OSTUNI – la città bianca (ALTO SALENTO)
L’ obelisco di Ostuni è dedicato al Santo patrono della città: S. ORONZO che risparmiò gli ostunesi dalla peste del 1740. La colonna (o guglia) di Sant’Oronzo (20,75m di altezza) si erige nella Piazza della Libertà.
Scolpita in stile barocco su pietra locale nel 1771 dall’ostunese Giuseppe Greco, la colonna reca delle iscrizioni latine che dicono: “O ospite, la mole che vedi, la devi al popolo che pose in perenne devozione, al divino Oronzo, grazie al quale si estinse la fame, allontanata l’epidemia e restituita la salute. In segno di rispetto i cittadini ed il popolo dedicarono nel 1771”.
All’apice è collocata la statua del santo, vestito con paramenti vescovili e rappresentato nell’atto di benedire il popolo. A circa metà altezza, su di una balaustra decorata da putti che sorreggono i cartigli recanti le citate iscrizioni, sono poste le statue dei santi Biagio, Agostino, Irene e Gregorio Armeno. Nella prima metà dell’Ottocento, a seguito dei lavori di livellamento stradale, il primo basamento della colonna venne interrato.
La Chiesa di san Francesco d’Assisi fa parte dell’antico complesso monastico dei padri francescani conventuali e fu edificata per la prima volta nel 1304 su un suolo donato dal principe di Taranto Filippo.
La Concattedrale di Ostuni, posta alla sommità del colle più alto della città e dedicata a Santa Maria dell'Assunzione, fu iniziata nel 1435 e completata tra il 1470 e il 1495.
Linee CONCAVE e CONVESSE in facciata. ‘400 VENEZIANO e DALMATA
Notevole la caratteristica facciata di tarde forme gotiche, tripartita da lesene.
La parte centrale termina con un timpano formato da due archi inflessi, le ali con due mezze lunette; timpano e lunette hanno un coronamento di archetti trilobi a profilo seghettato su mensole scolpite, che si prolunga sui fianchi e attorno al transetto. La facciata è aperta da tre eleganti portali ogivali (nella lunetta di quello mediano un bassorilievo raffigura la Madonna col Bambino in gloria) sormontati ciascuno da un rosone, di cui quello centrale, notevolmente più grande, ha 24 raggi e raffigura Gesù con i 12 Apostoli.
4 SANTI PATRONI : BIAGIO ORONZO AGOSTINO IRENE
Al termine della navata sinistra altare in legno del 1734 con busti dei santi Biagio, Oronzo e Agostino.
Sant’Irene, proclamata nel 1724, è invocata per proteggere la città dai fulmini durante i temporali, perniciosi per le coltivazioni.
OSTUNI è in fermento : fervono i preparativi per la Festa Patronale con la
CAVALCATA DI SANT’ORONZO, evento in onore del santo protettore.
Ogni anno il 25, 26 e 27 di agosto sono giorni dedicati al santo: un corteo di cavalli e cavalieri bardati a festa sfila per le vie cittadine a scorta del protettore della città.
Le origini della cavalcata si possono far risalire, con buon margine di sicurezza, alla seconda metà del diciassettesimo secolo, precisamente al 1657. La peste invase il Salento risparmiando Ostuni ed altre città di Terra d'Otranto. Il miracolo venne attribuito a sant'Oronzo. Ogni 26 agosto gli ostunesi vollero recarsi in processione al santuario eretto in suo onore per prelevare la statua in cartapesta raffigurante il santo e portarla spalla nella piazza del paese.
Il rituale antico della vestizione dei cavalli
I cavalli per strada e nei vicoli bardati di rosso (addobbati) in onore di Sant’Oronzo.
Spesso gli addobbi sono tramandati di generazione in generazione. L'intero nucleo familiare si dedica alla vestizione, spesso aiutato da parenti e amici. Uno degli addobbi più importanti è il bellissimo mantello arabescato con centinaia di paillettes applicate una ad una con certosina pazienza. La vestizione continua con finimenti e fregi di vario tipo e grandezza.
