Femmina come la terra
Femmina come la guerra
Femmina come la pace
Femmina come la croce
Femmina come la voce
Femmina come sai
Femmina come puoi
Femmina come la sorte
Femmina come la morte
Femmina come la vita
Femmina come l'entrata
Femmina come l'uscita
Femmina come le carte
Femmina come sai
FEMMINA come puoi
“Il giorno dei giorni” – Luciano LIGABUE
“SPERIAMO CHE SIA FEMMINA” – film 1986 diretto da Mario MONICELLI
“MALAFEMMENA” – la canzone di Totò del 1951
“FEMMINA” – Francesco SARCINA
Femmina
che cosa sei ?
Come un fulmine domini l'aria e non c'è scampo
baciami
e fai di me
l'unico scemo che ha fumato l'eliotropio …
“FEMMENA” – Pino DANIELE
Femmena
con gli occhi sempre lucidifinisci questo secolo
con qualche ruga in più
e si' cchiù femmena
cu' 'e mmane 'int 'e capill'
me piace quann' strill'
parlami ancora …
FEMMINICIDIO
Il termine, nella sua accezione contemporanea, è un neologismo che identifica i casi di OMICIDIO DOLOSO o PRETERINTENZIONALE in cui una donna viene uccisa da un uomo per motivi basati sul genere. Esso costituisce dunque un sottoinsieme della totalità dei casi di omicidio aventi un individuo di sesso femminile come vittima. Un aspetto spesso comune a tale tipologia di crimini è la sua maturazione in ambito familiare o all'interno di relazioni sentimentali poco stabili.FEMMINICIDIO - "Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte" - in accordo quindi con la definizione di VIOLENZA DI GENERE.
RTL 102.5 e Camera dei Deputati, campagna contro FEMMINICIDIO
Le stelle della MUSICA e gli speaker della RADIO coinvolti insieme per un messaggio importante :
A partire da lunedì 18 luglio 2016 è andata in onda su RTL 102.5 la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne con il patrocinio dalla Camera dei Deputati. La Presidente Laura BOLDRINI ai microfoni di RTL 102.5 oltre un mese fa aveva invitato la radio a “fare un’iniziativa pubblica in cui coinvolgere gli uomini in prima fila contro la violenza sulle donne”…
“LA FEMMINA NUDA” - il nuovo libro di Elena STANCANELLI (finalista Premio STREGA 2016) …
FEMMINA ACCABADORA : “L’ultima MADRE” - SARDEGNA ARCAICA & EUTANASIA
Con il termine sardo femina accabadora, oppure femina agabbadòra, comunemente accabadora (s'accabadóra, lett. "colei che finisce", dal sardo s'acabbu, "la fine") si soleva indicare una donna che uccideva persone anziane in condizioni estreme di malattia, così da portare i familiari, o la stessa vittima, a richiedere l' eutanasia. Il fenomeno avrebbe riguardato alcune regioni sarde come Marghine, Planargia e Gallura. Alcuni antropologi ritengono che la femina accabadora non sia mai esistita.
Secondo la leggenda, la pratica non doveva essere retribuita dai parenti dell'anziano poiché il pagare per dare la morte era contrario ai dettami religiosi e della superstizione.
Si dice che s'accabadóra entrasse nella stanza del morente vestita di nero, con il volto coperto, e che lo uccidesse tramite soffocamento con un cuscino, oppure colpendolo sulla fronte o dietro la nuca con un bastone d'olivo (su mazzolu), o ancora strangolandolo ponendo il collo tra le sue gambe. Sembra che lo strumento più utilizzato fosse una sorta di martello di legno ottenuto tagliando un ramo con una diramazione secondaria più piccola: un oggetto di questo tipo è visibile presso il Museo etnografico Galluras di LURAS.
Altri narrano che s'accabadóra poggiava sotto il cuscino del moribondo un giogo in miniatura, al fine di alleviare la sua agonia lenta e dolorosa.
