"Il tempo di morire" canta Lucio BATTISTI
MotoGP : GP Germania 2018 domenica 15 luglio !
Trionfa Marc MARQUEZ su HONDA
2° Valentino ROSSI su YAMAHA
3° Maverick VINALES su YAMAHA
MOTO DUCATI è ... Danilo Carlo PETRUCCI al 4° posto!
La DUCATI MOTOR HOLDING S.p.A. è una casa motociclistica italiana, con sede a Borgo Panigale, un quartiere di BOLOGNA.
L'azienda nacque nel 1926 per volontà dell'ingegnere Antonio CAVALIERI DUCATI con il nome di "Società Scientifica Radio Brevetti Ducati",
specializzata nella ricerca e produzione di tecnologie per le COMUNICAZIONI RADIO. Lo scopo era di sfruttare industrialmente i brevetti del figlio Adriano, pioniere delle TRASMISSIONI RADIOFONICHE, che giovanissimo aveva realizzato il primo collegamento stabile Italia-Stati Uniti e il primo collegamento simultaneo tra i cinque continenti.
Nel 1935 venne realizzato lo stabilimento dove hanno attualmente sede la DUCATI MOTOR HOLDING S.p.A. e la Ducati Energia Spa.
Dal condensatore denominato "Manens" alle prime apparecchiature radiofoniche, antenne radio, i primi sistemi di comunicazione interfonica (denominati "Dufono"), proiettori cinematografici, addizionatrici (Duconta) e rasoi elettrici (Raselet).
Nel 1939 fu creata la sezione ottica con l'importante collaborazione dell'Istituto Ottico di Firenze, diretto in quegli anni dal professore Vasco Ronchi, potendo contare su ottimi tecnici provenienti dalla Salmoiraghi e dalla San Giorgio come l'ingegnere Bruscaglioni.
Durante il secondo conflitto mondiale, la DUCATI fu obbligata, come tante altre aziende italiane, a convertire la sofisticata produzione da uso civile a uso militare.
A guerra finita, nacque la necessità di realizzare una nuova produzione da affiancare alle precedenti : fu così che su richiesta dell'IRI nel 1946 nacque il REPARTO MOTOCICLISTICO, come branca dell'azienda, allo scopo di produrre
su licenza il CUCCIOLO, un motore monocilindrico di 48 cc con cambio a due velocità da applicare come propulsore ausiliario ad una normale BICICLETTA, progettato dall'avv. Aldo FARINELLI e industrializzato dalla SIATA di Torino ...
Nel 1954 venne assunto in DUCATI MECCANICA Fabio TAGLIONI, il geniale progettista romagnolo che sviluppò per Ducati, tra il 1954 e il 1984, oltre mille progetti di MOTO e MOTORI, ma soprattutto le tecnologie a tutt'oggi utilizzate, e rispettivamente il sistema desmodromico, il motore bicilindrico e il telaio a traliccio.
Durante questo periodo la casa produsse 2 SCOOTER -
il CRUISER e il BRIO - rispettivamente nel 1952 e 1963.
MOTO GILERA ... in vetrina a CHIERI !
La GILERA fu fondata da Giuseppe GELLERA nel 1909 che aprì prima una piccola officina in Corso XXII Marzo a MILANO e successivamente una fabbrica nella cittadina di ARCORE, in provincia di Milano.
La prima moto a portare questo nome fu la VT 317.
Oggi è un marchio di ciclomotori e motocicli di proprietà del Gruppo Piaggio.
Dopo la prima guerra mondiale, nel 1918, Gilera produsse moto da 500 cm³ di cilindrata e iniziò con queste a partecipare e vincere nelle più prestigiose COMPETIZIONI internazionali del tempo. Questo motore aveva le VALVOLE LATERALI, solo negli anni trenta la casa cominciò adutilizzare le VALVOLE IN TESTA.
Nacquero così la "Quattro Bulloni 500" e la "Otto Bulloni".
MOTO GUZZI : 16 MOTO di colore ROSSO FIAMMANTE nella collezione di Antonio LIGABUE : il pittore della Bassa !!
