Il LAGO di MONTEPULCIANO è un bacino lacustre della val di Chiana
senese, situato a valle rispetto alla omonima località, pochi chilometri a nord-ovest
rispetto al LAGO di CHIUSI.
La sponda sud-orientale segna il confine tra la Toscana e l’Umbria, con le località di
Mugnanesi e Binami. Il LAGO TRASIMENO si trova ad est, a circa 15 Km di distanza.
La RISERVA NATURALE del LAGO di MONTEPULCIANO,
istituita nel 1996, tutela un prezioso mosaico di ambienti umidi di rilevante interesse naturalistico. Si estende su una superficie di 453 ettari di cui circa 170 occupati dal canneto di Cannuccia palustre (Phragmites australis), zona ideale per la sosta di uccelli migratori e per il riparo di quelli stanziali.
Il lago ha origini tettoniche, essendo un residuo del grande mare del Pliocene. Lo zero idrometrico attuale di tale bacino si trova in quota più elevata, di una ventina di metri, rispetto a quella storica che lo aveva caratterizzato fino a circa metà del secolo XI.
L’unico emissario e il principale immissario è il Canale Maestro della Chiana dal quale è normalmente diviso da una chiusa meccanizzata a ghigliottina, munita di sfioratore per le acque di piena.
Altri immissari degni di nota sono il Fosso Salcheto e il Torrente Parce che si immettono nella porzione ovest del Lago, oltre al Canale di collegamento proveniente dal lago di Chiusi.
La RISERVA NATURALE è attraversata dal Sentiero della Bonifica, un percorso ciclopedonale di 64 Km che percorre tutta la Valdichiana dalla Chiusa dei Monaci di Arezzo a Chiusi Scalo.
Il LAGO di MONTEPULCIANO e il vicino LAGO di CHIUSI,
collegati dal Canale del Passo alla Querce, sono ciò che resta della palude che
fino all’epoca medicea ha occupato gran parte della Val di Chiana e che ha
subito, nel corso degli ultimi secoli, continue opere di bonifica.
Fu un’opera che, anche per le dimensioni dell’area interessata, si rivelò incredibilmente complessa, coinvolgendo, nelle varie fasi, ingegneri, matematici, idraulici, cartografi, agronomi e architetti: da Leonardo da Vinci all’aretino Vittorio Fossombroni (1754 – 1844), un tecnico illuminato che lavorò a quest’opera impegnativa e di dimensioni gigantesche per oltre cinquant’anni.
Il Canale Maestro della Chiana rappresenta un’opera di ingegneria
idraulica storica che ancora oggi svolge una importante funzione sul territorio.
Anticamente il fiume “Clanis”, scorrendo verso sud, confluiva nel
Tevere tramite il fiume Paglia.
Intorno all’XI secolo, la valle cominciò a impaludarsi per il progressivo sollevamento dei terreni nella zona di Chiusi a causa di movimenti tettonici e per il deposito di materiali erosi. Il fiume “Clanis”, non riuscendo più a defluire regolarmente verso il Tevere, allagò la valle per ben cinque secoli.
L’intervento iniziale dei Medici e successivamente degli Asburgo-Lorena divenuti Granduchi di Toscana iniziò il processo di trasformazione dell’intera area.
Con l’opera di bonifica e la realizzazione del Canale Maestro della Chiana,
attraverso colmate, ponti canali, gallerie, chiaviche e chiuse, il corso dell’acqua
ha cambiato direzione e procede ancora oggi verso nord per confluire
nell’Arno.
Il risultato, dopo secoli di palude, è sotto i nostri occhi: una tra le valli più fertili della nostra penisola con 185 kmq di estensione, di cui 80 sottratti all’acqua e difesi da 630 km di arginature.
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Battello a energia solare
UCCELLI & PESCI
Il LAGO di MONTEPULCIANO è una grande zona di sosta per l’avifauna che migra dai paesi africani verso l’Europa. Gli uccelli si fermano per lo svernamento e la nidificazione.
Un sentiero che parte dal centro visite “La Casetta” raggiunge una torretta di avvistamento, molto amata da chi pratica birdwatching.
Nelle acque sono presenti pesci sia di specie originarie come cavedano, anguilla e spinarello che di specie introdotte quali luccio, carpa e tinca.
Nella RISERVA NATURALE del LAGO di MONTEPULCIANO sono state
censite ben 199 specie di UCCELLI, di cui 92 nidificanti.
Agli uccelli rapaci nidificanti - Lodolaio, Gheppio, Poiana e Nibbio Bruno - in inverno si uniscono altre specie come Sparviero, Falco Pellegrino e Albanella Reale.
Nei boschi igrofili e nelle pioppete sono avvistabili ben quattro specie di Picchi … in primavera si sente il canto flautato del Rigogolo e quello melodioso dell’Usignolo.
L’abbondanza di insetti fa delle zone umide il terreno di caccia anche di molte specie che nidificano in aree diverse, come il Gruccione e tre specie di rondini (la Rondine, il Balestruccio e il Topino). Per intraprendere i lunghi viaggi migratori è infatti necessario accumulare il grasso che servirà da carburante per raggiungere la meta.
Il Lago di Montepulciano è un tipico ambiente lacustre temperato con popolazioni ittiche prevalentemente ciprinicole.
Tra i PESCI predatori, molti gli esemplari di Luccio, Persico Trota e Persico Reale.
Tra le specie di “fondo” sono abbastanza comuni Carpa e Tinca.
Importante è la presenza di Persico Sole, Carassio, Anguilla e Pesce Gatto.
Quest’ultimo in particolare - legato ad azioni di attività di ripopolamento, ma non certamente specie autoctona - è di grande interesse per i pescatori sportivi del Nord Italia, che in questo lago, come in quello di Chiusi, vengono spesso appositamente per tentarne la cattura.
LAGO di MONTEPULCIANO – sponda umbra in direzione Binami
Rif. articolo 3 LAGHI nel cuore nella sez. Storie
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI e Mauro DRAGONI
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