In questi ultimi anni si sente parlare del PIEMONTE divenuto la piccola Provenza italiana, complice la fama di alcuni luoghi in particolare che attirano turisti affascinati dai campi in fiore.
Tra metà giugno e inizio luglio alcune colline si colorano del viola intenso della LAVANDULA in piena fioritura.
CASTELNUOVO DON BOSCO : il fascino della LAVANDA in fiore sulle colline del Monferrato nella “Terra dei Santi e dei Vini”.
Alcune colline del piccolo paese in provincia di Asti che ha dato i natali a San Giovanni Bosco divengono splendidi paesaggi fioriti che per colori e profumi ricordano la famosa Provenza francese.
Nella Valle Stura, e più precisamente a DEMONTE - piccolo comune di 2.000 abitanti in provincia di Cuneo - fioriscono da sempre tanti campi di “isòp”, come è chiamata la LAVANDA in occitano.
Fino alla prima metà del Novecento, i campi di LAVANDULA nella valle erano tantissimi e costituivano una importantissima risorsa per l’economia del posto. Ancora oggi a Demonte ha sede l’antica distilleria Rocchia, dove già nell’Ottocento venivano usati particolari processi di distillazione che sfruttavano l’iniezione diretta del vapore per ricavare l’olio essenziale dalla lavanda. Questo procedimento serviva per mantenere intatte le qualità organolettiche dell’olio.
Dal mese di giugno i cespi verdi argentati delle colline di SALE SAN GIOVANNI, piccolo borgo della Bassa Langa in provincia di Cuneo, si trasformano in tanti bouquet colorati di “bluette”, indaco, viola intenso e rosaceo. Uno spettacolo della natura mai uguale a se stesso che cambia di ora in ora grazie alla luce del sole che si riflette sulle colline dove i cespugli di LAVANDA mossi dal vento sembrano onde viola/bluette di un bellissimo mare.
Il piccolo paese di SALE SAN GIOVANNI (circa 180 abitanti) è riuscito a reinventarsi e a salvarsi grazie alla LAVANDULA e alle ERBE AROMATICHE diventando una vera e propria eccellenza nel settore officinale e erboristico.
Qui fioriscono distese a perdita d’occhio di elicriso, salvia, timo, melissa, issopo, rosmarino, finocchio e camomilla romana.
Un percorso Agri-panoramico conduce alla scoperta del territorio, con alcune tavole esplicative.
Il nome comune "LAVANDA" con il quale siamo abituati a chiamare queste piante (ma anche quello scientifico del genere Lavandula) è stato recepito nella lingua italiana dal gerundio latino "lavare" ( = che deve essere lavato) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell'antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo.
In Italia attualmente vengono coltivate alcune varietà di lavanda, arbusto perenne che appartiene alla famiglia delle lamiaceae (labiate). Le più diffuse sono:
- la LAVANDA OFFICINALE (o vera, o fine, o angustifolia), utilizzata in medicina ed erboristeria.
- la LAVANDA IBRIDA (o lavandino) di cui esistono parecchie cultivar, creata per i giardini a scopo ornamentale ed impiegata anche nella preparazione di prodotti detergenti.
LAVANDA OFFICINALE & LAVANDA IBRIDA :
LAVANDA & LAVANDINO
La LAVANDA OFFICINALE o LAVANDA VERA, detta anche
spico o lavanda a foglie strette (nome scientifico Lavandula angustifolia Miller ,
sinonimo di Lavandula officinalis Chaix), è una pianta suffruticosa sempreverde
della famiglia delle Lamiaceae.
Le foglie sono persistenti, opposte, lineari o linearilanceolate, lunghe 1–3 cm, larghe pochi millimetri. All'ascella delle foglie sono inseriti ciuffi di foglie più piccole.
Si distingue dalla LAVANDA SPICA (Lavandula latifolia) che possiede foglie più larghe.
I fiori sono riuniti in una vistosa e compatta infiorescenza a spiga. La pianta è bottinata dalle api.
La Lavandula angustifolia è ritenuta la più idonea a fini curativi. L' olio essenziale prodotto dai suoi fiori risulta estremamente versatile in quanto si miscela bene con altri olii.
La LAVANDA IBRIDA (Lavandula hybrida) è un ampio arbusto sempreverde appartenente sempre alla famiglia delle Lamiaceae originaria dell’area mediterranea. Coltivata per la maggior parte in Francia, Spagna e Italia raggiunge l’altezza di 1 m con strette foglie lineari di colore verde chiaro e fiori blu-violetto raccolti in spighe smussate.
La LAVANDA IBRIDA, di qualità inferiore rispetto alla LAVANDA VERA, viene spesso chiamata anche LAVANDINO.
Il LAVANDINO cresce bene in pianura e collina. E' di dimensioni più grandi e ha 3 infiorescenze per ogni stelo. Non fa seme perché è un ibrido, ossia un incrocio, tra LAVANDA VERA e LAVANDA SPICA. Essendo sterile si può riprodurre solo per talea.
La sua creazione risale agli anni ‘50 quando l' industria di prodotti detergenti faceva grande richiesta di olio essenziale. Il suo profumo è molto più forte di quello della lavanda vera, leggermente canforato ed erbaceo, comunque fresco e piacevole. Non può essere usata per le preparazioni medicinali, ma è ottima per profumare l'ambiente, la biancheria ed i prodotti per l'igiene. La sua resa in olio essenziale distillato in corrente di vapore è circa il 4%.
Progetto “LAVANDA in PIEMONTE” del gruppo fotografico CEDAS.
Gli appassionati “fotografi del mercoledì” si sono dati appuntamento tra i campi di LAVANDA armati di fotocamera alla scoperta del territorio …
SALE SAN GIOVANNI - Gli splendidi scorci panoramici di Fioravante STEFANIZZI – FIORE per gli amici – delegato gruppo fotografico CEDAS.
La croce nei pressi di Case Perontoni by Mauro DRAGONI
Filari di LAVANDA a perdita d’occhio
Eugenio BROGGINI
Barbara CARICCHI
Cappello e Foulard negli scatti di Emanuela MANFRINO
Api e Farfalle tra i fiori di LAVANDA
Michele FERRARA
Salvatore GIORDANO
Marcello DI LEO
Giochi di Luce e Controluce
Massimo CASILLI
Alessia OMIZZOLO
Marcello DI LEO
Giuseppe MORINA
Salvatore GIORDANO
Michele FERRARA
Gruppo fotografico CEDAS : complimenti a tutti i “fotografi del mercoledì”, ciascuno con il proprio stile e con il proprio gusto !!
Rif. articolo Storie di SALE nella sez. Cibo e Arte
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