< Quando era disperato e senza una donna saliva sulla moto e sfidava la nebbia dei viottoli di campagna... perché la testata scoppiettante e calda della Guzzi era l'unica consolazione contro il gelo dell'inverno e l'ostilità imperscrutabile del mondo > by Edmondo BERSELLI
Antonio LIGABUE - pittore naif originario di Zurigo - viene espulso dalla Svizzera a vent'anni, affetto da crisi nervose ed episodi di instabilità psichica e nel 1919 si trasferisce a Gualtieri in Emilia-Romagna, dove comincia a dipingere. Con i primi soldi ricavati dalla vendita di alcuni dipinti, Ligabue acquista una vecchia MOTO GUZZI ROSSA con la quale comincia a girare la Bassa reggiana. Sulla schiena porta legati i quadri da mostrare e vendere ai ricchi proprietari terrieri della zona.
Le MOTO GUZZI resteranno sempre una sua grande passione e arriverà a possederne ben 16. Alla sua amata "AQUILA DALLE DUE RUOTE" dedica anche due dipinti:
"Autoritratto con moto" (1952)
"Autoritratto con moto, cavalletto e paesaggio" (1953)
Altri artisti riprendono le linee di MOTO GUZZI nelle loro opere. Fra questi, alcuni pittori futuristi all'insegna di DINAMISMO & VELOCITA' !!
Leonardo PAPASOGLI Mino LO SAVIO
Fortunato DEPERO Paolo DE CUARTO
MOTO al Salone dell'Auto - TORINO 2018 :
DUCATI : CARABINIERI 112 a Parco Valentino
HONDA e SUZUKI a Parco Valentino
KAWASAKI a Parco Dora
HARLEY-DAVIDSON a Parco Dora
MOTO : il CAVALLO "MODERNO" della STEPPA MONGOLA !!
MOTO nel DESERTO del SAHARA è RALLY DAKAR -
o semplicemente LA DAKAR e precedentemente PARIS-DAKAR - uno dei rally di
automobilismo e MOTOCICLISMO più famosi al mondo, che prevedeva fino al 2007 la tappa finale nella capitale del SENEGAL, nell'Africa occidentale.
MOTORADUNI
Fuoristrada JEEP & Motociclette HARLEY-DAVIDSON al MMV - Mirafiori Motor Village - di TORINO
Raduno 2015 per raccogliere fondi destinati all' Istituto per la ricerca sul cancro di CANDIOLO (Torino).
MOTO IN FIORE è ... TRIAL !! A cura del MOTO CLUB Castel De La Pieve - Villaggio Sportivo "Al Poggio Dei Papi" in località San Litardo.
A CITTA' DELLA PIEVE (PG) in occasione di INFIORATA 2018 - Terziere Casalino - SPETTACOLO CON I CAMPIONI NAZIONALI DI TRIAL.
Avviamento al MOTOCICLISMO PER BAMBINI con istruttori federali :
CASCO GUANTI GINOCCHIERE GOMITIERE
SCHELETRO protezione schiena e torace
"DREAMS ROAD" : DUE MOTOCICLISTI in giro per il mondo in onda sulle reti RAI. Protagonisti Emerson GATTAFONI e Valeria CAGNONI .
Dagli SCOOTER alla DUCATI Multistrada 1200. VIAGGI ON THE ROAD attraverso i cinque continenti !!
« CHI VESPA MANGIA LE MELE ! »
VESPA - modello di SCOOTER della PIAGGIO, brevettato il 23 aprile del 1946, su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'ASCANIO.
Uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo, più volte utilizzato come simbolo del design italiano.
La Vespa è stata esposta nei musei di design, arte moderna, scienza & tecnica e trasporti di tutto il mondo. Fa parte della collezione permanente del
Triennale Design Museum di MILANO e del MoMA di NEW YORK.
