25 febbraio 2020 : ULTIMO GIORNO dei BAGORDI
CARNEVALESCHI per i più !!!
Il CARNEVALE DI VENEZIA si conclude con l’incoronazione della MARIA del Carnevale 2020 alle ore 16.30. Nella stessa giornata è in programma anche lo SVOLO DEL LEON alle 17.00: il più alto dei tributi al Leone alato di San Marco, simbolo della città, che salirà sul Campanile dipinto su di un grande telo scenografico per volare sopra il pubblico presente. Ad accoglierlo, sul palco, le MARIE, dodici fanciulle veneziane.
Il CARNEVALE DI ALIANO (Matera) di antica tradizione era di fatto concentrato nell’unica giornata del MARTEDI’ GRASSO, quando singolari figure – le MASCHERE CORNUTE - si aggiravano per le stradine del paese dei calanchi.
< Venivano a grandi salti, e urlavano come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida. Erano le maschere contadine. Portavano in mano delle pelli di pecora secche arrotolate come bastoni, e le bandivano minacciosi , e battevano con esse sulla schiena e sul capo tutti quelli che non si scansavano in tempo > Carlo LEVI -“Cristo si è fermato ad Eboli”
25 FEBBRAIO 2020 : ultimo giorno della COUMBA FREIDE a GIGNOD, ALLEIN
e SAINT-RHéMY-EN-BOSSES
I costumi tipici di questo evento rievocano il passaggio dei soldati al seguito di Napoleone nel maggio del 1800.
Un’altra versione più fantasiosa racconta che il CARNEVALE sarebbe nato in occasione del matrimonio di due sempliciotti già un po' anziani. Gli abitanti del villaggio volevano festeggiarli in allegria come da consuetudine, ma provando un certo imbarazzo all'idea di presentarsi in chiesa con gli abiti della domenica, decisero di indossare abiti inusuali.
Gli ORI DI FAMIGLIA cuciti nei FANTASIOSI CAPPELLI dei "BALARI'" al
CARNEVALE BAGOSSO !!
A BAGOLINO (Brescia) il CARNEVALE dura due giorni.
Inizia ufficialmente LUNEDI' GRASSO con la S. MESSA per i BALLERINI alle 6,00 del mattino nella Chiesa Parrocchiale di SAN GIORGIO.
Il GRAN FINALE in piazza il MARTEDI' GRASSO con l'attesissimo ballo L'Ariòzè - L'ARIOSA - con i BALLERINI disposti in cerchio.
MARTEDI’ GRASSO a IVREA per l’ABBRUCIAMENTO degli SCARLI
Lo SCARLO è il palo rivestito di erica e ginepro che viene bruciato in modo rituale alla
fine del CARNEVALE EPOREDIESE.
La sera del MARTEDI’ GRASSO agli ABBA’ il compito di appiccare il fuoco allo SCARLO issato nella piazza del proprio rione. Le fiamme crepitanti simboleggiano la vitalità e il buon augurio lasciati in dono dal CARNEVALE.
Gli ABBA’ vengono presentati alla città dal GENERALE nelle due domeniche precedenti il Carnevale, durante la cerimonia dell’Alzata.
Lo SCARLO che brucia in piazza di Città è presieduto dalla MUGNAIA che, in piedi sul cocchio, leva alta la spada finché la bandiera tricolore in cima allo Scarlo non è del tutto consumata dal fuoco. Quanto più velocemente le fiamme risalgono il palo, tanto più la folla si rallegra, essendo questo un segno di buon auspicio per l’anno da poco iniziato.
Gli ABBA’ sono dieci bambini in ricchi costumi rinascimentali rappresentanoi PRIORI delle cinque PARROCCHIE di Ivrea: San Grato, San Maurizio, Sant’Ulderico, San Lorenzo e San Salvatore.
Nel 1700 l’ABBA’ era a capo della Badia, un’associazione di giovani che organizzava feste, e portava come insegna un pane conficcato su di una picca, oggi sostituito da uno spadino con un’arancia sulla punta, a simboleggiare la testa mozzata del tiranno.
Dopo l’ABBRUCIAMENTO dell’ ULTIMO SCARLO in Borghetto, gran finale con la MARCIA FUNEBRE , uno dei momenti più toccanti del
CARNEVALE STORICO d’IVREA.
Il Generale a piedi col suo cavallo, lo Stato Maggiore e i piccoli Abbà, seguiti dalla cittadinanza eporediese in rigoroso silenzio, si recano in piazza Ottinetti. In questo momento gli unici rumori sono quelli delle spade del Generale e dello Stato Maggiore che toccano terra e la Marcia Funebre intonata dai Pifferi e Tamburi.
Arrivati in Piazza Ottinetti viene eseguita per l’ultima volta la Generala.
A compenso del lavoro svolto dai Pifferi il Generale versa al 1° Piffero il soldo e viene quindi pronunciata la frase:
arvedse a giobia a ‘n bot (ci rivediamo giovedì all’una),
l’appuntamento a ritrovarsi tutti insieme per il Carnevale dell’anno successivo.
“SA SARTIGLIA” a ORISTANO in Sardegna … il GREMIO dei CONTADINI e il GREMIO dei FALEGNAMI.
Il MARTEDI’ GRASSO – ultimo giorno di Carnevale – si corre la SECONDA e ULTIMA
CORSA : SARTIGLIA del GREMIO DEI FALEGNAMI!!
Su Componidori (il capocorsa), dopo la visita alle scuderie per salutare amici e cavalieri, si reca presso la casa del presidente del gremio da dove parte il corteo diretto alla sede dove avverrà la Vestizione.
Il gruppo dei tamburini e trombettieri apre il corteo composto da is massaieddas e da sa massaia manna che portano dei cestini con gli abiti per la vestizione. Seguono i componenti del gremio che custodiscono le spade e gli stocchi per la corsa e Su Componidori.
Dal tavolo dove è stato vestito, Su Componidori monta sul cavallo.
Quindi il presidente del gremio gli consegna sa Pippia de Maju – lo scettro realizzato con un doppio mazzo di viole mammole innestato su una fascina di pervinche tenute insieme da un nastro verde, usato da Su Componidori per benedire la folla – che simbolicamente rappresenta la rigenerazione della natura : la fine dell’inverno e l’ingresso della primavera.
Il corteo dei 120 cavalieri guidato da Su Componidori e preceduto dai trombettieri e tamburini, massaieddas e dal gremio, si dirige verso il percorso di via Duomo nel quale si svolgerà la CORSA ALLA STELLA, che inizia con il triplice incrocio di spade tra Su Componidori e il suo secondo sotto il nastro verde che sostiene la stella, al ritmo dei tamburi.
A seguire in via Mazzini la CORSA DELLE PARIGLIE.
Nella conclusiva cerimonia di Svestizione, levati il cilindro e il velo, lo straordinario rullo dei tamburi segna il momento in cui viene tolta la maschera.
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI
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