Causa epidemia da CORONAVIRUS sospesa la SETTIMANA SANTA

di SIVIGLIA : 5 – 12 aprile 2020.

 

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Dalla DOMENICA DELLE PALME alla DOMENICA DI PASQUA a SIVIGLIA - in ANDALUSIA, nella cattolicissima SPAGNA - il più importante avvenimento della tradizione religiosa che richiama annualmente un numero impressionante di fedeli / visitatori.

Un misto di devozione e folklore, passioni di testa ed emozioni del cuore. Luci di candele e ipnotico salmodiare. Flamenco e arte. Molto sacro e parecchio profano.

                                           MANTILLA & CAPIROTE

SIVIGLIA stupisce per il fervente cattolicesimo, anche se la sua cattedrale gotica -

Catedral de Santa María de la Sede de Sevilla - la terza maggiore al mondo,

dopo San Pietro in Vaticano e Saint Paul a Londra, è fondata su una moschea e il suo

monumento più importante, l’Alcazar, è stato anche palazzo di re, ma soprattutto di

califfi.

 

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Una storia nata dal mescolarsi dei popoli che spiega l’eterno fascino della città che è stata porto fluviale e colonia romana (due imperatori come Traiano e Adriano sono nati qui), fortezza dei Mori e rifugio per i mudéjares, i musulmani che continuarono a vivere secondo i propri costumi dopo la riconquista cristiana ma anche faro della cristianità, prima di trasformarsi in porta delle Indie. Un intreccio che affascina chi arriva ora e si lascia perdere nelle strade tortuose del centro abbracciato dal fiume Guadalquivir, sfumate dal sentore dolce di arance e di fiori. Per cogliere gli aromi basta passeggiare un po’ per Santa Cruz, l’antico quartiere ebraico, un reticolo piacevolmente imperfetto di case bianche andaluse, con cortili dietro ogni angolo e fiori dai colori vivaci ovunque.

 

 

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La SETTIMANA SANTA di SIVIGLIA è una delle feste religiose più importanti di Spagna o forse del mondo, se non altro per il numero di persone che coinvolge e per le emozioni che scatena quando "LOS PASOS"- le ciclopiche immagini di Gesù e della Vergine piangente, sormontate da corone d’oro e avvolte da mantelli ricamati - vengono portate a spalla per le strade della città da migliaia di nazareni incappucciati e a piedi scalzi.

 

 

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Al rimbombo dei tamburi e al canto del fedeli si aggiungono le saetas, armonie flamenche che la gente canta a cappella dai balconi, per rendere omaggio alla sacre immagini portate in processione.

 

SAETA - canto religioso generalmente improvvisato e senza accompagnamento che affonda le radici nel folklore andaluso. E’ costituito da strofe di 4 o 5 ottonari. Di solito è un palo flamenco tipo Seguiriya o Martinete . Le parole delle sue strofe (coplas) sono tragiche, dolorose e riflettono la sofferenza delle relazioni umane, amore e morte. Viene eseguito all’improvviso, nel momento più inaspettato (da cui il nome : dardo, freccia, saetta) dai balconi, dalle finestre o sulla strada fra silenzio assoluto e totale raccoglimento al passaggio processionale dei PASOS o nei trasferimenti delle Confraternite.



La MANTILLA espressamente di colore nero è l'accessorio indossato dalle donne iberiche vestite a lutto per la MORTE di CRISTO. Un raffinatissimo ampio drappo di pizzo opportunamente acconciato su un pettine di tartaruga riccamente intagliato e traforato. Altrimenti ottenuto da conchiglia, osso o altro materiale in imitazione, sorregge il tessuto in pizzo che scende liberamente sulle spalle e può avvolgere l'intera figura femminile. L'impalcatura è applicata alla chioma con pettini e forcine, con l'aggiunta di spille e fermagli decorati. L'abito complementare è nero, sempre molto al di sotto del ginocchio, con calze, scarpe, guanti eventualmente ventaglio in egual tinta. Completano gli accessori distintivi tipici della Confraternita.

 


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La DOMENICA DELLE PALME segna l'inizio della SETTIMANA

SANTA fin dal 1880. Spetta alla "Hermandad de La Paz" del barrio di Porvenir il diritto d'apertura del corteo processionale, una delle uscite più emozionanti. La Chiesa rievoca col rito delle Palme l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.


Il LUNEDI’ SANTO commemora l'opera di evangelizzazione di Gesù. La prima processione in questo giorno risale al 1924 e ricorda alcune scene della vita di Gesù.


Durante il MARTEDI’ e il MERCOLEDI’ SANTO le Confraternite rievocano episodi della vita di Gesù.