Se lo spirito non voleva staccarsi dal corpo era evidente la colpa del moribondo, il quale si era macchiato di un crimine vergognoso : o aveva bruciato un giogo, o aveva spostato i limiti della proprietà altrui, oppure aveva ammazzato un gatto.
Riferimenti alle pratiche di eutanasia simbolica o attiva si ritrovano anche in altri ambiti del Mediterraneo, in particolare nel SALENTO. Il celebre autore molfettese Saverio La Sorsa - nato nel 1877 e molto stimato dagli antropologi come il Bronzini – così scrive nelle sue pubblicazioni sulle tradizioni popolari pugliesi dal 1910 al 1970 :
"è stentata l'agonia di chi in vita abbia violato un termine o bruciato un giogo […] per alleviarla è d'uopo mettere sotto il capezzale del morente una pietra o un giogo nuovo, una chiave ovvero una scure. In certi paesi di Sardegna, quando il moribondo tarda ad esalare l'ultimo respiro i parenti avvicinano alla sua testa o al collo un pettine o un giogo per alleviargli le sofferenze.” (“Folklore pugliese”, volume secondo, 1988, pagina 238-9).
FEMMINILE - genere grammaticale presente in molte lingue.
In italiano ad esempio sono SOSTANTIVI FEMMINILI sia donna (soggetto animato) che tovaglia (soggetto inanimato).
RIVISTA FEMMINILE - Sezioni dedicate all' universo femminile tradizionale. Le ultime novità su BELLEZZA MODA SALUTE CUCINA GOSSIP DIETE & BENESSERE OROSCOPO … anche se AUTO & MOTO TECNOLOGIA & INFORMATICA SPORT CULTURA ECONOMIA & FINANZA VACANZE & VIAGGI non sono più appannaggio solo maschile …
FEMMINA o MASCHIO ??
I vecchi miti sul sesso del nascituro – di Concetta DESANDO
< I vecchi miti sul sesso del nascituro sono duri a morire: nonostante numerose ricerche abbiano smentito le superstizioni, ancor oggi nelle credenze popolari resistono molti dei “metodi divinatori” utilizzati per indovinare se il bebè sarà un maschietto o una femminuccia.
Secondo queste credenze, ad esempio, se la pancia è a forma di palla si tratta di un maschio mentre è una femmina se sembra un’ anguria; fiocco azzurro se il pancione è basso e fiocco rosa se è alto; il nascituro è un maschietto anche se aumenta la peluria sul corpo della mamma mentre non c’è alcuna variazione se è una femminuccia; è femmina se durante il sonno si sognano maschi e viceversa.
E ancora, è maschio se si ha voglia di sottaceti, carne e formaggi e femmina se il desiderio è rivolto a dolciumi e aranciata; il fiocco sarà azzurro se la mamma ha i piedi più freddi e rosa se non c’è stata variazione; maschio se la pelle è liscia e femmina se vengono i brufoli, maschietto se si dorme sul fianco sinistro e femminuccia se sul destro, maschio se il seno sinistro è più piccolo del destro e femmina in caso contrario… Insomma, tutto e il contrario di tutto… >
< Secondo alcuni studi, tra maratoneti, piloti di caccia, astronauti, contadini che usano pesticidi, carpentieri navali e lavoratori esposti ai metalli pesanti nascono più FEMMINE, così come più bimbe nascono nei periodi di crisi economica o di carestia e tra le madri che prima della gravidanza sono state vittime di eventi traumatici … >
FEMMINA & ARTE
Le 20 artiste che hanno cambiato la storia dell’arte – libreriamo.it
In principio fu Artemisia GENTILESCHI, pittrice italiana di scuola caravaggesca vissuta durante la prima metà del XVII, che aprì la strada alla nuova ideologia che non solo gli uomini potevano ricoprire il ruolo di artisti. Evolvendosi nel tempo, il ruolo della donna è diventato sempre più preminente, ma soprattutto è l’Arte stessa ad essere mutata negli ultimi anni. La scena artistica attuale è molto ricca di proposte ed esempi che scaturiscono dalle sue interpreti, ma vediamo nel dettaglio quali sono le pittrici, fotografe e performer contemporanee più famose e conosciute.