La vestizione del cavaliere é anch'essa molto accurata e ricorda per certi aspetti quella del torero. L'uniforme è costituita dal chepì e da una casacca che richiamano i motivi del mantello del cavallo , completata da pantaloni bianchi, guanti bianchi e frustino.
I cavalieri a cavallo raggiungono piazza Cattedrale, inerpicandosi lungo l'omonima salita, e attendono che la statua di sant'Oronzo venga portata fuori dalla chiesa madre.
MARINA di OSTUNI vanta spiagge bellissime che si susseguono in un litorale meraviglioso di 3 km
CASTELLO del PORTO TURISTICO di VILLANOVA
Nel 1278 vennero costruite le mura di cinta di Villanova, e circa 20 anni dopo venne edificato il castello ad opera degli angioini, che subentrarono nella dominazione di OSTUNI agli svevi-normanni, ai quali si deve l'intensificazione della coltivazione dell'ulivo.
Il castello intorno al XV secolo era una struttura adibita a funzione difensiva in piena attività. Infatti la città di Ostuni sotto la dominazione aragonese, grazie anche al castello e al porticciolo di Villanova, è riuscita a conservare lo stato di città demaniale, quindi libera dalle gabelle feudali.
Attualmente il castello è costituito da tre corpi che si atteggiano a torrioni quadri con base scarpata. Intorno all'edificio, all'altezza del primo piano, corre un toro tubolare e dal tetto dell'edificio si erge una torretta modellata sul prototipo di un faro.
Lasciamo il SALENTO risalendo a nord.
BAT – il triangolo BARLETTA ANDRIA TRANI
CASTEL DEL MONTE : il gioiello ottagonale di FEDERICO II in
PIETRA e BRECCIA DI CORALLO BIANCO e ROSATO
CASTEL DEL MONTE : fortezza del XIII secolo fatta costruire dall'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II nell'altopiano delle Murge occidentali in Puglia, nell'attuale frazione omonima del comune di Andria, a 17 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte, in provincia di Barletta-Andria-Trani, sulla sommità di una collina, a 540 metri s.l.m.
È stato inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell' UNESCO nel 1996.
CASTEL DEL MONTE domina la collina !!
Monofore a tutto sesto in breccia corallina al I° piano …
Bifore al 2° piano con l’unica trifora a Nord verso ANDRIA
8 + 8 STANZE TRAPEZOIDALI con una soluzione molto ingegnosa per la copertura : campata centrale quadrata delineata da supporti verticali e coperta da VOLTA A CROCIERA costolonata + due aree laterali triangolari coperte con VOLTE A CUSPIDE (BOTTE OGIVALE)
CHIAVI di VOLTA a motivi vegetali diversificati e un’unica testa di fauno
I supporti verticali sono realizzati da :
semicolonne in BRECCIA CORALLINA (piano terra)
colonne trilobate in MARMO BIANCO venato di GRIGIO – ARANCIO con capitelli a motivi vegetali (primo piano)
GRANDI CAMINI nelle SALE e SCALE A CHIOCCIOLA nelle TORRI
Nelle luminose SALE del primo pianole bifore definiscono ampie porte-finestre … un sedile corre lungo le pareti … i grandi camini sono affiancati da nicchie rettangolari in breccia corallina.
LUOGO MAGICO di GRANDE SUGGESTIONE !!!
Una curiosità di ANDRIA : il vicolo CASALINO !!
TRANI – la celebre CATTEDRALE ( 3 chiese in una )
La Cattedrale di Santa Maria Assunta - a volte appellata di Santo Nicola Pellegrino, chiesa madre dell'arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie – è un esempio notevole di architettura romanica pugliese.
La sua costruzione è legata alle vicende di san Nicola Pellegrino, risalenti all'epoca della dominazione normanna.
