Il fiume PO era geograficamente conosciuto già ai tempi dell'antica Grecia col nome di ERIDANóS, nome all'origine riferito ad un fiume mitico, indicato grossolanamente a sud della Scandinavia, formatosi dopo l'ultima glaciazione europea (Würm).
Per gli antichi AUGUSTA TAURINORUM è la città dei fiumi e la sua posizione, alla confluenza tra PO e Dora, alimenta il simbolismo mistico delle religioni pagane riguardante l’acqua e le vie fluviali. Nasce così il mito di FETONTE, figlio di Apollo, che precipita con il carro celeste del padre nell’ ERIDANO proprio dove sorgerà la futura TORINO .
Tre famosi autori dell'antichità descrissero il corso del fiume PO :
PLINO il VECCHIO POLIBIO STRABONE
Dal PIAN DEL RE (Cuneo) ai piedi del MONVISO al DELTA (5 RAMI e 14 BOCCHE) sul Mare ADRIATICO: le Valli di COMACCHIO all'interno del Parco regionale del Delta del Po.
PIEMONTE LOMBARDIA EMILIA-ROMAGNA VENETO ...
4 le regioni e 13 le province bagnate dal PO.
Il DELTA del PO, per la sua grande valenza ambientale, è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Tra il 1600 e il 1604 la Repubblica di VENEZIA, nonostante le rimostranze dello Stato Pontificio, deviò il tratto finale del corso del PO tramite l'opera che fu chiamata "taglio di Porto Viro".
Solo con l' Unità d'Italia si otterrà l'opera cartografica più completa del fiume, quando Francesco BRIOSCHI (1887) realizzò una nuova mappa a stampa da MONCALIERI fino al delta. La mappa è in un'unica tavola (730x9000 mm) in scala 1:50.000. Questa mappa è ancora oggi utilizzata per gli aggiornamenti e la rappresentazione del fiume.
2017 - 170 anni del CIRCOLO DEGLI ARTISTI di TORINO
"ERIDANO : QUESTO SCONOSCIUTO"
Collettiva Arti Figurative CEDAS FIAT 2017. Fino al 29 settembre (orario 8.30 - 23.00) presso "CIRCOLO ERIDANO" - Corso Moncalieri, 88 - La sede fluviale del CIRCOLO DEGLI ARTISTI di TORINO.
32 le opere in mostra ... un percorso artistico tra NATURA SPORT
STORIA ARCHITETTURA ARTE EVENTI
PARCO & CASTELLO DEL VALENTINO affacciati sul PO a TORINO ...
scorci di NATURA & ARCHITETTURA in molte delle opere esposte ... dalle colorate fioriture primaverili di Giangiorgio ZACA' ai vialetti immersi nel verde percorsi in bicicletta di Eva CARESIO ...
Rosanna DI CORATO Marisa MANIS Anna Maria GIANGUZZO
Mara ZENNARO Giovanna ZUCCONE Barbara BORINI
Nadia CANEVARO Donato DE IESO Adriano FRANCO
Loretta PASTA Rosa SARAGAGLIA Brunella VISCARDI
La PEOTA REALE - lo splendido "BUCINTORO del Re di Sardegna”- fu fatta realizzare a VENEZIA per volere di VITTORIO AMEDEO II.
Il 2 settembre 1731 arriva a TORINO dopo 31 giorni di navigazione. Supera il porto fluviale della città presso il PONTE DI PO, per raggiungere la tettoia appositamente allestita presso il CASTELLO DEL VALENTINO.