Sebbene la prima Vespa sia stata brevettata nel 1946, la sua storia può considerarsi iniziata due anni prima con la presentazione del suo progenitore
l' MP5 PAPERINO, così denominato in analogia alla TOPOLINO, la prima auto del popolo. Fu concepito nel biellese quando, durante la seconda guerra mondiale, gli stabilimenti di PONTEDERA (PISA) vennero trasferiti in Piemonte, luogo ritenuto più sicuro nei confronti dei bombardamenti alleati. Il Paperino, pur vagamente simile ai futuri modelli di Vespa, presentava un ampio tunnel centrale che gli conferiva un
aspetto goffo, tanto da meritarsi l'appellativo di "brutto anatroccolo". Il progetto fu presto accantonato e il modello non venne più prodotto e commercializzato.
Negli anni della Dolce Vita VESPA diventò sinonimo di SCOOTER ... i reportages dei corrispondenti stranieri descrivevano l’Italia come "il Paese delle Vespa" e il ruolo giocato da Vespa nel costume non solo italiano è documentato dalla presenza del mezzo in centinaia di films.
VESPA & CINEMA
Audrey HEPBURN e Gregory PECK in "Vacanze Romane" (1953) sono solo i primi di una lunga serie di attrici e attori internazionali che negli anni sono stati ripresi sullo scooter più famoso del mondo, in film che vanno da “Quadrophenia” ad “American Graffiti”, da “Il talento di Mr. Ripley” fino a “La carica dei 102”, per non parlare di “Caro Diario” o dei recentissimi “Alfie” con Jude Law, “The Interpreter” con Nicole Kidman e il blockbuster “Transformers”.
Sul set, VESPA è stata "compagna di viaggio" di Raquel Welch, Ursula Andress, Geraldine Chaplin, Joan Collins, Jayne Mansfield, Virna Lisi,
Milla Jovovich, Marcello Mastroianni, Charlton Heston, John Wayne, Henry Fonda, Gary Cooper, Anthony Perkins, Jean-Paul Belmondo, Nanni
Moretti, Sting, Antonio Banderas, Matt Damon, Gérard Depardieu, Jude Law, Eddie Murphy, Owen Wilson e Nicole Kidman.
VESPA - Calendario 1955
LAMBRETTA - SCOOTER italiano prodotto dall' industria meccanica
INNOCENTI di MILANO, nel quartiere Lambrate, dal 1947 al 1972.
Il nome "Lambretta" deriva dal fiume Lambro, che scorre nella zona in cui sorgevano proprio gli stabilimenti di produzione.
Nel 1922 Ferdinando INNOCENTI di Pescia diede vita ad una fabbrica di tubi d'acciaio a Roma. Nel 1931 spostò tutti i propri affari a Milano, costituendo nel 1933 a Lambrate la più grande fabbrica di tubazioni d'acciaio senza giunti.
Durante la seconda guerra mondiale, la fabbrica viene bombardata e completamente distrutta. INNOCENTI, in attesa di riacquisire da parte degli Alleati gli stabilimenti di Milano, studia nella Capitale il prodotto che avrebbe costituito la riconversione post-bellica della fabbrica. Prendendo ispirazione proprio dai MOTOR SCOOTER MILITARI AMERICANI giunti in Italia durante la guerra e comprendendo le nuove necessità di motorizzazione utili alla popolazione nell'immediato dopoguerra, decide di dedicarsi alla produzione del rivoluzionario scooter.
Affida il design del nuovo veicolo ad una straordinaria accoppiata di ingegneri aeronautici: Pier Luigi TORRE - lo stesso che aveva creato i motori dell'idrovolante Savoia-Marchetti S.55A della trasvolata atlantica di Italo Balbo - che si occupa della meccanica e ricostruisce gli stabilimenti milanesi, e Cesare PALLAVICINO - ex direttore tecnico della Breda (fino al 1935) e poi della Caproni - che si occupa del telaio e del design.
Nel 1947 lo scooter, battezzato LAMBRETTA dall'artista Daniele OPPI, è pronto e viene lanciato sul mercato.
GARE MOTOCICLISTICHE MOTODROMO
Marco SIMONCELLI e Valentino ROSSI :
"Il nostro SIC" a cura dei genitori ...
Marco SIMONCELLI - PILOTA MOTOCICLISTICO italiano, campione del mondo della classe 250 nel 2008.
Conosciuto fra gli appassionati con il nomignolo di SIC o SUPERSIC è morto a 24 anni durante il GRAN PREMIO della MALESIA, che si stava disputando sul CIRCUITO DI SEPANG.
