Iniziano a sbocciare i MUGHETTI selvatici a LA MANDRIA – Venaria Reale.
FIORI e INSETTI
VIALE dei TIGLI a PRIMAVERA
SOFFIONI controsole
Sbocciano come fiori le GEMME dei TIGLI e fanno capolino CIUFFETTI di tenere foglioline !!
ACACIA VIOLA a PARCO DORA - Torino
I PAPPI dei PIOPPI volano al vento !! PARCO del MEISINO – Torino.
“Le manine sono su e l’inverno non c’è più”.
Così inizia Amarcord, indimenticabile film capolavoro di Federico Fellini.
Nelle primissime scene del film, ambientato nella sua amata Romagna nella Primavera del 1933, dal cielo sembrano scendere fiocchi di neve. Sono le “manine”, piumini cotonosi prodotti dai PIOPPI, alberi distintivi della Pianura Padana e di molti famosi paesaggi italiani.
Uno dei simpatici personaggi di Amarcord esordisce dicendo: “Le manine coincidono nel nostro paese con la primavera. Sono delle manine…di cui che girano… vagano qua e vagano anche là… Sorvolano il cimitero di cui tutti riposano in pace. Sorvolano il lungomare come i tedeschi… datesi che il freddo non lo sentono loro. Ai… Al… Vagano, vagano. Girolanz… Gironzano… Gironzalon… Vagano, vagano, vagano!” (da Amarcord di Federico Fellini)
Ogni PRIMAVERA si rinnova questo spettacolare evento naturale. Nelle aree dove sono presenti molti pioppi, i fiocchi abbondano a tal punto da imbiancare completamente il paesaggio.
Ma cosa sono le manine di cui parla Amarcord e che annunciano la primavera?
I PIOPPI hanno il FRUTTO a capsula deiscente, contenente semi
molto piccoli provvisti di un ciuffo di peli bianchi e cotonosi che ne
favoriscono la disseminazione.
In termini botanici questo ciuffo di peli si chiama PAPPO e costituisce l’appendice piumosa e leggera utilizzata da molte specie di piante per favorire la dispersione dei semi ad opera del vento. Particolarmente noti sono i pappi del pioppo nero (Pupulus nigra) e del pioppo bianco (Populus alba).
I PIOPPI sono piante dioiche : esistono piante femminili e piante maschili facilmente distinguibili. Le prime hanno rami grandi, chiome voluminose e grosse gemme, mentre le altre sono più slanciate e hanno gemme più piccole ma più numerose; queste notevole diversità ha fatto sì che in passato i sessi venissero erroneamente classificati come due specie diverse.
L'età riproduttiva comincia a 10-15 anni. I FIORI compaiono prima delle foglie all'inizio della primavera e sono raccolti in un’ infiorescenza a grappolo - amento - generalmente pensile. Quelli maschili sono più corti e tozzi e compaiono prima di quelli femminili che hanno spighe più lunghe e più pendenti. I FRUTTI sono costituiti da capsule verdi o bruno-rossiccio che maturano tra metà primavera e metà estate. Contengono numerosi piccoli semi marroncini che poi vengono dispersi dal vento grazie al PAPPO - ciuffo di peli bianchi e cotonosi - da cui il nome anglosassone di cottontree, "albero del cotone" attribuito al PIOPPO.
La PRIMAVERA al Parco del MEISINO lungo il PO
MAGNOLIA x soulangeana a foglie caduche
Il nome latino è Magnolia x soulangeana, e quel piccolo simbolo tra i due termini ci ricorda che si tratta di un ibrido; in effetti è una delle magnolie da fiore più coltivate in giardino, per la stupenda fioritura che avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Si tratta di un ibrido tra due specie di origine cinese, Magnolia denudata e Magnolia liliiflora, che vennero incrociate già nell’800; dl primo ibrido ebbero origine nei decenni varie cultivar, di cui se ne contano oggi alcune decine.
Si tratta di un arbusto di grandi dimensioni, o di un piccolo albero, a crescita abbastanza lenta, con foglie caduche, ampie, ovali, coriacee, lucide, di colore verde chiaro; a fine inverno, all’apice dei rami ancora spogli, spuntano lunghi boccioli affilati, da cui sbocceranno grandi fiori a coppa, di colore bianco, rosa, o viola, spesso con la parte interna ed esterna dei petali di colore contrastante; l’effetto della fioritura delle magnolie è eccezionale, anche perché avviene sul legno nudo, ancora privo di foglie; il fogliame spunta durante la fioritura, e rimane sulla pianta fino all’autunno.
La IRIS JAPONICA (detta anche IRIS frangiato o fiore farfalla) è una pianta della famiglia delle Iridaceae, diffusa prevalentemente in Cina e Giappone ma usata come pianta ornamentale anche in altre aree dal clima temperato.
