Nell’entroterra si raggiunge NARDO’ - uno dei paesi più belli del SALENTO.
È nato nell'anno mille e ha vissuto un periodo roseo grazie all'agricoltura e all'artigianato che si riflette nell'architettura del centro storico, un tripudio di BAROCCO SALENTINO.
A giugno si tiene una fantastica sagra della frisella.
Il Castello Acquaviva da angioino ad aragonese. In facciata 2 x 4 cariatidi – telamoni. Interessanti decorazioni sui Torrioni tronco-conici d’angolo. Giardino botanico nei pressi del Castello.
Basilica cattedrale di Maria Santissima Assunta – Episcopio – Seminario (rif. Santa Croce a Lecce)
Piazza Salandra dominata dalla Guglia dell’IMMACOLATA con attorno splendidi palazzi barocchi e il fianco della Chiesa di San Domenico con la Fontana del Toro realizzata nel 1930 dallo scultore neretino Michele Gaballo.
Il TORO nello stemma della città
Leggenda vuole che i primi insediamenti a NARDO’ vennero edificati sul luogo ove un TORO aveva fatto sgorgare una fonte di acqua sorgiva scavando a terra con lo zoccolo.
San Gregorio Armeno – patrono di NARDO’ – svetta sul fronte del Sedile
San Gregorio, apostolo degli Armeni, visse a cavallo tra il III ed il IV Sec. d.C.
La leggenda narra che il re armeno Tiridate III – persecutore dei cristiani - venisse colto da una terribile malattia, dalla quale nessun medico di corte riusciva a curarlo. La sorella del re ebbe un sogno che le rivelò i poteri miracolosi del grande predicatore imprigionato nelle segrete … Tiridate rifiutò inizialmente la proposta, ma alla fine cedette e venne guarito prontamente per intercessione di Gregorio.
Grazie alla guarigione Tiridate III si convertì al cristianesimo, elevandolo ed istituendolo a religione di stato.
A NARDO’ si fa festa in onore del Santo "venuto da lontano" da quando, il 20 febbraio del 1743, la statua di Gregorio ubicata sul Sedile di Piazza Salandra si voltò in direzione dell'epicentro del devastante terremoto, ponendo fine ai rovinosi cedimenti, alle morti ed alle distruzioni con la sua mano miracolosa.
“Non vivo più senza te” – Biagio ANTONACCI
Non vivo più senza te, anche se, anche se
Con la vacanza in SALENTO prendo tempo dentro me
Non vivo più senza te, anche se, anche se
Una signora per bene ignora le mie lacrime
E le mie mani, le mie mani, le mie mani van su
Ma la sua bocca, la sua bocca punta sempre più a sud
E la mia testa e la mia testa e la mia testa fa
No, signora, no (Mi piaci)
No, signora, no (Mi piaci)
No, signora, no (Ti prego)
No, signora, no
Non vivo più senza te, anche se, anche se
Tanti papaveri rossi come il sangue inebriano
Non vivo più senza te, anche se, anche se
La luce cala puntuale sulla vecchia torre al mare
Sarà che il vino cala forte più veloce del sole
Sarà che il sonno è come un dolce che non riesci a evitare
Sarà che ballano 'sta PIZZICA, 'sta PIZZICA
No, signora, no …
GALATINA – TARANTISMO e SAN PAOLO
Casa di SAN PAOLO. San PAOLO : il morso del serpente velenoso a MALTA. Da allora protettore di scorpioni, vipere, tarantole. Viene festeggiato il 29 giugno.
San PAOLO sbarca a MARIA DI LEUCA e raggiunge GALATINA , accolto da un religioso. Cura coloro che sono stati morsi dai velenosi …
Il POZZO di SAN PAOLO a Palazzo TONDI : alle TARANTATE veniva fatta bere l’acqua del POZZO per la cura dal morso del RAGNO VELENOSO
Il TARANTISMO , che si manifestava soprattutto nei mesi estivi (il periodo della mietitura del grano in Puglia), era costituito da sintomi di malessere generale, quali stati di prostrazione, depressione, malinconia, quadri neuropsicologici come catatonia o deliri, dolori addominali, muscolari o affaticamento, e la maggior parte dei soggetti che ne denunciavano i sintomi erano donne.