LE PROTAGONISTE NELLA STORIA – Tra i primi riferimenti ad artisti donne, Plinio il Vecchio ci riporta alcuni nomi di pittrici greche: Timarete, Kalypso, Aristarete, Iaia e Olympas. Probabilmente la componente femminile nel mondo dell’arte è stata sempre presente; esse forse sono sempre esistite da quando esiste l’arte, ma fino al XVI secolo il loro contributo, la loro effettiva presenza documentata nella storia rimane poco visibile, forse quasi nulla.
C’è da sottolineare che nel Medioevo, gli artisti, sia uomini che donne, raramente erano menzionati personalmente. Essi erano considerati degli “artigiani” e raramente firmavano le loro opere. In altri settori le donne però venivano nominate: come membri delle corporazioni miniaturistiche, illustratrici di libri o ricamatrici. La maggior parte di esse però erano normalmente suore o aristocratiche. Però dal Rinascimento all’Impressionismo le cose cominciano davvero a cambiare: le donne artiste veramente grandi, quelle insomma che possono essere considerate a tutti gli effetti vere professioniste dell’arte, si sottraggono all’invisibilità: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, la simpatica olandese Judith Leyster, Rosalba Carriera, Elizabeth Vigée Lebrun, Angelika Kauffmann, Mary Cassatt e Berthe Morisot.
Di seguito le 20 artiste più note, dalla modernità ad oggi :
1. ARTEMISIA GENTILESCHI – Figlia d’arte - suo padre era il noto pittore Orazio - Artemisia è senz’altro la più amata e conosciuta. Nata 8 luglio 1593, il suo stile è da inserirsi nella scuola caravaggesca.
2. SOFONISBA ANGUISSOLA – La cremonese Sofonisba, nata dalla nobile famiglia piacentina degli Anguissola, fu una delle prime esponenti femminili della pittura europea.
3. ROSALBA CARRIERA – La veneziana Rosalba è stata una pittrice e ritrattista, tra le più note del Settecento. Cominciò la sua carriera artistica dipingendo le tabacchiere con quelle figure di damine graziose che divennero poi la sua fortuna trasposte nelle miniature su avorio.
4. ANGELIKA KAUFFMAN – Maria Anna Catharina Angelika Kauffmann, nata a Coira il 30 ottobre 1741, è stata una pittrice svizzera, specializzata nella ritrattistica e nei soggetti storici.
5. BERTHE MORISOT – Berthe Marie Pauline Morisot, nata Bourges nel gennaio 1841, è stata una pittrice impressionista francese.
6. TAMARA DE LEMPIKA – L’autoritratto nella Bugatti Verde del 1929, esemplifica alla perfezione l’arte e la personalità della pittrice. È forse l’opera più famosa della Lempicka, diventata poi immagine simbolo di un’epoca, emblema della donna indipendente che si afferma. La pittrice, nata a Varsavia nel 1898, si ritrae in caschetto e guanti di daino al volante di un’auto sportiva.
7. FRIDA KAHLO – Probabilmente Frida, nata in Messico nel 1907, è l’artista tra le più amate e conosciute al mondo, un grande esempio di forza e di creatività. Il rapporto ossessivo con il suo corpo martoriato, a causa di un terribile incidente del 1925, caratterizza uno degli aspetti fondamentali della sua arte …
8. GINA PANE – Nata nel 1939, Gina Pane è stata un’artista francese, nata in Francia e vissuta in Italia. Dalla formazione accademica di Gina Pane deriva l’interesse per il corpo e la sua fisicità, fino al limite della sofferenza imposta allo stesso corpo. Figura di primo piano della body art degli anni settanta, realizzò una serie di performance, minuziosamente preparate e documentate, in cui ogni gesto, spesso legato alla dimensione dolorosa del corpo, viene compiuto con un’apparenza rituale.
