SCIACCA : uno di quei borghi siciliani che ti entra nel cuore! Città ricca di storia e arte, nonché porto ittico tra i più importanti della regione.
Castello Vecchio o dei PEROLLO … Castello Nuovo o dei LUNA ... La storia della città è
segnata dalle rivalità fra queste due potenti famiglie nota come Caso di Sciacca.
Castello Vecchio o dei PEROLLO
Fu eretto dal Gran Conte Ruggero assieme alle prime mura che come una morsa chiudevano la città al tempo dei Normanni. Passò ai Perollo, secondo la tradizione locale, in seguito al matrimonio della contessa Giulietta, figlia del gran conte Ruggero, con Gilberto Perollo (sec. XII) e ai Perollo rimase fino alla sua quasi totale distruzione operata dai partigiani di Sigismondo Luna nel 1529, durante il famoso Caso di Sciacca.
< Il Conte Luna, assetato di vendetta, assediò il Castello Vecchio. Il Barone Perollo radunò in sua difesa oltre 100 soldati e munì il castello di 7 pezzi di artiglieria, tra bombarde e petriere.
Al 3° giorno di intensi scontri gli uomini del Conte Luna diedero alle fiamme e abbatterono la Porta del Cotogno, riuscendo a penetrare nel cortile del Castello Vecchio >
Secondo il Savasta entro le mura del Castello erano < cinque grandiosi palagi con corti e sale e nobili quartieri abitati dai cinque rami principali della famiglia Perollo >
Il castello aveva tre entrate. Oggi resta solo la porta ad arco che guarda ad occidente con il sovrastante stemma marmoreo dei Perollo.
Castello Nuovo o dei LUNA
Nel 1355, la città passò in mano ai Peralta - Guglielmo e il figlio Nicolò : Castello Vecchio e Castello Nuovo, una vera fortezza inaccessibile costruita sulla roccia.
Alla morte di Nicolò nel 1391 re Martino si recòa Sciacca per i funerali e alloggiò nel Castello Nuovo. Per assicurarsi la continuità dei buoni rapporti, stabilì di dare in moglie allo zio conte Artale Luna la figlia di Nicolò, Margherita Peralta, malgrado l’amore della giovane fosse per il coetaneo Perollo, figlio di un’altra nobile famiglia.
Le nozze vennero celebrate a Sciacca nel 1400 alla presenza del re e furono causa di una guerra civile con immani conseguenze che passò alla storia come il Caso di Sciacca.
A seguito delle nozze il Castello Nuovo costruito nel 1380 da Guglielmo Peralta passò in possesso ai Luna d’origine catalana, accrescendone ricchezza e prestigio e scatenando l’odio della famiglia rivale Perollo d’origine normanna.
L’ostilità sfociò nel 1444 in un’aspra lite per la rivendicazione del feudo di Carbo di S. Bartolomeo, divenuto di proprietà dei Luna.
La guerra civile culminerà nel 1529 con l’uccisione di Giacomo Perollo e il suicidio di Sigismondo Luna nelle acque del Tevere.
SCIACCA si fa in tre : il borgo vecchio tra vicoli e scalinate in cui si intravede il mare con opere di street art, la zona più moderna con eleganti bar e ristoranti in affaccio sul porto, la zona del porto tra casette dai colori accesi che si affacciano sulle barchette dei pescatori.
Piano San Michele (oggi piazza Gerardo Noceto) nella parte alta più antica di Sciacca dove si trova la chiesa omonima di impianto trecentesco ricostruita agli inizi del ‘600.
Chiesa di Santa Maria dell’Itria annessa al monastero detto Badia Grande. Gelosie a petto d’oca con decorazioni in oro dietro le quali si celavano le monache di clausura per assistere alla messa.
ex Convento dei Gesuiti - Municipio
Chiesa del Collegio
Cuore vitale cittadino Piazza Scandaliato con la grande balconata affacciata sul porto e sulla costa, impreziosita dalla Chiesa di San Domenico.
Chiesa di Santa Margherita – Magnifico portale in marmo bianco capolavoro di Francesco Laurana. In stile gotico catalano fu fatta costruire nel 1342 da Eleonora d’Aragona.
Porta San Salvatore – facciata della Chiesa del Carmine con 3 chiese sovrapposte : normanna in pietra bianca, rosone trecentesco, seicento (incompiuta). All‘interno il sarcofago normanno di Gilberto Perollo.
Palazzo Steripinto, caratteristico edificio cinquecentesco coevo al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Il Duomo fondato nel ‘200 e intitolato a Maria Maddalena fu completamente rifatto a partire dal 1650. In facciata statue di Antonio e Domenico Gagini con la Maddalena tra i santi Pietro e Paolo. All’interno la statua cinquecentesca della patrona : la Madonna del Soccorso.
Ceramiche di Sciacca – Insegne Fermate Bus
Passeggiata al porto
Il rientro dei pescatori di sarde !!
Fosse granarie del Caricatore
Scala zigzag
Antica Chiesa di Santa Maria dell’Itria
Imperdibili le cucchitelle o cucchiteddi – ottimi dolcetti a base di pasta di mandorla farcita con zuccata o cucuzzata – la tipica confettura di zucchine verdi lunghe - e glassatura bianca.
Dai lussuosi stabilimenti termali anni ’30 ora chiusi alle grotte vaporose del Monte Kronio (o monte S. Calogero).