Il quadro poteva includere sintomatologie psichiatriche, come turbe emotive e offuscamenti dello stato di coscienza, e poteva includere elementi che in passato sono stati associati alle nozioni di epilessia e isteria.
La "CURA" tradizionale è una terapia di tipo musicale coreutico, durante la quale il soggetto viene portato ad uno stato di trance nel corso di sessioni di danza frenetica, dando luogo a un fenomeno che è stato definito un "esorcismo musicale".
Questo rituale coniuga sia elementi pagani che cristiani.
Quando il tarantato avverte i primi sintomi (sintomi che sono reali) chiede che vengano i musicisti a casa o nella piazza del paese a suonare la PIZZICA. Oltre alla pizzica si suona anche il tamburello, il violino, l’organetto, l’armonica e la chitarra.
MUSICA e COLORE
L’orchestra ha a disposizione dodici melodie per ogni tipo di TARANTA e le accenna fino a quando il tarantato trova quella giusta, cioè la musica che lo fa reagire ballando. Il soggetto si scatena quindi in una lunga danza e in questa prima fase si cerca di capire da quale ragno è stata morsa la vittima (alcune volte si poteva venir morsi anche da scorpioni o serpenti, infatti con il termine tarantola si identificano un po’ tutti i ragni velenosi e gli animali striscianti in generale).
Nella seconda fase si cerca di individuare il colore del ragno: il tarantato viene attratto, in modo violento, dalle vesti o dai fazzoletti delle persone circostanti o dagli oggetti; si riteneva che il colore dell’oggetto da cui veniva attratto corrispondesse al colore del ragno.
Nella terza fase l’individuo si abbandona a convulsioni, sfoghi, assume atteggiamenti in cui si identifica con la taranta stessa (strisciando sul dorso) o se ne allontana (alzandosi in piedi e saltellando) e alla fine fa il gesto di schiacciare simbolicamente il ragno per indicare la sua guarigione.
NASTRI COLORATI a GALATINA
Splendida Basilica di Santa Caterina d’Alessandria - uno dei più insigni monumenti dell' arte romanica pugliese e gotica in Puglia.
Basilica a 5 navate (3 navate + 2 deambulatori). Splendidi capitelli con motivi floreali e di animali.
La Basilica di Santa Caterina d’Alessandria fu realizzata tra il 1369 e il 1391, per volontà di Raimondello ORSINI del BALZO.
Questi, in uno dei suoi numerosi viaggi, di ritorno dalle crociate, si spinse sino alla sommità del MONTE SINAI per rendere omaggio al corpo di santa Caterina; secondo la leggenda, nel ripartire, baciò la mano della santa, strappandole il dito con i denti. Tornato in Italia portò con sé la reliquia che, incastonata in un reliquiario d'argento, tuttora si conserva nel tesoro della chiesa. L'edificio, alla morte di Raimondello avvenuta nel 1405, sarà completato dalla moglie, la principessa Maria d’ENGHIEN, e poi dal figlio, Giovanni Antonio Orsini Del Balzo.
L'edificio fu costruito su una preesistente chiesa bizantina di rito greco risalente al IX-X secolo le cui tracce sono ben visibili nel muro esterno della navata destra in cui è stata inglobata, forse per risparmiare materiale edilizio, l'abside.
Il notevole ciclo di affreschi narra l’APOCALISSE (San Giovanni), la GENESI, le SCHIERE ANGELICHE con la VITA DI GESU’, la VITA DI MARIA.
17 affreschi per la VITA di SANTA CATERINA d’ALESSANDRIA.
Il MARTIRIO DI SANT’AGATA.
Chiostro
Nella pasticceria Andrea Ascalone nasce il famoso
PASTICCIOTTO LECCESE
Un piccolo scrigno di colore oro brunito dalla fragranza di zucchero e vaniglia ! La sensazione di delizia si sprigiona dall’interno quando i rebbi della forchetta squarciano la crosta: ne erompe dapprima un vapore carico di aromi, si scorge poi la crema cotta racchiusa nella massa untuosa, caldissima, e bagnata nell’intingolo contrastante nel caldo freddo della crema inglese alla vaniglia.
CORIGLIANO D’OTRANTO
Notevole il CASTELLO VOLANTE a pianta quadrata con quattro torrioni circolari. Di origini medievali , fu adeguato nel Cinquecento alle nuove esigenze della guerra. La facciata ricca di figure umane è stata disegnata un secolo dopo da un architetto del paese.