9. REBECCA HORN – Nata nel 1944, è una scultrice e regista tedesca, famosa soprattutto per le sue estensioni corporali, opere che consistono in prolungamenti di parti del corpo, la più famosa delle quali è ritenuta essere Einhorn (Unicorno), un vestito dotato di un lungo corno che si proietta in alto partendo dalla testa, e Pencil Mask (Maschera di matite), una maschera con diverse matite che ne fuoriescono.
10. BARBARA KRUGER – Nata nel 1945, è una fotografa statunitense. I lavori di Kruger sono diretti ed evocano una risposta immediata. Spesso si avvale di immagini di donne recuperate da pubblicità su riviste o giornali, a cui aggiunge brevi testi che ne sovvertono il senso.
11. MARINA ABRAMOVIC – È nata a Belgrado nel 1946. Punta d’avanguardia della performance e della body art fin dai primi anni ’70, Marina Abramovic ha segnato in maniera profonda e innovativa l’arte degli ultimi trent’anni.
12. JENNY HOLZER – Nata nel 1950, è un’ artista statunitense. Il suo campo di intervento è costituito dal posizionamento di brevi testi nello spazio urbano attraverso l’utilizzo di vari supporti (cartaceo, LED luminosi, pietre incise, video).
13. SOPHIE CALLE – Nata a Parigi nel 1953, Sophie è tra le più apprezzate artiste del XX secolo. Dopo un’adolescenza impegnata nella politica, nel 1973 decide di partire e girare il mondo. Nel 1978 fa rientro nella sua città, dove si dedicherà alla fotografia, passione nata durante il suo lungo viaggio.
14. NAN GOLDIN – Nasce nel 1953, è una fotografa statunitense contemporanea. Nan Goldin osserva la parte trasgressiva e nascosta della vita della città con un approccio intimo e personale.
15. CINDY SHERMAN – Nata nel 1954 è una artista, fotografa e regista statunitense ed è conosciuta per i suoi autoritratti concettuali. Sherman produce serie di opere, fotografando se stessa in una varietà di costumi. In serie recenti, datate 2003, si presenta come clown.
16. FRANCESCA WOODMAN – Un’altra artista molto importante fu Francesca Woodman, fotografa statunitense, nata nel 1958 e scomparsa prematuramente nel 1981. Concentrò la sua attenzione sul suo corpo e su ciò che lo circondava, fino ad ottenere quasi un’astrazione, come nell’opera in cui, sollevando le braccia, si “mimetizza” con il bosco retrostante.
17. VANESSA BEECROFT – Nata nel 1969, è una artista italiana. È considerata una delle artiste più innovative e accreditate nel panorama contemporaneo internazionale. La scelta espressiva della Beecroft è stata quella di pensare e realizzare performance utilizzando il corpo di giovani donne, con opportuni commenti musicali o con lo studiato variare delle luci.
18. SAM TAYLOR WOOD – Nata nel 1967, è un’ artista e regista britannica. Nota artista concettuale che lavora nel campo della fotografia e del cinema, identificandosi come membro del movimento Young British Artists.
19. ELISABETTA ALBERTI – Artista trentina che ha messo in scena nell’ultimo decennio una nutrita serie di immagini insolite, realizzandole tutte attraverso stampe fotografiche (in bn e grande formato) su tela, in seguito arricchite di alcune dosate campiture cromatiche in acrilico e sopratutto addizionate di discreti (ma spiazzanti) interventi ‘decorativi’ ricamati.
20. KETTY LA ROCCA – Nata a La Spezia nel 1938, è stata una delle più importanti artiste italiane a misurarsi con la Body art. La sua ricerca si alimenta di una profonda riflessione sull’universo della comunicazione.
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