Nel corso del secondo giro il pilota ha perso il controllo della sua HONDA alla curva numero 11 e, nel tentativo di rimanere in sella, ha sterzato verso destra, andando a sbattere e venendo investito dai piloti che lo seguivano - Colin EDWARDS e Valentino ROSSI - i quali non hanno avuto modo di evitarlo ... l'impatto è stato talmente violento da sfilargli il CASCO. È morto in seguito ai traumi riportati alla testa, al collo e al torace.
Il 30 maggio 2014 è stato inserito nella Hall of Fame del motociclismo, ricevendo il riconoscimento postumo di MotoGP Legend ... l'8 settembre 2016 è stato deciso il ritiro del suo numero di gara.
L'infortunio 2017 di Max BIAGGI e la pena di Bianca ATZEI ...
Incidente in allenamento a LATINA, sulla pista ”IL SAGITTARIO”.
Il sei volte campione del mondo si stava allenando per partecipare al Round#5 dei Campionati Internazionali d’Italia di SUPERMOTO nella Categoria ONROAD.
Max BIAGGI : quattro volte campione del mondo nella classe 250 (consecutivamente dal 1994 al 1997) e due volte campione mondiale
SUPERBIKE (2010 e 2012).
Detiene il primato assoluto di titoli conquistati nella 250 (primato condiviso assieme al britannico Phil READ). Con gli allori conseguiti nelle derivate di serie, è stato il primo italiano a trionfare in questa categoria. L'importanza di queste ultime affermazioni consiste inoltre nell'eccezionalità del riuscire a vincere un campionato mondiale sia con MOTOCICLETTE PROTOTIPO, sia con le derivate dalla PRODUZIONE (risultato ottenuto in precedenza solo dallo statunitense John KOCINSKI).
MOTO "SAETTA" al Castello di RIVARA CANAVESE (Torino) per "PASSIONE ROSSA" - E20 : VENTENNALE del FERRARI CLUB RIVARA
La storica moto SAETTA in mostra da FORNO CANAVESE (Torino) by
BERTOLDO e BERTOT , 1929 - 1965 !!
L'officina a conduzione familiare - Mario Bertot con i cognati Mario e Riccardo Bertoldo - si occupa di lavorazioni meccaniche di precisione.
Nel 1935 inizia la produzione delle "SAETTA" - SERIE DI MOTO che venivano assemblate nell'officina.
Non si tratta di moto super sportive o con velleità agonistiche come il nome lascia supporre ... Ma il FULMINE del marchio lascia sognare !!
Silvio Bertot, figlio di Mario, lavora ancora sull'ultimo modello di Saetta. Nel secondo dopoguerra l'officina torna ad occuparsi delle lavorazioni meccaniche di precisione in cui si era specializzata.
Della MOTO SAETTA rimangono oggi solo pochi esemplari che il signor Bertot negli anni è riuscito a restaurare, essendo in possesso degli stampi per ricostruire alcuni pezzi mancanti, e a portare le moto costruite dal padre all'antico splendore.
MOTO "PERUGINA" - FOM :
Fonderia e Officina MENICUCCI a CASTEL DEL PIANO (PERUGIA)
«Li vede quei quattro palazzi laggiù? Beh, lì c’era la FONDERIA. Qui, davanti a noi, in questo grosso fabbricato ora destinato ad uffici pubblici e privati e a servizi, c’era invece lo stabilimento, quello dove costruivano le MOTOCICLETTE»
Il marchio della moto "PERUGINA" : un GRIFO ROSSO stilizzato, sovrapposto ad una ruota dentata e a un timone azzurri.
Stesso nome della fabbrica di cioccolato, ma qui non si prendeva la gente per la gola ... casomai per le orecchie, attraverso il rombo dei motori delle moto prodotte in
qualche migliaio di esemplari nella prima metà degli anni Cinquanta.
MOTO DA PASSEGGIO e MOTO DA COMPETIZIONE : corse in salita e soprattutto due "GRAN FONDO" come le chiamavano allora :
MOTOGIRO d'ITALIA e MILANO-TARANTO, volute dai produttori italiani di moto, ad imitazione della MILLE MIGLIA.
