Le NECROPOLI ETRUSCHE di TARQUINIA e CERVETERI patrimonio dell’umanità UNESCO !!

TARQUINIA celebre per le TOMBE DIPINTE … necropoli di MONTEROZZI

CERVETRI splendida per l’ARCHITETTURA FUNERARIA ( TUMULI , TOMBE a DADO e IPOGEI ) e la famosa TOMBA DEI RILIEVI … necropoli della BANDITACCIA



I CAVALLI ALATI di TARQUINIA e il SARCOFAGO DEGLI

SPOSI di CERVETRI evocano gli apici della civiltà etrusca.





                                      CAVALLI ALATI



I CAVALLI ALATI (oggi al MUSEO NAZIONALE di TARQUINIA) provengono dall’ ARA DELLA REGINA sul "Pian di Cìvita" .

La divinità alla quale era destinato il culto all'interno del santuario rimane ancora ignota, ma da studi recenti si ipotizza che potesse essere l’equivalente di ARTEMIDE – DIANA.

Questa tavola di terracotta, databile tra la fine del V e gli inizi del IV secolo a.C. , emersa nel 1938 durante i restauri condotti nel sito dall'archeologo Pietro ROMANELLI , rappresenta due CAVALLI ALATI e venne ritrovata interamente frammentata. Per la ricostruzione è stato necessario un minuzioso lavoro di restauro.

Nel frontone del tempio era posizionata anche un’altra tavola raffigurante una BIGA, che sfortunatamente è andata perduta.




                                        SARCOFAGO SPOSI



Il CLONE del celebre SARCOFAGO DEGLI SPOSI – l’originale al MUSEO NAZIONALE ETRUSCO di VILLA GIULIA a ROMA - realizzato da GIUGIARO – ITALDESIGN troneggia nella nuova biglietteria della NECROPOLI della BANDITACCIA.


Il prezioso reperto in terracotta risale al VI secolo a.C.

Entrambe le figure hanno i capelli lunghi, gli occhi allungati e il sorriso arcaico. La donna indossa sandali e un tipico copricapo, mentre l’uomo mostra una barba lunga e appuntita.

I coniugi sono raffigurati in posizione di perfetta parità, semidistesi su una klìne, un letto ricoperto di stoffe e cuscini sopra il quale si adagiavano i partecipanti al BANCHETTO. La posizione di rilevanza della donna nella società non fu ripresa dai Romani, che non ammettevano le donne al convivio, se non in epoca imperiale.



Le TOMBE della NECROPOLI della BANDITACCIA prendono vita con l’AUDIO di Piero ANGELA. Gli effetti LUCI e VIDEO delle apparecchiature multimediali al momento oggetto di ripristino torneranno presto – così si dice – ad animare le tombe.

Le TOMBE scavate nel banco tufaceo evocano le coeve

ABITAZIONI degli ETRUSCHI.



TOMBE nei TUMULI : dall’antica architettura a CAPANNA (inizi del VII sec. a.C.) alla struttura articolata cruciforme della CASETTA (VI sec. a.C.)

LETTI FUNEBRI :

a SARCOFAGO o CASSONE con la testata a forma di timpano triangolare destinati alle DONNE

a KLINE con le zampe intagliate a colonnetta destinati agli UOMINI



TOMBE a DADO (seconda metà del VI sec. a.C.) : tombe dalla forma più regolare lungo assi stradali paralleli e con gli ingressi rivolti a est.



IPOGEI (tra il IV e il I sec. a.C.) a causa dell’esaurimento dello spazio disponibile in

superficie : TOMBA DEI RILIEVI – un unicum nel patrimonio dell’arte figurativa etrusca. Camera sepolcrale completamente rivestita d’intonaco decorato da rilievi di STUCCO POLICROMO.

DUE PILASTRI sorreggono il soffitto a doppio spiovente :

quello di sinistra mostra OGGETTI MASCHILI : bastone, coltello, ascia, corda …

quello di destra riproduce OGGETTI FEMMINILI : cesto, mescolo, sette spiedi, contenitore su treppiedi …



 

N TUMULO 106

 

 

N VIA 094

 

 

N CAPANNA 140

 

 

N COPERTURA 105      N PINO 104

 

 

N CAPITELLO 151

 

 

N SOFFITTO 124

 

 

N SOFFITTO 149

 

 

N CORNICE 101      N NICCHIA 138

 

 

                            N CUNICOLO 118

 

 

N TRONO 087        N SEGGIO 109    

 

 

N DADO 130

 

 

N DADO 131

 

 

                           N DROMOS 141

 

 

N INTERNO 126      N INTERNO 143

 

 

N INTERNO 145

 

 

N PILASTRI 122

 

 

N POLICROMO 123

 

 

N POZZO 097      N POZZO 099

 

 



MUSEO NAZIONALE CERITE a CERVETERI – Introduce Piero ANGELA.

