10 e 11 giugno 2017 : 111 edifici aperti gratuitamente al pubblico!
Un intero weekend per conoscere nuove ARCHITETTURE, eccellenze del patrimonio, residenze private e luoghi unici solitamente chiusi al pubblico.
Per la prima volta a Torino, il format internazionale OPEN HOUSE , già presente con successo in altre 35 città nel mondo.
Il mio Filo VERDE, tra CULTURA & COMUNITA' !!
25 VERDE - via Chiabrera (SAN SALVARIO)
Come una casa sugli alberi
Anno: 2011
Progettista: Luciano Pia
Un edificio concepito come una foresta abitabile, in cui le 63 abitazioni sono circondate da piante che avvolgono terrazzi dal profilo irregolare. Passerelle sorpassano specchi d’acqua ... ORTI e GIARDINI rigogliosi crescono sul tetto.
25 VERDE ha il fascino delle case sugli alberi che sognano tutti i bambini. Il mutare dei colori nelle stagioni accresce il suo fascino.
La vegetazione lo rende inoltre un edificio che aiuta l’ambiente in città, producendo ossigeno, assorbendo anidride carbonica dall’aria e intrappolando le polveri sottili.
CASA OZANAM e ORTOALTO - Ex SIMBI - via Foligno (BORGO VITTORIA)
Un giardino condiviso sul tetto della fonderia futurista
Anno: 1938, 2016
Progettisti: Nicolay Duilgheroff (1938), Elena Carmagnani e Emanuela Saporito (2016)
OrtiAlti realizza orti pensili di comunità. Per uno dei suoi progetti pilota ha scelto un ex stabile industriale dalla forma distintiva: una “macchina-nave” pensata dal futurista Nicolaj Diulgheroff per una stamperia di lamiere.
Il giardino collettivo riapre ai cittadini lo spazio, noto come Casa Ozanam dal nome della residenza per studenti-operai subentrata alla fabbrica. Un esempio di cura dei luoghi, su un' architettura unica in città.
OPIFICIO attivo dal 1910 al 1965 per la produzione di oggetti in leghe leggere, fucinati e stampati, martelli elettrici, tasselli e articoli fusi in metallo per conto della Società Italiana Milangili Brevetti Invenzioni (SIMBI).
L’attuale aspetto dell’edificio è opera dell’architetto bulgaro Nicolaj Diulgheroff (1901-1982) che dal 1938 al 1941 interviene sul complesso precedente, risultato di un accorpamento di più edifici, realizzando una tipologia di costruzione tardo razionalista.
Nel 1969 gli stabilimenti ormai dismessi dalla SIMBI vengono affittati dalla FIAT, che senza autorizzazione avvia i lavori per alloggiare qui i suoi lavoratori immigrati. Il Comune interrompe questo utilizzo e negli anni Settanta concede le strutture in gestione a Casa Federico Ozanam per accogliere senza scopi di lucro studenti-operai. Per problemi finanziari, tra il 1986 e il 1987 i locali vengono riconsegnati al Comune che li ridistribuisce fra diversi enti per attività socialmente utili .
L’intero complesso versa in uno stato di degrado architettonico che non rende giustizia al suo valore, riconosciuto da una targa simbolica voluta dall’Ordine degli Architetti nel 1998.
L' ex struttura industriale si sviluppa intorno ad un cortile rettangolare dove convivono differenti realtà sociali :
"OZANAM HOUSE" : Collegio universitario / Ostello
2016 : "ORTO ALTO - LE FONDERIE OZANAM" - progetto pilota di OrtiAlti: un orto sul tetto del ristorante Le Fonderie Ozanam, finalizzato alla produzione di vegetali freschi da impiegare in cucina e alla creazione di un nuovo spazio di socializzazione nel quartiere.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la cooperativa sociale Meeting Service, beneficiaria dell’intervento, e l’impresa sociale di giardinieri Agridea.
Federico Antonio OZANAM (Milano, 23 aprile 1813 – Marsiglia, 8 settembre 1853) - storico e giornalista francese.
Apologista cattolico, fu il fondatore della Società San Vincenzo De Paoli (inizialmente conosciuta come "Conferenza di Carità"), beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1997.
Ex BIRRIFICIO METZGER - CCC TORINO - Centro Cultura Contemporanea - via Bogetto (SAN DONATO)
Un luogo pieno di fascino
Anno: meta '800
Il Centro ospita una prestigiosa scuola di danza.
Sotto la volta a botte dell' ESSICCATOIO dell'ex birrificio oggi c'è uno spazio per spettacoli.
Inoltre il Centro mette a disposizione una bella cucina condivisa - aperta a chi cerca uno spazio comune - e una foresteria.
Adesso l'atmosfera è contemporanea, tra forni a microonde e oggetti del riuso, come i tavoli luminosi rielaborati con i circuiti stampati o la vasca "FONTANA" che richiama il celebre orinatoio di DUCHAMP !!