"BUCINTORO REALE" by Barbara CARICCHI
Ponte PRINCIPESSA ISABELLA, il secondo ponte in muratura di Torino. Realizzato dal Civico Uffizio d’Arte tra il 1876 ed il 1880 su progetto
dell’ingegnere Ernesto GHIOTTI , il ponte Isabella fu costruito con lo scopo di collegare il Parco del Valentino con la ferrovia, vista la grande espansione urbanistica che interessò la città negli ultimi decenni del XIX secolo. Ebe DE MITRI e Vainer CAVAZZONI
Ponte RE UMBERTO I permette di collegare corso Vittorio Emanuele II con corso Moncalieri e corso Fiume. Il progetto a tre campate di Vincenzo
MICHELI ed Enrico RISTORI. Il ponte venne inaugurato nel 1907 alla presenza di Vittorio Emanuele III di Savoia.
Dopo aspre critiche per la troppa linearità del progetto vennero aggiunte ai quattro angoli del ponte delle statue rappresentanti il Valore sul campo di battaglia e la Pietà di Luigi CONTRATTI ... la Maestà che protegge l'Arte e la Maestà che protegge l'Industria di Giovanni REDUZZI.
A seguito di questa modifica il ponte fu inaugurato una seconda volta durante l' ESPOSIZIONE UNIVERSALE del 1911.
Roberto TESSORE interpreta in modo surreale PONTE UMBERTO I, caratterizzandolo con la crepa che contraddistingue l'artista e che questa
volta segna il tracciato del fiume PO ... la Maestà che protegge l'ARTE svetta sull'impalcato accanto ad una FIAT 500 "TOPOLINO" !!
EXPO TORINO 1911 - Esposizione internazionale dell'industria e del lavoro per celebrare il cinquantenario dell'Unità d'Italia.
L'esposizione venne ospitata nel PARCO DEL VALENTINO lungo il PO ... l'evento torinese venne inaugurato il 29 aprile 1911 alla presenza di Vittorio Emanuele III .
"Padiglione ARGENTINA" nell'opera di Laura RODINO
Bagnanti del '900 nell' olio di Grazietta GARZENA
Frammenti di vecchie cartoline nell'opera di Laura Luigia TORTA
Il fiume PO e le società di CANOTTAGGIO ...
"IO'LE" by Giuseppe ARIZZIO
Lo iòle o iòlo - natante di legno a remi ... veloce e dalla forma sottile ... Il quattro iòle è un tipo di imbarcazione utilizzata per praticare il canottaggio in cui possono vogare 4 atleti più un timoniere ... è una barca di "punta", ossia ogni atleta aziona un solo remo.
Questo tipo di natante è fra i più "anziani" ... nacque assieme alla specialità stessa. E' già citato nel manuale "Il Canottaggio. A remi, a vela ed a vapore" scritto da G. CROPPI agli inizi del 1900 (Ediz. Ulrico Hoepli).
Reale Società CANOTTIERI CEREA - Il Canottaggio a Torino dal 1863, in uno degli angoli più suggestivi della città nel cuore del Parco del Valentino. Lo storico Chalet dal 1868 si affaccia sul MONTE DEI CAPPUCCINI e sul CASTELLO DEL VALENTINO ...
Società CANOTTIERI CAPRERA - uno dei circoli remieri più antichi d'Italia, nato nel 1883 ...
Circolo ERIDANO - CANOTTAGGIO e TENNIS
Trae origine dalla risistemazione del PARCO DEL VALENTINO nell'anno 1863.
La primitiva sede fluviale sul PO sorse nel 1868 secondo il geniale disegno dell' Ing. PECCO con un'originale forma ottagona a pagoda, ai piedi del Castello del Valentino, affiancata all'approdo dell'altra società di canottieri 'CEREA', anch'essa nata nel 1863.
Il Circolo Eridano si distingueva da quest'ultima società per affiancare alla pratica remiera altre attività, sia sportive che conviviali.
Il 6 agosto 1896 il Circolo ERIDANO veniva rilevato dal CIRCOLO DEGLI ARTISTI di TORINO che ne potenziava la tradizionale attività di
canottaggio, lo utilizzava anche come sede di gare di nuoto, di atletica e di bocce, ma soprattutto introduceva l'organizzazione di geniali feste, fra le quali era rituale quella della ZATTERA GALLEGGIANTE, che ospitava un banchetto di oltre cento persone.