Nella sala inferiore VETRINE touch screen – alcune non funzionanti … peccato, perché l’animazione virtuale dei principali reperti esposti ne permette una chiara comprensione e una visualizzazione a 360° .

ANFORE   CRATERI   VERSATOI   COPPE ( 2 manici o 1 manico alto)

 

 

MUSEO 4774      MUSEO 4776

 

MUSEO 4777      MUSEO 4795

 



Tra i reperti più curiosi una SEDIA (potere maschile) in cuoio, legno e metallo che richiama la Savonarola … DADI e PEDINE da gioco … SANDALO in metallo e legno, snodato per agevolare il passo … FIBULE in oro per le vesti … ROCCHETTI e FUSERUOLE per la tessitura (attività femminile) … LITUO in bronzo a spirale (strumento di culto)

BUCCHERO NERO LUCENTE tipico di CERVETERI

 

 

MUSEO 4781

 

 

MUSEO 4787

 


Al centro della sala superiore troneggiano due eccezionali reperti in mostra :

CRATERE di EUPHRONIOS – Raffigurata la morte di SARPEDONTE : il corpo dell’eroe sollevato dai gemelli HYPNOS & TANATOS (Sonno & Morte) … Al centro HERMES (MERCURIO per i Romani) dai calzari alati …

 

MUSEO 4788

 

KYLIX di LAPHRONIOS – Con l’eccezionale diametro di 46,6 cm. questa famosa coppa da vino raffigura in modo frammentato scene della GUERRA DI TROIA. La richiesta di BRISEIDE da parte di AGAMENNONE che scatena “l’ira funesta del pelìde ACHILLE …”



CIVITAVECCHIA : il PORTO DI ROMA … il PORTO DI

TRAIANO !!

Fondato dall'imperatore Traiano nel 108 d.C. come porto di Roma, ha rappresentato per molti secoli il fulcro degli scambi e dei contatti tra i popoli dell'antico “MARE NOSTRUM”.

FORTE MICHELANGELO protegge il PORTO ANTICO di CIVITAVECCHIA

La fortezza fu iniziata nel 1508 e completata nel 1537 sotto il pontificato di PAOLO III, con la direzione di Antonio DA SANGALLO il Giovane. Una tradizione locale priva di riscontri vorrebbe che il MASCHIO, ossia il torrione principale della fortezza, sia stato progettato da Michelangelo BUONARROTI, da cui il nome.


Tra il X e l'XI secolo, in posizione dominante tra le rovine dell'antica città e del porto devastato, sorse una rocca e lentamente accanto ad essa si formò un piccolo borgo, lungo l'antica strada romana. Già nel Duecento e nel Trecento il

PORTO DI CIVITAVECCHIA venne usato come approdo, sia pure ancora mal collegato e privo di attrezzature. Con la riorganizzazione dello STATO DELLA CHIESA, iniziata dopo il Concilio di Costanza (1414-18), Civitavecchia riacquistò lentamente un assetto urbano organico, il suo porto venne restaurato e la città si arricchì di pregevoli edifici che le fonti del tempo attribuiscono a Bernardo ROSSELLINO. 

 


La riscoperta dell' ALLUME sui MONTI DELLA TOLFA e l'esigenza di organizzare l'esportazione del prezioso minerale, determinarono la definitiva rinascita del porto. Il restauro venne affidato ai maggiori architetti della corte pontificia, tra cui Giovannino de’DOLCI, Baccio PONTELLI e Donato BRAMANTE, al quale GIULIO II della Rovere commissionò il progetto della FORTEZZA che ancora oggi domina il bacino portuale. Fra i frequentatori celebri vi fu anche Leonardo DA VINCI che studiò accuratamente e disegnò gli edifici romani ancora superstiti.


Il FORTE , di imponenti dimensioni, ha forma quadrangolare con quattro TORRIONI angolari e il MASCHIO di forma ottagonale.

Sul torrione di levante, dove papa GIULIO II benedisse e murò la PIETRA ANGOLARE il 14 dicembre 1508, è visibile un albero di ROVERE, simbolo nello stemma della relativa casata.

I BASTIONI prendono i nomi San Paolo, San Pietro, San Romolo e San Giulio.

 

 


LIBURNA : nave romana da guerra.

La LIBURNA fu l’arma segreta che permise alla flotta di OTTAVIANO guidata abilmente da MARCO VIPSANIO AGRIPPA la vittoria di AZIO.