MOLINO a VAPORE – FRANTOIO - TABACCAIA - CONTENITORE d’ARTE – MOSTRE
Nella suggestiva Tabaccaia la mostra fotografica di Letizia BATTAGLIA (con cinquanta fotografie in bianco e nero che ripercorrono la straordinaria carriera e produzione fotografica della pioniera del fotogiornalismo italiano).
ANTICHE MURA DI CINTA correvano lungo il perimetro oggi segnato da via Palestro, via Santi e via Pendino, si collegavano al CASTELLO, ed erano intercalate da torri di avvistamento, delle quali una era senz'altro l'attuale campanile della CHIESA MATRICE (MADRE).
Oggi si possono vedere piccoli tratti di mura di cinta nell'attuale via Don Bosco. Sono facilmente riconoscibili perché caratterizzate da un elemento architettonico inconfondibile: un cordone semicilindrico che sporge ad un'altezza variabile dai tre a quattro metri dall'attuale piano stradale e che ripeteva, continuandolo, il cordone che cinge i torrioni angolari ed i bastioni del castello.
Alle due estremità dell'asse principale si aprivano DUE PORTE , le uniche vie di accesso al paese : la CAU-porta e l'ANU-porta.
La CAU-porta, localmente denominata Caporta (dal griko cau+porta, "porta sud"), è ubicata a ridosso del CASTELLO ed è sormontata dallo stemma civico e dall'arme araldica di Giovan Battista de' Monti, il feudatario che intorno ai primi del Cinquecento dotò il paese di un valido sistema difensivo. Sulla cornice superiore il motto "INVIDIA INOPIA FA" - inciso in capitale umanistica pochi anni dopo la costruzione della porta - invitava e invita ancora oggi a non avere invidia di tutto ciò che la cinta muraria racchiudeva al suo interno.
L'ANU-porta (dal griko anu+porta, "porta nord") che si apriva nello spiazzo prospiciente la CHIESA MADRE.
“PAROLE e PIETRE”
CORIGLIANO D’OTRANTO di domenica estiva è deserta e assolata … tutto chiuso … mangiamo un gelato …
E’ forte e stridente il contrasto fra l’ambiente fuori dal tempo e rarefatto dell’entroterra salentino e l’affollamento caotico delle spiagge …
MELPIGNANO – Concertone “LA NOTTE DELLA TARANTA” 24 agosto 2019
Allestimento mega palco nel piazzale dell' ex Convento degli Agostiniani antistante il grande prato.
CASTELLO in restauro … PALAZZI …
Piazza SAN GIORGIO nel centro del borgo e la particolare architettura dei portici cinquecenteschi del MERCATO DEL SABATO (LECCE, BARI, NAPOLI) originariamente tutto attorno alla piazza. Banchi di vendita in pietra.
FRANTOIO IPOGEO
Praticamente in tutti i borghi rimane traccia dei FRANTOI realizzati tra il 1500 ed il 1800 direttamente scavando la roccia.
Qui venivano lavorate le OLIVE e si produceva un ottimo OLIO DI OLIVA , prodotto tipico di questo territorio ed ancora oggi grande fonte di sostentamento per la popolazione locale.
CAFFE’ CON GHIACCIO e PASTICCIOTTO al parco all’ombra di due NOCI mega …
CASTRIGNANO DE’ GRECI – è uno dei centri della Grecia salentina dove l'influenza culturale e linguistica è sopravvissuta nei secoli e si esprime in un dialetto di derivazione greca conosciuto come griko.
Notte della TARANTA 18 AGOSTO
“PUPE DI PANE – una performance sul pane e le sue storie”– spettacolo teatrale a Palazzo De Gualtieris prodotto dall’ Accademia Mediterranea dell’Attore di LECCE e diretto da Tonio DE NITTO.
MUSICA & SPERIMENTAZIONE a Palazzo De Gualtieris : il primo concerto della sezione ALTRA TELA con Luigi Cinque Hypertext O’rchestra.
Hypertext O’rchestra di Luigi Cinque è un ensemble a formazione variabile con grandi solisti internazionali e un vasto repertorio musicale che spazia dalla musica classica contemporanea a quella tradizionale etnica, al jazz, al rock, alle nuove espressioni tecnoacustiche, al teatro, alla danza, alla parola poetica, al cunto mediterraneo.