I fiori sono di colore bianco striati di blu e giallo accesi, molto eleganti con disegni elaborati, ed hanno una grandezza variabile tra i 4,5 ed i 5,5 cm. Le infiorescenze compaiono all'inizio della primavera.
La VIPERINA azzurra (Echium vulgare L., 1753) o Viper's bugloss (nome inglese) è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Boraginacee . Ha origine in Europa.
La radice della pianta era usata nell'antichità come trattamento per i morsi di serpente o vipera. Se ingerita, la pianta è tossica per cavalli e bovini a causa dell'accumulo di alcaloidi pirrolizidinici nel fegato.
La pianta cresce su campi e muri, a quote che variano tra 0 e 1700 metri sul livello del mare. Fiorisce nel periodo compreso tra Aprile e Settembre.
La VIPERINA azzurra - Buglossa di vipera - possiede delle presunte proprietà medicinali : afrodisiaca, bechica, diaforetica, diuretica, emolliente, lenitiva, pettorale, vulneraria.
BUGLOSSA comune (nome scientifico: Anchusa officinalis).
Conosciuta anche come Anchusa angustifolia L. (incl.) o Alkanet (nome inglese) è una pianta rara, fà parte della famiglia delle Boraginaceae ed ha origine in zona pontica (Asia Minore).
BUGLOSSA azzurra - Anchusa azurea
Anticamente questa pianta era conosciuta per le sue proprietà diuretiche, depurative e calmanti della tosse, anche se l’alcaloide in essa contenuto, poteva avere effetti negativi sul sistema nervoso.
La radice forniva una tintura rossastra usata nella cosmesi, tanto che il termine greco 'ankousa' significa 'belletto', usato dalle donne greche e romane per colorare la carnagione del viso. L’aggettivo “azurea” si riferisce chiaramente al bel colore della corolla. Il nome comune di “Buglossa”, che significa “Lingua di Bue”, fa riferimento alla peluria ispida che ricopre tutta la pianta.
Con i fiori invece si possono decorare colorate insalate crude.
AZALEA della RICERCA – AIRC
In occasione della Festa della Mamma, il 9 maggio 2021 le AZALEE sono tornate sulle piazze a favore della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.
Dal 1985, anno della prima edizione, l’ AZALEA della RICERCA è un’iniziativa di grande partecipazione collettiva il cui successo è dovuto alla generosità dei cittadini italiani e alla disponibilità degli oltre 20.000 volontari che permettono una distribuzione capillare delle piante su tutto il territorio nazionale.
FAI – GIORNATE di PRIMAVERA 2021 – 15 e 16 maggio
Torna la più grande festa di piazza dedicata al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. 600 aperture in oltre 300 città in tutta Italia, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.
Ville e parchi storici, residenze reali e giardini, castelli e monumenti che svelano spazi sorprendenti, aree archeologiche e musei insoliti, orti botanici, percorsi naturalistici da godersi anche in bicicletta, itinerari in borghi che custodiscono antiche tradizioni.
In base alla normativa, le aperture nelle 3 regioni in ZONA ARANCIONE - Sicilia, Sardegna e Valle D’Aosta - sono rimandate a data da definire.
Per le GIORNATE FAI PIEMONTE a TORINO da non perdere la visita al CAMPUS ONU di Viale Maestri del Lavoro.
Nella cittadella in riva al Po i capolavori di tre maestri della pittura piemontese : Paulucci, Saroni e Tabusso.
Quest’anno ricorre il 60° anniversario di ITALIA ’61 e in quelle strutture fu ospitata allora l’ ESPOSIZIONE delle REGIONI d’ITALIA. Inoltre l’area non è in genere visitabile : posta sotto il regime di extraterritorialità, è data in affitto dalla Città alla cifra simbolica di un dollaro all’anno … Marina Paglieri su torino.repubblica.it
Dai Padiglioni delle Regioni durante Italia '61 a sede del Centro
Internazionale di Formazione - International Training Centre of the
ILO (ITCILO)
FAI PRIMAVERA al Giardino Botanico REA – TRANA (TO)
Presso il Giardino Botanico Rea - in Val Sangone, nel cuore delle Alpi Cozie, a 450 metri sul livello del mare - l'appuntamento 2017 del gruppo Arti Figurative CEDAS-FIAT per l'ESTEMPORANEA di primavera ed il concorso NATURA per festeggiare i 50 anni della fondazione dell’orto botanico.
Artisti in estemporanea e Giuria all’opera
Reportage fotografico by Fioravante STEFANIZZI
In ESTEMPORANEA mi sono lasciata catturare dal fiore, ispirata dai celebri FLOWERS di Andy WARHOL ... con le partiture geometriche e colorate ...