Con una "PERUGINA" Antonio TRITTICI fu al via del MOTOGIRO d'ITALIA nel 1955 (numero di gara 376) e nel 1956 (numero 338).
Giuseppe MENICUCCI , il vero “motore” della Perugina non mancava di esperienza. La sua prima MOTOCICLETTA la costruì, giovanissimo, nel 1930, nell’officina di casa, a Castel del Piano. Realizzò il telaio che equipaggiò con un motore inglese, il monocilindrico Jap di 250 centimetri cubici. Sul serbatoio la scritta che lo inorgogliva: “Menicucci”.
Ma i mezzi finanziari a disposizione erano insufficienti. Così Menicucci decise di
associarsi ai fratelli Buraglini, allora titolari di un’attività commerciale con vendita di biciclette e articoli sportivi, ma anche di una OFFICINA RIPARAZIONI di AUTO e MOTO.
Nacque così la BMP, Buraglini-Menicucci Perugia.
Si assemblavano telai costruiti da Menicucci con motori inglesi: il Jap ed il Pthon. MOTO TURISMO e SPORT di 175, 250 e 500 centimetri cubici.
Sul mercato dei collezionisti di moto d’epoca oggi la BMP è una moto rarissima.
L’esperienza BMP finì abbastanza presto, nella seconda metà degli anni Trenta. Ma Peppino MENICUCCI non si dette per vinto. E dopo la guerra ci riprovò. Stavolta con maggior successo. Grazie alla "PERUGINA", appunto.
MV AGUSTA - abbreviazione di Meccanica Verghera Agusta -
è un'azienda italiana che ha prodotto in proprio motociclette commerciali e da
competizione dal 1945 al 1977. Il marchio fu acquisito nel 1992 dalla CAGIVA di SCHIRANNA (VARESE). Nell'agosto del 2008 è passato al gruppo HARLEY-DAVIDSON che a sua volta, nell'agosto 2010, l'ha ceduto nuovamente allo stesso Claudio CASTIGLIONI , ex proprietario del marchio Cagiva.
Il suo nome è particolarmente legato alle COMPETIZIONI MOTOCICLISTICHE :
in quelle del MOTOMONDIALE si è aggiudicata dal 1952 al 1974 75 titoli iridati (38 piloti e 37 costruttori), cosa che ne fa la CASA MOTOCICLISTICA europea più vincente di ogni epoca.
MV AGUSTA trae le sue origini da Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta S.A., azienda fondata nel 1919 dal conte Giovanni AGUSTA (1879 -1927), la cui terza unità produttiva, dopo quelle di TRIPOLI e BENGASI, fu inaugurata a CASCINA COSTA - SAMARATE (VARESE) il 3 dicembre 1923, acquisendo dal demanio l'area occupata dal CAMPO DI VOLO "Gaspare Bolla" con annessi infrastrutture per uffici, officine e hangar. Grazie alle competenze tecniche di pioniere dell'aria del fondatore e alla vicinanza al campo d'aviazione di Malpensa, l'azienda si occupava della manutenzione e riparazione di aerei militari FIAT, Savoia Marchetti, Caproni e Breda.
Giovanni Agusta morì nel 1927 lasciando la gestione dell'azienda alla moglie Giuseppina ed al primogenito Domenico. Data la sua passione per i veicoli terrestri, Domenico AGUSTA, nel 1943, chiese ai suoi tecnici di ideare un motore dal costo economico e multifunzionante per impiego non solo motociclistico.
Nel 1945 vide la luce la prima MV AGUSTA - la "98 Turismo" - i cui PROGETTI ESECUTIVI e STAMPI DI FUSIONE erano stati approntati alla fine del 1943 e il MOTORE girava sul banco di prova già nel 1944.
Curioso il fatto che questa moto fu presentata come "Vespa 98".