 

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Il GIOVEDI’ SANTO ricorda l'Ultima Cena di Gesù e l'istituzione dell'Eucaristia, la lavanda dei piedi ai suoi discepoli. Dopo il tradimento di Giuda Iscariota, Gesù è arrestato e processato da Caifa. Le corporazioni fanno stazione nella Cattedrale dopo il memoriale eucaristico.


Il culmine della SETTIMANA SANTA di SIVIGLIA giunge con

“LA MADRUGADA” - La Madrugà - tra la notte di Giovedì e il mattino del Venerdì Santo.

Dopo la mezzanotte, alle prime ore del VENERDI’ SANTO, gli

incappucciati marciano portando sulle spalle le statue più venerate.

Sfila per prima la "Hermandad de El Silencio", la Confraternita più antica che, nell’assoluto silenzio, percorre la “carrera oficial” portando in processione la statua del Nazareno e quella dell’Immacolata.

Seguono la cofradia de Jesus del Gran Poder, di cui fanno parte 2400 membri,che trasporta un Cristo del XVII secolo che è un vero capolavoro d’arte sacra e la cofradia de la Esperanza Macarena, che trasporta il «paso» della Vergine più adorata, protettrice di Siviglia.

"Hermandad de El Calvario" - La sua origine è del 1571. Venne rifondata nel 1886 presso San Ildefonso come prosecuzione dell'antica "Hermandad de los mulatos". Conduce in processione il "Santísimo Cristo del Calvario" e la "Virgen de la Presentación".

“Hermandad de la Esperanza de Triana" - Fondata nel 1418 dall'unione di ceramisti. Conduce in processione il "Santísimo Cristo de las Tres Caídas" e la "Virgen de La Esperanza de Triana" che è stata incoronata canonicamente nel 1984 con bolla di Giovanni Paolo II. È patrona dei marinai, pertanto sullo stemma della Confraternita è presente l'ancora.

"Hermandad de Los Gitanos": Fondata nel 1753 nel "Convento dello Spirito Santo" di Triana da Sebastián Miguel de Varas e altri zingari pii. In processione il "Cristo de la Salud" (noto come "El Manué") e la "Virgen de las Angustias de Los Gitanos" che è stata canonicamente incoronata nel 1988.

Tutte le confraternite fanno stazione di penitenza in Cattedrale. E’ un rituale lento e immutabile che prosegue fino a dopo il sorgere del sole. Mentre le strade cittadine brulicano di vita e fervore, l’odore delle candele riempie l’aria e intorno si accalca un milione di persone.

 

 

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Il pomeriggio del VENERDI' SANTO si commemora la passione e morte di Gesù.

Il processo davanti Ponzio Pilato, la flagellazione e incoronazione di spine, la condanna a morte di Gesù e la salita con la croce verso il Golgota o Monte Calvario.

La Croce del Signore è simbolo di salvezza. Gesù è inchiodato sulla croce tra due ladroni Dismas e Gestas.

 

 

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Durante il SABATO SANTO Gesù è deposto dalla Croce grazie a Giuseppe d'Arimatea, segue la deposizione nel Santo Sepolcro. Al termine della giornata è prevista la Resurrezione. Nel 1956, dopo una riforma liturgica le processioni riprendono in questa giornata. Dal 1973 le confraternite del Sabato percorrono l'itinerario in senso inverso a partire dalla Cattedrale in direzione "Plaza de la Campana".



DOMENICA di PASQUA è il giorno di gioia per la resurrezione di Gesù Cristo. I Vangeli raccontano la mattina della Domenica quando le donne visitano il sepolcro rendendosi conto che Gesù è risorto.

"Hermandad de La Resurrección” è l'unica e l'ultima Confraternita in

processione non dolorosa che chiude ufficialmente i riti della

SETTIMANA SANTA di SIVIGLIA

La Fratellanza fu fondata nel 1969 all'interno del Collegio dell'Immacolata dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane La Salle di Via San Luis. Il primo paso rappresenta Gesù al momento della sua resurrezione dalla tomba in presenza di un angelo "Sagrada Resurrección de Nuestro Señor Jesu Cristo", segue la "Nuestra Señora de la Aurora" o "María Santísima de la Aurora" o "Virgen de la Aurora".

 

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REGOLA – “Libro de Reglas” - è lo statuto della Confraternita o Fratellanza. È portato da un confratello nelle vesti di Nazareno. Il volume è riccamente decorato con angoli d'argento e stemma della Corporazione al centro. Alcuni libri risalgono al XVIII secolo.Spesso gli originali sono conservati e rappresentati con copie recenti, sempre d'alto valore artistico.




Reportage fotografico by Barbara CARICCHI


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