FLOWERS" by Barbara CARICCHI - tecnica mista su tela 40x30
Per il Concorso NATURA ho prodotto "FIOR DI CERVELLO" - omaggio al genio creativo di Mario SCHIFANO - olio su tela 60x40
TERMOGRAFIA - INFRARED SCREENING System - Medical thermal imaging
IL CERVELLO COME UN FIORE ... FIORI & PROFUMI
Il GIARDINO BOTANICO REA venne fondato nel 1967 da Giuseppe Giovanni Bellia, appassionato botanico, come “Giardino Sperimentale di acclimatazione per piante alpine ed erbacee perenni”, facendo seguito all’apertura nel 1961, di un vivaio di piante ornamentali. Nel 1989 il Giardino venne acquisito dalla Regione Piemonte per integrare il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, completamente ristrutturato e affidato alla locale Comunità Montana per la gestione tecnica.
Nel Giardino sono coltivate più di 2500 specie vegetali, nel tempo sono state arricchite le collezioni e sono stati sviluppati percorsi idonei all'illustrazione delle più moderne conoscenze botaniche, alla ricerca naturalistica, allo sviluppo di una nuova museologia botanica. Nelle aree esterne sono state sviluppate nuove collezioni di piante da fiore, come le iris e le fuchsie spontanee e ibride, è stata potenziata la collezione di piante utili ed è stato arricchito l'arboreto di piante locali ed esotiche. Nelle serre sono coltivate interessanti collezioni di piante carnivore e di succulente di tutto il mondo. I percorsi di esplorazione delle collezioni, le visite guidate e le mostre tematiche periodiche offrono ai visitatori di ogni età la possibilità di avvicinarsi ai segreti della vita vegetale in tutte le stagioni.
AZALEE in Piazza di Spagna a ROMA
83° mostra 2021 delle azalee capitoline sulla Scalinata di Trinità dei Monti
Non c’è primavera romana senza le AZALEE che inondano di colore la settecentesca scalinata di Trinità de’ Monti, donandole una veste trionfalmente policroma ed esaltando la teatralità di una delle scenografie urbane più amate al mondo.
La tradizione dell’infiorata capitolina nasce all’inizio degli anni Trenta: la mostra era inizialmente allestita presso il parco di Villa Aldobrandini ma nel 1952 si trasferì definitivamente in Piazza di Spagna. Il tripudio floreale è affidato a circa 250 piante, tradizionalmente bianche (la “Bianca di piazza di Spagna”) e color lilla.
Durante il resto dell’anno, la loro residenza abituale è il Semenzaio di San Sisto, alle pendici del Celio, che ospita anche una ricca e preziosa collezione di orchidee: nei suoi vivai da sempre i giardinieri comunali si prendono cura delle essenze appartenenti alla varietà Rododendrum indicum, un’azalea introvabile in commercio, particolarmente adattata al clima romano.
La durata della mostra (circa un mese) dipende dalle condizioni metereologiche: un repentino aumento di temperatura o un susseguirsi di giornate piovose accorcia il tempo di fioritura, accelerando il rientro delle piante nell’antico semenzaio.
PRIMAVERA BAROCCA – 42° INFIORATA di NOTO – via Nicolaci
Omaggio a DANTE : “E quindi uscimmo a riveder le stelle”
INFIORATORI all’opera da questa mattina !!L’Infiorata di NOTO, dal 14 al 16 maggio 2021, è uno degli eventi primaverili più belli e colorati dell’Isola. Si tiene ogni anno nella “capitale del barocco” della Sicilia orientale, in pieno centro storico.
Un tappeto di fiori si snoda per circa 700 metri quadrati, creando una trama il cui tema cambia ogni anno. Il 2021 è l'anno del settecentenario della morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna, suo luogo d'esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, oltre a celebrare Dante trasmette un messaggio di speranza e resilienza che Noto vuole mandare a tutto il mondo, come già avvenuto con l’edizione 2020 “La Bellezza è più forte della Paura“.
L’ INFIORATA di NOTO avvolge di un manto colorato l’intera via Nicolaci, tra la chiesa di Montevergine, la chiesa di San Carlo e i palazzi Landolina e Nicolaci.
Il percorso, lungo in totale 122 metri, comprende numerosi riquadri sul tema dell’anno. Tradizione vuole che il bozzetto con lo stemma di Noto sia realizzato dall’Istituto d’arte della città. Come opera fuori concorso, apre il TAPPETO di FIORI per la realizzazione del quale si utilizzano circa 400mila fiori. In prevalenza si tratta di margherite, ma anche rose, garofani e fiori di campo che la stagione primaverile in Sicilia non manca mai di fornire.
Gli artisti si impegnano a ricoprire di essenze vegetali il riquadro assegnato, pari a 6 metri per 4. In totale vengono realizzati ogni anno circa 16 bozzetti, la cui visione complessiva è assicurata guardando dal corso Vittorio Emanuele verso via Nicolaci.
Infiorata di Noto 2017 “Sogni e colori del Principato di Monaco“
Reportages fotografici LA MANDRIA, PARCO DORA e PARCO del MEISINO by Mauro DRAGONI
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