La BATTAGLIA NAVALE di AZIO (2 settembre 31 a.C.) concluse la guerra civile tra OTTAVIANO e MARCO ANTONIO, quest'ultimo alleato al regno tolemaico d’Egitto di CLEOPATRA.

 

 

                             S SEVERA 175




SANTA MARINELLA e SANTA SEVERA :

DUE SANTE x DUE CASTELLI celebrate nel dipinto nella Chiesa

dell’Assunta nel CASTELLO di SANTA SEVERA … ricordo d’infanzia e mèta di una lunga passeggiata sulla spiaggia !! Lo ricordavo abitato e lambito dal mare !!

 

 

                       S SEVERA 168

 

 

S SEVERA 167

 

 

S SEVERA 179

 

 

CASTELLO di SANTA SEVERA

Oggi restaurato e tornato a nuova vita , polo museale che celebra l’antica PYRGI con il PORTO e l’AREA SACRA con DUE TEMPLI : A e B. Si rivive la navigazione su un’antica NAVE FENICIA , dal mare al PORTO CANALE … si attraversa il nucleo abitato per giungere al TEMPIO con le sue SACERDOTESSE grazie ad un’avventura 3D vissuta nella Sala Nostromo in compagnia del geologo Mario TOZZI. Un’esperienza immersiva, colorata e coinvolgente, in realtà virtuale !!

 

PYRGI è il nome latino (in greco PYRGOI ) di una città portuale abitata dagli ETRUSCHI alle pendici dei MONTI DELLA TOLFA, nel luogo dell'odierna frazione di SANTA SEVERA nel comune di SANTA MARINELLA. Il nome etrusco dell'abitato non è conosciuto.

Gli scavi archeologici hanno dimostrato l'esistenza nel sito di un villaggio protostorico, testimoniato dal ritrovamento di ceramiche dell’ ETA’ DEL BRONZO.

PYRGI fu il porto di CAERE , l'odierna CERVETERI da cui dista 13 km. Distrutto dalla flotta di DIONIGI di SIRACUSA nel 384 a.C., divenne colonia romana nel 264 a.C. Della cittadina romana restano tracce maestose del circuito murario in opera poligonale, nel quale si aprivano alcune porte, oltre a molteplici reperti e iscrizioni in lingua latina conservati nel Castello di Santa Severa e nel borgo medievale che lo circonda. La città è citata da VIRGILIO nell' ENEIDE fra le popolazioni che andarono in aiuto di ENEA.

Nel 1957 gli scavi guidati da Massimo PALLOTTINO portarono alla luce un'estesa

AREA SACRA con un tempio tuscanico a tre celle (tempio A) datato al 470-460 a.C. e un tempio più antico (tempio B), periptero e a cella unica della fine del VI secolo a.C.

Contestualmente si rinvennero abbondanti frammenti di terrecotte architettoniche tra le quali un altorilievo che rappresenta una GIGANTOMACHIA, pertinente al tempio più recente.

Allo stesso TEMPIO A dedicato a THESAN / LEUCOTEA-ILIZIA (l'etrusca UNI), è stato riferito lo splendido altorilievo fittile policromo che in origine decorava la lastra frontonale sul lato posteriore dell'edificio, databile intorno al 460 a.C , oggi ricostruito al MUSEO NAZIONALE ETRUSCO di VILLA GIULIA a ROMA cheraffigura due episodi fra i più drammatici del mito dei “SETTE A TEBE” : il duello mortale fra Tideo e Melanippo cui assiste Atena inorridita e Zeus che si scaglia contro Capaneo sostituendosi a Polifonte.



THESAN – nella mitologia etrusca era la dea dell'alba ed era anche associata al generarsi della vita. Corrispondeva alla dea AURORA della mitologia romana e a EOS nella mitologia greca.

LEUCOTEA o ILIZIA per i Greci, GIUNONE per i Romani … dea protettrice del parto

UNI : dea suprema del Pantheon etrusco e patrona di Perugia. Formava con Tinia e Menrva un potentissimo triumvirato. UNI era la madre di HERCLE, suo marito Tinia ne era il padre. Equivale nella mitologia greca a HERA mentre in quella romana a GIUNONE.



Nel 1964 nei pressi del TEMPIO B si rinvennero le celebri LAMINE di

PYRGI, tre lamine d'oro iscritte (due in lingua etrusca e una in fenicio), qui deposte nel III secolo a.C. protette da materiale di spoglio e oggi esposte al MUSEO di VILLA GIULIA , che testimoniano una dedica sacra in onore della dea UNI da parte di THEFARIE VELIANAS - re di CAERE.