La storia della cucina condivisa affonda le radici ai tempi veramente poveri del quartiere, quando le famiglie non disponevano del carbone per cucinare gli alimenti e Francesco FAA' DI BRUNO mise a disposizione della comunità un locale con il fuoco sempre acceso ...
Dai TERRAZZINI FIORITI si vede la Piazza dei Mestieri e la guglia di Santa Zita.
Campanile SANTA ZITA (Nostra Signora del Suffragio) - via San Donato (SAN DONATO)
Ottanta metri di miracolo ingegneristico
Anno: 1876-81
Progettisti: Edoardo Arborio Mella, Francesco Faà di Bruno
La chiesa voluta da Faà di Bruno per il suo istituto rivolto alle giovani ragazze, per tutti “Santa Zita”, nasconde un esempio eccezionale di ingegno e caparbietà.
Salendo i gradini in legno del campanile ci si chiede come sia stata possibile vincere la scommessa di una torre in soli mattoni e 32 colonnine, campanile e osservatorio astronomico del beato matematico – un tempo seconda vetta di Torino.
Francesco FAA' DI BRUNO (Alessandria, 29 marzo 1825 – Torino, 27 marzo 1888) - ufficiale, matematico e presbitero italiano.
Dopo aver militato nell'esercito sabaudo, divenne professore di matematica presso l'università e l'accademia militare di Torino.
Pubblicò importanti studi sulle teorie dell'eliminazione e degli invarianti e sulle funzioni ellittiche.
In seguito venne ordinato sacerdote e nel 1859 fondò l' OPERA di SANTA ZITA "per il soccorso al mondo femminile" - una casa di preservazione per ragazze madri.
Fondò anche la congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio e un istituto scolastico a Torino con una scuola superiore: l'attuale Liceo Faà di Bruno.
È stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 25 settembre 1988.
PIAZZA DEI MESTIERI - via Durandi (SAN DONATO)
Due luoghi, una storia di lavoro e rinascita
Anno: 1837, 2004 (edificio 1); 1900, 2011 (edificio 2)
Progettisti: Marco Tarquinio, Felice De Luca e altri (2004); Pietro Fenoglio (1900), Benedetto Camerana, Hermann KohllÖffel, Felice De Luca, Marta Fabbri e altri (2011)
Due belle costruzioni, un tempo concerie della famiglia FIORIO, luogo cruciale nella Resistenza torinese, ora polo per la formazione professionale animato da decine di giovani cuochi, birrai, panettieri, pasticceri, tipografi all'opera nei laboratori.
Dopo l'edificio più antico, la Fondazione Piazza dei Mestieri ha recuperato il magazzino di fronte, mantenendone la vocazione produttiva come centro per l'innovazione.
Insieme, le Ex CONCERIE formano due “piazze” aperte agli eventi ...
SPAZIO MRF – Capannone Ex DAI - Corso Stettembrini (MIRAFIORI)
Tutta la potenza dell’architettura industriale
Anno: anni '70
Progettisti: Torino Nuova Economia (recupero attuale)
Nell’imponente capannone metallico abbandonato dalla Fiat sorge lo SPAZIO MRF- MIRAFIORI, affacciato sull’università del design del Politecnico di Torino, con
l' obiettivo di creare un polo di attrazione e aggregazione, propulsore di sviluppo e fucina di creatività.
Tra le campate del Capannone Ex DAI, centro logistico della grande fabbrica, trovano così spazio eventi culturali, attività ricreative e laboratori formativi, in programma per rianimare un luogo-simbolo in corso di trasformazione.
PHOTOCONTAINER 2015
DOCKS DORA - via Valprato (BARRIERA DI MILANO)
Lo scalo creativo e industriale della città
Anno: 1912-14, 2004-16 (restauro velario e magazzini)
Progettisti: Ernesto Fantini, impresa Porcheddu (1912-14), studio Vairano (2004-16)
L'atmosfera del vecchio scalo ferroviario, degna di un set cinematografico, affascina a ogni occasione.
In occasione di Open House Torino i numerosi creativi che oggi popolano i Docks Dora hanno aperto al pubblico non solo studi, showroom o atelier interni,
ma anche alcuni magazzini sotterranei - usati in origine per stoccare le merci - e la dogana ...
PARCO Aurelio PECCEI - via Cigna (BARRIERA DI MILANO)
Un percorso d’arte nel parco in Barriera
Anno: 2015
Progettisti: Paolo Miglietta, Ferruccio Capitani, Pier Giorgio Amerio, Flavio Aquilano, Giovanni Besusso, Cristina Cavalieri, Elena Hartog, Pier Giorgio Turi
Al centro del paesaggio postindustriale fra i Docks Dora e l’ex Incet, il GIARDINO conduce in un percorso nella storia dell’arte: dal Rinascimento del Ghirlandaio a oggi, con il coinvolgimento di giovani artisti da diverse Accademie d’Arte italiane.
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI
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