Al festival itinerante de “La Notte della Taranta” 2019 l’Hypertext O’rchestra si è presentata con una formazione speciale, la cui caratteristica d’eccezione sta nel trio di voci cantanti: Petra Magoni, Badara Seck , Luigi Cinque.
Un concerto ritmico che si propone come una performance sul tema della memoria mediterranea, delle sue voci e della sua attuale crisi di valori e prospettive.
Sul palco Petra Magoni, vocalista italiana, una delle voci griot oggi in Europa, Riccardo Fassi alle tastiere, il senegalese Badara Seck african vox, Luigi Cinquesassofoni, clarinetto, voce e live electronics, Alfio Antico tamburi a cornice e voce, Alessandro Santacaterina chitarra battente, con la partecipazione dei cubba cubba dei Tarantolati guidati da Agostino Cortese.
La cupa cupa (localmente cubba cubba ) è uno strumento musicale popolare tipico dell'Italia Meridionale costituito da un recipiente, di solito in terracotta, coperto da una stoffa o membrana e una canna lunga e sottile. La canna viene legata al centro della membrana che la avvolge in punta ed è tenuta ferma da uno spaghetto.
Il suono viene prodotto strofinando la mano sulla canna, e mettendo così in vibrazione la membrana tesa.
Nel SALENTO la membrana è di capretto, mentre nella zona campana è di pelle più dura, generalmente di capra.
CONCERTO RAGNATELA al Parco delle POZZELLE - Parco Unicef di Castrignano de’ Greci – con l’ensemble Armonia Greca e a seguire il Canzoniere Jonico Pizzicati Int’Allu Core.
In questa 22° edizione 2019 il festival itinerante ha ospitato gruppi provenienti da altre zone d’Italia per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro paese.
Armonia greca, un gruppo musicale proveniente dalla Penisola Ellenica, è composto da orchestra e coro, fondato nel 2015 con lo scopo di promuovere l’arte e la cultura greca e quella dei Messolonghi.
Il Canzoniere Jonico Pizzicati Int’Allu Core, pugliese, affonda le sue radici nelle testimonianze dei vecchi cantori di Grottaglie. Dal 2007 sotto la direzione artistica di Valerio Manisi che tende a unire la cultura musicale jonica e salentina. Tante le contaminazioni con artisti sempre vicini al recupero delle tradizioni, come Eugenio Bennato e Teresa De Sio, con i quali hanno condiviso il palco. Nel 2016 esce il loro primo lavoro discografico “Sciamu” che viene candidato nello stesso anno come miglior disco in dialetto al Premio Tenco.
Parco delle POZZELLE : Ta Frèata – pozzi in dialetto griko (Grecia salentina)
L’area è una mega dolina costellata di tante POZZELLE : riserva di ACQUA PIOVANA raccolta nella depressione. Questo tipo di pozzi era già diffuso in GRECIA nell’VIII sec. a.C.
La DOLINA è una conca chiusa, tipica dei pianori costituiti da rocce calcaree, formatasi in seguito alla dissoluzione del carbonato di calcio costituente le rocce; è una morfologia tipica di aree in cui si manifesta il carsismo superficiale.
Da un punto di vista idrologico è il punto di chiusura di un bacino idrografico, con un reticolato idrografico centripeto, il cui centro si riempirebbe d'acqua originando un laghetto se le sue pareti ed il suo fondo fossero impermeabili; invece, di solito, l'acqua viene scaricata attraverso vie sotterranee, questo in quanto sul fondo delle doline è quasi sempre presente un inghiottitoio (imbuto naturale) attraverso il quale l'acqua meteorica penetra nelle cavità sotterranee.
Le POZZELLE realizzate in pietra a secco sono di fatto dei TRULLI IPOGEI di altezza compresa fra 3 e 6 metri : sul fondo uno strato impermeabile di argilla, sulla sommità la VERA – un monolito in pietra calcarea di forma parallelepipeda con foro circolare da cui attingere l’acqua.
MADONNA DELLE PUZZE (POZZE)
AQUANEGRA – paravineria CASTRIGNANO DE’ GRECI (Lecce)
Rif. articoli LECCE - l’anima del SALENTO e COSTA SALENTINA nella sez. Luoghi dell’Arte
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI
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