Tra i reperti le decorazione ad altorilievo delle placche frontonali, una delle quali con la raffigurazione dell'impresa di ERCOLE contro IDRA di LERNA, il mostro a più teste, di cui restano frammenti.

 

Tutto il santuario, posto al termine della strada che da CAERE conduceva al porto di PYRGI, era dedicato alla dea etrusca UNI (equivalente alla GIUNONE romana), assimilata alla Grande Madre fenicia ASTARTE per la presenza abbondante di mercanti fenici nell'abitato.

 

 

Il MUSEO DEL MARE e della NAVIGAZIONE ANTICA offre un interessante spaccato di vita marittima : FENICI GRECI ETRUSCHI ROMANI solcano il Mediterraneo per i loro commerci marittimi !!

Video a cura di Alberto ANGELA

 

 

La STIVA colma di ANFORE VINARIE e DOLIA , enormi recipienti in terracotta per VINO   OLIO   GRANAGLIE !!



S MUSEO 176



Vita a bordo sulle NAVI ROMANE. Materiale proveniente dallo scavo del relitto della

NAVE dei DOLIA di LADISPOLI individuato nel 1983 a largo della costa tra Ladispoli e Torre Flavia.


IDRAULICA e MECCANICA in cantiere : dalle POMPE a BINDOLO con corde e dischetti di legno che creano il vuoto nel cilindro di aspirazione dell’acqua di infiltrazione nella SENTINA alle tecniche di realizzazione degli SCAFI FASCIAME CUCITO o FASCIAME a MORTASE e TENONI !!

 

S MUSEO 177

 

 

S MUSEO 178





Nel MUSEO della ROCCA (MASCHIO) la voce narrante di Mario TOZZI …

 

S ROCCA 4807 

 

 

 

Nella MANICA LUNGA del CASTELLO da poco conclusa la mostra

 

“PITTURA DI TERRACOTTA. Mito e immagine nelle lastre

dipinte di Cerveteri” 

scaturita a seguito dell’importante recupero di reperti archeologici trafugati in Etruria meridionale. Una delle operazioni più rilevanti degli ultimi anni effettuata dal Comando Carabinieri – Tutela Patrimonio Culturale – a GINEVRA nel 2016.

LASTRE DIPINTE ETRUSCHE sottratte negli anni ’80 alla Necropoli della BANDITACCIA di CERVETERI, oltre a reperti rientrati in ITALIA per accordi internazionali !!

Un importante accordo di cooperazione culturale siglato tra il MiBAC e il Museo Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, che ha comportato il rientro in Italia di una consistente serie di frammenti di lastre dipinte, analoghe a quelle ritrovate a Ginevra.


TAVOLE DI TERRACOTTA con INGOBBIO bianco su cui veniva inciso il disegno, quindi colorato con INGOBBIO e PIGMENTI :

ossido di MAGNESIO per NERO e tonalità di GRIGI … ossido di FERRO per GIALLO ARANCIO ROSSO

Successiva cottura a 850-900 °C.

Tra i soggetti più raffigurati

GUERRA   SPORT   IL MITO GRECO DI ERACLE (ERCOLE per i ROMANI)



“ERCOLE e il suo mito” alla Reggia di VENARIA REALE – Sala delle Arti – fino al 10 marzo 2019 a cura di Friedrich-Wilhelm von Hase.

La mostra scaturita dal restauro della FONTANA d’ ERCOLE realizzata nel 1670 da Bernardo FALCONI al centro del giardino secentesco della REGGIA, dove tornerà protagonista la statua dell’ERCOLE COLOSSO.

 

Il MITO GRECO di ERACLE affonda le sue radici nel periodo miceneo (1550 – 1060 a.C.)


12 FATICHE del mitico semidio x 12 SEZIONI espositive della mostra

Dai REPERTI GRECI della regione dell’ATTICA risalenti a oltre 2500 anni fa alla CINEMATOGRAFIA anni ’50 con i films ”peplum” .


Tra i reperti antichi d’eccezione suppellettili da BANCHETTO riferitial MONDO GRECO-ETRUSCO :

ANFORA del pittore di Antimene (510 a.C. ca.), con la disputa tra ERCOLE e APOLLO per il tripode di Delfi,

ANFORA con coperchio del pittore di Berlino (490 a.C. ca.), su cui sono dipinti ERCOLE e ATENA.



“HERCULES - La leggenda ha inizio" - (The Legend of Hercules) - film 2014 diretto e prodotto da Renny HARLIN , protagonista Kellan LUTZ nei panni di HERCULES . Appena trasmesso su ITALIA 1 … Anno 1200 a.C.



Reportage fotografico by Barbara CARICCHI e Mauro DRAGONI

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