Nicola, nato a Stiri nella Grecia meridionale (attuale Distomo), faceva il pastore, conducendo una vita solitaria e quasi eremitica che gli indusse una certa spiritualità. Recitava quasi incessantemente il Kyrie eleison e per questo era sbeffeggiato e deriso da tutti.
Nella sua terra d'origine era considerato pazzo al punto che sua madre, esasperata, lo fece rinchiudere in un monastero : percosso e picchiato, non mostrava mai un lamento o un disagio, anzi, nel suo cuore cominciò a farsi strada il sogno di recarsi in pellegrinaggio a Roma e fu così che da LEPANTO si imbarcò alla volta di OTRANTO.
Durante il viaggio fu gettato in mare per il suo solito e insistente ripetere Kyrie eleison, ma a sorpresa di tutti raggiunse la meta prima degli altri.
Da OTRANTO a LECCE … TARANTO …
Giunse infine a TRANI il 20 maggio 1094 con il suo solito gridare Kyrie eleison attirò subito intorno a sé un gran numero di bambini ai quali regalava ciliegie e altri frutti e andò per le vie della città lodando il Signore. L' arcivescovo Bisanzio lo mandò a chiamare e lo interrogò personalmente. Rimase così colpito dalla semplicità e ingenuità di questo giovane che gli offrì senza indugio vitto e alloggio per quanto ne avesse desiderato.
Nicola prestissimo si ammalò e il 2 giugno 1094 morì, giovanissimo. Incominciarono a verificarsi i primi presunti miracoli… Qualche anno dopo, su iniziativa dell'arcivescovo di Trani Bisanzio e a furor di popolo, fu canonizzato. Nel 1098 iniziarono i lavori per la costruzione della basilica a lui dedicata che accolse le sue spoglie mortali.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta fu costruita usando la PIETRA DI TRANI, un tufo calcareo estratto dalle cave della città, caratterizzato da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco.
La chiesa si distingue per il suo vistoso transetto e per l'uso dell'arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile, fenomeno non molto diffuso nell'architettura romanica.
Il Castello svevo fu edificato nella città di TRANI nel 1233, sotto il regno di FEDERICO II di SVEVIA.
Il Fortino a difesa dell'ingresso al porto sul molo di Sant'Antonio prende il nome dalla Chiesa del XII secolo, intitolata a Sant'Antonio Abate, inglobata nel 1541 nel progetto difensivo preesistente, a seguito degli interventi di fortificazione voluti dal viceré Pietro de Toledo.
Pescatori all’opera : è tempo di TRIGLIE …
Chiesa di SAN GIACOMO – XII secolo.
Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Prima Cattedrale della Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, anticamente era chiamata Basilica di Santa Maria de Russis. Fu costruita in stile romanico intorno all'anno 1143. La facciata fu trasformata nel 1647.
Portale maggiore con archivolto a fogliami e grani di rosario, fiancheggiato da due colonne su elefanti che reggono rispettivamente un grifone e un leone.
Nella cripta si trovava la tomba di san Nicola Pellegrino patrono della città .
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Riserva naturale SALINA MARGHERITA DI SAVOIA
“VENTO DEL SUD” cantano i TIROMANCINO
Ahi ahi ahi ahi ahi
Ahi ahi ahi ahi ahi
Ragazza mia
Come sei diversa tu
Cresciuta con il vento del sud
Io non farò in modo
Che la vita porti via
Dal tuo bel viso l'allegria
Vento del sud, accarezzaci
Col tuo respiro profondo
Portaci via verso il mare
Ad aspettare il tramonto
Ferma l'estate nel cielo, se puoi
Ahi ahi ahi ahi ahi
Rubala al tempo soltanto per noi
Ahi ahi ahi ahi ahi
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI
Rif. articoli LECCE - l’anima del SALENTO , COSTA SALENTINA e IL CUORE DEL SALENTO nella sez. Luoghi dell’Arte
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