POMARANCIO , nelle eleganti ed allungate figure, si dichiara come esponente di spicco del Manierismo Tosco-romano.
SALA GRANDE al piano nobile. Il pavimento della fine del sec. XVIII è realizzato in mosaico alla veneziana con motivi geometrici. La volta dipinta dal manierista Salvio SAVINI nel 1580 mostra al centro “Il Convito degli Dei” e intorno gli “Amori degli Dei”, ispirati alle "Metamorfosi" di OVIDIO.
“Il Convito degli Dei” riflesso nell’opera “site specific” con 6 diversi banchi di scuola di Albano MORANDI per la mostra
“IL PARTITO PRESO DELLE COSE” ( fino al 18 gennaio 2019).
Sculture /Assemblaggi di bianco vestiti ( Opere 1992-2018 )
Collages tridimensionali a righe colorate
Installazione con leggii musicali per “Les Chants de la mi - mort” – suggestioni metafisiche (da SAVINIO) al Cimitero Monumentale di Milano in un caldo giorno d’agosto (2015-16)
“Cielo Estraneo per PERUGINO” (2018) : 2 opere per i 50 anni di “2001 – Odissea nello Spazio”
A Palazzo DELLA CORGNA di CASTIGLION DEL LAGO - fino al 31 marzo 2019 - la mostra
“Marc CHAGALL . L’anima segreta del racconto “ curata da Andrea PONTALTI introduce nel mondo fiabescodell’artista russo che nel 1926 illustrò le “FAVOLE” di LA FONTAINE per VOLLARD.
Già l’anno precedente Ambroise VOLLARD - anziano mercante d’arte, nonché gallerista di Degas, Cézanne, Van Gogh e Picasso - si era rivolto al grande maestro bielorusso per commissionargli le illustrazioni per “Anime morte” di GOGOL.
Una volta terminato il progetto fu lo stesso CHAGALL che si propose all’editore per illustrare le fiabe del letterato francese che nel XVII secolo rinnovò la tradizione favolistica con una fisiognomica satirica che paragonava l’uomo all’animale.
LE DUE CAPRE
Due Capre dal piedin sottile e candido,
ciascuna per suo conto, in luoghi andavano
tranquilli ed isolati dalla gente,
quando il caso le fece viso a viso
incontrarsi sul ponte d’un torrente
fatto d’un’asse sì meschina e stretta,
che a stento vi passava, io son d’avviso,
non che due grosse capre, una capretta.
…….
Le nostre avventuriere già si toccano,
naso a naso, già vengono alle prese,
per non ceder nessuna, in mezzo al ponte,
entrambe fiere, insofferenti, impronte.
Ciascuna avea la gloria
di contare nel quadro di famiglia,
l’una la capra celebre
di cui, narra l’istoria,
fece un don Polifemo a Galatea,
l’altra quella che a Giove fe’ di balia,
non men nota, Amaltea.
Con questi precedenti, anzi che cedere,
nell’acqua tutte e due precipitarono.
Avvien che spesso accada
questo accidente a chi della fortuna
cammina sulla strada.
“ Bisogna lavorare sul quadro pensando che qualcosa della propria anima entrerà a farne parte e gli darà sostanza” (Marc CHAGALL)
Ancora “CHAGALL . COLORE e MAGIA” a Palazzo MAZZETTI
– ASTI fino al 3 febbraio 2019.
DIPINTI DISEGNI ACQUERELLI INCISIONI
Oltre 150 opere in mostra, un percorso espositivo diviso in 7 sezioni a cura di Dolores Durán Úcar che ripercorre la traiettoria artistica del pittore dal 1925 fino alla morte.
Il mondo elegante e utopistico di Marc CHAGALL intriso di stupore e meraviglia !!
Un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra SOGNO e REALTA’ !!
Opere in cui convivono RICORDI D’INFANZIA, FIABE, POESIA e GUERRA …
L’originalissimo stile poetico di CHAGALL tra elementi di CUBISMO, FAUVISMO e ORFISMO !!!
Introducono la mostra le acqueforti della FAVOLE …
ASINO LUPO PECORA CERVO VOLPE GRU
Dalle suggestioni infantili del MONDO CONTADINO russo ai dettami ebraici della BIBBIA … dalle emozioni del CIRCO all’UNIVERSO COLORATO antigravitazionale in cui i personaggi fluttuano capovolti :
SPOSI CAPRA PESCE GALLO
A Parigi il rapporto con letterati e poeti : in mostra la raccolta di incisioni che illustrano i testi di Jean GIRARDOUX e altri scrittori per il volume “I SETTE PECCATI CAPITALI”.
“S.A.L.I.G.I.A.” by Barbara CARICCHI – ARTIVA
Reportages fotografici by Mauro DRAGONI
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