A causa dell' ESPOSIZIONE UNIVERSALE del 1911 la vecchia sede venne abbattuta, per essere ricostruita sull'altra riva del PO, l'attuale Corso Moncalieri, nelle splendide forme progettate dall'architetto Giuseppe VELATI-BELLINI nel 1914. Il TROFEO ERIDANO venne disputato come sfida remiera fra tutte le società rivierasche del PO dal 1922 al 1950.
"ERIDANO 88" - l'attuale servizio ristorante.
L'architettura del "Circolo ERIDANO" nell'ovale di Alfredo NEGRO ... un dettaglio della statua in giardino nell'opera di Renzo MUSSO
La Statua al fiume PO - Torino, piazza C.L.N. - nell'opera di Claudio PELLEGRINO
La prima ALLUVIONE causata dal PO di cui si ha notizia certa risale al 204 a.C. secondo quanto riportato da TITO LIVIO.
Da allora molti gli eventi di straripamento delle acque ... MURAZZI allagati by Giacomo SODARO.
I Murazzi (ij Murass in lingua piemontese) sono gli approdi, le arcate e le rimesse delle barche localizzate sulla sponda ovest del PO, in prossimità del centro storico di TORINO.
L'origine del nome è collegata agli imponenti argini (muri) costruiti nel corso del XIX secolo per preservare la città dalle piene del fiume.
Dai MURAZZI con bella vista collinare al MONTE DEI CAPPUCCINI sulla sponda opposta del PO si può ammirare l'entusiasmante spettacolo pirotecnico in onore di SAN GIOVANNI - patrono della città ... I colori esplodono in "FUOCHI D'ARTIFICIO" di Rita SCOTELLARO.
"I COLORI DEL PO" nell'opera di Claudio GUASTI : fantasioso mix di pesci e tubetti di colori ad olio !
"SIGNORA IN ROSSO" : avvolta dal fumo della sigaretta, appoggiata ad un lampione affacciato sulle rive del PO ... il mistero avvolge la "bella di notte" ... sfumature da fumetto nel pastello di Giuseppe BARONCELLI !!
L'ACQUA zampilla nella texture di "GOCCE" - lo smalto di Piero BALOSSINO ... sgorga dai "TORET" - le tipiche fontanelle pubbliche di TORINO con la testa di TORO - l'opera di Doriana GIUSTETTO ...
Secondo i documenti conservati dall'Archivio Storico di Torino, il primo progetto per l'installazione dei toret in città risale al 1854 e l'inizio del loro posizionamento è datato 17 luglio 1862.
Complessivamente, oggi vi sono circa 800 toret sparsi per le vie del capoluogo subalpino.
In origine l'acqua che alimentava le fontane proveniva dall'acquedotto del PIAN DELLA MUSSA. Oggi esse sono alimentate dalla rete ordinaria dell'acquedotto civico, che miscela l'acqua di sorgente a quella attinta dalle falde sotterranee con una frazione sanitarizzata dell'acqua del fiume PO.
DELTA DEL PO : TERRA & ACQUA : "FICHI & RANE" nell'opera di Graziella CACCIA.
Fu in Italia e Francia che durante l’alto Medioevo si affermò l’uso di mangiare RANE, identificate come un cibo povero e magro, la cui pesca era liberamente concessa ai contadini delle zone ricche d’acqua.
Ancora pochi decenni or sono, schiere di "ranari" anche nelle campagne del ferrarese vagavano notti intere per fossi e acquitrini alla ricerca di questi animaletti. Alla mattina, quando i sacchi erano pieni, venivano preparati per consumarli freschi marinati (fritti o bolliti), oppure conservati sotto sale.
Fino al XII secolo il ramo principale del PO, che ora scorre alcuni chilometri a nord della città di FERRARA, passava sotto le mura meridionali:
qui sorgeva il porto fluviale, per lungo tempo trafficato crocevia di merci.