Marinella di SELINUNTE (Castelvetrano)
La Riserva Naturale Foce del fiume Belice e dune limitrofe tutela un territorio costiero di eccezionale interesse naturalistico, esteso per circa 5 km tra Marinella di Selinunte e Porto Palo di Menfi.
L’area protetta, una delle più conservate zone costiere siciliane, comprende il tratto terminale del fiume Belice (uno dei più lunghi fiumi siciliani) caratterizzato da un importante ambiente umido ricco di vegetazione ripariale e palustre (luogo di sosta e nidificazione per molte specie di uccelli) e le suggestive formazioni dunali e sabbiose modellate dal vento, dalla forza del mare e dalle piante.
MARINELLA
PARCO ARCHEOLOGICO di SELINUNTE
Con un’estensione di circa 377 ettari tra Parco e siti dipendenti, è una delle aree archeologiche più estese del Mediterraneo, con un notevole numero di templi di imponente architettura dorica.
I resti della grandiosa città con i suoi edifici pubblici e privati mostrano un’avanzata cultura urbanistica e una sofisticata progettualità messa a punto dai Greci fin dal momento della fondazione della colonia.
Il Parco è costituito di fatto da 3 zone distinte e distanti servite anche da auto elettriche da golf in mezzo ad una campagna fiorita in primavera.
Area A – COLLINA ORIENTALE nei pressi dell’ingresso con il Tempio E (Tempio di Hera, l’unico in piedi), F e G oltre allo spazio espositivo del Baglio Florio.
Tempio E
Baglio Florio - notevoli sono i resti del Tempio Y, testimonianza della più antica architettura dorica.
Metope
Tetto E1 – Sima laterale
Area B – ACROPOLI con l’interessante Fortificazione della Porta Nord e Agorà
L’Acropoli con sei templi (O, A, B, R, C, D) è caratterizzata dal grande santuario urbano sulla parte meridionale del promontorio e dall’abitato suddiviso in isolati larghi 100 piedi dorici (32 metri) definiti da strade principali (Plateiai) e strade secondarie (Stenopoi).
Tempio C
Tempio A – Accanto alla cella la prima scala a chiocciola della storia …
Tempio B – Si caratterizza per l’uso esteso del colore nelle decorazioni e per le pregevoli metope oggi al museo di Palermo.
Tempio R (piccolo bianco) - Molti reperti nel museo del Baglio Florio tra cui la statuetta della divinità femminile a cui era dedicato rinvenuta nel pavimento in argilla battuta.
Viale con abitazioni lussuose
L’ACROPOLI è cinta da imponenti mura di fortificazione, di epoca ellenistico-punica.
Porta Nord
Fortificazione Porta Nord
Torre semicircolare
Torre quadrata
Esattamente a nord dell’Acropoli si trova l’Agorà, il centro politico e sociale della città.
La Collina di Manuzza a nord è caratterizzata dalla presenza dell’antico impianto abitativo.
Porto fluviale alla foce del Modione
Presso la foce del fiume Modione, ad ovest dell’Acropoli, si scopre il noto Battistero Bizantino, il primo in Sicilia. E’ uno dei simboli del cristianesimo nel cuore del Parco, all’interno di un edificio del tardo antico, se non addirittura bizantino. Vasca battesimale a forma di fiore.
Area C – COLLINA della GAGGERA ad ovest con i Santuari
E’ segnata dalla presenza dell’importante Santuario di Demetra Malophoros, dal Santuario di Zeus Meilichios, dal Tempio di Hera Matronale e dal Tempio M.
Canalizzazione dell’acqua
E infine la Necropoli.
MAZARA DEL VALLO - La grande popolarità è data dal suo porto, il più importante porto ittico della Sicilia.
Cuore di vita e d’arte di Mazara è la stupenda Piazza della Repubblica, dove sorge la Cattedrale del Santissimo Salvatore. Costruita nel 1093, è un tipico esempio della prima architettura Normanna in Sicilia, voluta dal conte Ruggero D’Altavilla.
Classico impianto a croce latina, a navata unica. All’interno un transetto e un’abside estremamente accentuati secondo lo stile calabro-francese.
Cupola maggiore – Giudizio Universale
Altare maggiore - Paliotto in argento con prospetto ideale di un palazzo seicentesco.
Nel catino absidale sotto un imponente drappeggio in canapa e gesso sostenuto da putti il gruppo marmoreo della Trasfigurazione del Signore sul monte Tabor scolpito dai Gagini (1532).
Gesù fra i profeti Mosè ed Elia … ai suoi piedi gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni.
Sulla facciata della Cattedrale bassorilievo del ‘500 con cavalieri e a terra uno sconfitto in vesti arabe.
La kasbah, con le sue viuzze strette, è segno distintivo di un impianto urbanistico arabo. Questo quartiere con cortili pittoreschi è il vero fulcro del paese, un luogo multietnico e multiculturale vivacizzato dalla street art con murales, ceramiche e maioliche colorate, pitture sulle serrande …
Idrovora al porto
In piazza il palco per la “Spring Edition della Festa del Pane e della Pasta” (27-30 aprile 2024)
Nell’ex Convento dei Gesuiti esposizione di pane e pasta della tradizione.
Chiesa di S. Ignazio – opera di Andrea Pozzo, il più geniale architetto della seconda metà del ‘600. Pianta ellittica e colonne binate.
In piazza Mokarta la fontana di Pietro Consagra nato a Mazara del Vallo il 6 ottobre 1920 - scultore e scrittore italiano, uno dei più prestigiosi esponenti dell’astrattismo internazionale. 4 figure in lamelle bronzee
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI e Mauro DRAGONI
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