La denominazione era stata personalmente scelta dal conte Domenico Agusta,
ispirato dal sottile e acuto ronzio prodotto dal piccolo propulsore a due tempi. Dopo le prime notizie della stampa, la MV AGUSTA ricevette la formale diffida all'uso della denominazione "Vespa" da parte dei fratelli BALSAMO che l'avevano depositata per il loro modello "Miller Vespa" del 1934. Conclusa la vertenza legale, i fratelli Balsamo alienarono la denominazione "Vespa" alla PIAGGIO che la utilizzò per il suo nuovo SCOOTER, destinato a diventare particolarmente noto a livello mondiale.
BENELLI : il LEONE, simbolo di una storia centenaria.
LEONCINO è l'omaggio ad un mito del MOTOCICLISMO ITALIANO che ha fatto la storia di BENELLI e che oggi, grazie al nuovo CentroStile della Casa di PESARO, ritrova la sua identità e la sua spiccata personalità nel mondo moderno.
BENELLI Q.J. è un'azienda italo-cinese che costruisce MOTOCICLETTE e SCOOTER. E' la seconda più antica casa motociclistica italiana e sesta nel mondo.
Nel 1911 Teresa BONI BENELLI, vedova da quattro anni, si poneva il difficile compito di assicurare un solido futuro ai sei figli Giuseppe, Giovanni, Francesco, Filippo, Domenico e Antonio, detto Tonino, di soli nove anni.
Verificato che i fratelli avevano scarsa attitudine a proseguire l'occupazione paterna nel condurre il fondo agricolo avuto in eredità e che, per contro, manifestavano una grande passione per la meccanica, la madre decise di vendere buona parte dei terreni e di investire il ricavato per l'acquisto di alcune macchine utensili, realizzando una piccola OFFICINA in via dell'Annunziata, nel centro storico di Pesaro. I figli maggiori, Giuseppe e Giovanni, avevano già terminato gli studi presso il prestigioso Istituto Tecnico Industriale Montani di Fermo e in breve tempo l'officina iniziò a funzionare, eseguendo RIPARAZIONI e realizzando artigianalmente PEZZI DI RICAMBIO.
Data l'esiguità di veicoli a motore esistenti a Pesaro nella prima metà degli anni dieci, gli introiti non erano certo copiosi e quindi venivano anche eseguite le più disparate lavorazioni come, in particolare, la TORNITURA DELLE CANNE PER FUCILI DA CACCIA, pezzi di precisione per MOTORI D'AVIAZIONE, sistemi di puntamento per ARTIGLIERIA.
Il funzionamento dell'azienda fu reso più difficile dall'inizio della prima guerra mondiale e, nel 1916, un violento terremoto rese inagibile l'officina e l'abitazione. Teresa BONI BENELLI, tuttavia, trovò una nuova sistemazione che consentì di riprendere l'attività.
Complice l'univoca passione per i MOTORI , i fratelli Benelli avevano preso l'abitudine, sin dal 1910, di riunirsi per progettare, sotto la direzione di Giuseppe e Giovanni, un motore tutto loro con il quale equipaggiare una MOTOCICLETTA. L'opera di progettazione, prototipazione e sviluppo, eseguita fuori dall'orario di lavoro e spesso ostacolata dalle difficoltà anzidette, durò otto anni e partorì un motore a due tempi di 75 cm³ che venne esposto alla 1ª Fiera campionaria di Milano del 1920, ottenendo lusinghiere critiche. Successivamente maggiorato a 98 cm³, il motore equipaggiò il primo motociclo prodotta dalla Benelli, nel 1921.
Questa moto, opportunamente modificata per le COMPETIZIONI, cominciò a gareggiare nel 1923 pilotata direttamente da Tonino BENELLI, all'anagrafe Antonio.Tonino si laureerà CAMPIONE ITALIANO nel 1927, 1928, 1930 e 1931, guidando nei primi tre casi la BENELLI 175 monoalbero e nel 1931 la BENELLI 175 bialbero, con la quale conquista la piazza d'onore nel CAMPIONATO d'EUROPA, alle spalle del compagno di squadra Carlo BASCHIERI.
Nel 1930 la BENELLI aveva più di 1000 operai ed entrò a pieno diritto nella cosiddetta "pentarchia" insieme a
GILERA, MOTO GUZZI, SERTUM e BIANCHI.
Reportages fotografici by Barbara CARICCHI
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