"CULATELLO e FICHI CARAMELLATI"
"ERIDANO : QUESTO SCONOSCIUTO" - Collettiva Arti Figurative CEDAS FIAT - "CIRCOLO ERIDANO" - Corso Moncalieri, 88 TORINO
Sabato 16 settembre 2017 - Inaugurazione della mostra con il saluto agli artisti da parte del critico d'arte prof. Gian Giorgio MASSARA :
La leggenda della CARROZZA DI FUOCO di Madama Reale.
La romantica storia tra CRISTINA di Francia e FILIPPO d'Agliè nel XVII secolo.
LEI - bella e sensuale, giovanissima sposa di Vittorio Amedeo I ... nata principessa di Francia e passata alla Storia come Madama Reale.
LUI - affascinante e colto conte di San Martino ... di nobile casata piemontese, direttamente discendente dal Re Arduino.
Per amore di Cristina, Filippo non si sposò mai ...
Per amore di Filippo, Cristina, rimasta vedova in giovane età, ignorò i pettegolezzi della corte e non rinunciò ad averlo al proprio fianco, come consigliere, sostegno e amante.
La leggenda li vuole uniti per l'eternità !
27 dicembre 1663 : muore CRISTINA. Nei pressi del CASTELLO DEL VALENTINO, una delle sue dimore predilette, varie persone testimoniarono un fenomeno stranissimo e inspiegabile.
"Una densa nebbia saliva dalle acque del PO, a lambire i versanti boscosi della collina torinese; il fiume scorreva invisibile, con un fruscìo ovattato:
gli alberi del PARCO DEL VALENTINO emergevano a tratti con gli spigoli dei loro rampi spogli, come improvvise inquietanti presenze dalla fitta cortina lattiginosa.
Dei tetti di ardesia, che coronavano con ardito elegante slancio i padiglioni del castello, si intravedevano appena i profili sfrangiati dei culmini.
Il freddo pungente della notte invernale, l'ora tarda, l'umida presenza ostile della nebbia fecero sì che, poco prima della mezzanotte, solo in pochi ebbero modo di assistere alla straordinaria visione"
(tratto da "Il fantasma del Castello" by Giusi AUDIBERTI)
All'improvviso la nebbia diradò e si vide scivolare sul fiume, in un silenzio irreale, una CARROZZA DORATA, come avvolta dal fuoco.
La carrozza fu vista raggiungere la VIGNA - residenza collinare decorata e affrescata da FILIPPO con miti, immagini, versi e motti dedicati affettuosamente alla Duchessa CRISTINA - padrona di casa, sua amante e compagna di vita.
1667 : muore FILIPPO. Il conte aveva chiesto di essere sepolto sul MONTE DEI CAPPUCCINI, nell'orto del Convento, nella nuda terra, in segno di umiltà e di disprezzo per le glorie terrene.
In quei giorni, ci fu chi vide la CARROZZA DI FUOCO di CRISTINA
scivolare di nuovo lungo il PO, per risalire poi verso il Monte dei Cappuccini e perdersi nei boschi della collina torinese.
I due amanti di nuovo insieme, questa volta per l'eternità ...
La VIGNA - VILLA DELLA REGINA - è legata al cardinale MAURIZIO di Savoia: il fratello del duca VITTORIO AMEDEO I che alla morte di quest'ultimo ottenne la dispensa papale dal suo ruolo cardinalizio (assunto per motivi politici quando aveva 15 anni), cercando di diventare il nuovo duca, facendo pressioni sulla reggente MADAMA CRISTINA (in nome dei figli ancora minorenni).
Come risultato, nel 1642 la famiglia Savoia trovò un accordo : MAURIZIO, 49enne, sposò la figlia 13enne di Madama Cristina, LUDOVICA CRISTINA di Savoia, in modo che anche in caso di morte dei figli della Madama il regno sarebbe rimasto in mani sabaude.
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