E’ iniziato il conto alla rovescia per la 71° edizione del Festival della canzone italiana. In onda questa sera martedì 2 marzo la prima serata eccezionalmente e rigorosamente senza pubblico in questo 2021 segnato dalla pandemia .
AMADEUS e FIORELLO scalpitano a colpi di risate …
di nuovo insieme dopo la fortunata edizione 2020.
DIODATO vincitore della 70° ediz. 2020
SANREMO 2021 - AMADEUS e FIORELLO saranno quotidianamente affiancati da alcuni dei volti femminili più interessanti della nostra musica, cinema, moda e tv: l’attrice Matilda De Angelis, la cantante Elodie, la supermodella Vittoria Ceretti, la giornalista Barbara Palombelli, la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, l’attrice Serena Rossi e la conduttrice televisiva Simona Ventura.
Sanremo 2021, un trio frizzante per il PrimaFestival
Valeria Graci, Giovanni Vernia e Giovanna Civitillo protagonisti della striscia quotidiana
Da stasera fino a sabato 6 marzo cinque serate in cui la musica che arriva dalla nicchia e dalla gavetta, con nomi inediti per buona parte e mai arrivati prima nella Città dei fiori, torna a essere centrale.
26 CAMPIONI & 8 NUOVE PROPOSTE
Nella serata di apertura : Aiello, Annalisa, Arisa, Colapesce e Dimartino, Coma_Cose, Fasma, Francesca Michielin e Fedez, Francesco Renga, Ghemon, Irama, Madame, Måneskin, Max Gazzè con la Trifluoperazina Monstery Band che canteranno le loro nuove 13 canzoni & Avincola, Elena Faggi, Folcast e Gaudiano.
Nella seconda serata: Bugo, Gaia, Ermal Meta, Extraliscio feat. Davide Toffolo, Gio Evan, Fulminacci, La Rappresentante di Lista, Lo Stato Sociale, Malika Ayane, Noemi, Orietta Berti, Random, Willie Peyote & Davide Shorty, Dellai, Wrongonyou e Greta Zuccoli.
Achille Lauro sarà la star della cinque giorni con la presentazione di
un quadro diverso ogni sera. Tanti gli ospiti attesi …
La storia del Festival di Sanremo su www.focus.it
Iniziato in sordina nel 1951 in quasi settant'anni si è trasformato in una macchina commerciale perfetta. Tra scandali, polemiche e tanta musica.
Qualcuno nel dopo guerra definì il Festival di Sanremo “la grande evasione”: la colonna sonora di un’Italia canterina che si affacciava alla modernità, con il sole in fronte e la voglia di fischiettare. Dalla prima edizione (1951) ha fatto molta strada, cambiato location, pubblico e soprattutto format. Fino a diventare un prodotto commerciale da migliaia di euro amato, odiato e sempre discusso. Eppure in origine nessuno lo prese davvero sul serio.
1951 - La prima edizione si tenne nel Salone delle feste del Casinò Municipale di Sanremo: il pubblico era seduto intorno a tavolini da vecchio café chantant e mentre i cantanti si esibivano, loro cenavano, tra l’andirivieni dei camerieri.
< Il pubblico era scarso, tanto che fu necessario trovare delle persone da sistemare ai tavolini rimasti vuoti nella grande sala >, racconta Leonardo Campus nel suo libro Non solo canzonette (Le Monnier): < non tanto per il prezzo - 500 lire non era una cifra impossibile - ma per il fatto che fino a quel momento il pubblico del casinò era abituato a manifestazioni di maggiore livello culturale>.
A vincere la gara di allora fu Nilla PIZZI, che stracciò tutti con la canzone Grazie dei fiori. Sarà sempre lei, negli anni successivi, a far cantare gli italiani con Vola colomba, a fare una criptica critica sociale con Papaveri e papere - in cui alcuni videro una satira contro i potenti democristiani - e a inneggiare alla speranza con Una donna prega.
1953 - A due anni dal debutto qualcosa cambiò: sparirono i tavolini della sala e si decise di far accedere gli ospiti solo se muniti di invito. I bagarini pare ne vendessero sottobanco alcuni all’esorbitante cifra di 10.000 lire (circa 130 euro di oggi). La stampa si interessò seriamente al fenomeno, a cui partecipavano sempre più concorrenti. Il dado era tratto.
1955 - la prima edizione trasmessa in diretta radio-televisiva dal Programma Nazionale e la prima edizione in cui la finale fu trasmessa in Eurovisione.
Non andò in onda tutta la trasmissione, ma la Rai si collegò con il Casinò Municipale di Sanremo alle 22:45, in "seconda serata", al termine del varietà Un due tre di Ugo TOGNAZZI e Raimondo VIANELLO. Il circuito mediatico era attivato. L'opinione pubblica parlava del Festival, si interessava dei suoi cantanti e soprattutto fischiettava le loro canzoni.
