19 maggio 2021 : la tappa 11 del GIRO d’ITALIA e la finale della COPPA ITALIA
PERUGIA – MONTALCINO
Dopo la giornata di riposo ripartenza con la TAPPA 11 : Perugia – Montalcino (Brunello di Montalcino Wine Stage) di 162 km.
Tappa molto impegnativa per l’altimetria che presenta quasi 2500 m di dislivello e per i 4 settori che complessivamente propongono 35 km di sterrato negli ultimi 70.
Dalla città di Perugino e Pinturicchio, maestri del colore, questa tappa ci porta per strade bianche fino a Montalcino, patria di uno dei vini rossi più importanti al mondo. I cipressi verdi e i toni caldi delle crete senesi fanno da sfondo ad una delle frazioni più attese e spettacolari del GIRO d’ITALIA 2021: una festa per gli occhi, oltre che per il ciclismo.
L'undicesima tappa del GIRO d’ITALIA, con i suoi 35 km di sterrato prima del traguardo, doveva dare uno scossone alla classifica generale e così è stato.
Vincitore di tappa il 21enne svizzero Mauro SCHMID - TEAM QHUBEKA ASSOS
Seguo la diretta con i corridori in prossimità del Passo del Lume Spento.
Il Passo del Lume Spento è da sempre stato nella storia di Montalcino luogo di grande interesse e di ospitalità trovandosi lungo l'importante strada maestra che collegava la zona dell'Amiata e della Maremma a Montalcino, in prossimità dell'importante Convento dei Cappuccini e del Lazzaretto di San Lazzaro. Il suo nome potrebbe evocare lo spegnimento delle lampade delle carrozze che transitavano, nei periodi antichi, in questo luogo molto ventoso.
Indagando, la storia del luogo diviene decisamente molto più interessante …
Tre morti di peste nera nel sito etrusco del Passo del
Lume Spento
Il professore di etruscologia Donati spiega i resti trovati a Poggio Civitella vicino a Montalcino: < Avevano un quattrino fiorentino, la loro morte risale al 1348 >
Montalcino (Siena), 1 novembre 2020 - Allineati lungo un filare di pietre in posizione supina, sepolti nella nuda terra, poco distanti dal Passo del Lume Spento, un luogo che richiama la terra di scomunicati. Furono trovati così alcuni anni fa, nell’area dello scavo etrusco di Poggio Civitella, i resti di tre uomini fra i 20 e i 40 anni.
Il professor Luigi Donati, all’epoca docente di etruscologia dell’Università di Firenze e responsabile dello scavo, fece analizzare quei resti, che furono datati più o meno alla seconda metà del XIV secolo. Ma oggi arriva un’ulteriore conferma a quella datazione, con l’aggiunta di un’importante scoperta:
erano tre morti di peste nera, quella del 1348 di cui ci raccontò
BOCCACCIO.
Tutto ciò per merito di una moneta bronzea trovata insieme alle sepolture, un Quattrino Fiorentino che circolava proprio in quel periodo.
< I resti umani e la moneta emersero sulla cresta della fortezza etrusca eretta alla fine del IV secolo a.C. per contrastare l’avanzata delle armate romane. I reperti furono esaminati da Filiberto Chilleri del Laboratorio di Archeoantropologia della Soprintendenza archeologica Toscana a Scandicci. E poi dal Department of Engineering Sciences dell’Università di Uppsala in Svezia per l’esame del Radiocarbonio 14 >
Si è avuta così una cronologia calibrata agli inizi del XV sec. d.C. Una recente pulitura della moneta ha consentito di assegnare il pezzo alla prima serie del Quattrino Fiorentino, battuto dalla zecca della città del giglio fra il 1332 e il 1347.
< La data verrebbe quindi a coincidere con la terribile Peste Nera del Boccaccio che colpì tragicamente Firenze e la Toscana fra il 1347 e il 1348. Poiché i reperti ossei non presentano fratture né segni di fenomeni lesivi, la giovane età degli individui porta a collegarne il decesso con l’evento drammatico della Peste Nera >
C’è poi l’indizio del luogo. Subito sotto la fortezza etrusca si trova il Passo del Lume Spento: un nome comunemente giustificato dal vento, che avrebbe spento il lume delle carrozze.
< Ma la denominazione potrebbe essere chiarita da un passo del Purgatorio di Dante laddove, riferendosi alle ossa di Manfredi (morto scomunicato), recita:
“Or le bagna la pioggia e move il vento / di fuor del regno, quasi
lungo il Verde, / dov’ei le trasmutò a lume spento“
(D. Alighieri, Purg. III 130-132).
“A lume spento“, cioè come si fa quando alcuno si scomunica, che si suonano le campane et spengonsi i lumi >
Il “lume spento” quindi come categoria geografica che accoglie i
“banditi”, gli scomunicati, gli esclusi e quindi anche i morti di
PESTE, ritenuta dai contemporanei una punizione divina.
< Forse non è casuale che nelle vicinanze del Lume Spento, verso Montalcino, esista San Lazzaro, un luogo che evoca l’idea di un lazzaretto. I lazzaretti cominciarono ad apparire sul finire del ‘400, sorsero un po’ ovunque per dare sollievo ai colpiti dalla peste che continuò ad imperversare con episodi cadenzati ad intervalli di sei-dodici anni fino al 1480, proseguendo successivamente con una frequenza di quindici-vent’anni >
Ma qual è la storia di quei luoghi? Dal 1993 al 2008 l’Università di Firenze ha condotto campagne di scavi a Poggio Civitella facendo luce sulla presenza etrusca sul sito, formato in parco archeologico attualmente in corso di restauro, con relativa esposizione dei reperti nel Museo Civico della vicina Montalcino.
I primi segni di una frequentazione stabile dell’uomo a Poggio Civitella sono forniti dai resti di un villaggio etrusco del VI-V sec. a.C., stanziato sulla sommità e sui fianchi del rilievo. Sopra le rovine del villaggio sorse poi una fortezza composta di tre cinte murarie che avvolgevano la collina partendo dalla sommità.
La fortezza fu eretta probabilmente verso la fine del IV sec. a.C. per contrastare l’avanzata delle armate romane che però, una volta conquistata la vicina Roselle (294 a.C.), passeranno oltre rivolgendo le loro mire verso l’interno in direzione della val di Chiana e Chiusi. Probabilmente la fine della fortezza coincise con quella di Roselle.
ATALANTA – JUVENTUS
Gran finale della COPPA ITALIA 2021 al Mapei Stadium di Reggio Emilia,
con i tifosi sugli spalti !!
TIFOSI dell'ATALANTA
TIFOSI della JUVENTUS
Annalisa intona l’INNO NAZIONALE
Punteggio finale ATALANTA - JUVENTUS 1-2 :
dopo le reti di Kulusevski e Malinovskyi nel primo tempo, decide il gol di
Federico Chiesa al 73’.
Per la JUVENTUS è la Coppa Italia numero 14.
Gigi Buffon dà l’addio alla JUVENTUS sollevando al cielo di Reggio Emilia
la Coppa Italia 2020-2021. Il portiere è stato portato in trionfo dai compagni di
squadra al termine della finale vinta contro l’Atalanta.
Buffon al Mapei Stadium ha vinto la Coppa Italia per la sesta volta in
carriera, la prima nel 1999, aggiudicandosi il titolo di primatista italiano assieme
a Roberto Mancini a quota 6 trofei.
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