Boom economico. La canzone accompagnò la svolta degli Anni ’50, quando il nostro Paese girò pagina, perdendosi "nel blu dipinto di blu" del nuovo benessere. Il Paese cominciò a crescere del 5,8% all’anno, il reddito degli italiani era raddoppiato, i costumi rivoluzionati.
Nel blu dipinto di blu di Mr Volare (Domenico MODUGNO) fu un punto di rottura anche musicale: segnò l’inizio di una nuova era per la canzone italiana, influenzata dal rock e dallo swing.
A confermarlo, due anni dopo, fu l’arrivo sul palco di un giovane che si dimenava al grido di 24000 baci e che anagraficamente poteva essere il figlio di Nilla Pizzi.
Era Adriano CELENTANO e portava in scena la modernità: con lui arrivava il rock’n’roll e una nuova categoria sociale, fino a quel momento poco considerata, i giovani.
Gli urlatori. Gli Anni ’60 furono infatti dominati da una generazione che rivendicava nuove regole (anche a Sanremo), e tutti entreranno nel mito. C'era una ragazza di Busto Arsizio con i capelli cotonati, nel 1961: era MINA, con le sue Mille bolle blu. Un altro era un “diavolo”, classe 1941. Aveva un ciuffo alla Elvis e un nome americano che mascherava le sue origini umbre: Little TONY, alias Antonio Ciacci.
Con lui c'era Lucio DALLA, che aveva appena fondato un gruppo in salsa bolognese: gli Idoli. E Luigi TENCO, che nel 1967 andò a Sanremo con la sua Ciao amore, ciao. L’esperienza fu tragica: dopo l'eliminazione si suicidò in una camera d’albergo di Sanremo.
Anni di piombo. Dopo la strage di piazza Fontana, a Milano, l'Italia si svegliò dal sogno … il clima pesante che avvolgeva il Paese relegò la kermesse musicale in un cono d'ombra in cui rimase per gran parte degli Anni '70.
1977 - Il Teatro Ariston divenne la nuova sede del Festival. Poi si sperimentarono nuove formule capaci di interpretare un mondo in trasformazione: si aprì la kermesse alla musica internazionale e sul suo palco si fecero salire ospiti stranieri come Grace JONES . Quando lei arrivò era il 1978. L'anno di Gianna di Rino GAETANO e di Un'emozione da poco di Anna OXA.
Pochi anni dopo sullo stesso palco salirono i KISS (1981), i DURAN DURAN (1985), i R.E.M. (1999) e molti altri. E soprattutto Pippo BAUDO l'anima del Festival dagli Anni '80 in poi (con le sue 13 conduzioni). L'Italia intanto si era abituata ai varietà, a Fantastico, a Heather Parisi che ballava Cicale, a Romina Power che cantava Il ballo del qua qua e alle televisioni commerciali. Ora era pronta per un festival nuovo.
Nell'edizione del 1980 il conduttore Claudio CECCHETTO volle al suo fianco il comico Roberto BENIGNI. L'edizione passò alla storia per lo "scandaloso" bacio di 45 secondi tra lui e la valletta Olimpia Carlisi e per l'epiteto Wojtilaccio con cui apostrofò il nuovo Papa, Giovanni Paolo II.
Nel 1987 - edizione vinta da Gianni MORANDI, Enrico RUGGERI e Umberto TOZZI con Si può dare di più - la cantante Patsy KENSIT indossò un vestito minimal e durante la performance una spallina "traditrice" le scoprì il seno. La notizia occupò le riviste di gossip per giorni.
58° edizione 2008. Una delle curiosità di questo SANREMO è rappresentata dall’intesa tra i due conduttori : Pippo BAUDO e Piero CHIAMBRETTI. Il progetto televisivo prevede che ognuno di essi mantenga uno stile ed un’immagine di sé coerente e l’idea è quella di riunire in un solo Festival due personaggi con una loro specifica peculiarità : la classicità rassicurante di Pippo, inquadrato dal suo storico regista Landi, e la modernità estroversa di Piero, seguito a Sanremo da Fusi, il suo regista di Markette. Chi conosce bene entrambi sa che sono per loro natura “costruttori” del proprio spettacolo e curano con meticolosità tutti i particolari. Mike BONGIORNO, altro storico conduttore del festival, aveva invece un approccio totalmente diverso alla manifestazione : in un’edizione si presentò abbronzatissimo e in perfetta forma solo un giorno prima dell’inizio dichiarando candidamente di essere rimasto a sciare. In fin dei conti, disse, avrebbe dovuto “solo” presentare il Festival. Uno stile di vita unico riassunto nella sua biografia “La versione di Mike” che racconta la storia di un uomo e di un personaggio irripetibile.
SANREMO 1997 - E' stato condotto da Mike BONGIORNO & Piero
CHIAMBRETTI, affiancati da Valeria Marini.
2011: probabilmente nessuno ricorda che quell'edizione fu vinta da Roberto VECCHIONI con la sua canzone Chiamami ancora amore ma tutti rammentano benissimo lo spacco rivelatore di Belen Rodriguez con la farfallina che fece furore …
Elisabetta Canalis e Belén Rodriguez
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